Ungheria martire
La notizia corse per tutta la città
(continua)
(continua)
inviata da Marco M. - Como 14/11/2005 - 02:35
Nota: il commento che segue si riferiva a una canzone successivamente cancellata. Ci stiamo stancando delle canzoni fasciste e ne stiamo cancellando alcune
Colgo l'occasione per alcune considerazioni.
Oggi sono state proposte sei canzoni provenienti dalla cosiddetta "musica alternativa" di stampo chiaramente neofascista. Canzoni che parlano di argomenti, la Rivolta ungherese antistalinista del '56 e la Primavera di Praga, i quali rientrano e debbono rientrare per forza di cose in una raccolta come questa, al pari di Primavera di Praga di Francesco Guccini, o di Egy mondat a zsarnokságról di Gyula Illyés (che era un grande poeta, e la cui bellissima e terribile poesia fu messa in musica e cantata durante la rivolta del '56). Le inseriamo quindi senz'altro, dato che la politica del nostro sito è, dall'inizio, assolutamente priva di ogni tipo di discriminazione (prova ne sia anche l'inserimento... (continua)
Colgo l'occasione per alcune considerazioni.
Oggi sono state proposte sei canzoni provenienti dalla cosiddetta "musica alternativa" di stampo chiaramente neofascista. Canzoni che parlano di argomenti, la Rivolta ungherese antistalinista del '56 e la Primavera di Praga, i quali rientrano e debbono rientrare per forza di cose in una raccolta come questa, al pari di Primavera di Praga di Francesco Guccini, o di Egy mondat a zsarnokságról di Gyula Illyés (che era un grande poeta, e la cui bellissima e terribile poesia fu messa in musica e cantata durante la rivolta del '56). Le inseriamo quindi senz'altro, dato che la politica del nostro sito è, dall'inizio, assolutamente priva di ogni tipo di discriminazione (prova ne sia anche l'inserimento... (continua)
Riccardo Venturi 14/11/2005 - 11:40
L' "occidente", come è noto da chiunque abbia qualche minima conoscenza storica (cosa che ovviamente è impossibile richiedere a dei fascisti), negli stessi giorni della rivolta ungherese era impegnatissimo con le sue guerre e guerricciole coloniali, come l'invasione anglo-francese del Canale di Suez ed altre. Del resto, sarebbe stato impensabile, nel 1956, mettere nella sia pur minima discussione la divisione del mondo in due blocchi scaturita dagli accordi di Yalta e Potsdam. Si noti in questa canzone anche l'ennesimo tentativo di presentare la rivolta ungherese come "santa". Certo, la chiesa del nazista cattolico Mindszenty vi si buttò a corpo morto, non potendo lasciar perdere un'occasione del genere per presentarsi agli occhi del mondo come paladina della libertà...quando fino a pochi anni prima era impegnata assai attivamente nello sterminio degli ebrei ungheresi.
Canzone contro la guerra, questa? Può anche darsi, a condizione che si faccia sempre presente da chi proviene.
Canzone contro la guerra, questa? Può anche darsi, a condizione che si faccia sempre presente da chi proviene.
Riccardo Venturi 14/11/2005 - 12:33
Ricordiamo anche per dovere di cronaca che l'autore di questa canzone, Roberto Scocco (di Macerata) è un fascista repubblichino impegnato tra le altre cose con case editrici come questa, dal significativo nome di "Ultima Crociata". Il che mi fa fortemente dubitare del suo effettivo impegno contro la guerra...ma tant'è, e che non si dica mai che le CCG/AWS operano censure. I suoi curatori ed amministratori si riservano però il sacrosanto diritto di provare dei conati di vomito davanti a certi personaggi.
Riccardo Venturi 14/11/2005 - 12:42
Non so chi sia davvero l'autore di questa canzone e mi fido quindi dei vostri conati di vomito. Però questo è un sito di CANZONI contro la guerra. E questa è una CANZONE contro la guerra, indipendentemente da chi l'abbia scritta. Grazie quindi per averla pubblicata ugualmente. Comunque ritengo che non sia il caso di attaccare nessuno, in un sito pacifista. Anzi, sarebbe bello potere vedere certe canzoni raccolte all'interno di uno dei "percorsi". Non è esistito solo l'orrore del Vietnam purtroppo. Gli altri orrori ci vengono raccontati da gente meno simpatica di Gianni Morandi? Dispiace anche a me, credetemi! Comunque se le canzoni sono di pace e se l'orrore in questione c'è stato davvero, allora perché non creare un percorso?! Saluti e grazie per l'attenzione!
Marco M. - Como 14/11/2005 - 16:14
L'idea di istituire un percorso sulla rivolta ungherese del '56 (così come sulla Primavera di Praga) è senz'altro ottima, e a dire il vero ci avevamo già pensato (anche nell'ottica dell'istituzione di tanti altri possibili percorsi ancora mancanti). Senz'altro verranno tutti quanti istituiti in un lasso di tempo relativamente breve.
Riccardo Venturi 14/11/2005 - 18:56
Mi chiamo Roberto Scocco e sono l'autore di questa canzone. Vi ringrazio per avermi pubblicato ma non condivido molto i commenti del sig. Venturi che probabilmente non riesce a liberarsi da dei retaggi piuttosto superati.
Sono nato nel 1956 e quindi non ho niente di repubblichino e sono anche uno storico e sotto questa veste faccio da supervisore ad alcune pubblicazioni riguardanti il periodo storico della RSI. Ho collaborato con molte case editrici ed il giornalista Panza ha attinto molto dall'archivio che mi è stato affidato. Ritornando alla canzone chiaramente a quel tempo sono stato influenzato da come veniva affrontato l'argomento a quel tempo e molto anche dalla canzone di Leo Valeriano. Avevo conosciuto degli ungheresi e sinceramente mi aveva molto colpito il loro racconto. Vorrei confessare che nel 1992 andai a Buda e dall'alto del castello ripensai anche al mio passato, Ero in compagnia... (continua)
Sono nato nel 1956 e quindi non ho niente di repubblichino e sono anche uno storico e sotto questa veste faccio da supervisore ad alcune pubblicazioni riguardanti il periodo storico della RSI. Ho collaborato con molte case editrici ed il giornalista Panza ha attinto molto dall'archivio che mi è stato affidato. Ritornando alla canzone chiaramente a quel tempo sono stato influenzato da come veniva affrontato l'argomento a quel tempo e molto anche dalla canzone di Leo Valeriano. Avevo conosciuto degli ungheresi e sinceramente mi aveva molto colpito il loro racconto. Vorrei confessare che nel 1992 andai a Buda e dall'alto del castello ripensai anche al mio passato, Ero in compagnia... (continua)
Egregio sig. Scocco, nel ringraziarla per il Suo gentile intervento vorrei anch'io ricordarLe, altrettanto gentilmente, che la persona che poco fa ha tacciato di "non riuscire a liberarsi di retaggi superati" è la stessa (vale a dire il sottoscritto) che non più di un'ora fa ha approvato il Suo intervento. Per il resto non c'è molto da dire, a parte il fatto che mi stupisco assai poco che Giampaolo Pansa abbia copiosamente attinto dal Suo archivio. Davvero nulla di nuovo sotto il sole per una persona come Pansa, oramai da anni impegnato in un'opera capillare di revisionismo. Retaggi superati? Semplicemente difformità radicale di visioni e di idee. I nostri retaggi sono semplicemente agli antipodi, e di questo Le chiedo semplicemente di prendere atto senza ulteriori polemiche, visto che Lei è pur sempre un autore ospitato da questo sito che, come forse avrà intuito, non è un sito neutrale.... (continua)
Riccardo Venturi 13/8/2007 - 21:03
Egr. sig. Venturi,
non Le ho risposto subito anche perchè non ho niente da ridire su quello che ha scritto in risposto al mio precedente intervento. Vorrei chiudere subito la questione affermando che ho vissuto quei tempi e credo di esserne stato un protagonista e mi riferisco chiaramente agli anni '70. Anche se avessi fatto errori non rinnego niente anzi sono fiero di aver partecipato ad un epoca mmentre i soliti stavano a guardare. Il mio strumento di lotta era la chitarra e nessuno mi ha mai impedito di cantare anche in piazze di fuoco come Milano e Bologna. Ricordo quei tempi....per lo meno, giusta o sbagliata la parte, ho vissuto con intensità come del resto ho sempre fatto nella mia vita.
Grazie di avermi ospitato sul suo sito.
Ci sono un paio di errori di trascrizione che Le comunicherò se vorrà aggiustare il testo.
(roberto scocco)
non Le ho risposto subito anche perchè non ho niente da ridire su quello che ha scritto in risposto al mio precedente intervento. Vorrei chiudere subito la questione affermando che ho vissuto quei tempi e credo di esserne stato un protagonista e mi riferisco chiaramente agli anni '70. Anche se avessi fatto errori non rinnego niente anzi sono fiero di aver partecipato ad un epoca mmentre i soliti stavano a guardare. Il mio strumento di lotta era la chitarra e nessuno mi ha mai impedito di cantare anche in piazze di fuoco come Milano e Bologna. Ricordo quei tempi....per lo meno, giusta o sbagliata la parte, ho vissuto con intensità come del resto ho sempre fatto nella mia vita.
Grazie di avermi ospitato sul suo sito.
Ci sono un paio di errori di trascrizione che Le comunicherò se vorrà aggiustare il testo.
(roberto scocco)
Senz'altro, li potrà inviare in ogni momento e la ringraziamo per la disponibilità. Cordiali saluti. [RV]
Mi scusi ma La disturbo di nuovo indicandoLe subito gli errori che Le avevo accennato.
Rivedere il testo mi rinfresca la memoria....dopo tanti anni che non tocco la chitarra. Infatti smisi di cantare e scrivere coanzoni nel 1979 per protesta verso i politicanti che volevano usuare come loro zimbello.
1^ riga:
La notizia...invece di....notizie.
7^ riga dalla fine:
Ungheria....invece di....omelia.
Grazie ancora e resto a Sua disposizione.
(roberto scocco)
Rivedere il testo mi rinfresca la memoria....dopo tanti anni che non tocco la chitarra. Infatti smisi di cantare e scrivere coanzoni nel 1979 per protesta verso i politicanti che volevano usuare come loro zimbello.
1^ riga:
La notizia...invece di....notizie.
7^ riga dalla fine:
Ungheria....invece di....omelia.
Grazie ancora e resto a Sua disposizione.
(roberto scocco)
Provvediamo immediatamente alla correzione del testo, e ancora grazie. [RV]
Magyar nyelvre fordította Riccardo Venturi 2008.12.29-én
Versione ungherese di Riccardo Venturi, 29.12.2008
Versione ungherese di Riccardo Venturi, 29.12.2008
MAGYARORSZÁG MÁRTÍROMSÁGA
(continua)
(continua)
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Parole e musica di Roberto Scocco
Lyrics and music by Roberto Scocco
Szavak és zene: Roberto Scocco
"A volte sembra che certi orrori siano stati dimenticati... Questa canzone del 1972 li ricorda." (Marco M. - Como)