![Downloadable! Downloadable!](img/downloadable_new_gray.png)
![Video! Video!](img/video_new_gray.png)
Μπήκαν στην πόλη οι οχτροί
![Μπήκαν στην πόλη οι οχτροί](img/thumb/c855_130x140.jpeg?1328274755)
I nemici sono entrati in città: esattamente 21 per ora.
Gian Piero Testa 9/5/2012 - 18:48
21 APRILE 1967 - 1974: ANATOMIA DI UNA DITTATURA
21 ΑΠΡΙΛΙΟΥ 1967 - 1974: ΑΝΑΤΟΜΙΑ ΜΙΑΣ ΔΙΚΤΑΤΟΡΙΑΣ
Un esauriente documentario di Theodosis Theodosopoulos. E' interamente in una comprensibilissima lingua greca, per chi ne abbia una conoscenza quand'anche media. A proposito di lingua greca, il documentario si apre con Papadopoulos che, dopo il colpo di stato del 21 aprile 1967 tiene una conferenza stampa parlando rigorosamente in katharevousa, la forma classica e burocratica del greco lontanissima dalla lingua parlata. Si capisce meglio perché, con la caduta della dittatura nel luglio del 1974, il primo provvedimento che fu preso fu l'abolizione totale della katharevousa. A 11'08" interessanti documenti di neonazisti greci del periodo che scrivevano svastiche e "Hill Hitler" (sic, manco sapevano scrivere "Heil" e mettevano il Führer su una collina). A 16'30" compare Mikis Theodorakis.... (continua)
21 ΑΠΡΙΛΙΟΥ 1967 - 1974: ΑΝΑΤΟΜΙΑ ΜΙΑΣ ΔΙΚΤΑΤΟΡΙΑΣ
Un esauriente documentario di Theodosis Theodosopoulos. E' interamente in una comprensibilissima lingua greca, per chi ne abbia una conoscenza quand'anche media. A proposito di lingua greca, il documentario si apre con Papadopoulos che, dopo il colpo di stato del 21 aprile 1967 tiene una conferenza stampa parlando rigorosamente in katharevousa, la forma classica e burocratica del greco lontanissima dalla lingua parlata. Si capisce meglio perché, con la caduta della dittatura nel luglio del 1974, il primo provvedimento che fu preso fu l'abolizione totale della katharevousa. A 11'08" interessanti documenti di neonazisti greci del periodo che scrivevano svastiche e "Hill Hitler" (sic, manco sapevano scrivere "Heil" e mettevano il Führer su una collina). A 16'30" compare Mikis Theodorakis.... (continua)
Riccardo Venturi 21/4/2015 - 12:49
Ο Δήμος Μουσούρων ήταν δήμος του νομού Χανίων που συστάθηκε με το πρόγραμμα Καποδίστριας από τη συνένωση παλαιότερων κοινοτήτων της περιοχής, που αποτέλεσαν στη συνέχεια τα δημοτικά διαμερίσματα του δήμου. Λειτούργησε την περίοδο 1999 -2010 οπότε και καταργήθηκε με την εφαρμογή του προγράμματος Καλλικράτης και εντάχθηκε στον νέο δήμο Πλατανιά. Βρισκόταν στο κέντρο του νομού Χανίων και είχε σαν έδρα το χωριό Αλικιανός. Πρόκειται για ημιορεινό δήμο, το νότιο τμήμα του οποίου βρίσκεται στους πρόποδες των Λευκών Ορέων. Σύμφωνα με την απογραφή του 2001 ο δήμος είχε συνολικά 4.755 κατοίκους και έκταση 191.744 στρέμματα.
Gian Piero Testa 21/2/2012 - 08:27
Il Programma Capodistria sopra citato è una legge del 1997, che ha riorganizzato la rete delle amministrazioni locali greche, raggruppando le tradizionali "comunità" dei centri rurali minori in più ampie municipalità (Dimi).
Mussura è un villaggio della provincia di Hanià (Creta).
Mussura è un villaggio della provincia di Hanià (Creta).
Gian Piero Testa 21/2/2012 - 08:36
Πότε θα κάνει ξαστεριά: Versione / Version / Versio 2
Nel video con Nikos Xylouris di Πότε θα κάμει ξαστεριά si riporta di questa canzone ancora qualche altro verso, che ne ribadisce la spietatezza. E' triste dirlo, ma nel testo c'è il programma genetico di quella che avremmo chiamato, nei nostri tristi anni Novanta, la "pulizia etnica". Aggiungo una mia traduzione, sperando di accontentare tutti. [GPT]
Nel video con Nikos Xylouris di Πότε θα κάμει ξαστεριά si riporta di questa canzone ancora qualche altro verso, che ne ribadisce la spietatezza. E' triste dirlo, ma nel testo c'è il programma genetico di quella che avremmo chiamato, nei nostri tristi anni Novanta, la "pulizia etnica". Aggiungo una mia traduzione, sperando di accontentare tutti. [GPT]
Πότε θα κάμει ξαστεριά
(continua)
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 21/2/2012 - 15:29
Comincia da qui la navigazione nel nuovo mare: quello di Xylouris. Intanto ho accolto le correzioni fatte a suo tempo alla mia traduzione di Πότε θα κάμει ξαστεριά. Ribadisco, e altro non sarebbe possibile fare, che si tratta di una canzone parecchio cruda e dura, e giuste sono le osservazioni fatte a suo tempo da [gpt]. Però trovo anche che, naturalmente, è necessario contestualizzare la canzone in un dato periodo. Più interessante ancora, a mio parere, sarebbe chiedersi come mai una canzone del genere sia rimasta un simbolo di libertà talmente forte a Creta e nella Grecia tutta, da essere stata scelta, ad esempio, da un Xylouris quando si recò lira alla mano a sostenere la rivolta degli studenti del Politecnico nel novembre 1973. Evidentemente, nei confronti della giunta militare fascista greca esisteva un odio talmente forte da essere ben simboleggiato da questa canzone, che è terrificante.... (continua)
Riccardo Venturi 12/6/2012 - 10:36
L'intero documentario dalla trasmissione Μηχανή του Χρόνου ("Macchina del tempo") sulla vita di Nikos Xylouris
Το ολόκληρο ντοκυμαντέρ από "Mηχανἠ του Χρόνου" για τον βίο του Νίκου Ξυλούρη
Il documentario è interamente (e ovviamente) in lingua greca, però facilmente comprensibile -almeno nelle parti commentate- a chiunque ne abbia una media conoscenza. Vi compare l'intera famiglia Xylouris. Nel documentario si spiega, tra le altre cose, l'origine del soprannome "Psaro-" di tutta la stirpe degli Xylouris di Anogia: un avo di Nikos correva talmente veloce, ai tempi della Turcocrazia, da sfuggire costantemente ai turchi quando li combatteva. Da qui il detto che si "mangiasse i turchi come pesci", e il prefisso "Psar(o)-" passò a tutti i discendenti. Così Nikos era "Psaronikos", il fratello Andonis (che compare nel documentario) "Psarandonis" e così via. Il documentario è anche una stupefacente raccolta di luoghi e di facce cretesi, le più belle del mondo.
Το ολόκληρο ντοκυμαντέρ από "Mηχανἠ του Χρόνου" για τον βίο του Νίκου Ξυλούρη
Il documentario è interamente (e ovviamente) in lingua greca, però facilmente comprensibile -almeno nelle parti commentate- a chiunque ne abbia una media conoscenza. Vi compare l'intera famiglia Xylouris. Nel documentario si spiega, tra le altre cose, l'origine del soprannome "Psaro-" di tutta la stirpe degli Xylouris di Anogia: un avo di Nikos correva talmente veloce, ai tempi della Turcocrazia, da sfuggire costantemente ai turchi quando li combatteva. Da qui il detto che si "mangiasse i turchi come pesci", e il prefisso "Psar(o)-" passò a tutti i discendenti. Così Nikos era "Psaronikos", il fratello Andonis (che compare nel documentario) "Psarandonis" e così via. Il documentario è anche una stupefacente raccolta di luoghi e di facce cretesi, le più belle del mondo.
Riccardo Venturi - Ελληνικὀ Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 15/4/2015 - 23:19
![Video! Video!](img/video_new_gray.png)
Το μεγάλο μας τσίρκο
![Το μεγάλο μας τσίρκο](img/thumb/c7976_130x140.jpeg?1328274749)
La navigazione nel Mar di Xylouris si ferma per qualche giorno all' "Isola del Nostro Grande Circo" di Kambanellis e Xarchakos. Mentre [gpt] fa le "paginone", il qui presente ha sempre preferito suddividere canzone per canzone; entrambi i metodi hanno la loro precisa ragion d'essere, e data la libertà totale che qui viene lasciata a tutti, ognuno procede nel modo che gli è più congeniale. Solo che Το μεγάλο μας τσίρκο era rimasto finora una serie di pagine totalmente slegate l'una dell'altra, e questo non va affatto bene. Durante la sosta in quest'isola si cercherà di rimediare, a cominciare da questa canzone ed inserendo anche tutte le altre che sono rimaste per ora pie intenzioni. La sosta non sarà brevissima.
Riccardo Venturi 13/6/2012 - 12:46
Quello che a me manca molto, del Grande Circo, è il testo delle parti recitate, e recitate con pesante cadenza plebea, che si ascoltano nel CD: io sarei felice di poterle tradurre per completare l'opera: ma non so proprio dove e come recuperarle.
Quando, armenizondas sta pelaga, approderai all'arcipelago di Markopoulos potrai invece sistemare i recitativi dei Liberi Assediati ognuno al suo posto e non più come appendice, perché quelli ero riuscito a procurarmeli.
Quando, armenizondas sta pelaga, approderai all'arcipelago di Markopoulos potrai invece sistemare i recitativi dei Liberi Assediati ognuno al suo posto e non più come appendice, perché quelli ero riuscito a procurarmeli.
Gian Piero Testa 13/6/2012 - 17:39
Φίλε, da questo indirizzo puoi scaricare un documento .doc col testo completo del "Grande circo", parti recitate comprese. Buon lavoro! :-P Ti informo poi che il mar di Markopoulos sarà il prossimo dopo quello di Xylouris; y sigo armenizando en los pélagos (dopo il "Greeklish" ecco lo "Spangreek").
PS Ma quanto sarà bello lo Psaronikos in camicia e stivali che entra in scena dietro al cartello con la scritta del 3 settembre 1843...?
PS Ma quanto sarà bello lo Psaronikos in camicia e stivali che entra in scena dietro al cartello con la scritta del 3 settembre 1843...?
Riccardo Venturi 13/6/2012 - 23:37
"Tha se xanavrò stous baxédes
tris tou Septemvri na pernàs
ke tsikoudià stous kafenédes
ta palikaria ta palikaria na kernàs"...
Sarà bellissimo, come Makriyannis!
Purtroppo il tuo link non mi porta a nulla. Mi puoi scrivere per esteso l'indirizzo?
tris tou Septemvri na pernàs
ke tsikoudià stous kafenédes
ta palikaria ta palikaria na kernàs"...
Sarà bellissimo, come Makriyannis!
Purtroppo il tuo link non mi porta a nulla. Mi puoi scrivere per esteso l'indirizzo?
Gian Piero Testa 14/6/2012 - 11:16
English translation by vagvaf
"Some changes to English edition which solve some issues of meaning"
[OUR BIG CIRCUS]
(continua)
(continua)
inviata da vagvaf 19/6/2012 - 17:48
d'après la version italienne de Riccardo Venturi d'une chanson grecque
To megalo mas tsirko
[1973]
Texte de Iakovos Kambanellis
Musique de Stavros Xarchakos
Interprètes: Nikos Xylouris e Jenny Karezi
Une nuit sans sommeil j'ai tenté, pour cette chanson, d'accoucher d'une traduction en vers – parfois irréguliers et qui ne rendent probablement pas la chanson chantable en italien. Une tentative. Sur quelques points, je me suis un peu éloigné du texte original en me forçant cependant de ne jamais le déformer. Une chanson qui, j'espère, trouvera tôt ou tard aussi une traduction française adéquate de la part de « notre » grand Marco Valdo M.I., auquel je veux la dédier. [R.V.]
Nous voici presque au solstice d'été de l'an 2013 après Zéro et je découvre cette chanson qui s'était perdue dans le labyrinthe des CCG ou peut-être, était-ce moi qui m'y étais égaré... Le résultat en finale est le même.... (continua)
To megalo mas tsirko
[1973]
Texte de Iakovos Kambanellis
Musique de Stavros Xarchakos
Interprètes: Nikos Xylouris e Jenny Karezi
Une nuit sans sommeil j'ai tenté, pour cette chanson, d'accoucher d'une traduction en vers – parfois irréguliers et qui ne rendent probablement pas la chanson chantable en italien. Une tentative. Sur quelques points, je me suis un peu éloigné du texte original en me forçant cependant de ne jamais le déformer. Une chanson qui, j'espère, trouvera tôt ou tard aussi une traduction française adéquate de la part de « notre » grand Marco Valdo M.I., auquel je veux la dédier. [R.V.]
Nous voici presque au solstice d'été de l'an 2013 après Zéro et je découvre cette chanson qui s'était perdue dans le labyrinthe des CCG ou peut-être, était-ce moi qui m'y étais égaré... Le résultat en finale est le même.... (continua)
LE GRAND CIRQUE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 4/6/2013 - 23:30
![Το μεγάλο μας τσίρκο](img/upl/ert-5705.jpg)
Volevo solo fare timidamente presente che il governo Samaras ha improvvisamento chiuso l'emittente pubblica Ελληνική Ραδιοφωνία Τηλεόραση (ERT).
Oltre al fatto che ha mandato a spasso più di 2.500 dipendenti, il governo greco ha mandato la polizia a "neutralizzare" i ripetitori principali...
Una cosa del genere non si vedeva dall'epoca dell'invasione nazista dell'aprile 1941, quando i soldati hitleriani interruppero le emissioni radiofoniche elleniche...
Nemmeno all'epoca della dittatura, benchè la radiotelevisione fosse controllata dall'esercito e usata come grancassa della propaganda di regime, nemmeno allora i colonnelli fascisti avevano osato tanto...
Oggi comunque sono scesi in piazza a decine di migliaia in tutto il paese per protestare... è stato proclamato lo sciopero generale... e giornalisti e tecnici non hanno abbandonato il loro posto ma cercano di continuare le trasmissioni via Internet...
Oltre al fatto che ha mandato a spasso più di 2.500 dipendenti, il governo greco ha mandato la polizia a "neutralizzare" i ripetitori principali...
Una cosa del genere non si vedeva dall'epoca dell'invasione nazista dell'aprile 1941, quando i soldati hitleriani interruppero le emissioni radiofoniche elleniche...
Nemmeno all'epoca della dittatura, benchè la radiotelevisione fosse controllata dall'esercito e usata come grancassa della propaganda di regime, nemmeno allora i colonnelli fascisti avevano osato tanto...
Oggi comunque sono scesi in piazza a decine di migliaia in tutto il paese per protestare... è stato proclamato lo sciopero generale... e giornalisti e tecnici non hanno abbandonato il loro posto ma cercano di continuare le trasmissioni via Internet...
Bernart 13/6/2013 - 23:22
Hai fatto benissimo a far notare "timidamente" questo fatto, Bernart. Anzi, mi piacerebbe proprio far notare che cosa si dice nello striscione che si vede nella foto. Dice, precisamente: ABBASSO LA GIUNTA - LA ERT NON CHIUDE. Metto l'accento sul termine utilizzato per definire il "governo" di schiavi di Samaras: "Giunta". Esattamente lo stesso, Χούντα, che viene da tutti, in Grecia, usato per definire il gruppo di militari fascisti che prese il potere col colpo di stato del 21 aprile 1967; i famosi "Colonnelli", insomma. Il "governo" greco è oramai, e a pieno titolo, assimilato al regime fascista militare, anche nel senso comune; stessa schiavitù, stesso asservimento (alla CIA o all' "Europa" dei banchieri ha scarsa importanza, con l'avvertenza che, forse e terribilmente, per parecchi greci neppure la giunta dei colonnelli era arrivata a tanto nei confronti dei propri cittadini, pur in mezzo a torture e repressioni). E questi qui continuano imperterriti; ma si renderanno conto di che cosa rischiano, ammazzando il proprio paese?
Riccardo Venturi 14/6/2013 - 17:54
Tout le monde le sent, tout le monde le suppute, tout le monde commence à mieux le comprendre... ce qui se passe en Grèce est la répétition générale de ce qui se passera demain en Europe; le but est clair, il faut que toute l'Europe soit pareillement domestiquée... Bien évidemment, il s'agit simplement de mettre les "pauvres" au pas et même, d'en créer de nouveaux... Comme on disait dans le temps : "Taillables et corvéables à merci !".
Je le disais depuis longtemps Marco Valdo M.I. mon ami, mais c'est de plus en plus évident : "REGARDEZ CE QU'ILS FONT AUX GRECS; ILS VOUS LE FERONT DEMAIN !"
Ainsi Parlaient Marco valdo M.I. et Lucien Lane
Je le disais depuis longtemps Marco Valdo M.I. mon ami, mais c'est de plus en plus évident : "REGARDEZ CE QU'ILS FONT AUX GRECS; ILS VOUS LE FERONT DEMAIN !"
Ainsi Parlaient Marco valdo M.I. et Lucien Lane
Marco Valdo M.I. 14/6/2013 - 20:19
Che, dalla sera alla mattina, un Paese chiuda la propria emittente nazionale, è una cosa sconvolgente. Non c'è dubbio che la ERT, come molti altri organismi pubblici greci e non solo greci, abbia dato dato da mangiare e da bere a schiere di incapaci e di immeritevoli di varia obbedienza politica: ma per la ERT, intesa sia come televisione sia come radiofonia, sono anche passati profondi flussi culturali, nei quali hanno avuto voce artisti e intellettuali locali e del mondo, grazie ai quali la Grecia non è una sperduta e marginale provincia in nessun campo, e nello stesso tempo riesce a coltivare la propria specificità e la propria identità. Spazzare via tutto senza riguardo è cosa delittuosa e, come bene dice Riccardo, semplicemente suicida. Capisco che i Greci si sentano ancora una volta in uno stato d'assedio, e temo che un simile esempio possa allettare, anche nel nostro Paese, chi al... (continua)
Gian Piero Testa 14/6/2013 - 20:50
Andrebbe anche detto che la decisione di chiudere la ERT da un momento all'altro non è di un "Paese", ma di una singola persona, il capo del governo Samaras, che lo ha fatto da un momento all'altro per decreto (o meglio, per diktat) senza consultare minimamente il parlamento e, a quanto mi risulta, nemmeno tutti i membri del proprio governo. Un atto autoritario degno, appunto, di una dittatura. La ERT aveva cinque canali televisivi e 29 radiofonici, e a quanto mi risulta il resto delle emittenti greche sono, più o meno, paccottiglia privata o tv locali tipo Tele Lomazzo o roba del genere. Un'annotazione che sembra marginale, ma vorrei farla: in questo sito sono presenti, nelle varie pagine della Sezione Greca, decine di video provenienti da una famosa trasmissione della ERT, Στην υγεία μας ("Alla nostra salute"), condotta da Spyros Papadopoulos. Si tratta di una trasmissione storica, nella... (continua)
Riccardo Venturi 15/6/2013 - 08:38
![Το μεγάλο μας τσίρκο](img/upl/ept.jpg)
15 giugno 2013. L’ultimo concerto dell’Orchestra Sinfonica della Radiotelevisione greca... immagini che stringono il cuore.
Riprendo da it.wikipedia:
“A causa della crisi economica che attanaglia il Paese, l'11 giugno 2013, alle ore 23.11, la ERT venne chiusa dal governo: le trasmissioni radiotelevisive cessarono sull'intero territorio greco e tutti i 2.800 dipendenti vennero licenziati.
Tale iniziativa era stata intrapresa ufficialmente nel quadro del piano di contenimento della spesa pubblica attuato dal governo, che addusse a motivazione i costi elevati dell'emittente stessa, rendendo nota altresì l'intenzione di rifondare l'ente, con meno dipendenti e un nuovo nome: NERIT (Νέα Ελληνική Ραδιοφωνία, Ίντερνετ και Τηλεόραση - Nuova Radio, Televisione e Internet ellenica). Tale nuovo ente cominciò effettivamente a trasmettere ad interim con un canale televisivo e due reti radiofoniche da... (continua)
Riprendo da it.wikipedia:
“A causa della crisi economica che attanaglia il Paese, l'11 giugno 2013, alle ore 23.11, la ERT venne chiusa dal governo: le trasmissioni radiotelevisive cessarono sull'intero territorio greco e tutti i 2.800 dipendenti vennero licenziati.
Tale iniziativa era stata intrapresa ufficialmente nel quadro del piano di contenimento della spesa pubblica attuato dal governo, che addusse a motivazione i costi elevati dell'emittente stessa, rendendo nota altresì l'intenzione di rifondare l'ente, con meno dipendenti e un nuovo nome: NERIT (Νέα Ελληνική Ραδιοφωνία, Ίντερνετ και Τηλεόραση - Nuova Radio, Televisione e Internet ellenica). Tale nuovo ente cominciò effettivamente a trasmettere ad interim con un canale televisivo e due reti radiofoniche da... (continua)
Bernart Bartleby 18/9/2014 - 22:05
![Downloadable! Downloadable!](img/downloadable_new_gray.png)
![Video! Video!](img/video_new_gray.png)
Ιδανικοί αυτόχειρες
![Ιδανικοί αυτόχειρες](img/thumb/c38139_130x140.jpeg?1328706981)
Deutsche Übersetzung von Riccardo Venturi
4.11.2011
4.11.2011
PERFEKTE SELBSTMORDE
(continua)
(continua)
4/11/2011 - 18:25
Segnalo un'altra musicazione della poesia di Karyotakis da parte di Δήμος Μούτσης ed interpretata da Χρήστος Λεττονός:
Jacopo Capurri 9/6/2013 - 20:58
E ancora un video sulla versione di Nikos Xylouris e Loukas Thanos, assai suggestivo:
Riccardo Venturi 22/7/2014 - 19:04
![Video! Video!](img/video_new_gray.png)
Καπνισμένο τσουκάλι
![Καπνισμένο τσουκάλι](img/thumb/c8777_130x140.jpeg?1328274755)
Una volta rimessa a posto anche la pagina della "Pignatta affumicata", c'è da dire prima di tutto una cosa. La risistemazione della pagina ha comportato anche l'inserimento di quasi tutti i video delle canzoni interpretate da Nikos Xylouris, dalla Tsanaklidou e da Vasilis Barnis: un'occasione per ascoltare questo disco non soltanto fondamentale, ma bellissimo. La musica di Leondìs sta qui, a mio parere, alla pari con Theodorakis o con Markopoulos. Da dire anche che, ultimamente (e specialmente in parecchi commenti YouTube) l'orrenda ultradestra nazionalista greca sta tentando il più classico dei "recuperi" di Xylouris, antifascista e antimilitarista viscerale. A parte tutte gli epiteti "arcangelici", il commento tipo è dei più consueti: "Era soltanto un greco, non era né di destra e né di sinistra, era l'anima più profonda di Creta e della Grecia millenaria e bla bla bla". Beh, consiglierei... (continua)
Riccardo Venturi 5/7/2012 - 13:19
Sì, Riccardo: anche a me viene da dirla un po' cattiva. Da una settimana all'incirca mi trovo tra le mani il volumetto "Il funambulo e la luna" contenente a occhio e croce una settantina di liriche di Yannis Ritsos, della collana "Un secolo di poesia", che va pubblicando il Corriere della Sera. La collana è diretta da Nicola Crocetti, che di Ritsos è stato grande amico, fino conoscitore e primo traduttore italiano. Il volumetto è a cura proprio di quell' Ezio Savino, dal quale è tratta la citazione qui posta in epigrafe. La stessa noterella biografica non trascura il Ritsos censurato dal dittatore Metaxas, nè il Ritsos resistente durante l'Occupazione, né il Ritsos che sfida e viene perseguitato dai Colonnelli, vale a dire il Ritsos antifascista. Ma salta en souplesse il Ritsos rivoluzionario e comunista, che si fa anni di internamento a Limnos e a Makronisso, perché nella guerra civile... (continua)
Gian Piero Testa 6/7/2012 - 10:17
Voilà... corretto il link all'autore dei versi che ora porta dritto dritto alla biografia scritta da gpt.
Lorenzo 6/7/2012 - 10:27
Ti ringrazio, Lorenzo. Del link alla biografia di Ritsos ho poco fa approfittato anch'io per una rilettura: si ha sempre timore che sia sfuggito qualche errore o qualche sciocchezza. E infatti, di sciocchezze ne ho trovata una piuttosto grossa, perché ho unito in una stessa sorte di suicidi i due poeti fioriti negli anni Trenta, il Kariotakis e la Polidouri. Dopo il suicidio di Kariotakis, che amava, ma dal quale, che pure la amava, non era corrisposta a causa della sifilide che lo affliggeva, Maria Polidouri si spense, giovanissima, per la tisi da cui era affetta. Cosa si può fare per ripristinare il vero?
Gian Piero Testa 6/7/2012 - 19:38
Αυτοί που περιμένουν στον ξύλινο πάγκο,
είναι οι φτωχοί, οι δικοί μας οι δυνατοί,
είναι οι ξωμάχοι κι οι προλετάριοι,
κάθε τους λέξη είναι ένα ποτήρι κρασί
μια γωνιά μαύρο ψωμί
ένα δέντρο πλάι στο βράχο
ένα παράθυρο ανοιχτό στη λιακάδα.
Είναι οι δικοί μας Χριστοί, οι δικοί μας Άγιοι.
La traduzione qui, mi sbaglierò (la mia conoscenza del greco è modestissima), ma non mi convince del tutto.
οι δυνατοί tradurrei "i potenti" piuttosto che "i forti";
οι ξωμάχοι non credo siano "i contadini", piuttosto "i combattenti";
μια γωνιά più che "un cantuccio" non vuol dire piuttosto, più semplicemente (e saremo ancora più semplici! ακόμα πιο απλοί...), "un pezzo".
Vi ringrazio per l'attenzione; e, soprattutto, per aver reso accessibile a tutte/tutti un capolavoro, uno dei grandi capolavori della letteratura universale. GRAZIE
είναι οι φτωχοί, οι δικοί μας οι δυνατοί,
είναι οι ξωμάχοι κι οι προλετάριοι,
κάθε τους λέξη είναι ένα ποτήρι κρασί
μια γωνιά μαύρο ψωμί
ένα δέντρο πλάι στο βράχο
ένα παράθυρο ανοιχτό στη λιακάδα.
Είναι οι δικοί μας Χριστοί, οι δικοί μας Άγιοι.
La traduzione qui, mi sbaglierò (la mia conoscenza del greco è modestissima), ma non mi convince del tutto.
οι δυνατοί tradurrei "i potenti" piuttosto che "i forti";
οι ξωμάχοι non credo siano "i contadini", piuttosto "i combattenti";
μια γωνιά più che "un cantuccio" non vuol dire piuttosto, più semplicemente (e saremo ancora più semplici! ακόμα πιο απλοί...), "un pezzo".
Vi ringrazio per l'attenzione; e, soprattutto, per aver reso accessibile a tutte/tutti un capolavoro, uno dei grandi capolavori della letteratura universale. GRAZIE
Federico Sanguineti 16/2/2013 - 20:12
Ringrazio io Federico e tutti coloro che aiutano a migliorare le traduzioni. In questo caso, poi, si tratta di uno dei miei primi tentativi, praticati in quasi totale povertà di ausili lessicali (come dizionario avevo solo il reprint del vetusto Eliseo Brighenti...), e solo per mio esercizio e per il piacere mio e di pochissimi amici.
Ho valutato seriamente le osservazioni, ma mi sembra di non avere preso sostanziali cantonate. Οι δυνατοί: ho preferito-e preferisco- tradurre "forti", per l'antipatia che mi suscita la parola "potente", anche se qui è chiara la contrapposizione della "potenza" dei poveri a quella dei tradizionali "potenti" della terra, con i loro denari, le loro armate, e la loro "prepotenza". Ξωμάχοι: la traduzione qui è obbligata. Il mio Babiniotis spiega: "colui che lavora nei campi, all'aperto". Forse, più che contadini, si potrebbe dire "braccianti", ma non combattenti,... (continua)
Ho valutato seriamente le osservazioni, ma mi sembra di non avere preso sostanziali cantonate. Οι δυνατοί: ho preferito-e preferisco- tradurre "forti", per l'antipatia che mi suscita la parola "potente", anche se qui è chiara la contrapposizione della "potenza" dei poveri a quella dei tradizionali "potenti" della terra, con i loro denari, le loro armate, e la loro "prepotenza". Ξωμάχοι: la traduzione qui è obbligata. Il mio Babiniotis spiega: "colui che lavora nei campi, all'aperto". Forse, più che contadini, si potrebbe dire "braccianti", ma non combattenti,... (continua)
Gian Piero Testa 17/2/2013 - 07:45
![Video! Video!](img/video_new_gray.png)
Ἐδῶ τελειώνουν τα ἔργα τῆς θάλασσας
![Ἐδῶ τελειώνουν τα ἔργα τῆς θάλασσας](img/upl/gptesta.jpg)
QUI FINISCONO LE OPERE DEL MARE
(continua)
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 21/6/2011 - 15:25
Scusatemi se perdo il mio aplomb e mi metto a scrivere le parolacce. Ancora una volta trovo un video reso impraticabile, perché qualche piffero incaricato di salvaguardare qualche frazione di centesimo di diritti d'autore, ne ha preteso la cancellazione. Naturalmente la grande Rete ne mette subito a disposizione un altro, e poi un altro e poi un altro, la partita è già persa in partenza, sicché questi Sisifi sembrano solo i guardiani delle loro merdoline. Non si rendono conto che attraverso questi siti è il mondo intero che può venire a contatto di opere egregie (che di per sé gli apparterrebbero) che resterebbero invece sconosciute? Nomi di musicisti, di poeti, di interpreti viaggiano con questo mezzo nel mondo, costruiscono bellezza e civiltà. Attizzano la curiosità - questi stronzi proprio non lo capiscono - perché è sempre capitato che chi abbia letto un buon libro avuto in prestito... (continua)
Gian Piero Testa 14/1/2013 - 20:51
Commento più che condivisibile, e giustificatissime le parolacce. Periodicamente, in questo sito, saremmo costretti a rivedere tutti gli inserimenti dei video, talmente sono "ballerini", evanescenti, mai sicuri. Si fa, naturalmente, quel che si può; ma è oramai del tutto impossibile per le nostre esigue forze star dietro a quasi diciottomila canzoni, vale a dire diciottomila pagine. La politica di YouTube, col suo culetto parato e spiattellato alle Major e ad ogni reclamo di "diritto d'autore", è deleteria e lo rende inaffidabile, anche se il meccanismo descritto da Gian Piero è irreversibile.
Riccardo Venturi 14/1/2013 - 23:22
![Video! Video!](img/video_new_gray.png)
Ο θούρειος του Ρήγα Φεραίου
![Ο θούρειος του Ρήγα Φεραίου](img/upl/thourios.jpg)
Impossibile non sottolineare lo spirito illuminato di Rigas, là dove dice:
[gpt]
"Να σφάξουμε τους λύκους, που στον ζυγόν βαστούν,
και Χριστιανούς και Τούρκους, σκληρά τους τυραννούν/
Uccidiamo i lupi, che ci stanno sul giogo
e Cristiani e Turchi duramente tiranneggiano".
και Χριστιανούς και Τούρκους, σκληρά τους τυραννούν/
Uccidiamo i lupi, che ci stanno sul giogo
e Cristiani e Turchi duramente tiranneggiano".
[gpt]
Ὁ θούρειος τοῦ Ρήγα Φεραίου
(continua)
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 25/2/2012 - 11:14
Su questa canzone è in corso sia la restituzione grafica (politonica) del testo completo di Rigas Feraios inserito a suo tempo da Gian Piero Testa, scritto in quel bellissimo greco di duecent'anni fa, sia la traduzione italiana integrale. E giuro che mai sarà più opportuna: farà scoprire un testo incredibile e insolito, dove un eroe autentico dell'indipendenza greca aveva parole e cuore soprattutto per gli sfruttati, che fossero greci o turchi non importava. Davvero un componimento che merita di essere conosciuto nella sua interezza.
Riccardo Venturi 7/7/2012 - 10:55
![Ο θούρειος του Ρήγα Φεραίου](img/upl/thourios.jpg)
Si vedano anche le [[|Note alla traduzione]]
Il canto di guerra di Rigas Feraios
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 7/7/2012 - 11:38
![Video! Video!](img/video_new_gray.png)
Μπροστά πηγαίνει ο λαός
![Μπροστά πηγαίνει ο λαός](img/thumb/c7977_130x140.jpeg?1328274759)
Un'altra di quelle canzoni interpretate da Xylouris, direi, che andrebbero fatte ascoltare a forza ai signorini dell' "arcangelo né di destra né di sinistra". O come sarà che codesto "arcangelo" la Ποτέ θα κάνει ξαστεριά non è mai andato a cantarla ai circoli ufficiali, bensì in mezzo al Politecnico in rivolta? E quando cantava le poesie dei comunisti Ritsos e Vàrnalis? Ci vorrebbe un autobus per andare una mezza giornata in Arcangelandia a raccontarglielo, ché i nemici non sono entrati soltanto in città, ma anche a casa sua...
Riccardo Venturi 6/7/2012 - 13:55
A Eskişehir, che il mio vecchio amico Barba Yannis chiamava Dorìleo, ci fu battaglia durante la sciagurata impresa dei Greci per allargare il territorio loro concesso in Asia Minore dalla Conferenza di Versailles. Credo di ricordare che Barba Yannis (classe 1901) vi abbia partecipato, per poi naufragare durante il "nòstos" su di uno scoglio dell'Eubea, una notte che il pilota (che non si chiamava Schettino) era ubriaco. Siccome Dorileo è anche il nome di una ben più nota battaglia della Prima Crociata, i ripetuti fatti d'arme colà avvenuti potrebbero, salvo altre spiegazioni, giustificare l'espressione "perseguitata dalla morte".
Gian Piero Testa 30/6/2012 - 18:26
Il nome di Prusa (Bursa), città di cui conservo un lontano ricordo di piacevolezza, per il fresco clima estivo che vi trovai, i magnifici monumenti e la nobile affabilità dei suoi mercanti, ricorre frequente nella più vecchia canzone rebetica associato a quello del suo "mavraki", lo hashish scuro che producevano le sue campagne e che arrivava per mille vie al Pireo e a Salonicco e - in una canzone - non mancava neppure nel paradiso (o nell'inferno?) dei "manghes".
Gian Piero Testa 1/7/2012 - 06:34
A proposito del μαυράκι, penso che -proseguendo con queste lunghissime note che stanno diventando (volutamente) una specie di "survey" sulla Καταστροφή del 1922 e sullo sradicamento dei greci dall'Asia Minore- ti sarai "deliziato" della nota su Afyonkarahisar, l'unica città al mondo che si chiama direttamente "Oppio" (a parte il "Colle Oppio" di Roma, ma ha una diversissima origine etimologica). Mi immagino delle meravigliose fumatine da quelle parti... :-PP
Riccardo Venturi 1/7/2012 - 11:04
Finalmente questa lunghissima pagina è conclusa, inserendo tutte le note ed il commento introduttivo. Ne è risultata una specie di piccolo "trattato storico" sulla guerra greco-turca del 1919-1922, un argomento che forse meriterebbe oramai un percorso a sé.
Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ 4/7/2012 - 16:57
Sul lato meridionale di Nauplia, tra il bel promontorio e le falde del Palamidi, c'è un angolo di costa oggi occupato dagli impianti balneari pubblici. Si chiama "Arvanitià", cioè la riva degli Arvanites, cioè degli Albanesi insediatisi in territorio greco (come a Tripolitsa, a Spetses, ad Andros, a Tinos ecc.) e da non confondersi con gli Alvanì, cioè gli Albanesi (Gheghi e Toschi) rimasti nelle loro terre. Mi raccontavano i locali che il nome di quel tratto di riva è dovuto al fatto che lì furono precipitati, scagliati dalle catapulte, i difensori del castro di Palamidi, che erano appunto mercenari Arvanites, dopo la presa della città e del castello da parte di Staikos Staikopoulos. Non so se sia verità o leggenda: ma è cosa verosimile, se pensiamo all'orrenda strage di Tripolitsà (oggi Tripolis di Arcadia) avvenuta non molti giorni avanti, della quale in Grecia ben poco si parla e si scrive (ne scrisse però, rammaricandosene, Kolokotronis che conquistò il capoluogo arcadico).
Gian Piero Testa 2/7/2012 - 13:46
Se invece di affidarmi alla mie personali tradizioni orali, fossi andato a informarmi, non avrei qui sopra farneticato di Albanesi catapultati dal Palamidi dagli uomini di Staikos Staikopoulos. Un tardiva occhiatina a Wikipedia in greco, ed eccomi costretto a spostare la cronologia del fattaccio (ché un fattaccio ci fu) dal 1821 al 1775, a cancellare le catapulte, e ad assolvere il povero Staikopoulos, che stinco di santo certo non fu, ma che ne passò abbastanza per la sua avversione alla Reggenza Bavarese, tanto da crepare in galera a 34 anni, senza avere bisogno anche della mia diffamazione.
Dice infatti Wikipedia che "quando nel 1775 sciami di Albanesi inondarono il Peloponneso, 5000 di costoro furono condotti con inganno da Capetan-Pascià Gazì Hassan sulle fortificazioni del Palamidi e di notte furono gettati nel precipizio trovando orribile morte: la caletta sotto al Palamidi divenne... (continua)
Dice infatti Wikipedia che "quando nel 1775 sciami di Albanesi inondarono il Peloponneso, 5000 di costoro furono condotti con inganno da Capetan-Pascià Gazì Hassan sulle fortificazioni del Palamidi e di notte furono gettati nel precipizio trovando orribile morte: la caletta sotto al Palamidi divenne... (continua)
Gian Piero Testa 3/7/2012 - 08:38
![Video! Video!](img/video_new_gray.png)
Γυαλίσαν τα κουμπιά
![Γυαλίσαν τα κουμπιά](img/thumb/c3539_130x140.jpeg?1328706981)
L'esplicito riferimento alla Tessaglia da riscattare con buona moneta (la lira turca faceva aggio sull'oro) mi fa pensare che la canzone rispecchi gli esiti della guerra greco-ottomana dell' aprile-settembre 1897, quella cui partecipò anche una sorta di "brigata internazionale" di filelleni composta da circa 3000 volontari, provenienti in maggioranza dall'Italia, con Nicola Barbato, Ricciotti Garibaldi, Amilcare Cipriani, Ferruccio Tolomei, Giuseppe Evangelisti e Antonio Fratti, il quale cadde nella battaglia di Domokòs. La partecipazione di questi generosi democratici non riesce a oscurare il fatto che alla guerra - formalmente dichiarata dall'Impero Ottomano - si giunse dopo una fase di belligeranza di fatto tra i due stati, che vide il Regno degli Elleni favorire numerose iniziative di forze irregolari e semi-irregolari (Pavlos Melas) intese a espellere i Turchi sia dall'isola di Creta... (continua)
Gian Piero Testa 2/7/2012 - 09:56
Ho trascurato di dire che, nel disco, la canzone "Lustravano i bottoni" è preceduta da un recitativo intitolato "Meloùna": e Melouna è un villaggio sul confine tessalo-macedone, dove avvenne il primo sfondamento delle linee greche nella guerra del 1897. La voce recitante cita esattamente questa data e chiama "pòlemos tis Meloùnas" la guerra del '97, che sui manuali di storia è invece detta "la guerra sfortunata"...
Gian Piero Testa 2/7/2012 - 11:15
![Downloadable! Downloadable!](img/downloadable_new_gray.png)
![Video! Video!](img/video_new_gray.png)
Η μπαλάντα του Kυρ-Μέντιου
![Η μπαλάντα του Kυρ-Μέντιου](img/upl/varnakost.jpg)
La ballata del Sor MediosLa poesia completa di Kostas Vàrnalis
traduzione italiana di Riccardo Venturi
Finora il testo completo della poesia "La ballata del Sor Medios" era rimasto senza traduzione; ed è stato davvero un grande errore al quale si rimedia oggi. Dalla traduzione appare finalmente quel che è veramente la "Ballata": una poesia militante di singolare dirompenza, che perdipiù si adatta perfettamente ai tempi d'oggi (segno che nulla è cambiato e, anzi, è peggiorato). Inserendosi nell'antichissima tradizione ellenica del "parlar per animali" (Esopo insegnò...), Vàrnalis parlò del lavoratore sfruttato, dell'asino di ogni tempo (e, perché no, anche degli asini veri e propri). Invitandolo non alla cupa rassegnazione al proprio destino e all'attesa della morte come una liberazione, ma alla lotta e al riscatto per sé e per tutti gli asini come lui. Nell'attacco alle chiese e nella negazione... (continua)
traduzione italiana di Riccardo Venturi
Finora il testo completo della poesia "La ballata del Sor Medios" era rimasto senza traduzione; ed è stato davvero un grande errore al quale si rimedia oggi. Dalla traduzione appare finalmente quel che è veramente la "Ballata": una poesia militante di singolare dirompenza, che perdipiù si adatta perfettamente ai tempi d'oggi (segno che nulla è cambiato e, anzi, è peggiorato). Inserendosi nell'antichissima tradizione ellenica del "parlar per animali" (Esopo insegnò...), Vàrnalis parlò del lavoratore sfruttato, dell'asino di ogni tempo (e, perché no, anche degli asini veri e propri). Invitandolo non alla cupa rassegnazione al proprio destino e all'attesa della morte come una liberazione, ma alla lotta e al riscatto per sé e per tutti gli asini come lui. Nell'attacco alle chiese e nella negazione... (continua)
Non si piegano le zampe
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 22/6/2012 - 14:54
![Η μπαλάντα του Kυρ-Μέντιου](img/upl/varnakost.jpg)
La ballade du Sor MediosLe poème complet de Kostas Vàrnalis
traduction française de Marco Valdo M.I.
Version française – La ballade du Sor Medios – Version intégrale – Marco Valdo M.I. – 2012
D'après la version italienne de Riccardo Venturi – La Ballata del Sor Medios d'un poème de Kostas Vàrnalis
Jusqu'à présent le texte complet du poème « La Ballade du Sor Medios » était restée sans traduction. ; et c'était vraiment une grave erreur à laquelle aujourd'hui on remédie. De la traduction ressort enfin ce qu'est vraiment la "Ballade": une poésie militante dune explosivité singulière, qui de plus s'adapte parfaitement aux temps d'aujourd'hui, signe que rien n'a changé en mieux mais, au contraire, en pire. En les insérant dans l'ancienne tradition hellénique du "parler par les animaux", (Ésope enseigna...), Vàrnalis parla du travailleur exploité, de l'âne de tous les temps, et, pourquoi pas... (continua)
traduction française de Marco Valdo M.I.
Version française – La ballade du Sor Medios – Version intégrale – Marco Valdo M.I. – 2012
D'après la version italienne de Riccardo Venturi – La Ballata del Sor Medios d'un poème de Kostas Vàrnalis
Jusqu'à présent le texte complet du poème « La Ballade du Sor Medios » était restée sans traduction. ; et c'était vraiment une grave erreur à laquelle aujourd'hui on remédie. De la traduction ressort enfin ce qu'est vraiment la "Ballade": une poésie militante dune explosivité singulière, qui de plus s'adapte parfaitement aux temps d'aujourd'hui, signe que rien n'a changé en mieux mais, au contraire, en pire. En les insérant dans l'ancienne tradition hellénique du "parler par les animaux", (Ésope enseigna...), Vàrnalis parla du travailleur exploité, de l'âne de tous les temps, et, pourquoi pas... (continua)
Plus mes jambes ne se plient
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 23/6/2012 - 23:05
![Video! Video!](img/video_new_gray.png)
Χίλια μύρια κύματα
![Χίλια μύρια κύματα](img/thumb/c37203_130x140.jpeg?1330273082)
Eccoci di nuovo nel mar di Xylouris, e con questa canzone in mare ci siamo per davvero. Nel qual caso ho riscritto il testo (e la traduzione) in base alla cosiddetta "assecuzione", vale a dire trascrivendolo integralmente come veramente viene cantato nella canzone. E' una pratica che raccomanderei a chiunque inserisca un testo in questo sito, evitando le odiose e antiestetiche "abbreviazioni" del tipo [x2] o, peggio che mai, "Chorus". Quel "Chorus" che oramai si vede anche nei testi di canzoni italiane, dimenticando che, al limite, si dice "ritornello".
Una parola, poi, sulla traduzione; e mi rivolgo a [gpt]. Stavo pensando giusto al ritornello, che è stato reso: "Migliaia e migliaia di onde al largo di Aivalì". Io, invece, intenderei: "Migliaia e migliaia di onde è lontana Aivalì", con le onde che...misurano la sconfinata lontananza. Che ne dici, Gian Piero?
Una parola, poi, sulla traduzione; e mi rivolgo a [gpt]. Stavo pensando giusto al ritornello, che è stato reso: "Migliaia e migliaia di onde al largo di Aivalì". Io, invece, intenderei: "Migliaia e migliaia di onde è lontana Aivalì", con le onde che...misurano la sconfinata lontananza. Che ne dici, Gian Piero?
Riccardo Venturi 21/6/2012 - 23:43
![Video! Video!](img/video_new_gray.png)
Φίλοι και αδέρφια
![Φίλοι και αδέρφια](img/upl/perlengas.jpg)
Timos Perlengas
Cointerprete di questa canzone assieme a Nikos Xylouris fu l'attore Timos Perlengas, nato a Patrasso il 22 ottobre 1938 e morto a Maroussi il 19 aprile 1993. Particolare abbastanza curioso: in gioventù, prima di diventare attore, Timos Perlengas era stato un calciatore non malvagio nella squadra della sua città, il Patrea (un po' come Raf Vallone, che era stato portiere di riserva nel Torino). Fu attore sia teatrale che cinematografico, da sempre antifascista; nel 1975, dopo la fine della dittatura dei colonnelli, si iscrisse al KKE (il Partito Comunista Greco). Morì il 19 aprile 1993 per un infarto fulminante: la sera era uscito per comprare del tabacco da pipa, e poiché non faceva ritorno a casa i familiari cominciarono a cercarlo. Fu trovato morto la mattina dopo da un netturbino su una panchina della fermata del tram di Maroussi, dove si era messo a sedere quando si era sentito male.
Cointerprete di questa canzone assieme a Nikos Xylouris fu l'attore Timos Perlengas, nato a Patrasso il 22 ottobre 1938 e morto a Maroussi il 19 aprile 1993. Particolare abbastanza curioso: in gioventù, prima di diventare attore, Timos Perlengas era stato un calciatore non malvagio nella squadra della sua città, il Patrea (un po' come Raf Vallone, che era stato portiere di riserva nel Torino). Fu attore sia teatrale che cinematografico, da sempre antifascista; nel 1975, dopo la fine della dittatura dei colonnelli, si iscrisse al KKE (il Partito Comunista Greco). Morì il 19 aprile 1993 per un infarto fulminante: la sera era uscito per comprare del tabacco da pipa, e poiché non faceva ritorno a casa i familiari cominciarono a cercarlo. Fu trovato morto la mattina dopo da un netturbino su una panchina della fermata del tram di Maroussi, dove si era messo a sedere quando si era sentito male.
Riccardo Venturi 13/6/2012 - 13:10
Sicuramente la "Sezione Greca" delle CCG ha radici antiche nel sito, grazie soprattutto al suo "nucleo storico" contribuito a suo tempo da Giuseppina Dilillo. Ne fa parte anche questa canzone, che appartiene addirittura alle "Primitive". Per trovarle una corretta sistemazione ci sono voluti quindi più di nove anni.
CCG/AWS Staff 13/6/2012 - 13:14
![Downloadable! Downloadable!](img/downloadable_new_gray.png)
![Video! Video!](img/video_new_gray.png)
Το τραγούδι της γκιλοτίνας
![Το τραγούδι της γκιλοτίνας](img/thumb/c6442_130x140.jpeg?1328471495)
Ecco che la navigazione nel Mar di Xylouris (Ξυλουρινή Θάλασσα, o Ψαροθάλασσα...) comincia sul serio, una volta spintisi al largo. Avevo inserito questa canzone nel settembre del 2007, predisponendo delle "note alla traduzione" con tanto di numeretti; sono rimasti numeretti per quasi cinque anni. "Lentesse oblige", come dicono an Fràns...; anche se, probabilmente, in questo "lieve intervallo" c'entra il fatto che di lì a pochi giorni...vabbè lasciamo perdere, è acqua passata. Stasera ecco finalmente le note a questa canzone, e sono note consistenti. Glielo dovevo. Xylouris non ha "paginone" come Theodorakis, ma le sue canzoni, anche brevi, si spingono spesso in episodi della storia greca che non sono noti ai più; e questo sito, vorrei ribadirlo, è un sito di memoria. Quindi, storico.
Riccardo Venturi 13/6/2012 - 03:43
![Video! Video!](img/video_new_gray.png)
Τη σπάθα σήκωσε και πάλι
![Τη σπάθα σήκωσε και πάλι](img/thumb/c9058_130x140.jpeg?1328646728)
My apologies for writing in English, but although i understand Italian i feel nowhere near comfortable to write in that language.
I felt it worth's clarifying a point or two about the song, nowhere in the lyrics it's glorifying the Greek army, it's a call to the simple people to resist foreign powers that repeatedly have tried and often succeeded in controlling a small country like Greece, where it calls for the people to take the heads of the foreigners it doesn't as many fascist would like to claim call for an attack against but for a defense from a foreign intervention by the Great Powers.
I felt it worth's clarifying a point or two about the song, nowhere in the lyrics it's glorifying the Greek army, it's a call to the simple people to resist foreign powers that repeatedly have tried and often succeeded in controlling a small country like Greece, where it calls for the people to take the heads of the foreigners it doesn't as many fascist would like to claim call for an attack against but for a defense from a foreign intervention by the Great Powers.
Andrei 27/5/2012 - 11:08
Salve. Segnalo che sul retro della versione cd di Σάλπισμα (che non ho "fisicamente" ma ne posseggo un'immagine) ho appena letto che la musica appartiene sì a Λουκάς Θάνος, ma il testo è di un certo Δ.Θάνου. A presto :)
Jacopo Capurri 8/2/2012 - 18:58
A Jacopo Capurri. Confermo: il musicista è Loukas Thanos, l'autore del testo è un D(imitris) Thanos. Vai a : http://xilouris.gr/catalog/product_inf...
Gian Piero Testa 8/2/2012 - 23:40
![Video! Video!](img/video_new_gray.png)
Πουλημένοι
![Πουλημένοι](img/thumb/c9061_130x140.jpeg?1329304496)
Το τραγούδι αυτό είναι του Γεωργίου Σουρρή και είναι γραμμένο στα τέλη του 19ου αιώνα
12/1/2012 - 23:42
Ηo cercato, ancora senza esito, di controllare qua e là la rettifica proposta dall'anonimo greco qui sopra, scoprendo in Yorgos Sarris un efficacissimo - e attualissimo - satirico. Ci ritorneremo.
Si legga per esempio, questa:
Ποιὸς εἶδε κράτος λιγοστὸ
σ᾿ ὅλη τὴ γῆ μοναδικό,
ἑκατὸ νὰ ἐξοδεύῃ
καὶ πενήντα νὰ μαζεύῃ;
Νὰ τρέφῃ ὅλους τοὺς ἀργούς,
νἄχῃ ἑπτὰ Πρωθυπουργούς,
ταμεῖο δίχως χρήματα
καὶ δόξης τόσα μνήματα;
Νἄχῃ κλητῆρες γιὰ φρουρὰ
καὶ νὰ σὲ κλέβουν φανερά,
κι ἐνῷ αὐτοὶ σὲ κλέβουνε
τὸν κλέφτη νὰ γυρεύουνε;
Si legga per esempio, questa:
Ποιὸς εἶδε κράτος λιγοστὸ
σ᾿ ὅλη τὴ γῆ μοναδικό,
ἑκατὸ νὰ ἐξοδεύῃ
καὶ πενήντα νὰ μαζεύῃ;
Νὰ τρέφῃ ὅλους τοὺς ἀργούς,
νἄχῃ ἑπτὰ Πρωθυπουργούς,
ταμεῖο δίχως χρήματα
καὶ δόξης τόσα μνήματα;
Νἄχῃ κλητῆρες γιὰ φρουρὰ
καὶ νὰ σὲ κλέβουν φανερά,
κι ἐνῷ αὐτοὶ σὲ κλέβουνε
τὸν κλέφτη νὰ γυρεύουνε;
Gian Piero Testa 13/1/2012 - 13:19
Rettifico: non Yorgos Sarris, come ho scritto, che è un cantante attualmente in voga, ma Yorghios Sourìs (Γεώργιος Σουρής, 1853 - 1919).
Nel frattempo ho trovato che Vassilis Papakonstandinou ha musicato proprio i versi che ho citato, con quelli che seguono. Ci sto lavorando, e domani forse arriverà qualcosa. Neanche la Merkel sparlerebbe tanto dei Greci...
Nel frattempo ho trovato che Vassilis Papakonstandinou ha musicato proprio i versi che ho citato, con quelli che seguono. Ci sto lavorando, e domani forse arriverà qualcosa. Neanche la Merkel sparlerebbe tanto dei Greci...
Gian Piero Testa 13/1/2012 - 18:42
![Video! Video!](img/video_new_gray.png)
Η κόρη του πασά (Ανατολίτικο)
![Η κόρη του πασά (Ανατολίτικο)](img/thumb/c39183_130x140.jpeg?1340359213)
LA FIGLIA DEL PASCIA' (ANATOLICO)
(continua)
(continua)
inviata da Gian pIero Testa 13/9/2011 - 18:53
![Video! Video!](img/video_new_gray.png)
Μες στον κόσμο
![Μες στον κόσμο](img/thumb/c248_130x140.jpeg?1328477474)
Fantastica! Una cosa sola: il collegamento per scaricare l'album mi segnala che non esiste più online... qualcuno potrebbe darmelo?
Jacopo 28/4/2011 - 16:48
Ciao Jacopo, è vero il link non funziona più, però potresti ascoltare attraverso i video.
Saluti
Saluti
×
![hosted by inventati.org](/img/icon-hostedby.png)
Markopoulos, persona di poche parole, premette:
ίλεως = έλεος
νάμα = βάπτισμα
λάμα = μαχαίρι
poi decripta il testo nel seguente modo (lascio a Voi la traduzione):
Δύναμη (κράτα) ενάντια στην σκουριά. Αλληλουχία.
(Αλληλουχία = invito alla coesione contro il nemico?)