La canzone originale. Come s’è detto nell’introduzione, addentrarsi troppo nella storia di questa canzone non è mia intenzione (almeno per il momento). Ma qualcosa andrà pur detto, almeno delle sue prime attestazioni incise e registrate. La versione originale, o perlomeno quella pubblicata nel 1913 dalla casa editrice F. B. Haviland di New York, consta di cinque strofe e di un ritornello “variabile” (cioè, non è sempre uguale a se stesso). L’ultima strofa, in particolare, prevede grande successo per la canzone sulla mula Sal, ed è stata una previsione decisamente azzeccata.
La storia dei titoli è tutta a sé. Il titolo originale, o perlomeno quello della prima versione pubblicata, è Low Bridge, Everybody Down, con il sottotitolo esplicativo: Fifteen Years on the Erie Canal. Ma, se si fosse dovuto dar conto di tutti i titoli con cui la canzone è nota e cantata,... (continua)
[XIX° secolo]
Una canzone di origine scozzese che poi fu assorbita nella tradizione americana, tanto che John Jacob Niles (1892-1980), compositore, straordinario cantante e musicista e ricercatore folklorico del Kentucky la rivendicava quasi come sua, comunque della tradizione dei monti Appalachi.
In effetti il brano compare nelle ricerche che l'inglese Cecil Sharp (1859-1924), il padre del folk revival in Gran Bretagna dei primissimi decenni del 900, condusse in North Carolina, ma in seguito fu Alan Lomax a riportare correttamente il brano in Scozia, sulle rive del Clyde, peraltro espressamente citato nella versione di certo più vicina all'originale.
Propongo la canzone perchè intanto è possibile che racconti di un amato partito per la guerra o costretto all'emigrazione. In secondo luogo, nella splendida versione di Nina Simone (a cominciare da "Nina Simone at Town Hall" del 1959), questo... (continua)
But Black is the colour of my true love's hair. (continua)
Non so leggere uno spartito, ma quella che dovrebbe essere la musica originale di "Black Is The Color" come raccolta da Cecil Sharp nel 1916 sta a pag. 255 della sua importante raccolta "English Folk Songs From The Southern Appalachians", pubblicata contemporaneamente a New York e Londra nel 1917, disponibile su Archive.org.
Chi s'intende di musica potrebbe così capire se davvero, come è scritto sulla maggior parte dei siti che se ne occupano, la musica di "Black Is The Color" fu riscritta integralmente da John Jacob Niles all'inizio degli anni 40 del secolo scorso (nell'album "John Jacob Niles Sings American Folk Songs" o "American Folk Lore Vol. 3", 1941)
Intanto ho tolto la canzone dagli extra perché come scrive Cattia Salto "nella versione tradizionale la lettera è scritta da una ragazza presa dalla disperazione di aver appreso la morte in guerra del suo innamorato.". Inoltre come ha scritto B.B. nell'introduzione, nella versione di Nina Simone la canzone è diventata un inno del movimento per i diritti civili.
Ho attribuito la canzone a John Jacob Niles che ha scritto la bellissima nuova melodia con cui è generalmente conosciuta. Nella sezione video ho anche inserito il video della versione di Betty Smith che utilizza invece la melodia originale.
John Jacob Niles – in American Folk Lore Vol. 3 1941 “Black is The Color of My True Love’s Hair’…was composed between 1916 and 1921. I had come home from eastern Kentucky, singing this song to an entirely different tune–a tune not unlike the public-domain material employed even today. My father... (continua)
Nell’album Black Gold registrato dal vivo nel 1969, dopo la versione già apparsa nel precedente album di Nina Simone viene eseguita una seconda versione con alla chitarra acustica e alla voce Emile Latimer, il chitarrista di Nina Simone, con una melodia e un testo complementare e uno stile di canto diverso.
BLACK IS THE COLOR OF MY TRUE LOVE’S HAIR (continua)
Child #209K
[XVIII secolo / 18th Century / 18ème siècle / 1700-luku]
First Recording in print:
Thomas D'Urfey, Wit & Mirth, or Pills To Purge Melancholy, 1719-1720, Vol. II, p. 49
Prima attestazione a stampa:
Thomas D'Urfey, Wit & Mirth, or Pills To Purge Melancholy, 1719-1720, Vol. II, p. 49
Première attestation imprimée:
Thomas D'Urfey, Wit & Mirth, or Pills To Purge Melancholy, 1719-1720, Vol. II, p. 49
Ensimmäinen painettu todistus:
Thomas D'Urfey, Wit & Mirth, or Pills To Purge Melancholy, 1719-1720, Vol. II, p. 49
Recordings
One of the earliest recorded versions is by Joan Baez, who included a live performance of the song on her first live album in 1962. The Baez version makes it clear that Geordie's crime was poaching the King's deer, for which the penalty was hanging with a silken rope. It has also been recorded by Ewan MacColl, John Jacob Niles, Doc... (continua)