[1977]
Lletra i música: Joan Isaac
Letra y música: Joan Isaac
Testo e musica: Joan Isaac
Album: Viure
Dedicada a Margalida, amant eterna d'en Salvador Puig Antich, es trobi on es trobi
Può essere che questa sia la canzone più famosa di Joan Isaac, che pure è un cantautore che di canzoni famose ne ha fatte parecchie (oltre ad avere un legame storico con il cantautorato italiano, in primis con Roberto Vecchioni). Scritta nel 1977, a franchismo già finito, è dedicata a Margalida, la fidanzata, l'amore eterno di Salvador Puig Antich, l'anarchico barcellonese fatto garrotare da Franco solo tre anni prima, nel 1974. Tre anni e un'eternità: una canzone del genere, sotto il franchismo, avrebbe potuto portare alla garrota anche l'autore. Una canzone d'amore e una canzone di lotta, tra le più belle che si possano immaginare.
Rimandando a Carta de Salvador Puig Antich per la vicenda politica... (continua)
«De entre el amplio repertorio de canciones que ha compuesto e interpretado Joan Isaac, sin duda, una de las que más me impactó desde siempre –y que aún sigo escuchando y disfrutando con frecuencia– es la titulada “A Margalida”; canción dedicada a Margalida Bover Vadell –amante de Salvador Puig Antich–, que Joan grabó, por primera vez, en su disco “Viure”, publicado en 1977.
Recuerdo a la perfección el primer día que escuché “A Margalida”. Resultó una experiencia muy emocionante. Joan, con aquella hermosa canción, consiguió provocarme una contradictoria sensación de indignación y de ternura.
Indignación por el hecho al que hacía referencia: No habían pasado muchos años –fue en 1974– que Franco, y la “gentuza” que le rodeaba, habían condenado a Salvador Puig Antich a la pena muerte, y le habían asesinado. Cruel... (continua)
Conocí a Margalida en 1974; unos amigos me la presentaron. Perdí su pista después del fusilamiento de Puig Antich. Ahora no sé lo que hace. Me parece que está por Mallorca pero no estoy seguro. ¿Por qué he realizado esta canción? Bueno, ademas que la conocía personalmente, hay cosas que todavía te recuerdan las paredes... Y no creo que sea oportunismo el haber hecho esta canción ahora, porque si fuera así la habría grabado hace dos o tres años.
Joan Isaac - entrevista en mundodiario, 6 diciembre 1977
Cantar “A Margalida”, de Joan Isaac, a la paqueteria de la presó Model, just al lloc concret on van assassinar Salvador Puig Antich, va ser molt bèstia. Molta càrrega emocional. La contradicció de convertir en bellesa l’horror més pur.
Fa només 50 anys que això estava passant. Que necessària la memòria història en moments com aquests, que el feixisme torna a treure el cap de manera gairebé impune…
La interpretació d’en @cia.kikolopez és excepcional
[1974]
Da una lettera di Salvador Puig Antich
Musica di Mauro Pagani
Interpretata anche da Maria del Mar Bonet
Si veda anche A Margalida.
Su musica di Mauro Pagani, l'ultima lettera di Salvador Puig Antich alla fidanzata, Margalida. L'anarchico Salvador Puig Antich, garrotato il 2 marzo 1974 alle 9.40 del mattino a Barcellona, fu una delle ultime vittime del fascismo clericale franchista spagnolo.
Salvador Puig Antich (ma la grafia del nome è varia: Salvador Puig i Antich, Salvador Puig i Antic ecc. [in grafia fonetica: səlvə'ðor putʃən'ti:k]) (1948-1974) è stato un giovane anarchico spagnolo la cui attività si situa tra la metà degli anni '60 e i primi anni '70. Fu condannato a morte dal regime franchista dopo essere stato giudicato da un tribunale militare, come responsabile della morte del viceispettore della "Brigata Politico-Sociale" Francisco Anguas Barragán, a Barcellona.
CON TUTTO IL RISPETTO: PUIGDEMONT NON E’ PUIG ANTICH
(Gianni Sartori)
Sinceramente mi trovo in difficoltà. Combattuto, preso - come dire - “tra due fuochi”. Tra i miei trascorsi giovanili inequivocabilmente libertari e consiliari e l’ormai pluridecennale frequentazione di ambiti autonomisti e indipendentisti (rigorosamente di sinistra, almeno socialdemocratici) che in qualche modo si richiamano al diritto all’autodeterminazione dei popoli.
Comprendo - e in buona parte condivido - il disappunto (diciamo così) espresso sia da qualche compagno superstite di Salvador, sia da gran parte dei militanti libertari catalani. Disappunto per il manifesto che segnalava l’esposizione nella Sala Zanzibar del quartiere della Floresta a San Cugat del Vallès (dove ricordo di essere transitato in bici negli anni ottanta alla ricerca del luogo dove era stato fucilato il Txiki).
Ho appena saputo che - dopo un anno e passa di tribolazioni, sempre affrontate con coraggio e dignità, ci ha lasciati l'amico e compagno Claudio Venza, militante anarchico triestino e storico specialista della Guerra di Spagna.
Lasciando un grande vuoto ovviamente.
Lo ricordo qui, pensando alle manifestazioni condivise per Salvador nel 1974, con questa vecchia intervista risalente ormai a oltre 15 anni fa...
L'autore di "Anarchia e potere nella guerra civile spagnola", lo comprai qualche anno fa a una Vetrina dell'Editoria Anarchica (e poi l'ho perso). Un ricordo anche da parte mia, anche se non lo ho mai conosciuto.
i funerali di Claudio si svolgeranno sabato 5 novembre al cimitero di Trieste dalle 11.30.
Alle 13 ci sarà il momento dei ricordi e dei canti.
E' prevista una grandissima partecipazione, per cui vi consigliamo di arrivare per tempo (il parcheggio vicino all'entrata è in via Costalunga).
Di seguito il nostro ricordo.
E' un testo pubblico quindi chi vuole può farlo circolare liberamente.
Grazie per tutti i messaggi di affetto di questi giorni.
CIAO CLAUDIO
Il nostro compagno Claudio Venza, dopo 14 mesi di lotta in vari ospedali, ha deciso di voler tornare a casa, di salutare moglie e figlia e di lasciarsi andare.
Lo sapevamo già da tempo che sarebbe successo, già altre volte lo avevano dato per spacciato e ammettendolo, ci sembrava quasi di fiaccare questa sua indomabile resistenza.
Anche adesso, a qualche giorno dalla sua scomparsa,... (continua)
La tragica vicenda (possiamo dire il martirio ?) di Cipriano Martos è giunta all’epilogo. Dopo cinquant’anni sono stati ritrovati i resti del militante antifranchista torturato e assassinato nel 1973.
CIPRIANO MARTOS NON E’ PIU’ “ DESAPARECIDO”
Gianni Sartori
Di Cipriano Martos mi avevano parlato alcuni catalani (indipendentisti di sinistra: Crida, Men, MdT…) di Sabadell nei primi anni ottanta. Lo avevo quindi citato in alcuni articoli dedicati alla repressione franchista e nella ricostruzione della vicenda di Puig Antich. Invece il piccolo volume a lui dedicato (“El desaparecido" di Miguel Bunuel) mi era stato regalato da un basco che esponeva una bancarella di libri a Donosti. Ricordo che rifiutò di farselo pagare in quanto “mai avrebbe pensato che qualcuno si fosse occupato di Cipriano anche in Italia”. Bontà sua.
La vita e la morte di Cipriano Martos Jimenez possiamo definirle esemplari.... (continua)
Sicuramente in quest’ultimo periodo (in particolare con gli scioperi di fine di gennaio) i giovani indipendentisti catalani non si erano risparmiati quando si trattava di scendere in strada.
Partecipando a scioperi e manifestazioni che avevano agitato febbrilmente la società civile catalana. Sia per quanto riguardava la questione sanitaria che per quella educativa. E presenti anche alle proteste indette dai tassisti contro UBER e Cabify.
Non da ieri negli ambiti dell’educazione e della sanità si lamenta, oltre alla cronica scarsità di personale, il progressivo peggioramento delle condizioni lavorative sempre più afflitte da incertezza e precarietà. A cui si va sommando la questione della saturazione di pazienti negli ospedali, il deterioramento delle strutture e infrastrutture e - a livello generale - l’incremento della disoccupazione.... (continua)
dall'album "Cançons de les revoltes del 68" del 2018
testo tratto dal volume "Vent'anni di Sessantotto" a cura di Sergio Secondiano Sacchi, Sergio Staino e Steven Forti
La storia di uno sconfitto della guerra civile. L'esilio in Francia, il tentativo di ricominciare una nuova vita, il sogno - che per molti non fu possibile o lo fu troppo tardi - di un ritorno in una patria liberata dalla dittatura.
d'après la version espagnole de Caballero Bonald (RECUERDOS DE UN VENCIDO)
d'une chanson catalane – Records d'un vençut – Joan Isaac – 1977
L'histoire d'un vaincu de la guerre civile. L'exil en France, la tentative de recommencer une nouvelle vie, le rêve – qui pour beaucoup ne fut pas possible ou fut trop tardif – d'un retour dans une patrie libérée de la dictature.
Vois-tu, Lucien l'âne mon ami, c'est une chanson qu'on dira – à juste titre, antifranquiste et conséquemment, antifasciste, antiféloniste et d'une façon doublement particulière :
d'une part, car ce sont les remembrances d'un vaincu, d'un de ceux qui durent connaître le dur exil – pour des raisons que nous connaissons et qui pèsent encore et que l'on appelle communément « real politic » ou en jouant sur les mots : de « reale politica », celle qui sévit toujours aujourd'hui en Espagne (Una, grande...) ;
Lletra i música: Joan Isaac
Letra y música: Joan Isaac
Testo e musica: Joan Isaac
Album: Viure
Dedicada a Margalida, amant eterna d'en Salvador Puig Antich, es trobi on es trobi
Può essere che questa sia la canzone più famosa di Joan Isaac, che pure è un cantautore che di canzoni famose ne ha fatte parecchie (oltre ad avere un legame storico con il cantautorato italiano, in primis con Roberto Vecchioni). Scritta nel 1977, a franchismo già finito, è dedicata a Margalida, la fidanzata, l'amore eterno di Salvador Puig Antich, l'anarchico barcellonese fatto garrotare da Franco solo tre anni prima, nel 1974. Tre anni e un'eternità: una canzone del genere, sotto il franchismo, avrebbe potuto portare alla garrota anche l'autore. Una canzone d'amore e una canzone di lotta, tra le più belle che si possano immaginare.
Rimandando a Carta de Salvador Puig Antich per la vicenda politica... (continua)