[2000]
Testo e musica di Denez Prigent
Lyrics and music by Denez Prigent
Paroles et musique de Denez Prigent
Intepretata assieme a Lisa Gerrard
Performed together with Lisa Gerrard
Interprétée avec Lisa Gerrard
Album: Irvi (2000)
La più famosa (e probabilmente la più bella) gwerz di Denez Prigent, una canzone che qualcuno ha (a mio parere giustamente) definito "miracolosa", non è una "canzone contro la guerra". Ma è senz'altro la leading soundtrack di un film di guerra di tutto rispetto, Black Hawk Down di Ridley Scott (2001). Un film che riporta alla guerra civile in Somalia, e alla fallita "missione di pace" guidata dagli USA che avrebbe dovuto porre termine alla carneficina somala e che invece la aggravò non poco. Per questo motivo vogliamo inserirla nella raccolta propriamente detta, e non tra gli "Extra". [RV]
Con soddisfazione Vi segnalo che quest'anno Denez è stato insignito del premio di poesia Imram, per il suo contributo in lingua bretone. Il premio viene attribuito ogni quattro anni a Saint-Malo, alla Maison internationale des poètes et des écrivains, e al castello de la Briantais ed è sponsorizzato dall'Unesco.
Nell'occasione invito a deliziarsi con la ripresa della gwerz ad opera della soprano australiana Greta Bradman nel suo cd "Grace" del 2011
Gortoz a Ran - Greta Bradman - Lyrics C7: Brezhoneg (Breton) ...
Visto che qui un link rimanda a Lisa Gerrard, non sarebbe cosa "buona e giusta" che qualcuno iniziasse ad occuparsi anche della mirabie opera dei Dead Can Dance, che ne dite?
Con grande tristezza segnalo la morte a 61 anni del grande cantante di kan ha diskan e gwerz Yann-Fañch Kemener, avvenuta sabato 16 marzo nella sua casa a Trémeven nei pressi di Quimperlé (Finistère). Lui era di Sainte-Tréphine (Côtes-d'Armor) non lontano da Rostrenen, nell'Alta Cornovaglia, tutti luoghi affascinati dove il canto tradizionale scortica ancora le parole alla ricerca dell'essenza. Ricordiamolo declamare i versi del poeta libertario bretone Armand Robin o quelli dell'altro libertario pacifista difensore della lingua bretone Émile Masson. Il suo canto ha contribuito alla trasmissione di questa cultura che esiste soltanto tra le foglie degli alberi ed è scritta con l'inchiostro della pioggia. Doué da bardono ann anaonn! Kenavo.
Quando Alan Stivell incide il suo primo album di arpa celtica Telenn Geltiek, Denez Prigent non è nemmeno nato. Con tutta l'ammirazione possibile (derivante anche da una conoscenza personale): Alan ha talvolta utilizzato dagli anni 90 in poi, suoni discutibili nel tentativo di rinnovamento musicale bretone, se amate l'evoluzione del canto e della musica della Bretagna, andate ad ascoltare Denez Prigent. D'altra parte non è un caso se artiste del calibro di Mari Boine Persen, Lisa Gerrard o Yanka Rupkina prestano la loro voce nei suoi dischi. Con lui il canto tradizionale a cappella prende una strada nuova in un miracoloso equilibrio atemporale, nell'unione di strumenti tradizionali e sequenze e prototipi elettroacustici, in cui kan ha diskan e suoni industriali, gwerz aritmici e hip hop si fondono; gli opposti agiscono insieme nella creazione di una nuova forma, al servizio di emozione ed... (continua)
Da Parigi vi segnalo che oggi esce il nuovo cd di Re Denez Prigent dal titolo "Mille Cammini" e che nell'occasione offrirà un concerto gratuito giovedi prossimo a Montparnasse, in Piazza Edgar Quinet.
Kan ha diskañ [XVIII secolo?]
Questa versione:
Denez Prigent / Louise Ebrel
Album: Sarac'h (2003)
Strane cose succedono verso il 1790 alla guarnigione di Lannion, in Bretagna, a un anno dallo scoppio della Rivoluzione. La guarnigione locale, in quell'anno, era composta da due distaccamenti dei reggimenti di Beauce e di Normandia, e i rapporti con la popolazione non erano troppo buoni. Reclutamenti, addestramenti, soldati in giro per le campagne...e anche, magari, qualche ufficialetto forestiero che sposava la ragazza del posto. Nel 1792, la guarnigione di Lannion fu totalmente rinnovata negli effettivi: arrivarono i volontari repubblicani del distretto di Rostrenen, in numero di 500, e per acquartierarli tutti si dovette ricorrere al convento delle Orsoline. I cinquecento giovinotti si segnalarono per ogni sorta di indisciplina, zozzeria, vessazione e quant'altro, dando peraltro origine... (continua)
Ur plac’h yaouank diwar ar maez (continua)
inviata da Richard Gwenndour 18/1/2018 - 10:14
Traduzione italiana di Richard Gwenndour
18 gennaio 2018 11:03
Dilecte Kadorvrec'her, sembra infatti che questo canto appartenga a tutto un "filone", com'è del resto usuale per tutti i componimenti popolari. E' noto infatti, peraltro con una vicenda svolta assai dettagliatamente e con una sorta di "prequel", anche come Ar miliner laer (Il mugnaio ladro), qui da una pagina dalla quale ho ripreso diverse cose e che segnalo anche per le traduzioni in francese e inglese (quest'ultima, addirittura una riscrittura in versi). Dalla medesima pagina proviene anche il rapprochement al Barzhaz Breizh, e in particolare alla Milinerez Pontaro (ma qui non c'è un mugnaio, ma una mugnaia). Ci sarebbe a questo punto un po' da ragionare sulla figura del mugnaio (o della mugnaia) nella cultura popolare: mi ricordo che in quel dell'Elba, quand'ero ragazzino ino, sul mugnaio del paese si vociferava che si desse parecchio da fare con le ragazzotte e anche con le spose, senza però che il tipo fosse mai stato colto sul fatto. Anche perché esercitava un'attività fondamentale. Ma sto divagando, naturalmente. Kenavattuà.
Dis-moi donc, mon cher ami, quelles nouvelles as-tu entendu à St. Malo d'où tu reviens ce soir. De bien joyeuses nouvelles à dire et plus encore à entendre pour vous, Flav Kadorvrec'her, les gens de la ville disent que Richard Gwenndour a prigentisé l'annuaire téléphonique. Jésus-ma-Doué, hennès hen eus ar pouar! Hourra...Sinemara...Dali...Ariboué...
[2015]
Dal cd: An Enchanting Garden - Ul liorzh vurzhudus
Coop Breizh
Dopo tanto silenzio discografico, disperavo in sincerità che Denez Prigent registrasse un altro cd...vorrei sbagliarmi ma credo che nella sua vita ci sia stata purtroppo una grave perdita.... parecchie di queste canzoni sono presenti in scena già da qualche anno, anche in compagnia di Mari Boine, dell'altrettanto meravigliosa interprete ungherese Szilvia Bognár o del coro gallese Flint Male Voice Choir. Tutte composizioni originali per un bel cambio totale di sonorità e addirittura un brano composto e cantato in inglese, segnalo inoltre in apertura Krediñ 'raen, che dovrebbe far piacere al nostro eroe "Riccardo il greco"
Mi fa davvero molto piacere, Flavio. Ma, come del resto è piuttosto facile da capire, io ho parecchie "anime", per chiamarle così. Non sono più "greco" di quanto non sia "bretone", "islandese" o "portoghese", mescolando il tutto in salse elbane, isolottine, livornesi. Sede plurais como o universo!, diceva uno che di pluralità se ne intendeva, Fernando Pessoa. Sono tutte pluralità che sento egualmente importanti, anzi decisive, dentro di me. Importanze che, per me, non sono scindibili dalla consuetudine con le varie lingue e con le varie culture. Chissà come andrà a finire, ma intando mi preparo con lo studio assiduo sia del Paradisìaco che dell'Infernale; fare da interprete a Satana non mi spiacerebbe, un giorno o l'altro. Salud, anzi Papé Satàn Aleppe!
[1997]
Gwerz di Denez Prigent
Interpretato da:
Denez Prigent
Ludmila Dinova [Лудмила Динова]
Irina Balčeva [Ирина Балчева]
Elena Dinova [Елена Динова]
Album: Me 'zalc'h ennon ur fulenn aour
Gwerz skrevet gant Denez Prigent
Jubennet gant:
Denez Prigent
Ludmila Dinova
Irina Balcheva
Elena Dinova
Pladenn: Me 'zalc'h ennon ur fulenn aour
Come quasi tutte le località transilvane, Copşa Mică, oltre al suo nome rumeno, ha anche un nome tedesco, Kleinkopisch, e uno ungherese, Kiskapus; vuol dire "piccola porta, porticella". Si trova a nord della città di Sibiu; antica cittadina della minoranza tedesca (i "sassoni", che la chiamavano Klîkôpeš), è vecchia di oltre seicento anni. Secondo il censimento del 2002, avrebbe 5369 abitanti; per oltre il dieci per cento sono di etnia rom. Negli anni '50 del XX secolo vi vennero effettuati degli importanti scavi archeologici e paleontologici che... (continua)
Traduzione integrale italiana di Riccardo Venturi
14/15 gennaio 2016 Troet diwar ar brezhoneg en italianeg gant Richard Gwenndour
14/15 a viz Genver 2016
Caro Riccardo, perchè non glielo scrivi tu il "Gwerz Taranto" direttamente in bretone? Poi proviamo ad inviarglielo: comunque qualsiasi cosa canti quest'uomo con la grazia vocale che gli appartiene, non ha eguali. A proposito di santi,lo sapevi che è tradizione bretone inventarseli: esiste una lunga schiera di santi riconosciuti solamente in Bretagna a cui spesso vengono edificate delle piccole cappelle dove magari una volta all'anno i fedeli cristiani fatalisti si recano in pellegrinaggio per ottenere la soluzione a qualsiasi complicazione, dalla liberazione da una malattia al buon esito del parto di una vacca e perfino una qualche previsione del futuro. C'è un rituale da compiere e poi alla fine ognuno se va verso dove è venuto e l'anno dopo forse ritorna.
Eh...mi avresti dato un'idea, anche se per l'eventuale "Gwerz Taranto" non farei altro che riprendere alcune parti del Copșa Mică, mi sa. Prima o poi magari ci proverò, anche perché non posso che essere d'accordo con te su Denez Prigent; però prima dovrò passare alla fase in cui non penserò in italiano e tradurrò mentalmente in bretone, ma alla fase in cui penserò direttamente in bretone. Ho tutta una "scaletta" mia nella conoscenza delle lingue, che forse non è "esportabile", per così dire. La cosa dei santi bretoni inventati la sapevo bene, tipo San Gildas (Sant Gweltaz) e altri. E magari, chissà, funzionano pure meglio di quelli canonici! Ma dev'essere una cosa di quelle parti; ad esempio, in una mia vecchia grammatica cornica, lingua molto vicina al bretone, c'è tutta una sezione che insegna a imprecare sui santi locali; sono pagine fantasmagoriche, ti giuro. Saluti!
Come quasi tutte le località transilvane, Copşa Mică, oltre al suo nome rumeno, ha anche un nome tedesco, Kleinkopisch, e uno ungherese, Kiskapus; vuol dire “piccola porta, porticella”. Si trova a nord della città di Sibiu; antica cittadina della minoranza tedesca (i “sassoni”, che la chiamavano Klîkôpeš), è vecchia di oltre seicento anni. Secondo il […]
[1979]
Testo e musica: Denez Abernot
Paroles et musique: Denez Abernot
Album: Storlok, Stok ha stok
Interpretata praticamente da tutti in Bretagna,
tra gli altri da Denez Prigent
Interprétée pratiquement par tous en Bretagne,
entre les autres par Denez Prigent
Prima di parlare di questa canzone, devo parlare delle isole di Ouessant e Molène (Enez Eusa, Molenez), e del porto di Le Conquet dal quale ci si va.
Ci sono stato, in quei posti, un solo giorno: il 2 agosto 2002. Dieci anni fa esatti. Molène l'ho girata a piedi, perché è piccola; Ouessant me la feci tutta in bicicletta. Probabilmente l'ultima grande pedalata della mia vita, allora ne ero ancora capace.
Era una giornata bellissima, una delle poche in un'estate che, da quelle parti, fu orrenda.
Mi è bastato un solo giorno in quelle isole per considerarle una parte di me.
Al porto di Le Conquet conobbi una ragazza bretone,... (continua)
Traditionnel du Pays Nantais
Tradizionale dal Pays Nantais
Single/Singolo: Le temps du jour de l'an/Noël Guérandais (Néoa Néoa), 1974
Album: Trilogie (1998)
Ar gwellañ gant (1999)
Era da tempo che non dedicavo una giornata intera (o quasi) a questo sito; complici delle ferie quanto mai benedette, oggi mi ci sono "buttato" a corpo morto, come un tempo. La giornata è stata decisamente bretone e "seria", tra Gilles Servat e la complicatissima pagina sul Gwerz Kiev di Denez Prigent, bellissima ballata dedicata ad un episodio assai tragico come lo sterminio dei contadini ucraini da parte di Stalin. Alla fine della giornata, rimanendo sempre in Bretagna e dintorni, ho deciso di farmi un regalino più leggero con questa canzone tradizionale del Pays Nantais, che è probabilmente una delle mie più canticchiate in macchina. Un giorno o l'altro dovrò scrivere qualcosa sulle canzoni che, da anni... (continua)
[2003]
Testo bretone e musica: Denez Prigent
Testo gaelico scozzese: Karen Matheson
Paroles bretonnes et musique: Denez Prigent
Parole écossaises: Karen Matheson
Interpretata assieme a Karen Matheson dei Capercaillie
Featuring Karen Matheson from Capercaillie
Album: Sarac'h
In italiano, di solito viene chiamata "collettivizzazione" o "dekulakizzazione": è lo sterminio, ordinato da Stalin, dei piccoli proprietari terrieri e dei contadini ucraini e russi (kulaki) che mise fine, senza mezzi termini, a tutta una civiltà tradizionale e secolare. Quali che ne siano state le "motivazioni", "rivoluzionarie" o "modernizzatrici", la cosa deve essere chiamata con il suo nome: genocidio. Come in tutti i genocidi, il numero effettivo delle vittime fluttua a seconda di molti fattori, politici, ideologici e d'altra natura; come tutti i genocidi, ha i suoi sfruttatori (non di rado partigiani di altri... (continua)
English translation by the user/uploader Hagakure 90, reproduced from the YouTube video infobox
Avvertenza. La presente traduzione, così come le susseguenti in altre lingue (ucraino e francese) riprese dall'infobox e dai commenti al video YouTube, riflettono palesemente un componimento molto più lungo di quel che effettivamente è cantato da Denez Prigent e Karen Matheson. Si tratta della caratteristica saliente e tradizionale del gwerz: un componimento molto lungo, di cui solo alcune parti sono cantate e registrate (a tale riguardo si legga anche quanto riportato nell'articolo da en:wikipedia su Denez Prigent). Le parti cantate in lingua bretone sono indicate in grassetto. [RV]
Ho scelto di tradurre integralmente il componimento maggiore (vale a dire il gwerz completo riportato in lingua inglese dall'uploader del video YouTube; ho però ricontrollato con cura le parti in bretone indicandole anche qui in grassetto. Se qualche lettrice o lettore sapesse cavarsela con il gaelico scozzese, vorrei chiederle/gli un piccolo aiuto per individuale anche le parti in quella lingua. (RV)
Air traditionnel vannetais
Harmonisation de R.Abjean
Source: Recueil "Breiz a gan", n°1, avril 1973
Interprétations: Alan Stivell (Chemins de terre, 1973; "An hani a garan") Denez Prigent (Sarac'h, 2003) Tradizionale della regione di Vannes (Morbihan, Bretagna)
Armonizzazione di R. Abjean
Fonte: Raccolta "Breiz a gan", n° 1, aprile 1973
Interpretazione: Alan Stivell (Chemins de terre, 1973, "An hani a garan") Denez Prigent (Sarac'h, 2003) Son Ha Ton - Le portal de la chanson bretonne
Dalla regione di Vannes, nel Morbihan, uno dei più struggenti canti di emigrazione dell'intera tradizione bretone. Nel titolo (e nel corpo del testo) le varianti "an hini" e "an hani" ("colui che") sono libere; abbiamo scelto la prima in quanto propria del bretone letterario, ma Alan Stivell, nella sua versione, usa quella propriamente vannetaise, "an hani". [RV]
Testo e musica di Denez Prigent
Lyrics and music by Denez Prigent
Paroles et musique de Denez Prigent
Intepretata assieme a Lisa Gerrard
Performed together with Lisa Gerrard
Interprétée avec Lisa Gerrard
Album: Irvi (2000)
La più famosa (e probabilmente la più bella) gwerz di Denez Prigent, una canzone che qualcuno ha (a mio parere giustamente) definito "miracolosa", non è una "canzone contro la guerra". Ma è senz'altro la leading soundtrack di un film di guerra di tutto rispetto, Black Hawk Down di Ridley Scott (2001). Un film che riporta alla guerra civile in Somalia, e alla fallita "missione di pace" guidata dagli USA che avrebbe dovuto porre termine alla carneficina somala e che invece la aggravò non poco. Per questo motivo vogliamo inserirla nella raccolta propriamente detta, e non tra gli "Extra". [RV]
Black Hawk Down
Scheda da it.wikipedia
Il film è basato sul saggio... (continua)