Lyrics by Reverend James Arthur Calata
Testo del rev. James Arthur Calata
"Ah Zee Ka Tar Le, o Azekatarle, o Azicatal...? Non so neanche in quale delle lingue africane parlate in Sudafrica sia composto questo brano..."
Così il nostro Alessandro si è trovato a malpartito di fronte ad una pessima e censurabile abitudine di molti, specialmente di lingua inglese: quella di riportare testi in lingue "strane" trascrivendoli secondo un'approssimativa "pronuncia inglese", stile manualetti di conversazione per turisti (quelli per cui "Michelangelo" diventa "may-keh-lan-dje-low"). Così anche, purtroppo, nel venerabile Mudcat Café, e per opera nientemeno che di Leon Rosselson e Roy Bailey.
Il canto, in lingua zulu (16 milioni di parlanti, mica uno scherzetto), si chiama invece Asikhatali (propriamente: "Non ci importa"); il testo corretto è visibile su una nostra vecchia conoscenza, il sito dello... (continua)
Asikhatali noma siya boshwa (continua)
inviata da Alessandro + CCG/AWS Staff 6/11/2008 - 14:29
Una curiosità di pronuncia: il cognome del rev. Calata contiene, in posizione iniziale, uno dei famosi "clicks" delle lingue bantu sudafricane (Zulu e Xhosa). In pratica la "c" iniziale si pronuncia appoggiando la lingua ai denti superiori e schioccandola (come quando si vuole "negare" qualcosa senza parlare, facendo un suono simile a "nz-nz-nz", reso in inglese a volte come "tsk tsk"). Ai "Linuxiani" tutti (e, in primis, al nostro webmaster, che del resto lo saprà benissimo) ricordiamo che proprio dalla lingua zulu (o xhosa, dove il termine è identico) proviene una parola a loro cara, Ubuntu (propriamente: "umanità, compassione" ecc.; ma si tratta di un complesso concetto tipico della filosofia africana). Secondo i linuxiani, la distribuzione Ubuntu del sistema operativo "arreca lo spirito di Ubuntu al mondo del software".
Intanto è avvenuta una svolta epocale: il qui presente, su uno dei suoi due pc, è passato a Linux installando (o meglio, facendosi installare) proprio l'Ubuntu. Insomma, come dire, proprio qui volevo arrivare per comunicare la cosa; anche da parte mia, oramai, diverse ccg sono pienamente "linuxiane" sebbene, ohimé, continui anche a utilizzare il Guinzozz Guista sull'altro pc...
(Ok lo so che questa è una canzone che parla del massacro di Sharpeville, ma una pausa di disimpegno andante me la potrò prendere... :-PP)
Testo del rev. James Arthur Calata
"Ah Zee Ka Tar Le, o Azekatarle, o Azicatal...? Non so neanche in quale delle lingue africane parlate in Sudafrica sia composto questo brano..."
Così il nostro Alessandro si è trovato a malpartito di fronte ad una pessima e censurabile abitudine di molti, specialmente di lingua inglese: quella di riportare testi in lingue "strane" trascrivendoli secondo un'approssimativa "pronuncia inglese", stile manualetti di conversazione per turisti (quelli per cui "Michelangelo" diventa "may-keh-lan-dje-low"). Così anche, purtroppo, nel venerabile Mudcat Café, e per opera nientemeno che di Leon Rosselson e Roy Bailey.
Il canto, in lingua zulu (16 milioni di parlanti, mica uno scherzetto), si chiama invece Asikhatali (propriamente: "Non ci importa"); il testo corretto è visibile su una nostra vecchia conoscenza, il sito dello... (continua)