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Autore Tri Yann

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Sein 1940

Sein 1940
[2003]
Paroles de Jean-Louis Jossic et Jean Chocun
Testo di Jean-Louis Jossic e Jean Chocun
Musica: Tradizionale gallese
Musique: Traditionnelle galloise


Una canzone tratta album dei Tri Yann, "Marines", del 2003. Racconta un episodio purtroppo semisconosciuto della storia francese della seconda guerra mondiale.

Dal 19 giugno 1940 alla fine del mese, rispondendo all' "Appello di Londra" del 18 giugno, tutti gli uomini validi della piccola isola di Sein, in Bretagna (il braccio di mare che la separa dal continente, il "raz de Sein", è noto per essere uno dei più tempestosi e pericolosi dell'oceano Atlantico), la lasciarono sui loro battelli ("Roanez ar Mor", "Ar Zenith", "Roanez ar Peoc'h", cioè: "Regina del mare", "Zenith", "Regina della pace"...) per il "Bro Saoz", il "paese dei Sassoni" (ovvero l'Inghilterra). Alla fine, furono quasi 150 isolani di Sein che raggiunsero De Gaulle... (continua)
Mille neuf cent quarante à la fin de juin,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi
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Arthur Plantagenest

Arthur Plantagenest
[ca. XV sec./century/siècle]

Si tratta di un "Lai" bretone anonimo, di origine quattrocentesca, che i Tri Yann hanno registrato dal vivo presso la Reale Abbazia di Fontevraud nel 1995 ed inserito nell'album "Portraits" (del medesimo anno).

Nella stessa abbazia riposano le spoglie mortali della regina Eleonora d'Aquitania, di Enrico II d'Inghilterra e, più che altro, del loro figlio Riccardo Cuor di Leone (a sua volta autore di "Lais", tra i quali, celeberrimo per essere stato tramandato con la notazione musicale, "Ja nuns hons pris"). Tutti facevano parte della dinastia dei Plantageneti; e la canzone parla appunto di Arturo Plantageneto, duca di Bretagna e figlio postumo di Goffredo Plantageneto, lo sposo di Costanza di Bretagna.
Nato nel 1187 e nipote di Eleonora di Aquitania e di Enrico II, Arturo ricevette il ducato di Bretagna dal nonno Enrico II, con la speranza di riuscire a ricostituire... (continua)
Sont en Orient le Roy franceis
(continua)
inviata da Riccardo Venturi
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An distro euz a Vro-Zaoz [Silvestik]

An distro euz a Vro-Zaoz [Silvestik]
[origine: XI secolo]

Tra le poche antiche ballate popolari che ancora adesso conservano un po' di "attualità", malgrado l'evoluzione della mentalità urbana e l'eliminazione di ogni elemento soprannaturale, quelle che parlano di episodi militari e di guerra occupano un posto privilegiato. Quasi invariabilmente, sono canzoni fortemente contrarie alla guerra, al militarismo e ai suoi atteggiamenti, eredità anacronistica del Medio Evo e addirittura dell'antichità. La storia del soldato Silvestik (o "Silvestrig", cioè "piccolo Silvestro"), cavaliere bretone e mercenario di Guglielmo il Conquistatore (che aveva promesso molto denaro e il saccheggio libero dell'Inghilterra a coloro che lo avessero accompagnato nella sua conquista) è forse la più nota leggenda di Bretagna.

Questa terribile e lugubre ballata, pubblicata nel Barzaz Breizh (la raccolta di poesia e canti popolari bretoni effettuata... (continua)
Etre parrez Pouldergat ha parrez Plouare
(continua)
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La Geste de Sarajevo

La Geste de Sarajevo
Un estratto della canzone (oltre 1 minuto) può essere scaricato dalla Page du Pélégrin.
I Tri Yann, questo straordinario gruppo nantese-bretone con il quale già più volte abbiamo avuto a che fare nelle “CCG”, ha tra le sue specialità quella che potremmo chiamare la “rielaborazione” di antichi testi tradizionali. Non delle parodie, ma delle vere e proprie riscritture che, in fondo, ci fanno vedere davvero bene quanto attuali siano certi testi popolari medievali o rinascimentali.
La seguente canzone proviene dall’album "Le Pélégrin", del 2000, un “concept album” incentrato sul pellegrinaggio-viaggio picaresco di Ian Angus dall’Irlanda a Santiago de Compostela, costruito sia su testi tradizionali irlandesi, bretoni, scozzesi e galleghi che su composizioni originali. Solo che il “pellegrinaggio” si svolge ai nostri tempi. Il testo è stato comunque –e volutamente- mantenuto come una mistura... (continua)
Où est conté à Ian, à son arrivée en Petite Bretagne, le terme vrai de la vie d'un soldat de l'ONU envoyé a Sarajevo.
(continua)
inviata da Riccardo Venturi
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La ballade nord-irlandaise

La ballade nord-irlandaise
[1991]
Paroles de Renaud Séchan
Musique: trad. britannique (The Water Is Wide)
Album: "Marchand de cailloux"

Testo di Renaud Séchan
Musica: arrangiamento del motivo tradizionale The Water Is Wide.
Album: "Marchand de cailloux"


The Water is Wide, sull'aria della quale Renaud ha scritto la sua "Ballade nord-irlandaise", è uno dei motivi della tradizione celtica più noti in assoluto (è probabilmente originario della Cornovaglia, anche se alcuni lo considerano di origine scozzese ed è testimoniato vastamente nella tradizione americana). Risale quasi certamente all'epoca elisabettiana, ed è stato -nel testo originale- interpretato da artisti del calibro di Bob Dylan, Joan Baez e Brenda Wooton. E' stato tradotto in francese da Graeme Allwright (con il titolo La mer est immense). Ne ha fornito anche un'adattamento in lingua bretone Gilles Servat, intitolato Divent an dour, eseguito dai Tri Yann nell'album "Marines" (2003).
J'ai voulu planter un oranger
(continua)
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Song For Ye, Jacobites [Ye Jacobites By Name]

Song For Ye, Jacobites [Ye Jacobites By Name]
[1740 ca.]
Canzone tradizionale scozzese
Scottish traditional folksong
Riscritta da Robert Burns nel 1791
Inserita nello Scots Musical Museum(1787-1803); Vol. IV, p. 383
Rewritten by Robert Burns in 1791
Included in the Scots Musical Museum(1787-1803); Vol. IV, p. 383
Musica attuale di Sir Henry Walford Davies (1869-1941)
Current music by Sir Henry Walford Davies (1869-1941)

Dall'album "Tri Yann an Naoned" (1972)
From the Album "Tri Yann an Naoned" (1972)

Una canzone dalla storia antica e curiosa, sicuramente. Ha origine dalle lunghe e sanguinose "Guerre Giacobite" che insanguinarono la Gran Bretagna tra il XVII e il XVIII secolo. Tale canzone tradizionale sembra avere avuto origine verso il 1740, e la sua versione originale è fortemente antigiacobita e in lode del "macellaio Cumberland", che stava sterminando gli scozzesi. Fu poi ripresa pochi anni dopo, al tempo della definitiva... (continua)
Ye Jacobites by name, lend an ear, lend an ear!
(continua)
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Guerre guerre, vente vent

Guerre guerre, vente vent
[1983]
Testo di Jean-Paul Jehanno
Musica dei Tri Yann
Dall'album "Le soleil est vert"

"Una canzone marinaresca settecentesca del Morbihan, in Bretagna; la quale, almeno a me, ricorda molto "Generale" di De Gregori."

Questo scrivevo nell'introduzione originaria alle primitive "CCG" (ancora scaricabile da diversi siti). In realtà avevo preso una solenne cantonata. Ferma restando la sua somiglianza con "Generale", si tratta di un pezzo scritto nel 1983 da Jean-Paul Jehanno e musicato dai Tri Yann.
L'album di cui fa parte (e che apre), "Le soleil est vert" è dedicato in gran parte alle lotte che gli abitanti della città di Plogoff (in bretone: Plogo) sostennero, tra il 1976 e il 1980, contro la costruzione di una centrale nucleare; lotte che si conclusero con una vittoria. [RV]

Dall'introduzione alla canzone "An heol a zo glaz":

"Juin 1976 : les habitants de Plogoff refusent l'implantation... (continua)
Après sept années de guerre, sept années de bâtiment,
(continua)
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Vive la République, Vive la Liberté

Vive la République, Vive la Liberté
Tradizionale del Pays de la Loire
[ca. 1820]
Dall'album "Tri Yann en concert" (1996)

Sembra una tipica, tragica storia da ballata popolare; ma come mai la inserisco tra le "Canzoni contro la guerra", quando la guerra sembra invece non entrarci affatto? La ragione sta nel ritornello, apparentemente incongruo se non si conosce la vera storia di questa canzone solenne e dalla straordinaria melodia. Questa canzone tradizionale del Pays de la Loire, infatti, risale all'epoca della guerra di Vandea (1792-1793), che oppose le forze rivoltose contadine, monarchiche
ed antirivoluzionarie guidate dal giovanissimo La Roquejacquelein, alle armate della neonata Repubblica Francese. Fu una guerra terrificante, una guerra civile con massacri inenarrabili da entrambe le parti, come sempre accade in questi casi.

La rivolta Vandeana, favorevole all' "Ancien Régime", ma nata in seno alle masse contadine... (continua)
Il était une barque, vionla,
(continua)




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