Preludio para un canillita
Vendeme un diario con noticas, canillita,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/5/2017 - 09:34
Mi Buenos Aires querido
[1962]
Versi del grande poeta argentino, deceduto a Città del Messico il 14 gennaio 2014, dalla raccolta intitolata “Gotán” (cioè “Tango”, con una trasposizione delle sillabe propria del lunfardo… Il titolo è lo stesso di una celebre canzone di Carlos Gardel e Alfredo le Pera).
Musica di Juan Carlos Baglietto che reintitolò il brano dalla sua prima strofa, “Sentado al borde de una silla desfondada”, nel disco “Modelo para armar” del 1985.
“Mi Buenos Aires querido / cuando yo te vuelva a ver / no habrás más pena ni olvido…”, cantava Gardel. Invece in questa sua analoga dichiarazione d’amore alla città natale si sente tutta la pena e la sofferenza di Juan Gelman per il buio dei suoi tempi, quasi un presentimento delle tenebre che avrebbero di lì a poco tragicamente avvolto l’Argentina ed il poeta stesso con la sua famiglia. Detto che l’intero 900 è stato per l’Argentina un secolo di continua... (continua)
Versi del grande poeta argentino, deceduto a Città del Messico il 14 gennaio 2014, dalla raccolta intitolata “Gotán” (cioè “Tango”, con una trasposizione delle sillabe propria del lunfardo… Il titolo è lo stesso di una celebre canzone di Carlos Gardel e Alfredo le Pera).
Musica di Juan Carlos Baglietto che reintitolò il brano dalla sua prima strofa, “Sentado al borde de una silla desfondada”, nel disco “Modelo para armar” del 1985.
“Mi Buenos Aires querido / cuando yo te vuelva a ver / no habrás más pena ni olvido…”, cantava Gardel. Invece in questa sua analoga dichiarazione d’amore alla città natale si sente tutta la pena e la sofferenza di Juan Gelman per il buio dei suoi tempi, quasi un presentimento delle tenebre che avrebbero di lì a poco tragicamente avvolto l’Argentina ed il poeta stesso con la sua famiglia. Detto che l’intero 900 è stato per l’Argentina un secolo di continua... (continua)
Sentado al borde de una silla desfondada,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/1/2014 - 14:25
Gorriones
[1926]
Versi di Celedonio Flores, detto “El Negro Cele” (1896-1947), poeta e liricista.
Musica di Eduardo Pereyra, detto “El Chón” (1900-1973), pianista e compositore.
I “gorriones” sono i passeri...
Uno dei tango vietati nel periodo della dittatura in Argentina.
Versi di Celedonio Flores, detto “El Negro Cele” (1896-1947), poeta e liricista.
Musica di Eduardo Pereyra, detto “El Chón” (1900-1973), pianista e compositore.
I “gorriones” sono i passeri...
Uno dei tango vietati nel periodo della dittatura in Argentina.
La noche, compadre, se ha ido a baraja
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 12/4/2013 - 17:13
Al mundo le falta un tornillo
[1933]
Versi di Enrique Cadícamo (1900-1999), poeta, scrittore e autore teatrale.
Musica di José María Aguilar (1891-1951), chitarrista, cantante e compositore.
Testo trovato su Todotango
Altro che Governo! Altro che commissioni di “saggi”! Altro che nuove elezioni!
Qui manca un meccanico per vedere se qualcosa si può ancora aggiustare! Qui manca proprio qualche bullone!
Versi di Enrique Cadícamo (1900-1999), poeta, scrittore e autore teatrale.
Musica di José María Aguilar (1891-1951), chitarrista, cantante e compositore.
Testo trovato su Todotango
Altro che Governo! Altro che commissioni di “saggi”! Altro che nuove elezioni!
Qui manca un meccanico per vedere se qualcosa si può ancora aggiustare! Qui manca proprio qualche bullone!
Todo el mundo está en la estufa,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 11/4/2013 - 14:37
Acquaforte
[1932]
Versi di Juan Carlos Marambio Catán (1895-1973), cantante, autore, compositore ed attore.
Musica di Horacio Pettorossi (1896-1960), chitarrista, compositore e direttore d’orchestra.
Testo trovato su Todotango
Serata al cabaret, “un vecchio ricco ed avido che sperpera il suo denaro in donne e champagne, oggi ha negato l’aumento ad un povero operaio che gli aveva chiesto un pezzetto in più di pane… E penso alle madri che soffrono, ai figli che vagano senza tetto e senza pane vendendo i giornali per due soldi… Ch tristezza mi dà tutto questo! Ho voglia di piangere!...”
Versi di Juan Carlos Marambio Catán (1895-1973), cantante, autore, compositore ed attore.
Musica di Horacio Pettorossi (1896-1960), chitarrista, compositore e direttore d’orchestra.
Testo trovato su Todotango
Serata al cabaret, “un vecchio ricco ed avido che sperpera il suo denaro in donne e champagne, oggi ha negato l’aumento ad un povero operaio che gli aveva chiesto un pezzetto in più di pane… E penso alle madri che soffrono, ai figli che vagano senza tetto e senza pane vendendo i giornali per due soldi… Ch tristezza mi dà tutto questo! Ho voglia di piangere!...”
Es media noche. El cabaret despierta.
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 11/4/2013 - 14:27
Al pie de la Santa Cruz
[1933]
Versi di Mario Battistella (1893-1968), poeta.
Música: Enrique Delfino (1895-1967), pianista, compositore e attore.
Testo trovato su Todotango
“Proclamano lo sciopero, c’è fame nelle case, troppo duro il lavoro e troppo povera la paga. E nella confusione della sanguinosa lotta la Legge del Padrone si vendica su di un pover’uomo…” che viene arrestato, condannato e – da quanto capisco – deportato, forse verso qualche bagno penale… Resta la sua famiglia a pregare inutilmente ai piedi della Croce Santa…
Versi di Mario Battistella (1893-1968), poeta.
Música: Enrique Delfino (1895-1967), pianista, compositore e attore.
Testo trovato su Todotango
“Proclamano lo sciopero, c’è fame nelle case, troppo duro il lavoro e troppo povera la paga. E nella confusione della sanguinosa lotta la Legge del Padrone si vendica su di un pover’uomo…” che viene arrestato, condannato e – da quanto capisco – deportato, forse verso qualche bagno penale… Resta la sua famiglia a pregare inutilmente ai piedi della Croce Santa…
Declaran la huelga,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 11/4/2013 - 14:11
Pan
[1932]
Versi di Celedonio Flores (1896-1947), poeta e liricista argentino
Musica di Eduardo Pereyra (1900-1973), detto “El Chón”, grande pianista, creatore e interprete di tango.
Un tango sulla situazione sociale negli anni immediatamente successivi alla grande crisi del 1929…
Una canzone stracensurata poi durante la “Década Infame” e soprattutto dopo il golpe militare del 1943.
Versi di Celedonio Flores (1896-1947), poeta e liricista argentino
Musica di Eduardo Pereyra (1900-1973), detto “El Chón”, grande pianista, creatore e interprete di tango.
Un tango sulla situazione sociale negli anni immediatamente successivi alla grande crisi del 1929…
Una canzone stracensurata poi durante la “Década Infame” e soprattutto dopo il golpe militare del 1943.
Él sabe que tiene para largo rato,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 11/4/2013 - 13:52
Mis harapos
[1918]
Musica di Marino García
Il testo fu scritto da Jorge Luque Lobos (1895-1963), giornalista, scrittore ed autore di teatro e di tango, anche se la paternità viene ancora molto spesso attribuita al più famoso Alberto Ghiraldo , grande figura dell’anarchismo argentino.
“Prototipo inconfondibile dei ‘tartufi’ [da Molière, ad indicare i riccastri baciapile, ipocriti ed impostori] che si nascondono sotto uno smoking o un frac di taglio impeccabile, tu cugino, tu sei l'archetipo che il mio orgoglio rifiuta… Lasciami con i miei stracci, sono più nobili del tuo cappotto….”
Canzone che all’epoca la gente canticchiava e fischiettava in ogni angolo a Buenos Aires, dove al contrario era chiaramente detestata da riccastri, padroni e loro sgherri…
Molti grandi artisti argentini l’hanno interpretata, a partire da Ignacio Corsini, poi Agustín Magaldi (entrambi contemporanei di Carlos Gardel) e successivamente Antonio Tormo, che la portò al successo anche in Uruguay e Cile.
Musica di Marino García
Il testo fu scritto da Jorge Luque Lobos (1895-1963), giornalista, scrittore ed autore di teatro e di tango, anche se la paternità viene ancora molto spesso attribuita al più famoso Alberto Ghiraldo , grande figura dell’anarchismo argentino.
“Prototipo inconfondibile dei ‘tartufi’ [da Molière, ad indicare i riccastri baciapile, ipocriti ed impostori] che si nascondono sotto uno smoking o un frac di taglio impeccabile, tu cugino, tu sei l'archetipo che il mio orgoglio rifiuta… Lasciami con i miei stracci, sono più nobili del tuo cappotto….”
Canzone che all’epoca la gente canticchiava e fischiettava in ogni angolo a Buenos Aires, dove al contrario era chiaramente detestata da riccastri, padroni e loro sgherri…
Molti grandi artisti argentini l’hanno interpretata, a partire da Ignacio Corsini, poi Agustín Magaldi (entrambi contemporanei di Carlos Gardel) e successivamente Antonio Tormo, che la portò al successo anche in Uruguay e Cile.
Caballero del ensueño, tengo pluma por espada
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 29/4/2011 - 10:26
Silencio
[1933]
Musica di Carlos Gardel e Horacio Pettorossi
Testo di Alfredo Le Pera e Horacio Pettorossi.
La canzone fu interpretata da Gardel in duetto con la cantante Magdalena Nile del Río, in arte Imperio Argentina, sul set del film “Melodía de arrabal”, regia di Luis Gasnier.
Musica di Carlos Gardel e Horacio Pettorossi
Testo di Alfredo Le Pera e Horacio Pettorossi.
La canzone fu interpretata da Gardel in duetto con la cantante Magdalena Nile del Río, in arte Imperio Argentina, sul set del film “Melodía de arrabal”, regia di Luis Gasnier.
Silencio en la noche,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 11/10/2010 - 12:11
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Versi di Horacio Arturo Ferrer Ezcurra (1933-2014), scrittore, poeta e storico del tango, nato a Montevideo in Uruguay ma argentino di adozione
Musica di Astor Piazzolla (1921-1992), grande bandoneónista e compositore argentino (suo il mitico Libertango, cui l'amico Horacio Ferrer aggiunse le parole anni dopo)
Testo trovato su Todotango
Originariamente interpretata dalla cantante argentina Amelita Baltar nell'album “Amelita Baltar interpreta a Piazzolla – Ferrer” (1970)
Nel 1974 il brano fu adattato in italiano da Angela Tarenzi e Duilio Del Prete con il titolo “Ultime notizie” e fu interpretato da Edmonda Aldini nel suo disco “Rabbia e Tango”.
Come spiega molto bene Chiara sul blog FAITango, la figura del ragazzino che vende i giornali in strada fu inventata nella seconda metà dell'800 tra Argentina ed Uruguay. Quello che divenne poi anche da noi lo “strillone” si chiamava... (continua)