[1916]
Testo di anonimo soldato ungherese.
Su di una qualche aria popolare ovvero originale, riscritta e arrangiata da Zoltán Kodály. Brano incluso nell’opera “Magyar Népzene VI” (“Musica popolare ungherese VI”). Ignoro la data precisa di composizione dell’opera.
Una “katonadal”, una canzone soldatesca ungherese direttamente dalle trincee della Grande Guerra, precisamente da Doberdob (Doberdó del Lago), dove nell’agosto del 1916 fu combattuta una delle battaglie più sanguinose dell’intero conflitto…
Da quello che sono riuscito a capire dalla traduzione inglese, il protagonista della canzone, certamente un contadino povero privo persino del certificato di nascita, acquista il suo primo documento d’identità quando viene arruolato per andare a combattere contro gli italiani: non gli servirà a gran che, perché morirà subito e avrà una sepoltura anonima sul campo di battaglia…
Keresik a, nem lelik a keresztelő levelemet, (continua)
Dear Editors, When trying to find songs from World War I, I came across your brilliant web page. Originally, I was interested in Italian songs, but then I realised that there are also Hungarian ones. I didn't even know that our Kodály wrote a song entitled Doberdói dal... However, the text that you provided in Hungarian is not the lyrics to Kodály's music, it's the text of another Hungarian folk song. Here is the original text:
(correct lyrics now reported as the song text)
Thank you for creating this very informative site, which is a treasure for a History teacher like me.
Kedves Ildikó, szívesen köszönjük a szövegjavításodért. Tényleg, a hibás dalszöveg egészem másféle népdal, Katona vagyok én, 1848-as katonadal (“Kodály Zoltán gyűjtötte 1914 áprilisában a bukovinai Istensegítsen. Kodály adatközlői ismerték a XVII. Századi, Árgirus nótája című szöveget is"). A weboldalunk alapvetően történeti oldal, és nagyon boldogok vagyunk, hogy egy magyar történettanár velünk közreműködik a magyar népdalok történetéért. Természetesen, a 1848-as katonadalért másik sajátos oldalát építeni fogjuk, mert megérdemli. Újra köszönjük és a viszonthallásra!
Sembrerebbe esattamente così, caro BB. Purtroppo, e sottolineo purtroppo, confesso di non aver seguito questa pagina a suo tempo, e quindi prendo atto al pari tuo. La prof. Hegedűs Ildikó ha comunque soltanto specificato che c'è stata una sorta di "scambio" tra due testi le cui melodie popolari sono state entrambe rielaborate da Kodály Zoltán: quello della Doberdói dal di questa pagina, coi relativi dati, risulta ad esempio anche da qui. Da quel che ho capito, per questa pagina, a suo tempo avresti inserito la traduzione inglese del giusto testo, ma il testo ungherese da te inserito era un altro.
Quanto a Katona vagyok én, le questioni sono leggermente più complesse, essendo un canto che proviene in realtà dai moti del 1848, in possesso di una (antichissima) melodia originale e che fu soltanto raccolto da Kodály Zoltán; ma sto mettendo mano alla pagina per spiegare meglio. Saluti cari.
[1848]
Canzone di soldati ungheresi dai moti del 1848
Hungarian soldier's song from 1848 uprisings
Magyar 1848-as katonadal
Melodia: popolare ungherese
Hungarian popular tune
Magyar népdallam
Rielaborazione: Zoltán Kodály (1882-1967), Magyar népzene énekhangra és zongorára VI, 32
Elaboration: Zoltán Kodály, Magyar népzene énekhangra és zongorára VI, 32
Feldolgozás: Kodály Zoltán, Magyar népzene énekhangra és zongorára VI, 32
"I often sang this folksong because it has a unique melody, but in the version I know the last two lines are changed. In the (rather rough) translation below I translated the song that way. This song was also given a piano accompaniment by Kodály. If we can believe Wikipedia, the song was known already in the time of the Hungarian revolution and fight for freedom against the Habsburgs in 1848-1849. Kodály collected this song in 1914 in Bucovina (today Romania)."... (continua)
[fine 800, inizio 900]
Canzone di soldato anonimo
Su di una melodia popolare riscritta e arrangiata da Zoltán Kodály. Brano incluso nell’opera “Magyar Népzene VI” (“Musica popolare ungherese VI”) pubblicata nel 1925.
Classica canzone di “naja”, identica in ogni epoca ed in ogni angolo del mondo: la triste lettera dall’amata, il dubbio sulla sua fedeltà, il rancore verso i vertici per tutto quel tempo perduto, forzatamente trascorso lontano dalla casa e dagli affetti...
Ho datato il brano a cavallo dei due secoli perchè la ferma è qui di tre anni, e quindi precedente al 1912 quando anche in Ungheria, come già avevano fatto altre nazioni, il servizio militare obbligatorio fu “ridotto” a 2 anni... Dopo poco però arrivò la Grande Guerra a rimettere tutto a posto: la naja non ebbe più termine.
Testo di anonimo soldato ungherese.
Su di una qualche aria popolare ovvero originale, riscritta e arrangiata da Zoltán Kodály. Brano incluso nell’opera “Magyar Népzene VII” (“Musica popolare ungherese VII”).
A Gyöngyös durante la Grande Guerra c’era un ospedale da campo e lì vicino un grande pero sotto il quale i soldati convalescenti si radunavano e se la contavano e se la ridevano, e se la cantavano… Un’oasi di pace e di vita lontana dal furore della guerra, dall’orrore della morte…
Testo di anonimo soldato ungherese.
Su di una qualche aria popolare ovvero originale, riscritta e arrangiata da Zoltán Kodály. Brano incluso nell’opera “Magyar Népzene VI” (“Musica popolare ungherese VI”). Ignoro la data precisa di composizione dell’opera.
Una “katonadal”, una canzone soldatesca ungherese direttamente dalle trincee della Grande Guerra, precisamente da Doberdob (Doberdó del Lago), dove nell’agosto del 1916 fu combattuta una delle battaglie più sanguinose dell’intero conflitto…
Da quello che sono riuscito a capire dalla traduzione inglese, il protagonista della canzone, certamente un contadino povero privo persino del certificato di nascita, acquista il suo primo documento d’identità quando viene arruolato per andare a combattere contro gli italiani: non gli servirà a gran che, perché morirà subito e avrà una sepoltura anonima sul campo di battaglia…