« Télérama » - well known French weekly cultural magazine says :
« … Among the many covers of Jacques Brel [in English] some have had the gift of revealing the essence of the songs of the Belgian artist, sometimes MORE INTENSELY than their original versions... »
(here : Jacques Brel repris en anglais, de Nina Simone à David Bowie)
and one of given examples is « Voir un ami pleurer » ie. “See a friend in tears”, by Nick Currie, alias Momus:
Oggi Jacques Brel compirebbe 90 anni. Vorrei omaggiarlo ancora una volta traducendo, per tutti quelli che lo hanno amato, la prima parte di un recente testo che suo nipote Bruno ha composto e cantato e che ho avuto l'onore di ricevere, gentilmente da lui stesso, via mail qualche tempo fa.
Vi segnalo inoltre che è appena stato pubblicato un interessantissimo libro bilingue (italiano/ francese)dal titolo: "Gaber-Brel Dialogo" di Micaela Bonavia di cui parlo ampiamente sul Blogfoolk di questa settimana
IL MIO MAESTRO (Bruno Brel – traduzione Flavio Poltronieri)
Il mio maestro è andato a dormire più lontano delle finestre, più lontano dei sospiri, il mio maestro è andato a dormire stanco di rinascere, esausto di soffrire.
Il mio maestro ha scelto il silenzio di una mattina d'ottobre per andare in vacanza, il mio maestro tra ridere e tacere ha scelto d'esser sobrio per nascondersi sottoterra.
Laggiù... (continua)
Segnalo un refuso. Nella versione italiana di Pagani, interpretata da Gaber il verso "se ne ama addirittura una casa nostra" è "sogniamo addirittura una casa nostra".
Volevo semplicemente fare un augurio per ricordare la nascita di Brel e scopro che inspiegabilmente nessuno in tanti anni ha mai tradotto questa canzone!!! Dall'ultimo disco registrato nel 1977 venne esclusa ma fu inserita prima nella colonna sonora del film di Frédéric Rossif del 1982 e poi nella ristampa in CD del disco, assieme alle altre quattro di cui non era soddisfatto e che avrebbe voluto rimaneggiare.Bisogna rimediare all'istante. Tra l'altro oggi ricorre anche l'anniversario del terribile massacro di Celle.
ha ragione Sébastien Le Goff a dire che la versione di Erik nel citato cd è in bretone, però......in coda al dischetto la stessa base musicale viene utilizzata per una ulteriore versione interpretata in francese, che è poi quella utilizzata nel video proposto da Lorenzo
E' un vero dono la traduzione in bretone, un omaggio a quello che Brel considerava l'elemento più puro della sinistra francese e di cui, proprio per questo, non se ne parlava più.
Quando Brel la scrisse poi dichiarò che non aveva voluto fare una canzone del tutto sociale ma piuttosto socialista. Di averla scritta pensando agli operai, alla gente qualunque che non aveva capito il perchè di quell'uccisione e che lo andava a chiedere ai propri superiori senza ottenere risposta. E infatti anche la canzone non contiene una risposta ed è proprio per quello che Brel la classifica socialista. Se l'avesse contenuta sarebbe diventata una canzone politica. E, bisogna dire che a sinistra, in Francia, in effetti nessuno ha mai risposto.
Per Brel la canzone politica è retorica e propagandistica e proponendo questo testo sul mito romantico socialista egli esprime appieno la base umanistica... (continua)
NOTA DI SERVIZIO:
Ho notato che gli ultimi dischi si trovano ormai per intero su youtube sotto: "nome autore (tema)", ma non sempre sono ben indicizzati, soprattutto su google, meglio il motore di ricerca interno a Youtube
Ecco, giusto, ma tu ce l'hai però questo disco, compreso il libretto che lo accompagna. Io invece non avendolo, non riuscivo a trovare il nome dell'autore della traduzione in rete.
Juste pour le plaisir de revoir Brel autrement.
Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane