[1942-43]
Versi del poeta croato Ivan “Goran” Kovačić (1913-1943)
Interpretati da Dubravka Ostojić, Mirko Švec, Vili Matula e Zvonko Novosel su base musicale di Davor Rocco (compositore e produttore musicale croato) nel disco intitolato “Jama”, pubblicato dalla yugoslava Jugoton nel 1989
Ivan “Goran” Kovačić era del villaggio croato di Lukovdol, nella regione montuosa del Gorski Kotar. Il suo soprannome Goran credo corrisponda al nostro “montagnino”, uomo che viene dai monti. Studiò a Karlovac e Zagabria. Cominciò a scrivere poesie, novelle e saggi fin dal 1929 e dal 1936 esercitò la professione di giornalista.
Antifascista, di madre ebrea, nell’inverno del 1942 decise di unirsi ai partigiani di Tito, benchè la sua salute fosse già compromessa dalla tubercolosi.
Come si sa, la guerra nei Balcani è sempre stata una faccenda incasinata… Anche allora gli attori in campo erano molti, e... (continua)
Il poema “Jama” viene spesso frettolosamente salutato come un’invocazione contro l’orrore della guerra. E’ senz’altro vero: quei versi contengono una condanna senza appello contro la violenza che nelle guerre viene sempre portata contro gli innocenti o i civili o gli inermi o i prigionieri… Ma al tempo stesso i versi finali sono sostenuti da un forte sentimento di odio e da un irrefrenabile desiderio di vendetta verso chi si è macchiato di tali crimini.
Quello che segue è un racconto terribile, molto simile a quello di “Jama”.
Il protagonista è Giovanni Radeticchio, un infoibato del 1945 che miracolosamente sopravvisse. Il suo racconto fu pubblicato nel 1946 sia da un giornale triestino della DC sia in un opuscolo del CLN istriano. E’ stato poi ripreso, tra gli altri, dagli storici Raoul Pupo e Roberto Spazzali nel loro volume intitolato “Foibe”, edito da Mondadori nel 2003.
Va detto che altri studiosi hanno contestato l’attendibilità di simili testimonianze e che anche la storiografia è ancora piuttosto divisa sul tema “foibe”, con lanci di reciproche accuse di “riduzionismo” - o addirittura “negazionismo” - ovvero di propaganda nazionalista funzionale alla rivalutazione di aspetti dell’ideologia fascista.
“Documento 18. Un superstite.
[...] «Dopo giorni di dura prigionia, durante i quali fummo spesso selvaggiamente percossi e patimmo... (continua)
Giusto a titolo d’informazione. Il poema “Jama” ha ispirato diversi gruppi musicali di genere death metal / grindcore. Per esempio i nostrani, e piuttosto famosi, Cripple Bastards che hanno tratto libero spunto dai versi di Ivan Goran Kovačić per la loro “Splendore e tenebra” contenuta nel loro ultimo album, “Nero in metastasi” del 2014.
Un'altra musicalizzazione di "Jama" è quella realizzata nel 1971 dal compositore jugoslavo, croato, Nikola Hercigonja (1911-2000), intitolata "Jama, passio hominis nostri po Ivanu Goranu Kovačiću", per voci ed orchestra.
Versi del poeta croato Ivan “Goran” Kovačić (1913-1943)
Interpretati da Dubravka Ostojić, Mirko Švec, Vili Matula e Zvonko Novosel su base musicale di Davor Rocco (compositore e produttore musicale croato) nel disco intitolato “Jama”, pubblicato dalla yugoslava Jugoton nel 1989
Ivan “Goran” Kovačić era del villaggio croato di Lukovdol, nella regione montuosa del Gorski Kotar. Il suo soprannome Goran credo corrisponda al nostro “montagnino”, uomo che viene dai monti. Studiò a Karlovac e Zagabria. Cominciò a scrivere poesie, novelle e saggi fin dal 1929 e dal 1936 esercitò la professione di giornalista.
Antifascista, di madre ebrea, nell’inverno del 1942 decise di unirsi ai partigiani di Tito, benchè la sua salute fosse già compromessa dalla tubercolosi.
Come si sa, la guerra nei Balcani è sempre stata una faccenda incasinata… Anche allora gli attori in campo erano molti, e... (continua)