Valzer della toppa
[1960]
Parole di Pier Paolo Pasolini
Musica di Piero Umiliani
Nel disco “Laura Betti con l'Orchestra di Piero Umiliani”
Celebre anche nell'interpretazione di Gabriella Ferri
Una sbronza allontana per un attimo una puttana di Roma dalla sua squallida vita, un'improvvisa allegria disperata che le dà il coraggio di allontanare in malo modo i clienti e di riassaporare una bellezza e una purezza ormai perdute...
Parole di Pier Paolo Pasolini
Musica di Piero Umiliani
Nel disco “Laura Betti con l'Orchestra di Piero Umiliani”
Celebre anche nell'interpretazione di Gabriella Ferri
Una sbronza allontana per un attimo una puttana di Roma dalla sua squallida vita, un'improvvisa allegria disperata che le dà il coraggio di allontanare in malo modo i clienti e di riassaporare una bellezza e una purezza ormai perdute...
Me sò fatta un quartino
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/11/2016 - 20:59
In cerca di te (Perduto amore)
[1945]
Nota anche con il titolo del verso iniziale, “Sola me ne vò per la città”
Parole di Gian Carlo Testoni
Musica di Eros Sciorilli
Incisa per la prima volta a Torino, negli studi della Cetra, il 7 luglio 1945, con l'orchestra del maestro Beppe Mojetta.
Incisero questa canzone molti altri artisti, come Dea Garbaccio, Natalino Otto, Carlastella, Carlo Buti, Teddy Reno, Jula De Palma, Nicola Arigliano, Bruno Pallesi, Gianni Morandi, Gabriella Ferri, Johnny Dorelli, Don Backy, Simona Molinari, Mariangela Melato, Iva Zanicchi...
Arrivo con qualche ora di ritardo sul 25 aprile, ma vorrei lo stesso contribuire questa canzone, per tutti coloro che quel giorno non sapevano se ridere di felicità o piangere di disperazione: un riso e un pianto comunque di Liberazione.
“Nel testo della canzone la voce della Colombo implora la vana ricerca dell'amato disperso tra il fumo della guerra. Il... (continua)
Nota anche con il titolo del verso iniziale, “Sola me ne vò per la città”
Parole di Gian Carlo Testoni
Musica di Eros Sciorilli
Incisa per la prima volta a Torino, negli studi della Cetra, il 7 luglio 1945, con l'orchestra del maestro Beppe Mojetta.
Incisero questa canzone molti altri artisti, come Dea Garbaccio, Natalino Otto, Carlastella, Carlo Buti, Teddy Reno, Jula De Palma, Nicola Arigliano, Bruno Pallesi, Gianni Morandi, Gabriella Ferri, Johnny Dorelli, Don Backy, Simona Molinari, Mariangela Melato, Iva Zanicchi...
Arrivo con qualche ora di ritardo sul 25 aprile, ma vorrei lo stesso contribuire questa canzone, per tutti coloro che quel giorno non sapevano se ridere di felicità o piangere di disperazione: un riso e un pianto comunque di Liberazione.
“Nel testo della canzone la voce della Colombo implora la vana ricerca dell'amato disperso tra il fumo della guerra. Il... (continua)
Sola me ne vò per la città,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/4/2015 - 16:43
Percorsi:
Canzoni d'amore contro la guerra
Cecilia
anonimo
Nella nostra versione raccolta nel Lazio, Cecilia, proprio per l'omicidio, viene rinchiusa in una sezione del carcere femminile di Roma che si chiamava San Michele.
Questa è la versione interpretata anche da Gabriella Ferri
Questa è la versione interpretata anche da Gabriella Ferri
La povera Cecilia j'ha preso er su marito
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 1/3/2013 - 14:09
Le Mantellate
[1959]
Testo e musica di Giorgio Strehler e Fiorenzo Carpi
Incisa per la prima volta in singolo Assieme a Ma mi
Poi in "Canzoni della Mala" e in "Ornella Vanoni" (1961)
E' la campana in bronzo della Chiesa delle Mantellate che per molti secoli, con il suo rintocco, ha segnato lo scandire delle ore nella quotidianità del carcere. Attualmente il reperto storico si trova presso il museo criminologico del Ministero della Giustizia.
Alzi la mano chi conosce "Le Mantellate" e non la crede un'antica canzone popolare romana. Eppure è stata scritta nel 1959 da Giorgio Strehler e Fiorenzo Carpi per Ornella Vanoni. Tre milanesi che si mettono a scrivere una serie di canzoni della mala nei vari dialetti italiani facendo credere a tutti che si tratti di autentiche canzoni popolari; all'operazione, presentata nel 1959 al "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, partecipa anche Fausto Amodei. Le Mantellate... (continua)
Testo e musica di Giorgio Strehler e Fiorenzo Carpi
Incisa per la prima volta in singolo Assieme a Ma mi
Poi in "Canzoni della Mala" e in "Ornella Vanoni" (1961)
E' la campana in bronzo della Chiesa delle Mantellate che per molti secoli, con il suo rintocco, ha segnato lo scandire delle ore nella quotidianità del carcere. Attualmente il reperto storico si trova presso il museo criminologico del Ministero della Giustizia.
Alzi la mano chi conosce "Le Mantellate" e non la crede un'antica canzone popolare romana. Eppure è stata scritta nel 1959 da Giorgio Strehler e Fiorenzo Carpi per Ornella Vanoni. Tre milanesi che si mettono a scrivere una serie di canzoni della mala nei vari dialetti italiani facendo credere a tutti che si tratti di autentiche canzoni popolari; all'operazione, presentata nel 1959 al "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, partecipa anche Fausto Amodei. Le Mantellate... (continua)
Le Mantellate so' delle suore
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/4/2007 - 17:48
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Simmo 'e Napule, paisà
[1944]
Testo di Peppino Fiorelli
Musica di Nicola Valente
Era il 1944, la guerra si era allontanata e Napoli si ritrovò sommersa dalle macerie e occupata da inglesi e americani. La polvere di piselli non domava la fame, la spruzzata di DDT non allontanava le malattie. Perdizione e "signorine",le donne in vendita per procurare una medicina ai genitori e un tozzo di pane ai figli. Tanti languivano,qualcuno si arricchì con il mercato nero, e lo dissero "pescecane".
Una canzone di Peppino Fiorelli, "Simme e'Napule,paisà'", si levò a esprimere la speranza. L'aveva musicata Nicola Valente sul ritmo di tarantella. Più di un libro dotto, più di un'invettiva politica, la canzone divise i napoletani, e non solo loro. I cultori (molti avevano goduto del colpo di spugna sul ventennio fascista) dissero che era un giusto appello alla rinascita. Chi aveva combatuto il regime disse che invece si trattava... (continua)
Testo di Peppino Fiorelli
Musica di Nicola Valente
Era il 1944, la guerra si era allontanata e Napoli si ritrovò sommersa dalle macerie e occupata da inglesi e americani. La polvere di piselli non domava la fame, la spruzzata di DDT non allontanava le malattie. Perdizione e "signorine",le donne in vendita per procurare una medicina ai genitori e un tozzo di pane ai figli. Tanti languivano,qualcuno si arricchì con il mercato nero, e lo dissero "pescecane".
Una canzone di Peppino Fiorelli, "Simme e'Napule,paisà'", si levò a esprimere la speranza. L'aveva musicata Nicola Valente sul ritmo di tarantella. Più di un libro dotto, più di un'invettiva politica, la canzone divise i napoletani, e non solo loro. I cultori (molti avevano goduto del colpo di spugna sul ventennio fascista) dissero che era un giusto appello alla rinascita. Chi aveva combatuto il regime disse che invece si trattava... (continua)
Tarantella, facennoce 'e cunte,
(continua)
(continua)
inviata da Willy 11/2/2007 - 21:20
Gracias a la vida
ITALIANO / ITALIAN [2] - Gabriella Ferri
La versione italiana cantata da Gabriella Ferri
Italian version performed by Gabriella Ferri
Versión italiana ejecutada por Gabriella Ferri
Trascrizione all'ascolto di Lorenzo Masetti
Transcribed on direct listening by Lorenzo Masetti
Transcripción directa de Lorenzo Masetti
N.B. Precedentemente veniva riportata come versione cantata da Gabriella Ferri questa versione italiana, ma così non è. Vuole essere un'omaggio alla grande Gabriella, anche lei morta suicida come Violeta Parra. La versione è del 1974, e non è una data a caso: Gabriella Ferri era una cantante con una precisa e grande coscienza civile, e con questa canzone volle fare un omaggio all'intero Cile piombato da poco sotto la dittatura fascista. Fu pubblicata nell'album Remedios.
Gabriella Ferri ce l'ha fatta. Si è tolta di mezzo, c'è riuscita. Sabato era a Corchiano, in provincia di... (continua)
La versione italiana cantata da Gabriella Ferri
Italian version performed by Gabriella Ferri
Versión italiana ejecutada por Gabriella Ferri
Trascrizione all'ascolto di Lorenzo Masetti
Transcribed on direct listening by Lorenzo Masetti
Transcripción directa de Lorenzo Masetti
N.B. Precedentemente veniva riportata come versione cantata da Gabriella Ferri questa versione italiana, ma così non è. Vuole essere un'omaggio alla grande Gabriella, anche lei morta suicida come Violeta Parra. La versione è del 1974, e non è una data a caso: Gabriella Ferri era una cantante con una precisa e grande coscienza civile, e con questa canzone volle fare un omaggio all'intero Cile piombato da poco sotto la dittatura fascista. Fu pubblicata nell'album Remedios.
Gabriella Ferri ce l'ha fatta. Si è tolta di mezzo, c'è riuscita. Sabato era a Corchiano, in provincia di... (continua)
GRAZIE ALLA VITA
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/11/2004 - 23:33
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Molto diversa dall’originale stornello, grazie alla musica, al disperato ritornello e alla splendida e dolente voce della Ferri.
Nel suo album intitolato “Remedios” del 1974.