El cant dels ocells o – nella forma antica – El cant dels aucells (= “Il canto degli uccelli”) è un tradizionale canto natalizio catalano, le cui origini risalgono al Medioevo.
Il canto è stato accompagnato da varie melodie, la più comune delle quali è stata resa popolare dal celebre violoncellista Pau Casals (1876 – 1973).
In Catalogna il brano è considerato una sorta di inno nazionale, alla stregua dell'inno ufficiale Els Segadors. A Barcellona viene anche suonato durante le funzioni funebri di personaggi celebri ed è cantato anche come ninna nanna.
Il testo, che si compone di 15 strofe (di 6 versi ciascuna), parla della Nascita di Gesù, annunciata da 32 tipi diversi di uccelli, vale a dire: l'aquila imperiale, il passero, il verdone, il lucherino, il fanello, il tordo bottaccio o tordo comune, l'usignolo, il codirosso, il saltimpalo, il regolo, il canarino, l'allodola dei prati, il... (continua)
La notte di Natale è piena di prodigi, anche gli animali e in particolare gli uccelli, si danno convegno nella grotta in cui Gesù è nato.
Così l’anedottica popolare crea storielle fantasiose: la cicogna si toglie le soffici piume del petto per rendere più comoda la culla e per questo diventa la protettrice dei bambini; il pettirosso per tutta la notte ravviva con le sue ali il fuoco del braciere e il suo petto rosso bruciacchiato dalle fiamme, diventa il segno della sua generosità; l’usignolo prima muto trova la voce per la sua prima volta, ispirato dai cori degli angeli e il suo canto resterà per sempre ad allietare gli uomini come un’eco della gloria divina.
La civetta che non si sveglia viene condannata per l’eternità a nascondersi di giorno e a trascorrere le notti a lamentarsi.
El cant dels ocells, diventato grazie all'interpretazione di Pau Casals un simbolo di pace universale, è stato ascoltato in silenzio durante la grande manifestazione contro il terrorismo oggi a Barcellona, conclusasi in plaça de Catalunya all'ingresso delle Ramblas teatro del barbaro attacco dello scorso 17 agosto.
Il re di Spagna Felipe VI non è stato accolto favorevolmente dalla folla, che ha innalzato diversi cartelli con scritto "Felipe chi vuole la pace non traffica armi" in riferimento agli ottimi rapporti che la casa reale spagnola intrattiene con la monarchia saudita, sostenitrice di un regime brutale e secondo molti la principale fonte di finanziamento dello Stato Islamico.
[1973]
Poesia di Vinícius de Moraes poi musicata da egli stesso
Testo ripreso da questa pagina
Aqui vai um poema de Vinícius de Moraes com um verso final batuta, extraído distraidamente de um revista semi-acadêmica perdida aqui em casa, "Livro de Cabeceira da Mulher", de 1975, uma tentativa da Editora Civilização Brasileira à época de engrossar o caldo ralo das discussões feministas numa outra panela que não a das revistas femininas de banca. Perdeu, claro. A Nota Editorial que antecede o poema é a seguinte: “Este poema – uma explosão de revolta sentimental – é um extrato de 'História Natural de Pablo Neruda (a elegia que vem de longe)', obra que Vinícius de Moraes compôs na Bahia em 1973, sob o impacto da notícia da morte do poeta chileno, seu grande e velho amigo”.
Nell'ottobre del 1973, "anno assassino", Vinícius de Moraes è nella sua casa di Salvador Bahia. Il Brasile si trova anch'esso,... (continua)
Il canto è stato accompagnato da varie melodie, la più comune delle quali è stata resa popolare dal celebre violoncellista Pau Casals (1876 – 1973).
In Catalogna il brano è considerato una sorta di inno nazionale, alla stregua dell'inno ufficiale Els Segadors. A Barcellona viene anche suonato durante le funzioni funebri di personaggi celebri ed è cantato anche come ninna nanna.
Il testo, che si compone di 15 strofe (di 6 versi ciascuna), parla della Nascita di Gesù, annunciata da 32 tipi diversi di uccelli, vale a dire: l'aquila imperiale, il passero, il verdone, il lucherino, il fanello, il tordo bottaccio o tordo comune, l'usignolo, il codirosso, il saltimpalo, il regolo, il canarino, l'allodola dei prati, il... (continua)