[5 maggio 1927]
Testo e musica di Alfredo Bascetta
Lyrics and Music by Alfredo Bascetta
"Lacreme 'e cundannate" (Lacrime di condannati) è, forse, la canzone più completa, descrivendo minuziosamente l'episodio. È una vera e propria denuncia: accusa chi ha vigliaccamente infamato Sacco e Vanzetti, dai giurati ai magistrati che non ascoltando le ragioni di chi è innocente, non hanno fatto giustizia, ma solo vendetta. La canzone si conclude con una preghiera al governatore Fuller, poiché è l'unica persona ancora in grado di abolire la sentenza di morte per i due immigrati.
"Lacreme 'e cundannate" è realizzata il 5 maggio 1927, quando ancora non è annunciata la definitiva condanna a morte. Fino alla fine si spera nella conoscenza della verità, nella speranza che la menzogna sia smascherata. Questo brano entra nel repertorio di Gilda Mignonette, anche se la Regina degli Emigranti, per evitare... (continua)
Alfredo Bascetta was a Neopolitan tenor who had immigrated to New York City shortly after the turn of the 20th century. This is a song written by him in Neapolitan dialect, evidently shortly before the execution of Sacco and Vanzetti.
It never mentions the political beliefs, the anarchism of the two men but it expresses strongly the sense of injustice felt by greater part of the Italian community at the long and, in their eyes, barbarous treatment of Sacco and Vanzetti.
The powerful anguish felt in the music is one of the more moving examples of the emotion evoked by the trial and sentencing to death of the two men. One can read in its words that God will not move governors to do the right thing, nor will God help to cure social injustice created by man.
La parola "sano" nel verso "Sta tutt'o munno sano arrevutato" va intesa come "intero".
Una versione in italiano del verso potrebbe essere: C'è il mondo intero in rivolta.
[27 maggio 1927]
[May 27, 1927]
Lyrics and Music: Ambro's-Ferraro
Testo e musica: Ambro's- Ferraro
"Lettera a Sacco" (sottotitolato "P'o figlio suoio") è un brano realizzato dal duo Ambro's-Ferraro il 27 maggio 1927. E' inciso da Alfredo Bascetta, il quale decide di affrontare a testa alta la polizia americana, con un comizio intitolato "L'America dei vinti". "Lettera a Sacco" è eseguita da Bascetta, per la prima volta, durante il comizio.
Il brano narra dell'incontro del padre di Nicola Sacco con suo figlio nel carcere di Charlestown. Durante quest'incontro c'è la richiesta di Sacco di raccontare alla sua figlioletta, un domani, che il papà non ha mai ucciso nessuno e che perdonerà chi lo ucciderà. Poi, uno straziante abbraccio di pochi minuti con il genitore che lascia il figlio con la frase "Cu tutt"o core mio, te voglio bbene... addio!".
Anche questa composizione, come sopra, non... (continua)
Mio caru figlio doppo 7 anne mo te l'aggio ditto (continua)
Testo e musica di Alfredo Bascetta
Lyrics and Music by Alfredo Bascetta
"Lacreme 'e cundannate" (Lacrime di condannati) è, forse, la canzone più completa, descrivendo minuziosamente l'episodio. È una vera e propria denuncia: accusa chi ha vigliaccamente infamato Sacco e Vanzetti, dai giurati ai magistrati che non ascoltando le ragioni di chi è innocente, non hanno fatto giustizia, ma solo vendetta. La canzone si conclude con una preghiera al governatore Fuller, poiché è l'unica persona ancora in grado di abolire la sentenza di morte per i due immigrati.
"Lacreme 'e cundannate" è realizzata il 5 maggio 1927, quando ancora non è annunciata la definitiva condanna a morte. Fino alla fine si spera nella conoscenza della verità, nella speranza che la menzogna sia smascherata. Questo brano entra nel repertorio di Gilda Mignonette, anche se la Regina degli Emigranti, per evitare... (continua)