Sono d'accordo con Riccardo, anche se mi pare che non bastino le amene canzonette... ci vorrebbe anche qualche canzone che racconti perchè si parla solo di COVID19 e non più di quello che accade in Siria, in Grecia (a Lesbo, in particolare), in Libia, in Afghanistan, ecc...
BB caro, di quel che accade in Siria, in Grecia, in Libia, in Afghanistan, a Monte San Savino e a Vercelli questo sito è pieno, e non da ora. Ad esempio, avrai visto come mi sono gettato addosso alle canzoni e alle poesie di Gaston Couté; beh, parlano dei tempi d'oggi, disgraziatamente, e pure della Siria, dei bambini di Lesbo e pure dei virus. Forse dovremmo una buona volta abituarci al fatto che "tout se tient", e che niente è slegato da niente. Neppure la strofetta sull'Amuchina sull'aria di "Bella Ciao" dalle più serie (o seriose) parole in musica sui bambini profughi, magari scritte e cantate da un qualche rappresentante dello star system. Qui si tratta di registrare e di offrire tutto quel che viene detto, scritto, cantato, musicato eccetera a proposito della guerra globale. Della quale fanno parte il virus vagante ad arte e uccisore di economie "ad hoc" così come Erdogan, i bambini... (continua)
Riccardo, ho scritto che sono d'accordo con te.
Volevo solo rimarcare che - almeno per il momento - il giusto "Canzoniere del Coronavirus - si limita ad amene canzonette.
Auspico di trovarci anche qualcosa di più sostanzioso sulla cortina sanitaria stesa su ogni altra informazioni, anche quelle gravissime di queste ultimi giorni e ore.
Saluzzi e virusuzzi
PS Te tu stai al riparo, che non se più un fanciullo in fiore...
Si limita ad amene canzonette perché siamo ancora nella fase apotropaica, quella del riderne (o sorriderne) per non pensarci troppo e per scacciare sia i cattivi pensieri, sia le evidenti malefatte. E' ancora troppo presto perché venga elaborato un discorso serio ed ampio, anche in parole e in musica, su quel che sta succedendo a livello di strutture profonde della società attuale. La quale, comunque, riproduce molto bene quel che è avvenuto in passati anche lontani. Cambiate le mutande (mutatis mutandis), successe pure verso il 1348, e con ben altri bachi in giro, quando sette giovanotti e tre fanciulle si ritrovarono ne' dintorni di Firenze per raccontarsi storie, amene e tragiche, divertenti e cupe, mentre infuriava lo morbo pestilenziale. [*]. E, anche se il Boccaccio non lo dice espressamente, per trombare come OPOSSVM. Bene fecero. Quanto al sottoscritto, non solo non sono più un fanciullo... (continua)
Musica / Music / Musique / Sävel: Bella Ciao
Video circolante su YouTube segnalato da Mèsciabol Italia.