"Piazza Marino, poeta contadino"; si fa presto a bollare di ingenuo un testo popolare come questo, perché ancora nel 1972 (anno presumibile di composizione, dato che il famoso incontro tra Nixon e Mao con la "politica del ping-pong" è proprio di quell'anno) i cantastorie andavano davvero per le piazze dei nostri paesi, in Emilia, in Toscana e altrove. E' la grande storia del mondo filtrata nelle ultime vestigia della società rurale, con la speranza della "fine delle guerre" e con una specie di fiducia incondizionata nei "capi del mondo". Si sa purtroppo bene che non è stato così e che i "capi del mondo" a tutto pensano fuorché a far finire le guerre. Ma un testo come questo va letto in un'ottica differente, quella della gente che ha sempre avuto bisogno di una speranza, di non pensare sempre e comunque al peggio. [RV]
Pubblicata nel 1973 interpretata dal Trio Emiliano (Marino Piazza con Dina e Adelmo Boldrini)
Il testo è stato trascritto all'ascolto dall'archivio MP3 del Gruppo Emiliano di S.Giovanni in Persiceto (BO). Per l'argomento trattato, la canzone deve risalire a circa il 1973. È qui interpretata dalla cantastorie Dina Boldrini; Marino Piazza interviene recitando.
Introduzione recitata da Marino Piazza: (continua)
Si tratta di una storia assolutamente vera, che conoscevo da anni in quanto, tanti anni fa, avevo una ragazza nata proprio a Borgo San Lorenzo; e ho visto di persona, più di una volta, il monumento al cane Fido nella piazza Dante della cittadina mugellana. Fu proprio quella ragazza a raccontarmi la storia per la prima volta.
Trovarla stanotte narrata da un cantastorie, è per me una sorta di magia che innesta ricordi lontani.
Riccardo Venturi, 11 novembre 2004, ore 3.44 del mattino.
LA STORIA DEL CANE FIDO
dal Sito della Unicoop Firenze
di Stefano Giraldi
Quando si parla di una favola si pensa a una storia fantastica o a un mito fuori dalla realtà. La storia che vi raccontiamo è invece un fatto realmente accaduto, la storia di un cane di nome Fido vissuta nella bella valle del Mugello.
Carlo Soriani, un operaio di Luco del Mugello,... (continua)
...una sera d'inverno, nel 1941, Carlo Soriani, un operaio di Luco del Mugello, frazione di Borgo S. Lorenzo, stava pedalando sulla sua vecchia bicicletta, diretto verso casa... (continua)