Carlos Puebla: Canción al Che, o Hasta siempre
Da ricordare che con in testa "Hasta Siempre" di Carlos Puebla (presente, tra l’altro, in un piccolo estratto sovrainciso), Charlie Haden ha suonato la sua "Song for Che" dallo storico album Liberation Music Orchestra.
10/10/2017 - 23:28
War Orphans
(1967)
Suonata da Coleman con Charlie Haden (non so se sia stata inserita in un LP) e poi incisa da Charlie Haden con la Liberation Music Orchestra nello storico album di debutto del 1969
Perry Robinson — clarinet
Gato Barbieri — tenor saxophone, clarinet
Dewey Redman — alto saxophone, tenor saxophone
Don Cherry — cornet, flute, Indian wood & bamboo flutes
Michael Mantler — trumpet
Roswell Rudd — trombone
Bob Northern — French horn, hand wood blocks, crow call, bells, military whistle
Howard Johnson — tuba
Sam Brown — guitar, Tanganyikan guitar, thumb piano
Carla Bley — piano, tambourine
Charlie Haden — bass
Paul Motian — drums, percussion
On Ornette Coleman's "War Orphans" from the Liberation Music Orchestra's debut recording, Haden and pianist/arranger/co-conductor Carla Bley engage in an extended conversation with delicate, guarded grace. The remaining players creep... (continua)
Suonata da Coleman con Charlie Haden (non so se sia stata inserita in un LP) e poi incisa da Charlie Haden con la Liberation Music Orchestra nello storico album di debutto del 1969
Perry Robinson — clarinet
Gato Barbieri — tenor saxophone, clarinet
Dewey Redman — alto saxophone, tenor saxophone
Don Cherry — cornet, flute, Indian wood & bamboo flutes
Michael Mantler — trumpet
Roswell Rudd — trombone
Bob Northern — French horn, hand wood blocks, crow call, bells, military whistle
Howard Johnson — tuba
Sam Brown — guitar, Tanganyikan guitar, thumb piano
Carla Bley — piano, tambourine
Charlie Haden — bass
Paul Motian — drums, percussion
On Ornette Coleman's "War Orphans" from the Liberation Music Orchestra's debut recording, Haden and pianist/arranger/co-conductor Carla Bley engage in an extended conversation with delicate, guarded grace. The remaining players creep... (continua)
(strum)
inviata da CCG Staff 11/6/2015 - 23:25
Percorsi:
Jazz contro la guerra
Lift Every Voice and Sing
[1900]
Parole di James Weldon Johnson
Musica di John Rosamond Johnson
James Weldon Johnson è stata una delle figure centrali della cultura afro-americana negli anni a cavallo tra 800 e 900. Poeta, scrittore, avvocato, attivista per i diritti civili, presidente della National Association for the Advancement of Colored People (NAACP), primo nero ad insegnare alla New York University, James Weldon Johnson scrisse nel 1900 questa poesia che venne subito universalmente riconosciuta come “The Black National Anthem”, l’inno nazionale degli afro-americani negli USA.
Nel 1939 la scultrice Augusta Savage, esponente del movimento dell’Harlem Renaissance, dedicò alla canzone una delle sue opere più famose, un gruppo bronzeo alto 6 metri. Purtroppo la scultura non venne mai fusa ed il calco venne in seguito distrutto.
Ho attribuito il brano all’autore del testo – che peraltro fu anche... (continua)
Parole di James Weldon Johnson
Musica di John Rosamond Johnson
James Weldon Johnson è stata una delle figure centrali della cultura afro-americana negli anni a cavallo tra 800 e 900. Poeta, scrittore, avvocato, attivista per i diritti civili, presidente della National Association for the Advancement of Colored People (NAACP), primo nero ad insegnare alla New York University, James Weldon Johnson scrisse nel 1900 questa poesia che venne subito universalmente riconosciuta come “The Black National Anthem”, l’inno nazionale degli afro-americani negli USA.
Nel 1939 la scultrice Augusta Savage, esponente del movimento dell’Harlem Renaissance, dedicò alla canzone una delle sue opere più famose, un gruppo bronzeo alto 6 metri. Purtroppo la scultura non venne mai fusa ed il calco venne in seguito distrutto.
Ho attribuito il brano all’autore del testo – che peraltro fu anche... (continua)
Lift every voice and sing,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 15/9/2011 - 10:32
Nkosi sikelel' iAfrika
[1987; mod. 1927, 1961]
Testo e musica: Enoch Sontonga
Words and Lyrics by Enoch Sontonga
L'inno dell' African National Congress, il partito di Nelson Mandela, è stato a lungo totalmente fuorilegge nel Sudafrica razzista dell'apartheid. Adesso, invece, è l'inno nazionale sudafricano, eseguito ufficialmente nella seguente versione quadrilingue (Xhosa, la lingua in cui l'inno è stato originariamente composto da Enoch Sontonga, SeSotho, Afrikaans e Inglese).
Almeno una volta, una storia a lieto fine pur con tutti i problemi che ancora attanagliano quel grande paese.
Interpretato anche da Charlie Haden & Liberation Music Orchestra
Nkosi Sikelel' iAfrika was composed in 1897 by Enoch Sontonga, a teacher at a Methodist mission school in Johannesburg. It was one of many songs he composed, and he was apparently a keen singer who composed the songs for his pupils.
The words of the first... (continua)
Testo e musica: Enoch Sontonga
Words and Lyrics by Enoch Sontonga
L'inno dell' African National Congress, il partito di Nelson Mandela, è stato a lungo totalmente fuorilegge nel Sudafrica razzista dell'apartheid. Adesso, invece, è l'inno nazionale sudafricano, eseguito ufficialmente nella seguente versione quadrilingue (Xhosa, la lingua in cui l'inno è stato originariamente composto da Enoch Sontonga, SeSotho, Afrikaans e Inglese).
Almeno una volta, una storia a lieto fine pur con tutti i problemi che ancora attanagliano quel grande paese.
Interpretato anche da Charlie Haden & Liberation Music Orchestra
Nkosi Sikelel' iAfrika was composed in 1897 by Enoch Sontonga, a teacher at a Methodist mission school in Johannesburg. It was one of many songs he composed, and he was apparently a keen singer who composed the songs for his pupils.
The words of the first... (continua)
Nkosi sikelel' iAfrika
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi
Percorsi:
Inni e Controinni
Los cuatro generales [Coplas de la defensa de Madrid; Puente de los Franceses; Mamita mía]
anonimo
[1936/37]
Testo anonimo su musica tradizionale
Si veda anche la poesia di Pablo Neruda, "Explico algunas cosas".
E’ il più noto canto madrileno della Guerra Civile, nella tradizionale forma di coplas (da qui il titolo "ufficiale" di Coplas de la defensa de Madrid; ma accanto al titolo maggiormente usato, Los cuatro generales, è nota anche come Puente de los Franceses e come Mamita mía).
La storia di questo canto si perde nel tempo. Fu Federico García Lorca a ricopiare un canto popolare del XIX secolo, intitolato Los cuatro muleros (“I quattro mulattieri”), con certezza di origini antichissime. Sulla musica del canto si svilupparono con la guerra civile (ma alcune strofe sembrano essere state note già prima) diversi canti le cui strofe e anche i titoli erano del tutto intercambiabili. Rimanevano univoci gli argomenti: la sollevazione dei generali ribelli e l’eroica difesa di Madrid. Utilizzando... (continua)
Testo anonimo su musica tradizionale
Si veda anche la poesia di Pablo Neruda, "Explico algunas cosas".
E’ il più noto canto madrileno della Guerra Civile, nella tradizionale forma di coplas (da qui il titolo "ufficiale" di Coplas de la defensa de Madrid; ma accanto al titolo maggiormente usato, Los cuatro generales, è nota anche come Puente de los Franceses e come Mamita mía).
La storia di questo canto si perde nel tempo. Fu Federico García Lorca a ricopiare un canto popolare del XIX secolo, intitolato Los cuatro muleros (“I quattro mulattieri”), con certezza di origini antichissime. Sulla musica del canto si svilupparono con la guerra civile (ma alcune strofe sembrano essere state note già prima) diversi canti le cui strofe e anche i titoli erano del tutto intercambiabili. Rimanevano univoci gli argomenti: la sollevazione dei generali ribelli e l’eroica difesa di Madrid. Utilizzando... (continua)
Los cuatro generales,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi
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Album: "Liberation Music Orchestra"
Perry Robinson — clarinet
Gato Barbieri — tenor saxophone, clarinet
Dewey Redman — alto saxophone, tenor saxophone
Don Cherry — cornet, flute, Indian wood & bamboo flutes
Michael Mantler — trumpet
Roswell Rudd — trombone
Bob Northern — French horn, hand wood blocks, crow call, bells, military whistle
Howard Johnson — tuba
Sam Brown — guitar, Tanganyikan guitar, thumb piano
Carla Bley — piano, tambourine
Charlie Haden — bass
Paul Motian — drums, percussion
The idea for "Circus '68, '69" came to me one night while watching the Democratic National Convention on television in the summer of 1968. After the minority plank on Vietnam was defeated in a vote taken on the convention floor, the California and New York delegates spontaneously began to sing We Shall Overcome in protest. Unable to gain control of the floor, the rostrum instructed... (continua)