Si dice spesso "prova a metterti nei panni dell'altro, dell'immigrato, del rifugiato". Facile a dirsi, più difficile a farsi.
Può servire allora fare come in questa canzone di Bigflo & Oli e provare a invertire le parti.
Immaginate una Francia in balia della guerra civile. La Torre Eiffel bombardata è stata fatta saltare, esecuzioni sommarie nelle piazze di Tolosa, milioni di profughi che fuggono verso sud, le famiglie separate, per raggiungere con un lungo e pericoloso viaggio il porto di Marsiglia. Arrivati al mare sono presi in consegna da scafisti senza scrupoli che li fanno salire su imbarcazioni di fortuna per raggiungere la Terra Promessa, al di là del Mediterraneo, l'Africa.
Molti muoiono durante la traversata. Chi ce la fa viene accolto dal filo spinato dei Centri di Identificazione ed Espulsione. Fuori dal pullman una folla inferocita di quelli... (continua)
si dice spesso che le canzoni non servano a niente. Ma ho trovato un commento sotto il video di questa canzone su youtube che dice:
J'ai montré ce clip a mon grand père raciste. Il a rien dit pendant 15mn, puis il m'a dit que son point de vue avait changé. Bravo à vous
(Ho fatto vedere questo videoclip a mio nonno razzista. Non ha detto niente per un quarto d'ora, poi mi ha detto che il suo punto di vista era cambiato. Bravissimi.)
Sarà una goccia nel mare ma secondo me questo per un artista vale più di mille premi o centomila album venduti.
Immaginate che il contagio del coronavirus si estenda in Europa in maniera incontrollata mentre nel continente africano, per le condizioni climatiche, non abbia alcuna incidenza. Terrorizzate, le famiglie europee scapperanno dalla malattia in maniera isterica, verso la frontiera africana. Proveranno a attraversare il mare dallo Stretto di Gibilterra, si lanceranno in imbarcazioni precarie dalle isole greche e la costa turca.
Inseguiti dall'ombra di una nuova peste mortale proveranno a mettersi in salvo, spinti dalla necessità. Però arrivati sulla costa africana gli stessi recinti che hanno alzato, gli stessi controlli violenti e frontiere inespugnabili invertiranno il potere frenante. Le forze dell'ordine nordafricane spareranno contro gli occidentali senza pietà, gli grideranno: vai a casa tua, lasciaci in pace, non vogliamo la tua malattia, la tua miseria, la tua necessità....
La chanson fait un triste constat sur l'état du monde actuel, à travers des sujets majeurs se rapportant à l'environnement et l'humain. Le titre Ferme les Yeux est une critique des personnes qui justement préfèrent fermer les yeux sur ces problèmes, et incitent les autres à faire de même “tu vas pas changer le monde”, car ils ne veulent pas se préoccuper de la dure réalité “tu vois pas qu'on fait la fête”.
(2017)
Album: La Vraie Vie
Nell'introduzione al video appare l'attore Jamel Debbouze e sul finale Kyan Khojandi
Nessuno ascolta le parole, il pubblico vuole solo ballare e non pensare a niente. Eppure anche in questo pezzo di Bigflo & Oli ci sarebbero degli spunti di riflessione.
Carina la canzone, e molto ironico il video. Certo, se si vanno a vedere alcuni testi del rap di oggi, soprattutto nella sua variante trap, il fatto di non ascoltare le parole potrebbe anche essere un vantaggio... è proprio contro questo sottogenere dell'hip hop che se la prendono Bigflo & Oli in questo pezzo.
Meglio vivere con i rimorsi che con il rimpianto, meglio osare e sbagliare che vivere nel rimpianto di quello che non si ha avuto il coraggio di fare.
Questa è la morale della canzone esemplificata dalle storie di quattro personaggi: il timido Louis che non ha il coraggio di parlare alla ragazza incontrata sull'autobus e non la rivedrà mai più, Yasmine che avrebbe potuto diventare una cantante ma asseconda le pressioni della famiglia e si ritrova a lavorare in fabbrica, Diego che affonda nella solitudine e nella depressione e rimane chiuso in casa perdendo l'occasione di vivere, e infine Pauline che non ha il coraggio di lasciare l'uomo che la picchia e finisce uccisa dal marito.
Louis prend son bus, comme tous les matins (continua)
inviata da Loretta & Valentina dal cortile di Ferney-Voltaire 3/5/2018 - 22:37
Album: La vie de rêve
Si dice spesso "prova a metterti nei panni dell'altro, dell'immigrato, del rifugiato". Facile a dirsi, più difficile a farsi.
Può servire allora fare come in questa canzone di Bigflo & Oli e provare a invertire le parti.
Immaginate una Francia in balia della guerra civile. La Torre Eiffel bombardata è stata fatta saltare, esecuzioni sommarie nelle piazze di Tolosa, milioni di profughi che fuggono verso sud, le famiglie separate, per raggiungere con un lungo e pericoloso viaggio il porto di Marsiglia. Arrivati al mare sono presi in consegna da scafisti senza scrupoli che li fanno salire su imbarcazioni di fortuna per raggiungere la Terra Promessa, al di là del Mediterraneo, l'Africa.
Molti muoiono durante la traversata. Chi ce la fa viene accolto dal filo spinato dei Centri di Identificazione ed Espulsione. Fuori dal pullman una folla inferocita di quelli... (continua)