AldroVive
Verità grido il tuo nome / Per quello che non doveva succedere / Per quello che non è ancora successo / Perché non accada mai più
(continua)
(continua)
16/12/2006 - 19:11
Per 4 agenti l'accusa è di aver provocato il decesso del giovane.
Federico, svolta nell'inchiesta
Ferrara, trovate altre prove nella cassaforte della polizia: sette tamponi con il sangue della vittima e documenti clamorosi
FERRARA - Le sorprese erano chiuse in cassaforte. Ci sono novità sulla storia di Federico Aldrovandi, lo studente diciottenne che il 25 settembre 2005 morì a Ferrara dopo essere stato fermato dalla polizia.
Tutto era pronto per l’udienza preliminare che il prossimo 20 giugno deciderà se mandare a processo quattro agenti accusati di omicidio colposo. Ed invece, dalla questura arrivano nuovi reperti, sconosciuti agli atti dell’inchiesta. Dagli «originali » delle telefonate ai tamponi imbevuti del sangue del ragazzo. E con essi affiorano dubbi e sospetti, ai quali dà corpo Alessandro Gamberini, legale della famiglia del giovane: «È la prova di come in questa inchiesta... (continua)
Federico, svolta nell'inchiesta
Ferrara, trovate altre prove nella cassaforte della polizia: sette tamponi con il sangue della vittima e documenti clamorosi
FERRARA - Le sorprese erano chiuse in cassaforte. Ci sono novità sulla storia di Federico Aldrovandi, lo studente diciottenne che il 25 settembre 2005 morì a Ferrara dopo essere stato fermato dalla polizia.
Tutto era pronto per l’udienza preliminare che il prossimo 20 giugno deciderà se mandare a processo quattro agenti accusati di omicidio colposo. Ed invece, dalla questura arrivano nuovi reperti, sconosciuti agli atti dell’inchiesta. Dagli «originali » delle telefonate ai tamponi imbevuti del sangue del ragazzo. E con essi affiorano dubbi e sospetti, ai quali dà corpo Alessandro Gamberini, legale della famiglia del giovane: «È la prova di come in questa inchiesta... (continua)
Riccardo Venturi 2/6/2007 - 16:33
Ferrara, 22 giugno 2007- Quattro poliziotti rinviati a giudizio con l’accusa di omicidio colposo per la morte del 18enne Federico Aldrovandi, deceduto il 25 settembre del 2005 durante un controllo di polizia in città. Ma non sarebbero finite qui le conseguenze sulla polizia a seguito di quella notte maledetta. In dirittura d’arrivo infatti ci sarebbe l’inchiesta sulla tardiva apparizione e alterazione del registro degli interventi compilato nella sala operativa del 113 nella notte in cui morì Aldrovandi.
Nel fascicolo aperto sul tavolo del pm Nicola Proto figura anche la detenzione in un congelatore della polizia scientifica per quasi un anno e mezzo di alcuni reperti biologici appretenenti al giovane deceduto.
Ebbene, per queste presunte "omissioni" e "cancellature" starebbero per essere recapitati tre avvisi di garanzia ad altrettanti poliziotti. Ieri mattina Proto non ha confermato... (continua)
Nel fascicolo aperto sul tavolo del pm Nicola Proto figura anche la detenzione in un congelatore della polizia scientifica per quasi un anno e mezzo di alcuni reperti biologici appretenenti al giovane deceduto.
Ebbene, per queste presunte "omissioni" e "cancellature" starebbero per essere recapitati tre avvisi di garanzia ad altrettanti poliziotti. Ieri mattina Proto non ha confermato... (continua)
Riccardo Venturi 22/6/2007 - 14:47
Per la morte del giovane Aldrovandi
poliziotti condannati a tre anni e 6 mesi
I genitori: "Volevamo che fossero restituiti rispetto e dignità a nostro figlio"
FERRARA - Il tribunale di Ferrara ha condannato a tre anni e sei mesi i quattro poliziotti accusati di eccesso colposo nell'omicidio colposo di Federico Aldrovandi, il ragazzo di 18 anni morto il 25 settembre 2005 durante un intervento di polizia. Alla lettura della sentenza i genitori del ragazzo si sono abbracciati piangendo e in aula sono partiti applausi.
"Volevo che a mio figlio fossero restituiti giustizia, rispetto e dignità", ha detto il padre di Federico. "Mio figlio non era un drogato, era un ragazzo di 18 anni che amava la vita e che quella mattina non voleva morire". Sua moglie è sembra stata convinta della colpevolezza degli agenti: "Ci sono stati momenti in cui ho avuto paura che se la potessero cavare, ma in fondo... (continua)
poliziotti condannati a tre anni e 6 mesi
I genitori: "Volevamo che fossero restituiti rispetto e dignità a nostro figlio"
FERRARA - Il tribunale di Ferrara ha condannato a tre anni e sei mesi i quattro poliziotti accusati di eccesso colposo nell'omicidio colposo di Federico Aldrovandi, il ragazzo di 18 anni morto il 25 settembre 2005 durante un intervento di polizia. Alla lettura della sentenza i genitori del ragazzo si sono abbracciati piangendo e in aula sono partiti applausi.
"Volevo che a mio figlio fossero restituiti giustizia, rispetto e dignità", ha detto il padre di Federico. "Mio figlio non era un drogato, era un ragazzo di 18 anni che amava la vita e che quella mattina non voleva morire". Sua moglie è sembra stata convinta della colpevolezza degli agenti: "Ci sono stati momenti in cui ho avuto paura che se la potessero cavare, ma in fondo... (continua)
CCG/AWS Staff 7/7/2009 - 00:54
IL CALVARIO DI STEFANO
di Adriano Sofri
da La Repubblica del 31 ottobre 2009
PRIMA di tutto riguardiamo le fotografie di Stefano Cucchi. Quelle di un giovane magro, un geometra, che ha avuto a che fare con la droga e sa che gli potrà succedere ancora, e intanto vive, sorride, lavora, abbraccia sua madre, scherza con sua sorella. I giornali in genere hanno preferito pubblicare queste. E quelle di un morto, scheletrito, tumefatto, infranto, il viso che eclissa quello del grido di Munch e delle mummie che lo ispirarono, il corpo di una settimana di Passione dell' ottobre 2009. La famiglia di Stefano ha deciso di diffondere quelle fotografie. Nessuno è tenuto a guardarle. Ma nessuno è autorizzato a parlare di questa morte, senza guardarle. Per una volta, sembra che tutti (quasi) ne provino orrore e sdegno, e vogliano la verità e la punizione.È consolante che sia così. Ma è difficile rassegnarsi... (continua)
di Adriano Sofri
da La Repubblica del 31 ottobre 2009
PRIMA di tutto riguardiamo le fotografie di Stefano Cucchi. Quelle di un giovane magro, un geometra, che ha avuto a che fare con la droga e sa che gli potrà succedere ancora, e intanto vive, sorride, lavora, abbraccia sua madre, scherza con sua sorella. I giornali in genere hanno preferito pubblicare queste. E quelle di un morto, scheletrito, tumefatto, infranto, il viso che eclissa quello del grido di Munch e delle mummie che lo ispirarono, il corpo di una settimana di Passione dell' ottobre 2009. La famiglia di Stefano ha deciso di diffondere quelle fotografie. Nessuno è tenuto a guardarle. Ma nessuno è autorizzato a parlare di questa morte, senza guardarle. Per una volta, sembra che tutti (quasi) ne provino orrore e sdegno, e vogliano la verità e la punizione.È consolante che sia così. Ma è difficile rassegnarsi... (continua)
Alessandro 1/11/2009 - 22:54
Chanson italienne – AldroVive – Matteo Perdrini - 2006
Federico Aldrovandi, Aldro, 18ans, mourut à Ferrare à l'aube du 25 septembre 2005 entre les mains de la police, après avoir été arrêté alors qu'il rentrait chez lui un samedi soir avec ses amis. On laissa pendant des heures son corps sur l'asphalte, en cachant la vérité à sa mère, qui le cherchait. La version officielle parle de l'appel d'un résident, alarmé par le comportement du garçon, qui une fois arrêté se serait énervé. On ne sait si c'est vrai. La police nie la responsabilité de sa mort, soutenant que Federico s'est fait mal tout seul et serait mort suite à l'absorption de drogue. Les examens toxicologiques ont démonté la fable de l'overdose; les rapports des médecins parlent de nombreuses marques de coups sur tout le corps, des cercles violets des menottes à ses poignets... Sa maman raconte qu'elle a reçu en retour les vêtements... (continua)
Federico Aldrovandi, Aldro, 18ans, mourut à Ferrare à l'aube du 25 septembre 2005 entre les mains de la police, après avoir été arrêté alors qu'il rentrait chez lui un samedi soir avec ses amis. On laissa pendant des heures son corps sur l'asphalte, en cachant la vérité à sa mère, qui le cherchait. La version officielle parle de l'appel d'un résident, alarmé par le comportement du garçon, qui une fois arrêté se serait énervé. On ne sait si c'est vrai. La police nie la responsabilité de sa mort, soutenant que Federico s'est fait mal tout seul et serait mort suite à l'absorption de drogue. Les examens toxicologiques ont démonté la fable de l'overdose; les rapports des médecins parlent de nombreuses marques de coups sur tout le corps, des cercles violets des menottes à ses poignets... Sa maman raconte qu'elle a reçu en retour les vêtements... (continua)
ALDROVIT
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 8/11/2009 - 11:28
MORTE ALDROVANDI: CONFERMA IN APPELLO CONDANNA PER 4 AGENTI
"La Corte di Appello di Bologna, confermando la sentenza di primo grado, ha condannato a una pena di 3 anni e 6 mesi i quattro agenti di Polizia imputati nel processo sulla morte di Federico Aldrovandi [AldroVive! ndr], il ragazzo deceduto a 18 anni il 25 settembre 2005 durante un intervento di Polizia in un parco a Ferrara. Sono stati condannati per l'eccesso colposo nell'omicidio colposo del giovane i quattro agenti di Polizia [assassini, ndr] Enzo Pontani, Paolo Forlani, Monica Segatto e Luca Pollastri. La sentenza e' stata accolta con commozione dai genitori di Federico Aldrovandi presenti in aula." (fonte: www.repubblica.it)
Ricordiamoci di Federico Aldrovandi.
Ricordiamo i nomi dei suoi assassini, "tutori dell'ordine" che senza ragione, per puro gusto sadico, massacrarono fino alla morte un ragazzo all'alba della vita: Enzo... (continua)
"La Corte di Appello di Bologna, confermando la sentenza di primo grado, ha condannato a una pena di 3 anni e 6 mesi i quattro agenti di Polizia imputati nel processo sulla morte di Federico Aldrovandi [AldroVive! ndr], il ragazzo deceduto a 18 anni il 25 settembre 2005 durante un intervento di Polizia in un parco a Ferrara. Sono stati condannati per l'eccesso colposo nell'omicidio colposo del giovane i quattro agenti di Polizia [assassini, ndr] Enzo Pontani, Paolo Forlani, Monica Segatto e Luca Pollastri. La sentenza e' stata accolta con commozione dai genitori di Federico Aldrovandi presenti in aula." (fonte: www.repubblica.it)
Ricordiamoci di Federico Aldrovandi.
Ricordiamo i nomi dei suoi assassini, "tutori dell'ordine" che senza ragione, per puro gusto sadico, massacrarono fino alla morte un ragazzo all'alba della vita: Enzo... (continua)
Bartleby 10/6/2011 - 21:02
Posto qui questa segnalazione perchè la vicenda è in qualche modo simile a quella di Aldro... L'orribile episodio è accaduto in Belgio all'inizio del 2010 ma solo adesso è trapelato grazie alla diffusione di un filmato registrato da una telecamera di sicurezza presente nella cella del commissariato teatro del mortale pestaggio ai danni del giovane Jonathan Jacob.
Belgio, detenuto pestato a morte da agenti
I poliziotti incastrati da un video choc. La vittima, 26 anni, era stata fermata perche' sotto l'effetto di anfetamine
Notizia Ansadel 22 febbraio 2013
BRUXELLES - Un video shock in cui un detenuto viene picchiato a morte dagli agenti di polizia, armati di manganelli e scudi, col casco in testa, nella cella angusta in un commissariato di polizia belga e' stato mostrato ieri sera per la prima volta in un reportage del programma Panorama sulla tv di lingua fiamminga Vrt.
La vittima e'... (continua)
Belgio, detenuto pestato a morte da agenti
I poliziotti incastrati da un video choc. La vittima, 26 anni, era stata fermata perche' sotto l'effetto di anfetamine
Notizia Ansadel 22 febbraio 2013
BRUXELLES - Un video shock in cui un detenuto viene picchiato a morte dagli agenti di polizia, armati di manganelli e scudi, col casco in testa, nella cella angusta in un commissariato di polizia belga e' stato mostrato ieri sera per la prima volta in un reportage del programma Panorama sulla tv di lingua fiamminga Vrt.
La vittima e'... (continua)
Dead End 23/2/2013 - 14:11
Gli assassini di Ferico Aldrovandi:
Tutti condannati in via definitiva per omicidio colposo ed eccesso colposo nell'uso legittimo delle armi.
Non si sono fatti un giorno di galera e, a quanto mi risulta, non è stato ancora emesso nei loro confronti alcun provvedimento disciplinare... L'unico possibile è poi l'espulsione dalla Polizia di Stato.
Tutti condannati in via definitiva per omicidio colposo ed eccesso colposo nell'uso legittimo delle armi.
Non si sono fatti un giorno di galera e, a quanto mi risulta, non è stato ancora emesso nei loro confronti alcun provvedimento disciplinare... L'unico possibile è poi l'espulsione dalla Polizia di Stato.
Dead End 23/2/2013 - 14:33
L'intera storia raccontata dai media fiamminghi:
http://www.deredactie.be/cm/vrtnieuws/...
http://www.deredactie.be/cm/vrtnieuws/...
Dead End 23/2/2013 - 14:46
Ferrara 27 marzo 2013
Poliziotti manifestano alle finestre dell'ufficio di mamma Aldrovandi
Il Coisp, sindacato di polizia, da settimane gira con un camper per solidarizzare con i colleghi assassini di Federico Aldrovandi. Solo poche settimane fa il sindacato autonomo SAP aveva atteso fuori dal tribunale di Bologna uno dei quattro assassini per festeggiarlo con bandiere, pacche e applausi.
Ma oggi si è raggiunto un vero e spregevole apice di infamia (dove l'aggettivo rischia di suonare come eufemismo!).
Con l'ipocrisia di chi sa di aver torto marcio ma gode delle spalle coperte, alcuni membri del sindacato indipendente di Polizia giunti per tenere il loro Congresso Regionale dal titolo “Poliziotti in carcere, criminali fuori, la legge è uguale per tutti?” hanno inscenato un presidio davanti alla sede del Comune con tanto di bandiere e manifesti di solidarietà per gli agenti condannati... (continua)
Poliziotti manifestano alle finestre dell'ufficio di mamma Aldrovandi
Il Coisp, sindacato di polizia, da settimane gira con un camper per solidarizzare con i colleghi assassini di Federico Aldrovandi. Solo poche settimane fa il sindacato autonomo SAP aveva atteso fuori dal tribunale di Bologna uno dei quattro assassini per festeggiarlo con bandiere, pacche e applausi.
Ma oggi si è raggiunto un vero e spregevole apice di infamia (dove l'aggettivo rischia di suonare come eufemismo!).
Con l'ipocrisia di chi sa di aver torto marcio ma gode delle spalle coperte, alcuni membri del sindacato indipendente di Polizia giunti per tenere il loro Congresso Regionale dal titolo “Poliziotti in carcere, criminali fuori, la legge è uguale per tutti?” hanno inscenato un presidio davanti alla sede del Comune con tanto di bandiere e manifesti di solidarietà per gli agenti condannati... (continua)
adriana 27/3/2013 - 17:25
per Federico Aldrovandi
Di diciott’anni m’ebbe la Chera
che ritornavo lasciati i dolci
compagni pieno la testa ancora
di détti belle imagini
notte
era che incontro la guardia nera
21 settembre 2011 e oggi, dieci anni dopo il suo assassinio
Di diciott’anni m’ebbe la Chera
che ritornavo lasciati i dolci
compagni pieno la testa ancora
di détti belle imagini
notte
era che incontro la guardia nera
21 settembre 2011 e oggi, dieci anni dopo il suo assassinio
L.L. 25/9/2015 - 09:50
La feccia del mondo
Ti multa l'altra volta
E tu ringrazi l'Iddio
Anche se sei ateista
Che sei sopravvisuto
Che sei ancora in pista
Ma ti chiedi sconfortato
E quasi già credente
Ma vale ancora legge???
Dente
Per dente
Dente
Per
Dente
Vincente
Per niente
Ti multa l'altra volta
E tu ringrazi l'Iddio
Anche se sei ateista
Che sei sopravvisuto
Che sei ancora in pista
Ma ti chiedi sconfortato
E quasi già credente
Ma vale ancora legge???
Dente
Per dente
Dente
Per
Dente
Vincente
Per niente
krzyś 26/9/2015 - 01:56
(c) Checchino Antonini e Alessio Spataro, 2009 - minimum fax, 2009. Tutti i diritti riservati.
"Zona del silenzio" (minimum fax) esce nel giugno del 2009, pochi giorni prima della sentenza di primo grado che condannerà i quattro poliziotti imputati a tre anni e sei mesi. "Una storia di ordinaria violenza italiana", recita il sommario, raccontata in un graphic novel del giornalista di Liberazione Checchino Antonini e del disegnatore Alessio Spataro. Protagonista è un giornalista che si appassiona al caso Aldrovandi e accompagna la famiglia nei travagliati mesi dell'insabbiamento della verità e dell'omertà su quanto accaduto in via dell'Ippodromo. Il titolo riprende il cartello presente vicino al luogo dell'uccisione di Federico, e ricorda drammaticamente il silenzio che ha dominato per lungo tempo prima che perizie e testimonianze smontassero la tesi della Questura di Ferrara che attribuiva... (continua)
"Zona del silenzio" (minimum fax) esce nel giugno del 2009, pochi giorni prima della sentenza di primo grado che condannerà i quattro poliziotti imputati a tre anni e sei mesi. "Una storia di ordinaria violenza italiana", recita il sommario, raccontata in un graphic novel del giornalista di Liberazione Checchino Antonini e del disegnatore Alessio Spataro. Protagonista è un giornalista che si appassiona al caso Aldrovandi e accompagna la famiglia nei travagliati mesi dell'insabbiamento della verità e dell'omertà su quanto accaduto in via dell'Ippodromo. Il titolo riprende il cartello presente vicino al luogo dell'uccisione di Federico, e ricorda drammaticamente il silenzio che ha dominato per lungo tempo prima che perizie e testimonianze smontassero la tesi della Questura di Ferrara che attribuiva... (continua)
dq82 27/9/2015 - 09:13
Per lasciare un segno
Carlo lotta insieme a noi
Non c'è modo migliore per lasciare un segno
(continua)
(continua)
inviata da luca 20/4/2008 - 22:53
Percorsi:
Genova - G8
L'attaccante in fuorigioco
...libertà e democrazia con un filo di anarchia....
Ed ho camminato a lungo
(continua)
(continua)
inviata da lara 21/10/2007 - 13:19
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AldroVive su Reti Invisibili.
Federico Aldrovandi, Aldro, 18 anni, muore a Ferrara all’alba del 25 settembre 2005 tra le mani della polizia, dopo essere stato fermato mentre tornava a casa dopo un sabato sera con gli amici. Lasciano per ore il suo corpo riverso sull’asfalto, nascondendo la verità alla mamma, che lo cerca. La versione della questura parla della chiamata di un residente, allarmato dal comportamento del ragazzo, che una volta fermato avrebbe dato in escandescenze. Se sia vero non si sa: la polizia nega la responsabilità della morte, sostenendo che Federico si sia fatto male da solo e sia morto in seguito all’assunzione di droga. Gli esami tossicologici hanno smontato la favola dell’overdose: i referti medici parlano di numerosi segni di percosse su tutto il corpo, le strisce viola delle manette ai polsi... La mamma racconta di aver riavuto i vestiti di Federico completamente... (continua)