Il 16 settembre 1982, il,capo delle cosiddette “milizie cristiano-falangiste” libanesi Elias Hobeika entrò con svariate decine di uomini armati nei campi profughi, popolati quasi esclusivamente da donne, bambini ed uomini anziani pressoché totalmente disarmati, di Sabra e Chatila, a Beirut Ovest. Alle ore 18 iniziò un nuovo ed incredibilmente violento massacro, che durò almeno tutta la notte e la giornata successiva.
Poi, nel giugno del 2001, la Corte di Cassazione belga aprì il processo sul massacro di Sabra e Chatila in base ad una Legge del 1993 che assegnava competenza universale ai tribunali belgi per i crimini di guerra e contro l'umanità commessi ovunque nel mondo. Venne chiamato a testimoniare al riguardo, in particolare sui rapporti che intercorrevano fra i falangisti ed alcuni alti esponenti del governo israeliano, anche Elias Hobeika, ritenuto il principale responsabile materiale... (continua)
L’uomo con gli occhiali ha già chiuso la seduta, (continua)
inviata da Fulvio Frati 4/11/2022 - 21:06
Siamo sempre lieti quando sono gli autori stessi a inserire le loro canzoni, e te ne ringraziamo. Non è che hai da inserire anche i video/audio? Grazie ancora
Il titolo di questa canzone, Tell-el-Zathaar, rimanda direttamente al nome del luogo in cui sorgeva un campo di profughi palestinesi che, il 12 agosto 1976, fu oggetto di un violento attacco di forze militari pesantemente armate che provocarono la morte di almeno 2.000 civili indifesi. Tale episodio, peraltro, non fu a mio avviso un fatto isolato, ma si inserì all’interno di un’offensiva internazionale di più vasto raggio che vide il verificarsi in Europa e in altri Continenti di una serie di sanguinosi attentati che, mentre nei campi palestinesi di Tell-el-Zathaar radeva al suolo interi villaggi uccidendo centinaia di persone assolutamente inermi, in Italia provocò, ad esempio, la morte dell’altrettanto indifeso giudice Vittorio Occorsio, che su tale rete terroristica internazionale stava indagando da tempo.
Questa canzone racconta una storia vera. E' la storia di un Ingegnere che sino al 9 Agosto 1945 aveva vissuto ad Hiroshima, e che incredibilmente riuscì a sopravvivere all’esplosione dell’ordigno nucleare che quel giorno esplose nel cielo subito al di sopra di tale città. Sotto choc e pesantemente traumatizzato, questo Ingegnere giapponese, il cui vero nome era Enemon Kawaguchi, fuggì dalla città martoriata salendo sul primo treno che partiva dalla locale stazione.
L’ingegnere forse sapeva che quel treno era diretto a Nagasaki, ma certamente non sapeva che quest’altra città era già stata scelta come obiettivo per il secondo ordigno nucleare che doveva esplodere sul territorio giapponese se una solo atomica non fosse bastata ad indurre questa Nazione alla resa. E fu proprio a Nagasaki che Enemon Kawaguchi vide per la seconda volta il “fuoco atomico”: ed anche stavolta,... (continua)
Poi, nel giugno del 2001, la Corte di Cassazione belga aprì il processo sul massacro di Sabra e Chatila in base ad una Legge del 1993 che assegnava competenza universale ai tribunali belgi per i crimini di guerra e contro l'umanità commessi ovunque nel mondo. Venne chiamato a testimoniare al riguardo, in particolare sui rapporti che intercorrevano fra i falangisti ed alcuni alti esponenti del governo israeliano, anche Elias Hobeika, ritenuto il principale responsabile materiale... (continua)