Autore Invincible
The Emperor's Clothes
First they hit with phase one
(continua)
(continua)
28/3/2015 - 20:11
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese
No Compromises
Invincible (Ilana Weaver) è una rapper che vive a Detroit. Ha passato l'infanzia in Israele e si è trasferita in Michigan con la famiglia nel 1988.
A sette anni ha imparato l'inglese ascoltando l'hip hop. Nel giro di due anni ha cominciato a scrivere canzoni in inglese.
Nonostante le origini israeliane, Invincible è una convinta sostenitrice della causa palestinese e in questa canzone canta della necessità della resistenza "fino al giorno in cui non ci sarà più bisogno di combattere".
A sette anni ha imparato l'inglese ascoltando l'hip hop. Nel giro di due anni ha cominciato a scrivere canzoni in inglese.
Nonostante le origini israeliane, Invincible è una convinta sostenitrice della causa palestinese e in questa canzone canta della necessità della resistenza "fino al giorno in cui non ci sarà più bisogno di combattere".
Free The P!
(continua)
(continua)
inviata da CCG Staff 28/3/2015 - 19:55
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese
People Not Places
[2008]
Scritto dalla rapper ebrea americana Ilana Weaver, aka Invincible.
Nel coro è accompagnata dalla voce di tal Abeer (forse una cantante palestinese) che canta in arabo. Non sono riuscito ancora a trovarne il testo in lingua originale...
Nell’album intitolato “ShapeShifters”
Ilana Weaver, aka Invincible, è nata in Illinois in una famiglia di fede ebraica ma ha trascorso la sua infanzia in Israele. Oggi vive e lavora a Detroit, Michigan.
“This song was inspired by and has been in the works since a conversation with my mom (or Ima, in Hebrew) 5 years ago when I asked her if she missed ‘back home’ (which she calls Israel) and she responded profoundly: ‘I miss people not places’. I realized what a privilege it was to not miss a place and land that so many Palestinians have been displaced from.
The song takes the listener on a journey through a haunted ‘birthright’ tour where the buried... (continua)
Scritto dalla rapper ebrea americana Ilana Weaver, aka Invincible.
Nel coro è accompagnata dalla voce di tal Abeer (forse una cantante palestinese) che canta in arabo. Non sono riuscito ancora a trovarne il testo in lingua originale...
Nell’album intitolato “ShapeShifters”
Ilana Weaver, aka Invincible, è nata in Illinois in una famiglia di fede ebraica ma ha trascorso la sua infanzia in Israele. Oggi vive e lavora a Detroit, Michigan.
“This song was inspired by and has been in the works since a conversation with my mom (or Ima, in Hebrew) 5 years ago when I asked her if she missed ‘back home’ (which she calls Israel) and she responded profoundly: ‘I miss people not places’. I realized what a privilege it was to not miss a place and land that so many Palestinians have been displaced from.
The song takes the listener on a journey through a haunted ‘birthright’ tour where the buried... (continua)
Prepare for take off
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/7/2014 - 12:48
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese
Battendo le mani alle bombe su Gaza: la vergogna sionista
di Baruda
Questa foto parla da sola e racconta tutto quello che in questi giorni di attacco su Gaza avrei voluto scrivere, senza averne modo alcuno.
Senza vergogna, con la faccia tosta di sentirsi anche sotto assedio, loro che hanno reinventato la parola assedio. Quelli che vedete son cittadini israeliani di Sderot, una delle città che dovrebbe vivere sotto il terrore dei missili di Hamas, delle specie di scuregge mosce spesso abbattute prima che la loffa faccia anche solo rumore.
Il cinema a Sderot non è chiuso per il pericolo missili ma perchè c’è di meglio per la sua popolazione, senza vergogna alcuna: si sale in collina, in una collina già stuprata e derubata, per osservare, bere, sorridere ed applaudire all’ennesimo massacro sulla striscia di Gaza.
Una foto che urla da sola, “che non tiene scuorn” come direbbero i miei... (continua)
Riccardo Venturi 15/7/2014 - 17:11
Non dobbiamo dimenticare che la strage in corso a Gaza ad opera di Israele non è una risposta ai razzi-loffa di Hamas, i cui lanci avevano raggiunto il loro minimo storico nel 2013 e nei primi mesi di quest’anno (solo 41 l’anno scorso, contro i 2.248 del 2012, solo sporadici a marzo e giugno scorsi, fonti QassamCount e IDF Blog, il blog dell’esercito israeliano) ma di una sanguinaria punizione collettiva in risposta al sequestro avvenuto nei pressi di Hebron di tre giovanissimi israeliani (Eyal Yifrah, 19 anni, Gil-Ad Shayer e Naftali Yaakov Frenkel, entrambi di 16) poi ritrovati orribilmente assassinati. Sullo sfondo dell’episodio un clamoroso sciopero della fame dei detenuti palestinesi nella carceri israeliane, il riavvicinamento tra Hamas e OLP, la giornata di preghiera in Vaticano, presenti il Papa e i presidenti Shimon Perez e Abu Mazen... Insomma, i palestinesi rischiavano di passare... (continua)
Bernart Bartleby 15/7/2014 - 22:47
A me piacerebbe invece che i "giornalisti" italiani, Alessandro Portelli compreso, si informassero perbene prima di scrivere alcunché, e che nei loro articoli non si limitassero alle consuete mezze parole per cercare costantemente di non oltrepassare certi limiti invalicabili anche se scrivono per il "Manifesto".
Informarsi perbene vuol dire in primis andare a vedere, ad esempio, qualche foto dei famosi "ragazzi rapiti" senza tirare in ballo "incubi", il rapimento Moro, l'"atto terroristico sul quale non ci piove" eccetera. Con queste parole, Portelli non dimostra altro che l'insopprimibile tendenza del "giornalismo" italiano a voltare gli occhi dall'altra parte di fronte a una realtà che, invece, è semplice. Voltare gli occhi anche quando fa il "progressista", cedendo anche lui alle menzogne sioniste, al pari degli altri.
In questa prima foto si vedono due dei famosi "tre poveri ragazzi... (continua)
Informarsi perbene vuol dire in primis andare a vedere, ad esempio, qualche foto dei famosi "ragazzi rapiti" senza tirare in ballo "incubi", il rapimento Moro, l'"atto terroristico sul quale non ci piove" eccetera. Con queste parole, Portelli non dimostra altro che l'insopprimibile tendenza del "giornalismo" italiano a voltare gli occhi dall'altra parte di fronte a una realtà che, invece, è semplice. Voltare gli occhi anche quando fa il "progressista", cedendo anche lui alle menzogne sioniste, al pari degli altri.
In questa prima foto si vedono due dei famosi "tre poveri ragazzi... (continua)
Riccardo Venturi 16/7/2014 - 00:29
Quando Portelli ha scritto quell'articolo, di quei ragazzi - che sono certo il prodotto di uno Stato segregazionista ed assassino, ma due di loro avevano 16 anni - non si sapeva nulla salvo che erano stati rapiti. E l'articolo di Portelli non parla di loro ma di Hebron - una testimonianza, c'era stato solo qualche giorno prima - di quel che fanno lì come altrove gli israeliani, e mi sembra che sia molto chiaro.
Poi c'era la mia introduzione ed il corredo fotografico con cui ho cercato di sottolineare l'articolo riportato.
Tu invece ti sei fermato alla prima frase, quella che fa infelicemente riferimento al rapimento Moro, che anch'io ho trovato stonata, un accostamento improprio che però ho inteso solo come "emozionale", visto che il ragionamento sul punto non è per nulla sviluppato.
Se poi a te viene subito l'orticaria solo perchè si cita Moro, beh, sono fatti tuoi.
Saluti
Poi c'era la mia introduzione ed il corredo fotografico con cui ho cercato di sottolineare l'articolo riportato.
Tu invece ti sei fermato alla prima frase, quella che fa infelicemente riferimento al rapimento Moro, che anch'io ho trovato stonata, un accostamento improprio che però ho inteso solo come "emozionale", visto che il ragionamento sul punto non è per nulla sviluppato.
Se poi a te viene subito l'orticaria solo perchè si cita Moro, beh, sono fatti tuoi.
Saluti
Bernart Bartleby 16/7/2014 - 08:57
Fra l'altro una delle foto che hai postato, e quella più dura, non sembra proprio riferirsi a Neftali Frenkel, una delle vittime, ma a tal Itay Vallach di 26 anni (famoso in Israele perchè ha partecipato al loro "Grande Fratello")... Difficile infatti - anche in Tsahal - che la custodia di due prigionieri sia affidata ad un adolescente, tanto più che il servizio militare operativo si svolge tra i 18 e i 29 anni...
http://972mag.com/israeli-big-brother-...
Bisogna fare attenzione ai giornalisti filo-sionisti o succubi della propaganda israeliana, ma anche non bersi le bufale della propaganda di marca opposta (più scarsa assai, ne converrai), che si finisce col perdere di credibilità, anche se la verità di ciò che sta succedendo è sotto gli occhi di tutti (quelli che vogliono vedere) e restano quindi sempre intatte la rabbia e l'indignazione...
http://972mag.com/israeli-big-brother-...
Bisogna fare attenzione ai giornalisti filo-sionisti o succubi della propaganda israeliana, ma anche non bersi le bufale della propaganda di marca opposta (più scarsa assai, ne converrai), che si finisce col perdere di credibilità, anche se la verità di ciò che sta succedendo è sotto gli occhi di tutti (quelli che vogliono vedere) e restano quindi sempre intatte la rabbia e l'indignazione...
Bernart Bartleby 16/7/2014 - 10:13
Sarà perché preferisco di gran lunga farmi venire l'orticaria alle mezze parole, lo ripeto; anche per questo, in fondo, oramai perlopiù evito di prendere posizioni su questi fatti; l'ho già fatto abbondantemente qui e altrove, e purtroppo non mi sembra che ci sia alcunché di nuovo. Neppure le foto degli "astanti" comodamente seduti mentre guardano bombardare Gaza, pure quelle sono scene già viste.
Però, l'orticaria (e, volendo, anche qualche allergia più grave) mi prende non tanto per Moro e compagnia bella; mi prende nel vedere un Portelli che non si esime, neppure lui, nel tirare in ballo il "terrorismo". Avevano 16 anni? Non mi sembra che l'età dei "tre allegri ragazzi morti" li abbia trattenuti dal partecipare appieno, e armati, a un'occupazione illegale. E non mi sembra che i ragazzi che si vedono nella foto riportata da Portelli mentre "festeggiano" presso la tomba di Baruch Goldstein... (continua)
Però, l'orticaria (e, volendo, anche qualche allergia più grave) mi prende non tanto per Moro e compagnia bella; mi prende nel vedere un Portelli che non si esime, neppure lui, nel tirare in ballo il "terrorismo". Avevano 16 anni? Non mi sembra che l'età dei "tre allegri ragazzi morti" li abbia trattenuti dal partecipare appieno, e armati, a un'occupazione illegale. E non mi sembra che i ragazzi che si vedono nella foto riportata da Portelli mentre "festeggiano" presso la tomba di Baruch Goldstein... (continua)
Riccardo Venturi 16/7/2014 - 10:20
Sì, d'accordo, va bene, le propagande opposte sono tutte bugiarde, quello nella foto ha fatto il "Grande Fratello" israeliano e ha 26 anni, gli adolescenti sionisti sono poveri ragazzini innocenti e tutto quel che vuoi. Che cosa ne vogliamo concludere? Proverò a farlo in termini possibilmente chiari. Smettiamola con tutte le geremiadi sulla "pace" perché la situazione in Palestina è di odio non più gestibile in alcun modo, e basta; e che l'odio coinvolga anche degli adolescenti è del tutto normale. L'innocenza (se mai esiste) è morta da un bel pezzo, da quelle parti. Si tratta di una guerra, e fine delle trasmissioni. Sarà dura, anzi durissima dirlo in un sito che si chiama "Canzoni contro la guerra", ma di fronte a cose come queste è necessario solo schierarsi senza più cullarsi in illusioni. Da quale parte si sta? Ed in quale modo? Cadere nelle propagande contrapposte è un pericolo che... (continua)
Riccardo Venturi 16/7/2014 - 10:45
Non bisogna nemmeno dimenticare che prima della strage in corso, durante le operazioni di ricerca dei tre ragazzi scomparsi e in seguito trovati assassinati, l'esercito israeliano ha arrestato oltre 500 palestinesi e ne ha uccisi 5 (oltre a Mohammed Abu Khdeir, il ragazzino rapito e ucciso dai coloni a Shu'fat, Gerusalemme est)...
Bernart Bartleby 16/7/2014 - 10:52
Sono d'accordo con te.
Ma credo che anche Portelli sia d'accordo e che nel suo articolo volesse dire che con quello che è successo e succede ad Hebron ai danni dei palestinesi non c'è da stupirsi per il rapimento e l'uccisione di tre giovani coloni in quella zona...
Detto questo, non resta molto da dire... Bisognerebbe avere il coraggio, ognuno secondo la propria sensibilità, di fare come Vittorio Arrigoni oppure come fecero molti internazionalisti veri ai tempi della guerra di Spagna, partire per un breve addestramento e poi andare a combattere a Gaza insieme alle brigate dei martiri di Al-Aqsa o a quelle di Izz ad-Din al-Qassam (visto che le organizzazioni armate di sinistra non esistono quasi più), sapendo che in un caso o nell'altro difficilmente si riporterà la pellaccia a casa...
Io non me la sento, e quindi le parole stanno a zero.
Non credo proprio che ritornerò mai più sull'argomento,... (continua)
Ma credo che anche Portelli sia d'accordo e che nel suo articolo volesse dire che con quello che è successo e succede ad Hebron ai danni dei palestinesi non c'è da stupirsi per il rapimento e l'uccisione di tre giovani coloni in quella zona...
Detto questo, non resta molto da dire... Bisognerebbe avere il coraggio, ognuno secondo la propria sensibilità, di fare come Vittorio Arrigoni oppure come fecero molti internazionalisti veri ai tempi della guerra di Spagna, partire per un breve addestramento e poi andare a combattere a Gaza insieme alle brigate dei martiri di Al-Aqsa o a quelle di Izz ad-Din al-Qassam (visto che le organizzazioni armate di sinistra non esistono quasi più), sapendo che in un caso o nell'altro difficilmente si riporterà la pellaccia a casa...
Io non me la sento, e quindi le parole stanno a zero.
Non credo proprio che ritornerò mai più sull'argomento,... (continua)
Bernart Bartleby 16/7/2014 - 11:15
Solo un’ultimo contributo e poi chiudo ogni commento sul tema (ma proseguirò nella ricerca di canzoni, per quel che serve...)
Su questa pagina abbiamo postato solo foto di coloni e soldati israeliani.
Voglio contribuire quindi la foto di Mohammed Abu Khdeir, il ragazzino palestinese rapito e ucciso (bruciato che era ancora vivo) a Shu'fat, Gerusalemme Est, ai primi di luglio.
Una foto per ricordare tutti i palestinesi uccisi, in questi giorni e in passato, dal cieco odio dell’occupante e carceriere israeliano.
PS. Ricordo che il padre di Mohammed Abu Khdeir ha fatto presente che i presunti responsabili dell’assassinio dei tre ragazzi ebrei non solo sono stati arrestati ma hanno avuto le case distrutte, come da consuetudine, mentre lo stesso non è ovviamente accaduto per gli ultraortodossi che hanno ucciso suo figlio e che oggi sono da molti salutati come eroi, al pari di quel killer invasato e psicopatico di Baruch Goldstein…
Su questa pagina abbiamo postato solo foto di coloni e soldati israeliani.
Voglio contribuire quindi la foto di Mohammed Abu Khdeir, il ragazzino palestinese rapito e ucciso (bruciato che era ancora vivo) a Shu'fat, Gerusalemme Est, ai primi di luglio.
Una foto per ricordare tutti i palestinesi uccisi, in questi giorni e in passato, dal cieco odio dell’occupante e carceriere israeliano.
PS. Ricordo che il padre di Mohammed Abu Khdeir ha fatto presente che i presunti responsabili dell’assassinio dei tre ragazzi ebrei non solo sono stati arrestati ma hanno avuto le case distrutte, come da consuetudine, mentre lo stesso non è ovviamente accaduto per gli ultraortodossi che hanno ucciso suo figlio e che oggi sono da molti salutati come eroi, al pari di quel killer invasato e psicopatico di Baruch Goldstein…
Bernart Bartleby 16/7/2014 - 11:46
Esattamente. In pieno stile SS, e il parallelo è oramai talmente palese da non dovercisi più soffermare sopra (e questo, almeno in parte, lo ha detto pure il Portelli ad onore del vero). Ma sarebbe davvero ora che il concetto passasse definitivamente, cosa che non mi sembra avvenga da nessuna parte. Eppure basterebbe così poco; che cosa facevano i nazisti di così diverso? E mi preme aggiungere una cosa: in questo sito, la sezione dedicata alla Palestina ha un titolo ben preciso, "L'Olocausto Palestinese". E' fissare un parallelismo storico che mette in luce la natura delle cose che avvengono ogni giorno. Eppure accadono fatti come quello accadutomi pochi giorni fa, quando mi è toccato incazzarmi nero con un giovanotto del Partito Comunista dei Lavoratori (!!!) che "condannava" il fatto dei "tre allegri ragazzi morti" dicendo che era "controproducente politicamente"; ma siamo ancora a questi... (continua)
Riccardo Venturi 16/7/2014 - 11:46
Beh, mi occorre un ultimissima replica...
Che i metodi siano da nazisti, non ci piove, ma non sono affatto d'accordo sull'uso del termine Olocausto, se raffrontato a quello ebraico.
THE END
Che i metodi siano da nazisti, non ci piove, ma non sono affatto d'accordo sull'uso del termine Olocausto, se raffrontato a quello ebraico.
THE END
B.B. 16/7/2014 - 12:02
15/16 luglio 2014
GENTE, NON LUOGHI
(continua)
(continua)
Forse hai ragione, a Gaza tutto sommato sono un po' meno di sei milioni. Saluti.
Riccardo Venturi 16/7/2014 - 13:22
Proposta di matrimonio in prossimità della Striscia di Gaza assediata... No comment
Bernart Bartleby 17/7/2014 - 12:10
Ho trovato questa foto terribile.
Forse qualcuno di voi penserà che è meglio non mostrarla, e lo capisco, le ragioni possono essere tante…
Io credo che vada mostrata comunque…
Ho detto che non avrei più inserito commenti personali e infatti non lo faccio, anche perché questa fotografia si commenta da sola…
Forse qualcuno di voi penserà che è meglio non mostrarla, e lo capisco, le ragioni possono essere tante…
Io credo che vada mostrata comunque…
Ho detto che non avrei più inserito commenti personali e infatti non lo faccio, anche perché questa fotografia si commenta da sola…
Bernart Bartleby 18/7/2014 - 09:59
AMIRA HASS: ISRAELE HA MOSTRATO "MODERAZIONE" PRIMA DI ATTACCARE? MA FATEMI IL PIACERE.
Amira Hass – Haaretz, 14 luglio 2014
Traduzione: Elena Bellini
I nostri media ci traviano con una terminologia deformata che tende a dipingere Israele come una vittima. Ecco alcuni esempi.
“Gaza è uno stato indipendente”
Non lo è. Gaza e la Cisgiordania sono un'unica unità territoriale composta di due parti. Secondo le risoluzioni della comunità internazionale, uno stato verrà creato su queste due parti, che sono ancora sotto occupazione israeliana, come lo sono i Palestinesi che ci vivono.
Gaza e la Cisgiordania hanno lo stesso prefisso internazionale – 970. (Il prefisso separato è un vuoto lascito degli accordi di Oslo. La rete telefonica palestinese è una diramazione di quella israeliana. Quando il servizio di sicurezza dello Shin Bet chiama una casa a Gaza per annunciare che l'aviazione militare... (continua)
Bernart Bartleby 18/7/2014 - 10:17
Non mi ricordo quando, in questi giorni, la "comunità ebraica" romana (meglio sarebbe dire "comunità sionista") del prode Riccardo Pacifici, quello che ti bolla di "antisemita" non appena dici "bah" contro lo stato di Israele, ha organizzato a Roma una "veglia di pace contro l'attacco a Israele" (sic) e "per i civili di Gaza" (ancora più sic). Prime adesioni ricevute: Silvio Berlusconi e Renato Brunetta. Così tanto per continuare coi no comment.
Due giorni fa, a Firenze e in altre città, sono state organizzate delle manifestazioni a sostegno di Gaza e contro lo sterminio israeliano. A Firenze abbiamo dovuto fronteggiare un paio di "turisti israeliani" tra i quali uno continuava a ripetere "kill me, kill me"; gli è stato fatto presente, non gentilmente, che avrebbe fatto meglio a dire "kill them, kill them", visto che è quello che fanno (poi è stato cacciato via in puro fiorentino, e deve... (continua)
Due giorni fa, a Firenze e in altre città, sono state organizzate delle manifestazioni a sostegno di Gaza e contro lo sterminio israeliano. A Firenze abbiamo dovuto fronteggiare un paio di "turisti israeliani" tra i quali uno continuava a ripetere "kill me, kill me"; gli è stato fatto presente, non gentilmente, che avrebbe fatto meglio a dire "kill them, kill them", visto che è quello che fanno (poi è stato cacciato via in puro fiorentino, e deve... (continua)
Riccardo Venturi 18/7/2014 - 11:11
Firenze, 16 luglio 2014. A sostegno di Gaza, contro il genocidio palestinese.
NB. Questo è lo striscione che ha fatto arrabbiare il "turista israeliano", quello che se ne stava in giro per Firenze invece che sulla collinetta a applaudire i bombardamenti.
Riccardo Venturi 19/7/2014 - 13:15
“Behind every terrorist stand dozens of men and women, without whom he could not engage in terrorism. They are all enemy combatants, and their blood shall be on all their heads. Now this also includes the mothers of the martyrs, who send them to hell with flowers and kisses. They should follow their sons, nothing would be more just. They should go, as should the physical homes in which they raised the snakes. Otherwise, more little snakes will be raised there.”
“Dietro ad ogni terrorista ci sono dozzine di uomini e donne, senza i quali non avrebbe potuto diventare un terrorista. Sono tutti nemici combattenti, e il loro sangue ricadrà sulle loro teste. Ciò include anche le madri dei martiri, che li spediscono all’inferno con fiori e baci. Dovrebbero seguire i loro figli, niente sarebbe più giusto. Così dovrebbe essere, come dovrebbero sparire le stesse case in cui i serpenti sono stati allevati.... (continua)
“Dietro ad ogni terrorista ci sono dozzine di uomini e donne, senza i quali non avrebbe potuto diventare un terrorista. Sono tutti nemici combattenti, e il loro sangue ricadrà sulle loro teste. Ciò include anche le madri dei martiri, che li spediscono all’inferno con fiori e baci. Dovrebbero seguire i loro figli, niente sarebbe più giusto. Così dovrebbe essere, come dovrebbero sparire le stesse case in cui i serpenti sono stati allevati.... (continua)
Bernart Bartleby 20/7/2014 - 08:47
"Mi rammarico" che nell'operazione contro la Striscia di Gaza siano coinvolti civili, "mi ferisce vedere donne e bambini feriti". Lo ha detto il capo di Stato maggiore israeliano Benny Gantz, secondo cui "i residenti del sobborgo di Shejaeya dovrebbero sapere che sono vittime di Hamas".
Bernart Bartleby 20/7/2014 - 21:58
Con l’invasione di terra l’attenzione dell’opinione pubblica è stata spostata dal pretesto dei razzi-scoreggia (oltre tutto mai così pochi nel 2013 e nei mesi precedenti questa guerra, fonti QassamCount e IDF Blog, il blog dell’esercito israeliano) alle gallerie sotterranee scavate nelle viscere di Gaza…
Continuando ad astenermi da ogni commento, mi preme solo constatare che quando l’aggredito è rinchiuso in uno spazio limitato e/o l’aggressore è in totale superiorità per numero e per armi e dispone lui solo di marina ed aviazione, beh, non è che all’aggredito rimanga molto da fare…
Ne sapevano qualcosa i Vietcong nel Vietnam sottoposto a martellanti bombardamenti a tappeto con napalm, agenti chimici e ordigni ad altissimo potenziale… Ne sapevano qualcosa pure i combattenti ebrei che insorsero nel 1943 nel ghetto di Varsavia e che poterono eroicamente resistere alle SS per quasi un mese... (continua)
Continuando ad astenermi da ogni commento, mi preme solo constatare che quando l’aggredito è rinchiuso in uno spazio limitato e/o l’aggressore è in totale superiorità per numero e per armi e dispone lui solo di marina ed aviazione, beh, non è che all’aggredito rimanga molto da fare…
Ne sapevano qualcosa i Vietcong nel Vietnam sottoposto a martellanti bombardamenti a tappeto con napalm, agenti chimici e ordigni ad altissimo potenziale… Ne sapevano qualcosa pure i combattenti ebrei che insorsero nel 1943 nel ghetto di Varsavia e che poterono eroicamente resistere alle SS per quasi un mese... (continua)
Bernart Bartleby 21/7/2014 - 11:46
Gaza, superati i 600 morti tra i palestinesi...
200 per ciascuno dei tre ragazzi israeliani sequestrati e trucidati in Cisgiordania (che questo è l'unico motivo dell'aggressione israeliana di oggi)...
Ormai anche l'"occhio per occhio, dente per dente" non regge più, nemmeno l'aberrante logica militare (non solo nazista) della decimazione...
Qui in Italia inorridiamo ancora oggi per episodi come l'eccidio delle Fosse Ardeatine del marzo 1944, ma lì furono "solo" 335 morti in risposta all'attentato che fece 33 morti tra i "Bozen" tedeschi...
E mi viene anche da aggiungere che allora i superstiti del reparto di SS altoatesine vittime dell'attentato partigiano si rifiutarono di partecipare alla rappresaglia sui civili...
Non è un commento, sono solo constatazioni...
200 per ciascuno dei tre ragazzi israeliani sequestrati e trucidati in Cisgiordania (che questo è l'unico motivo dell'aggressione israeliana di oggi)...
Ormai anche l'"occhio per occhio, dente per dente" non regge più, nemmeno l'aberrante logica militare (non solo nazista) della decimazione...
Qui in Italia inorridiamo ancora oggi per episodi come l'eccidio delle Fosse Ardeatine del marzo 1944, ma lì furono "solo" 335 morti in risposta all'attentato che fece 33 morti tra i "Bozen" tedeschi...
E mi viene anche da aggiungere che allora i superstiti del reparto di SS altoatesine vittime dell'attentato partigiano si rifiutarono di partecipare alla rappresaglia sui civili...
Non è un commento, sono solo constatazioni...
Bernart Bartleby 22/7/2014 - 13:36
Gaza piange le sue vittime. I nomi
Dei soldati dell'IDF caduti nella scellerata operazione chiamata "Barriera protettiva", si conoscono i nomi, spesso le biografie.
Qualcuno ha voluto almeno elencare quelli delle vittime di Gaza. Vi chiedo, se potete, di dare anche voi pubblicità a questo link, che, purtroppo, viene tenuto costantemente aggiornato:
I nomi
Dei soldati dell'IDF caduti nella scellerata operazione chiamata "Barriera protettiva", si conoscono i nomi, spesso le biografie.
Qualcuno ha voluto almeno elencare quelli delle vittime di Gaza. Vi chiedo, se potete, di dare anche voi pubblicità a questo link, che, purtroppo, viene tenuto costantemente aggiornato:
I nomi
Leonardo Licheri 22/7/2014 - 21:37
Ecco, bravi, sono spariti i commenti mia innopportuni, era proprio quello che volevo, ma comunque è 'na forma di censura :)
Farvi ricordare che siete voi che gestite la cosa, fu forse la mia vera intenzione
Grazie
(Krzysiek Wrona)
Direi, Krzysiek, che non c'è nessun bisogno di ricordarci che siamo noialtri a "gestire la cosa": lo facciamo da undici anni e mezzo, sicuramente non senza errori e contraddizioni ma anche senza averci mai preso un soldo che fosse uno e cercando sempre di fare il nostro meglio. Come ho sempre detto: se c'è qualcuno che se la sente di farlo al nostro posto, si faccia avanti così potrà constatare da solo che non si tratta affatto di uno scherzetto; c'è gente al mondo che crede che siamo addirittura una specie di "fondazione" con uffici a New York, Londra e, perché no, Varsavia, e non immagina nemmeno che questo sito va avanti invece da un monolocale all'Isolotto... (continua)
Farvi ricordare che siete voi che gestite la cosa, fu forse la mia vera intenzione
Grazie
(Krzysiek Wrona)
Direi, Krzysiek, che non c'è nessun bisogno di ricordarci che siamo noialtri a "gestire la cosa": lo facciamo da undici anni e mezzo, sicuramente non senza errori e contraddizioni ma anche senza averci mai preso un soldo che fosse uno e cercando sempre di fare il nostro meglio. Come ho sempre detto: se c'è qualcuno che se la sente di farlo al nostro posto, si faccia avanti così potrà constatare da solo che non si tratta affatto di uno scherzetto; c'è gente al mondo che crede che siamo addirittura una specie di "fondazione" con uffici a New York, Londra e, perché no, Varsavia, e non immagina nemmeno che questo sito va avanti invece da un monolocale all'Isolotto... (continua)
Bisogna precisare, appunto, ogni tanto. Per quanto riguarda me (o i miei alter), la cosa si può andar a fottere anche da subito. Ma mi dispiacerebbe.
Buona giornata a tutti.
Cioè a nessuno, come specificava 'na volta un amico mio.
Vi voglio bene, comunque... e grazie
Krzyszor
(k)
Buona giornata a tutti.
Cioè a nessuno, come specificava 'na volta un amico mio.
Vi voglio bene, comunque... e grazie
Krzyszor
(k)
Anche a noialtri dispiacerebbe, e ti parla uno coi suoi bravi altereghi (Riccardo Scocciante, Ahmed il Lavavetri...); e anche noialtri ti si vuole bene. Non è questione di mandare a fottere alcunché, ma semplicemente di reazione di volta in volta alle "esternazioni" degli altereghi. Un altro mio amico diceva sempre: "Buona giornata a tutti, fuori che a uno"; subito dopo specificava che quell'uno era...se stesso. Saluti cari! [RV]
18 aprile 1996, Qana, Libano: durante l’operazione “Grappoli di Rabbia” l’esercito israeliano bombarda un compound dell’UNIFIL, la forza internazionale d’interposizione nel conflitto tra israeliani ed Hezbollah libanese. Il bilancio è di 106 morti, tutti civili libanesi che lì avevano trovato rifugio dalla guerra.
L’ONU non condannò Israele, semplicemente gli intimò di pagare 1.7 milioni di dollari per la ricostruzione della struttura dell’UNIFIL, cosa che Israele non ha mai fatto. Nel 2005 alcune familiari delle vittime hanno aperto una causa contro il generale israeliano Moshe Yaalon – oggi ministro della Difesa - responsabile dell’IDF in quella circostanza. Le corti dell’ONU hanno rigettato la causa, sia in primo grado che in appello, per “difetto di giurisdizione”.
6 gennaio 2009, campo di Jabalia, Striscia di Gaza: durante l’operazione “Piombo Fuso” l’esercito israeliano bombarda la... (continua)
L’ONU non condannò Israele, semplicemente gli intimò di pagare 1.7 milioni di dollari per la ricostruzione della struttura dell’UNIFIL, cosa che Israele non ha mai fatto. Nel 2005 alcune familiari delle vittime hanno aperto una causa contro il generale israeliano Moshe Yaalon – oggi ministro della Difesa - responsabile dell’IDF in quella circostanza. Le corti dell’ONU hanno rigettato la causa, sia in primo grado che in appello, per “difetto di giurisdizione”.
6 gennaio 2009, campo di Jabalia, Striscia di Gaza: durante l’operazione “Piombo Fuso” l’esercito israeliano bombarda la... (continua)
Bernart Bartleby 25/7/2014 - 10:37
Messaggio del Vescovo di Gerusalemme in esilio, Mons. Hilarion Capucci
Trasmesso dalla TV Palestinese
Alla nostra gente,
Ai nostri amori,
Ai nostri figli a Gaza l’Araba Cristiana e Musulmana.
Ai figli di Khadigia Om El Moumenin (madre dei fedeli),
Ai figli di Maria madre della Luce,
Al Popolo della Lotta e della Resistenza,
A voi cui il nemico dell’umanità ha depredato l’esistenza, la pace e la sicurezza,
Il nostro saluto, il saluto del Signore dell’Amore Cristo, ed il saluto del Signor della Pace Mohammad a Voi.
In questi momenti critici che state attraversando dove il nemico di Mosè, di Cristo e di Mohammad sta infierendo con la sua barbarie e la sua macchina distruttrice contro i nostri bambini, le nostre donne ed i nostri anziani.
Oggi il sangue è diventato il mattino e la sera di Gaza, questo sangue puro sta scorrendo a fiumi in Palestina, accompagnato dal silenzio arabo e... (continua)
Trasmesso dalla TV Palestinese
Alla nostra gente,
Ai nostri amori,
Ai nostri figli a Gaza l’Araba Cristiana e Musulmana.
Ai figli di Khadigia Om El Moumenin (madre dei fedeli),
Ai figli di Maria madre della Luce,
Al Popolo della Lotta e della Resistenza,
A voi cui il nemico dell’umanità ha depredato l’esistenza, la pace e la sicurezza,
Il nostro saluto, il saluto del Signore dell’Amore Cristo, ed il saluto del Signor della Pace Mohammad a Voi.
In questi momenti critici che state attraversando dove il nemico di Mosè, di Cristo e di Mohammad sta infierendo con la sua barbarie e la sua macchina distruttrice contro i nostri bambini, le nostre donne ed i nostri anziani.
Oggi il sangue è diventato il mattino e la sera di Gaza, questo sangue puro sta scorrendo a fiumi in Palestina, accompagnato dal silenzio arabo e... (continua)
Riccardo Venturi 30/7/2014 - 19:20
O primogenito, dove hai lasciato
i tuoi sandali? Non senti gli aquiloni
nella striscia di Gaza? C’è l’esercito
dell’omicida. Aiuta. Combattiamo
noi, non preghiamo. E anche tu, combatti.
1°-2 agosto 2014
i tuoi sandali? Non senti gli aquiloni
nella striscia di Gaza? C’è l’esercito
dell’omicida. Aiuta. Combattiamo
noi, non preghiamo. E anche tu, combatti.
1°-2 agosto 2014
L.L. 2/8/2014 - 11:55
La gente, non i luoghi
Antiwar Songs Blog
Ilana Weaver, aka Invincible, è nata in Illinois in una famiglia di fede ebraica ma ha trascorso la sua infanzia in Israele. Oggi vive e lavora a Detroit, Michigan La canzone People not places mi è stata ispirata da una conversazione che ho avuto con mia madre (Ima, in ebraico) cinque anni fa, quando […]
Antiwar Songs Staff 2014-07-14 22:00:00
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Un altro testo della rapper di Detroit di origine israeliana, scritto nel 2009 durante l'operazione "Piombo fuso" contro Gaza, che attacca frontalmente Israele.
The Emperors Clothes is a call to action. One of the most effective strategies we can pursue right now is boycott, divestment and sanctions (BDS) campaigns against Israel, as we demand an end to Israel's 60-plus years of occupation and war on Palestinian life.