Ciao Dq82, forse hai anche ragione tu, ma restano i fatti seguenti:
1) Anna Mae Aquash fu trucidata barbaramente dai suoi stessi compagni. Non si può dare la colpa all'FBI, almeno in questo caso.
2) L'assassinio di Anna Mae Aquash getta un'ombra scura sui vertici dell'AIM di allora, e parliamo anche di figure del calibro di Peltier e Trudell.
3) Il fatto che la storia non sia stata raccontata e quindi non compresa mi sembra grave, visto che è stata ascritta a due percorsi che hanno a che fare con altro.
Mentre leggevo di Anna Mae Aquash non potevano non venirmi in mente figure come Roque Dalton, o Elaine Brown, o certi combattenti nella guerra di Spagna... certo che c'entrano la repressione e i tempi difficili in cui sono vissuti, ma resta il fatto principale che furono ammazzati od ostracizzati dai loro stessi "compagni", per ignoranza o per convinzione di essere possessori di un ideale... (continua)
[1969]
Parole e musica di Elaine Brown, l'unica donna ai vertici del Black Panthers Party tra il 1974 ed il 1977.
Nell'album “Seize The Time - Black Panther Party”, composto dalla Brown su richiesta del Movimento. Con The Pan-Afrikan Peoples Arkestra diretta da Horace Tapscott.
Non è certo una CCG questa, che il BPP aveva dichiarato guerra allo Stato razzista e alla sua polizia, ma è una canzone di resistenza: “Tutto questo silenzio finirà, non ci resta che prendere le armi e comportarci da uomini”. Allora era un'opzione che che divenne legittima per molti afroamericani, soprattutto dopo l'assassinio il 4 aprile del 1968 di Martin Luther King, emblema dell'altra via, quella non violenta.
Elaine Brown – abbandonata dal padre in tenera infanzia e cresciuta con grande fatica e dignità dalla madre - fu una dirigente delle Black Panthers, prima una sorta di ministro della cultura, poi la referente... (continua)
Verso la metà degli anni novanta del secolo scorso (mi pare nel 1997) avevo incontrato alcuni esponenti del MOVE a Bassano nella sede del Centro sociale (poi demolito) “Stella Rossa”. Ramona Africa mi spiegò che tutti i militanti del MOVE rinunciavano al nome precedente in quanto evocava la condizione di schiavi dei loro antenati (come fece anche Malcom X) e aggiungevano al nome proprio, come rivendicazione di appartenenza comunitaria, familiare, il cognome “Africa”.
Da ex operaio rimasto intossicato da colle e vernici sul lavoro, avevo particolarmente apprezzato che prima della conferenza i militanti afro-americani avessero richiesto di non fumare durante la stessa. Anche “per rispetto dell’aria”, non solo delle vie respiratorie dei presenti. All’epoca molte riunioni di “soggetti antagonisti” si svolgevano ancora avvolte in asfissianti... (continua)
[1969]
Parole e musica di Elaine Brown, l'unica donna ai vertici del Black Panthers Party tra il 1974 ed il 1977.
Nell'album “Seize The Time - Black Panther Party”, composto dalla Brown su richiesta del Movimento. Con The Pan-Afrikan Peoples Arkestra diretta da Horace Tapscott.
Non è certo una CCG questa, che il BPP aveva dichiarato guerra allo Stato razzista e alla sua polizia, ma è una canzone di resistenza, di resistenza armata. Allora era un'opzione che divenne legittima per molti afroamericani, soprattutto dopo l'assassinio il 4 aprile del 1968 di Martin Luther King, emblema dell'altra via, quella non violenta.
“Seize The Time” è stato uno degli slogan più famosi del BPP, coniato in quegli anni da Robert George "Bobby" Seale, uno dei pochi suoi dirigenti che non sia morto ammazzato.
Elaine Brown – abbandonata dal padre in tenera infanzia e cresciuta con grande fatica e dignità dalla... (continua)
Ho preferito non contribuire il video dell'interpretazione originale, pur presente su YouTube, perchè le immagini utilizzate non corrispondono in alcun modo al testo.
Canzone dedicata a Elaine Brown, attivista per i diritti dei neri e dei carcerati, membro del Black Panther party, dal quale fuoriuscì per l'eccessivo sessismo e maschilismo, scrittrice e cantante Seize the Time (Vault, 1969) e Elaine Brown (Black Forum, 1973)
Okay, can I do one more? It's really quick. (continua)
1) Anna Mae Aquash fu trucidata barbaramente dai suoi stessi compagni. Non si può dare la colpa all'FBI, almeno in questo caso.
2) L'assassinio di Anna Mae Aquash getta un'ombra scura sui vertici dell'AIM di allora, e parliamo anche di figure del calibro di Peltier e Trudell.
3) Il fatto che la storia non sia stata raccontata e quindi non compresa mi sembra grave, visto che è stata ascritta a due percorsi che hanno a che fare con altro.
Mentre leggevo di Anna Mae Aquash non potevano non venirmi in mente figure come Roque Dalton, o Elaine Brown, o certi combattenti nella guerra di Spagna... certo che c'entrano la repressione e i tempi difficili in cui sono vissuti, ma resta il fatto principale che furono ammazzati od ostracizzati dai loro stessi "compagni", per ignoranza o per convinzione di essere possessori di un ideale... (continua)