[1978]
Parole e musica di Leci Brandão
Nel suo album "Leci Brandão" pubblicato nel 1985
José Mendes da Silva è vissuto in una favela di Rio de Janeiro, o Morro do Pau da Bandeira. Credo di mestiere abbia fatto il vigile urbano, ma andò in pensione molto presto per via del suo stato di salute. Soffriva infatti di una malattia che gli causava grossi lividi sul corpo, tanto da meritarsi il suo soprannome, Zé do Caroço, dove caroço sta per livido, botta.
Ma per tutta la vita – è morto nel 2000 - Zé do Caroço le botte le prese soprattutto dalla polizia, perchè lui dalla sua casa del Morro do Pau da Bandeira conduceva una personale ed originale battaglia contro la dittatura e per svegliare la coscienza della sua gente, addormentata dalla repressione e dalle telenovelas. Così, proprio negli orari in cui la tv trasmetteva gli sceneggiati più seguiti, Zé do Caroço, si attaccava ad un microfono... (continua)
Due parole del traduttore. Prima di tutto, un “bentornato” a Bernart Bartleby, che non si vedeva da un po' sul sito. La traduzione è costellata di note: inutile dire che il portoghese brasiliano è, oramai, un'altra lingua rispetto al portoghese lusitano, e che il brasiliano carioca di Rio è pure un'altra cosa rispetto alle varianti delle altre regioni dell'immenso paese. Bene ha fatto Bernart a postare questa canzone, proprio in un momento in cui anche il Brasile sembra avviarsi di fatto a una nuova dittatura eleggendo il fascista Bolsonaro. Non solo fascista, ma esponente di tutta quella galassia di chiese e chiesette “evangeliche”, predicatori e sette che stanno imperversando nell'America Latina. “La censura finì solo nel 1985 con la fine del regime”, conclude Bernart nella sua introduzione:... (continua)
Ciao Riccardo, grazie per la traduzione e le note...
Sì, sono un po' latitante di questi tempi, ho perso lo sgurz ccgiesco e ho poca voglia di stare davanti al pc...
Maperò qualche contributuccio recente lo trovi se guardi un po' indietro, sia brani in inglese che altri famosi brasiliani come questo... Chissà che non ti punga vaghezza di tradurne ancora qualcuno comesolotusaifare?!?
Vedrai Bernart che prima o poi mi ci metto: nel frattempo mi auguro che ti torni lo sgurz ccgiesco, anche se conosco bene la cosa e sono momenti più che normali, specie in questi ultimi rii tempi. Nel frattempo...un saluto enorme a te e allo sgurz latitante: ma sono certo che, nella sua latitanza, sta ricaricando le pile :-)
Parole e musica di Leci Brandão
Nel suo album "Leci Brandão" pubblicato nel 1985
José Mendes da Silva è vissuto in una favela di Rio de Janeiro, o Morro do Pau da Bandeira. Credo di mestiere abbia fatto il vigile urbano, ma andò in pensione molto presto per via del suo stato di salute. Soffriva infatti di una malattia che gli causava grossi lividi sul corpo, tanto da meritarsi il suo soprannome, Zé do Caroço, dove caroço sta per livido, botta.
Ma per tutta la vita – è morto nel 2000 - Zé do Caroço le botte le prese soprattutto dalla polizia, perchè lui dalla sua casa del Morro do Pau da Bandeira conduceva una personale ed originale battaglia contro la dittatura e per svegliare la coscienza della sua gente, addormentata dalla repressione e dalle telenovelas. Così, proprio negli orari in cui la tv trasmetteva gli sceneggiati più seguiti, Zé do Caroço, si attaccava ad un microfono... (continua)