El tren blindado
anonimo
Una versione della canzone popolare da cui è ripresa la melodia de "El tren blindado" è stata inclusa da Federico García Lorca nella sua Colección de Canciones Populares Antiguas. Nel 1931 il poeta incise per "La Voz de su Amo" cinque dischi con dieci canzoni in totale (una canzone per facciata) tra cui "¡Anda, jaleo!". La canzone era interpretata da una cantante nota come La Argentinita che cantava e suonava le nacchere mentre lo stesso García Lorca la accompagnava al pianoforte. Questa è l'unica canzone in cui è presente anche un accompagnamento orchestrale.
Non esistono registrazioni della voce di Lorca (anche se qualcuno sostiene che sia lo stesso Lorca a fare i cori in una delle altre canzoni, la "Nana de Sevilla") ma possiamo sentirlo suonare il piano in questa e in altre incisioni della serie.
Proprio grazie a questa incisione la canzone divenne estremamente popolare e fu riadattata durante la guerra civile.
Recentemente è stata ripresa da Rozalén nel suo album "Matriz".
ANDA JALEO
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 30/12/2022 - 21:49
Que la tortilla se vuelva
Non credo che "Que la tortilla se vuelva", altrimenti nota come "La hierba de los caminos", o "Que culpa tiene el tomate", sia una canzone composta da Ferlosio. Dovrebbe trattarsi – stando a molte fonti diverse – di una serie di coplas risalenti all'epoca della guerra civile spagnola:
"“Que la tortilla se vuelva”, canción formada por varias estrofas de coplas y fandangos populares, que se recopilaron en el llamado “Cancionero de Einaudi” (Canti della nuova resistenza spagnola 1939-1961, de Michele Straniero, Sergio Liberovici. Giulio Einaudi editore, 1962)" (Pueblo de España, ponte a cantar)
Canti della Resistenza Spagnola
La hierba de los caminos
"Es más que probable que Ferlosio cantara estas coplas (desgraciadamente no hemos podío encontrar ninguna grabación suya, a pesar de las palabras de Carrasco), pero está sabío que al menos el origen de la copla de la tortilla, incluía por el... (continua)
"“Que la tortilla se vuelva”, canción formada por varias estrofas de coplas y fandangos populares, que se recopilaron en el llamado “Cancionero de Einaudi” (Canti della nuova resistenza spagnola 1939-1961, de Michele Straniero, Sergio Liberovici. Giulio Einaudi editore, 1962)" (Pueblo de España, ponte a cantar)
Canti della Resistenza Spagnola
La hierba de los caminos
"Es más que probable que Ferlosio cantara estas coplas (desgraciadamente no hemos podío encontrar ninguna grabación suya, a pesar de las palabras de Carrasco), pero está sabío que al menos el origen de la copla de la tortilla, incluía por el... (continua)
B.B. 13/9/2020 - 13:56
El crimen fue en Granada
[1936-37]
Versi di Antonio Machado (1875-1939), nella raccolta "Poesías de la guerra, 1936-1937"
Messi in musica da Francisco Montaner, è la poesia che intitola il suo disco del 1974.
Versi di Antonio Machado (1875-1939), nella raccolta "Poesías de la guerra, 1936-1937"
Messi in musica da Francisco Montaner, è la poesia che intitola il suo disco del 1974.
I - El crimen
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/5/2019 - 22:27
La Aurora de Nueva York
Da una poesia di Federico García Lorca
Musica di Enrique Morente e Vicente Amigo
Album “Omega” - 1996 – Enrique Morente e Lagartija Nick
“"Poeta en Nueva York", frutto di un viaggio effettuato fra il 1929 e il 1930, è un'opera postuma, pubblicata nel 1940: opera di rottura e di cambiamento, come se il successo del “Romancero Gitano” avesse provocato in García Lorca un'oscura depressione e un bisogno di rinnovamento. E qui, infatti, rinnova e amplia la sua voce per esasperare la tensione immaginativa della parola nello scoprire il volto inumano della civiltà tecno-capitalista. Raramente è stata descritta con tale intensità la miseria anonima della città terribile, lo sradicamento delle etnie, il dolore insonne, la vischiosa angoscia del disadattamento e della nostalgia.” (Da: Federico García Lorca “Yerma. Poeta en Nueva York”. 2. ed. Barcelona : Editorial Bruguera, 1983).
A New York... (continua)
Musica di Enrique Morente e Vicente Amigo
Album “Omega” - 1996 – Enrique Morente e Lagartija Nick
“"Poeta en Nueva York", frutto di un viaggio effettuato fra il 1929 e il 1930, è un'opera postuma, pubblicata nel 1940: opera di rottura e di cambiamento, come se il successo del “Romancero Gitano” avesse provocato in García Lorca un'oscura depressione e un bisogno di rinnovamento. E qui, infatti, rinnova e amplia la sua voce per esasperare la tensione immaginativa della parola nello scoprire il volto inumano della civiltà tecno-capitalista. Raramente è stata descritta con tale intensità la miseria anonima della città terribile, lo sradicamento delle etnie, il dolore insonne, la vischiosa angoscia del disadattamento e della nostalgia.” (Da: Federico García Lorca “Yerma. Poeta en Nueva York”. 2. ed. Barcelona : Editorial Bruguera, 1983).
A New York... (continua)
La aurora de nueva york tiene
(continua)
(continua)
inviata da Maria Cristina Costantini 2/9/2015 - 02:04
En la plaza de mi pueblo
anonimo
Viste le informazioni fornite da Maria Cristina Costantini e Gustavo Sierra Fernández, penso che la canzone andrebbe sicuramente attribuita ad anonimo e datata al 1936-39. Si tratta infatti di una "cover" repubblicana della popolare "En el Café de Chinitas", una delle 10 canzoni interpretate nel 1931 dalla voce di Encarnación López "La Argentinita" accompagnata al pianoforte da Federico García Lorca.
Il collettivo portoghese P.E.B.L. non c'entra proprio nulla, e nemmeno sul loro sito c'è evidenza di un progetto dedicato alla guerra civile spagnola. In Rete c'è un solo riferimento, su Soundclick, all'interpretazione del brano fatta da tal Zacaco nel 2008: un po' poco per attribuirgliela!
Il collettivo portoghese P.E.B.L. non c'entra proprio nulla, e nemmeno sul loro sito c'è evidenza di un progetto dedicato alla guerra civile spagnola. In Rete c'è un solo riferimento, su Soundclick, all'interpretazione del brano fatta da tal Zacaco nel 2008: un po' poco per attribuirgliela!
Bernart Bartleby 14/6/2015 - 10:46
Mezzo pane e un libro
Antiwar Songs Blog
Non solo di pane vive l’uomo. Io, se avessi fame e fossi senza forze per la strada, non chiederei un pane; ma chiederei mezzo pane e un libro. Ed io attacco da qui violentemente quanti parlano soltanto di rivendicazioni economiche senza nominare mai le rivendicazioni culturali che è poi quel che richiedono gridando i cittadini. […]
Antiwar Songs Staff 2015-03-24 22:24:00
LIBeRI
2014
Apnea
Testo di Sussanna Parigi liberamente tratto da García Lorca
Musica di Parigi/Zimei
Correva l’anno 1931 e per precisione uno dei primi giorni del mese di settembre di quell’anno, non è ben chiaro se il 1°, il 2 o il 3 del mese, quando Federico García Lorca, una delle voci più grandi e libere della poesia del Novecento, non solo spagnola, tiene un discorso nel proprio paese natale, Fuente Vaqueros, discorso poi riversato nelle pagine dell’agile libricino “Libri, libri! Discorso al paese di Fuente Vaqueros“. L’occasione di questo discorso è data dall’apertura a Fuente Vaqueros di una biblioteca. Il discorso inizia con un “cappello introduttivo” nel quale Federico Garcia Lorcaammette di essere emozionato di poter tenere quel discorso proprio lì nel suo paese natale, paese al quale deve molto ed è molto affezionato, tanto da ammettere che, allorquando qualcuno gli chieda, per un’intervista... (continua)
Apnea
Testo di Sussanna Parigi liberamente tratto da García Lorca
Musica di Parigi/Zimei
Correva l’anno 1931 e per precisione uno dei primi giorni del mese di settembre di quell’anno, non è ben chiaro se il 1°, il 2 o il 3 del mese, quando Federico García Lorca, una delle voci più grandi e libere della poesia del Novecento, non solo spagnola, tiene un discorso nel proprio paese natale, Fuente Vaqueros, discorso poi riversato nelle pagine dell’agile libricino “Libri, libri! Discorso al paese di Fuente Vaqueros“. L’occasione di questo discorso è data dall’apertura a Fuente Vaqueros di una biblioteca. Il discorso inizia con un “cappello introduttivo” nel quale Federico Garcia Lorcaammette di essere emozionato di poter tenere quel discorso proprio lì nel suo paese natale, paese al quale deve molto ed è molto affezionato, tanto da ammettere che, allorquando qualcuno gli chieda, per un’intervista... (continua)
Prima gli uomini segnarono le rocce...
(continua)
(continua)
inviata da dq82 23/3/2015 - 15:59
A Federico
[1946]
Versi di Carlos Drummond de Andrade (1902-1987), poeta brasiliano, nella raccolta del 1954 intitolata “Fazendeiro do ar”
Musica di Ricardo Tacuchian, per voce e pianoforte (1973)
dedicata a Federico Garcia Lorca
Versi di Carlos Drummond de Andrade (1902-1987), poeta brasiliano, nella raccolta del 1954 intitolata “Fazendeiro do ar”
Musica di Ricardo Tacuchian, per voce e pianoforte (1973)
dedicata a Federico Garcia Lorca
Sobre teu corpo, que há dez anos
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/3/2015 - 14:07
L'hana mortu cantande
Ho la sensazione che questa poesia Pietro Mura volesse dedicarla ad una persona precisa: Federico García Lorca...
Bernart Bartleby 9/6/2014 - 21:49
24 Bofetadas (Canción del gitano apaleado)
[1921]
Versi di Federico García Lorca dalla raccolta “Poema del cante jondo”, pubblicata nel 1931, canzone tratta dalla “Escena del teniente coronel de la Guardia Civil”
Messa in musica da Manolo Díaz de Los Aguaviva nell’album d’esordio del gruppo, “Cada vez más cerca” del 1970, dove il brano compare con il titolo di “24 Bofetadas”
Il “cante jondo” (“canto profondo”) è “un rarissimo esemplare di canto primitivo, il più vecchio di tutta l'Europa, che reca nelle sue note la nuda e commossa emozione delle prime razze orientali”. Lo scriveva lo stesso Lorca, che di questo stile vocale del flamenco andaluso era cultore. Nel 1922 organizzò insieme al compositore Manuel de Falla il memorabile Concurso de Cante Jondo a Granada.
Il mondo e la cultura dei gitani, degli zingari andalusi, stava molto a cuore a Lorca che in seguito dedicò ad essi un’intera sua opera, il “Romancero gitano”,... (continua)
Versi di Federico García Lorca dalla raccolta “Poema del cante jondo”, pubblicata nel 1931, canzone tratta dalla “Escena del teniente coronel de la Guardia Civil”
Messa in musica da Manolo Díaz de Los Aguaviva nell’album d’esordio del gruppo, “Cada vez más cerca” del 1970, dove il brano compare con il titolo di “24 Bofetadas”
Il “cante jondo” (“canto profondo”) è “un rarissimo esemplare di canto primitivo, il più vecchio di tutta l'Europa, che reca nelle sue note la nuda e commossa emozione delle prime razze orientali”. Lo scriveva lo stesso Lorca, che di questo stile vocale del flamenco andaluso era cultore. Nel 1922 organizzò insieme al compositore Manuel de Falla il memorabile Concurso de Cante Jondo a Granada.
Il mondo e la cultura dei gitani, degli zingari andalusi, stava molto a cuore a Lorca che in seguito dedicò ad essi un’intera sua opera, il “Romancero gitano”,... (continua)
Veinticuatro bofetadas.
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 11/9/2013 - 11:44
Percorsi:
I Rom, il razzismo, il Porrajmos
Grido a Roma
da "Poetas en Nueva York" (1986) disco tributo a Federico García Lorca
basata sulla poesia "Grito hacia Roma"
Riprendo l'introduzione da "La Zamarra de Gustavo:
La poesia è una serie denunce contro la Chiesa Cattolica degli anni '20, a cominciare dall'alleanza con il regime fascista di Mussolini, la cecità della Chiesa di fronte alla fame delle moltitudini, la sua orribile opulenza e ipocrisia, la repressione morale (Lorca, credente ed omosessuale la conosceva bene) e allo stesso tempo chiede alla Chiesa di volgere lo sguardo verso chi soffre.
Così il nostro Garcia Lorca, amico dei neri e dei gitani, capitano di poesia (come scriveva Celso Emilio) dirigeva il suo grido verso Roma.
basata sulla poesia "Grito hacia Roma"
Riprendo l'introduzione da "La Zamarra de Gustavo:
La poesia è una serie denunce contro la Chiesa Cattolica degli anni '20, a cominciare dall'alleanza con il regime fascista di Mussolini, la cecità della Chiesa di fronte alla fame delle moltitudini, la sua orribile opulenza e ipocrisia, la repressione morale (Lorca, credente ed omosessuale la conosceva bene) e allo stesso tempo chiede alla Chiesa di volgere lo sguardo verso chi soffre.
Così il nostro Garcia Lorca, amico dei neri e dei gitani, capitano di poesia (come scriveva Celso Emilio) dirigeva il suo grido verso Roma.
Perché non c'è più chi divida il pane e il vino,
(continua)
(continua)
26/8/2011 - 23:52
Percorsi:
Antiwar Anticlericale
Romance de cego in memoriam de F. G. Lorca
El gran poeta Celso Emilio Ferreiro, como reconocimiento a los seis poemas gallegos que Federico García Lorca escribió, a parte de la injusticia de su muerte y de lo que ésta significaba, escribió este bello homenaje jugando con los tópicos favoritos de la poesía social de los años 50 y 60: la noche y el amanecer. Cuando Federico García Lorca fue asesinado antes de la llegada del alba, comenzó lo que Celso Emilio llamó en su poema más celebrado, la “larga noche de piedra” (Longa noite de pedra): desde el asesinato del inmortal poeta granadino no había vuelto a venir el alba. En 1979, Suso Vaamonde, acompañado del grupo Verbas Xeitosas, hizo una versión cantada memorable de este poema, que apareció en su disco homenaje a Celso Emilio Ferreiro y en el recopilatorio ¡Abolición! Poemas y textos contra la pena de muerte
*
Il grande poeta galiziano Celso Emilio Ferreiro in segno di riconoscenza... (continua)
*
Il grande poeta galiziano Celso Emilio Ferreiro in segno di riconoscenza... (continua)
¿A ialba nunca virá?
(continua)
(continua)
8/4/2011 - 23:43
Στο Σείριο υπάρχουνε παιδιά (En Sirio hay niños)
Sto Sírio ypárhoune paidiá
Στίχοι: Νίκος Γκάτσος
Μουσική: Μάνος Χατζιδάκις
Πρώτη εκτέλεση: Γιώργος Νταλάρας
CD: "Στο Σείριο υπάρχουνε παιδιά" - 1988
Testo di Nikos Gatsos
Misica di Manos Hatzidakis
Prima esecuzione di Yorgos Dalaras
CD " Sto Syrio ypàrhoune pedià"/"Ci sono bambini su Sirio", 1988
La lirica di Gatsos prende l'avvio da una delle "Suites" che Federico Garcìa Lorca scrisse tra il 1920 e il 1923: esattamente quella intitolata "Noche- Suite para piano y voz emocionada" (Notte - Suite per piano e voce commossa), dentro la quale troviamo la brevissima "Cometa" che semplicemente afferma: "En Sirio hay niños" e niente più.
Forse Gatsos - mi piace immaginare - ripensò alla stella Sirio di Lorca come a un'isola parente di quella Amorgos, mai prima veduta, nella quale, nel 1943, aveva collocato la luce della vita in contrapposizione alle tenebre della guerra in cui, scrivendo,... (continua)
Στίχοι: Νίκος Γκάτσος
Μουσική: Μάνος Χατζιδάκις
Πρώτη εκτέλεση: Γιώργος Νταλάρας
CD: "Στο Σείριο υπάρχουνε παιδιά" - 1988
Testo di Nikos Gatsos
Misica di Manos Hatzidakis
Prima esecuzione di Yorgos Dalaras
CD " Sto Syrio ypàrhoune pedià"/"Ci sono bambini su Sirio", 1988
La lirica di Gatsos prende l'avvio da una delle "Suites" che Federico Garcìa Lorca scrisse tra il 1920 e il 1923: esattamente quella intitolata "Noche- Suite para piano y voz emocionada" (Notte - Suite per piano e voce commossa), dentro la quale troviamo la brevissima "Cometa" che semplicemente afferma: "En Sirio hay niños" e niente più.
Forse Gatsos - mi piace immaginare - ripensò alla stella Sirio di Lorca come a un'isola parente di quella Amorgos, mai prima veduta, nella quale, nel 1943, aveva collocato la luce della vita in contrapposizione alle tenebre della guerra in cui, scrivendo,... (continua)
Στο Σείριο υπάρχουνε παιδιά
(continua)
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 22/3/2011 - 21:41
Nuyol
[1983]
Album “Nuyol”
Da “New York”, una delle poesie scritte da Federico García Lorca tra il 1929 e il 1930 durante la sua permanenza presso la Columbia University e che compongono la raccolta “Poeta en Nueva York”. Nel settimo capitolo, “Vuelta a la ciudad”, Lorca descrive l’orgia di sangue che accompagna la vita quotidiana della grande città che tutto divora, uomini ed animali.
Nuyol è New York, così la chiamano i portoricani.
Album “Nuyol”
Da “New York”, una delle poesie scritte da Federico García Lorca tra il 1929 e il 1930 durante la sua permanenza presso la Columbia University e che compongono la raccolta “Poeta en Nueva York”. Nel settimo capitolo, “Vuelta a la ciudad”, Lorca descrive l’orgia di sangue che accompagna la vita quotidiana della grande città che tutto divora, uomini ed animali.
Nuyol è New York, così la chiamano i portoricani.
Debajo de las multiplicaciones
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 21/1/2010 - 10:53
Verde
[1974]
Album "Como El Viento Del Norte"
Canzone dedicata a Federico García Lorca, il grande poeta andaluso fatto fucilare il 19 agosto 1936 a Víznar per ordine di Antonio González Espinosa e José Valdés Guzmán, rispettivamente comandante militare e governatore falangista di Granada, e del generale Queipo de Llano, braccio destro di Francisco Franco.
Trovata sul blog di Gustavo Sierra Fernández
Album "Como El Viento Del Norte"
Canzone dedicata a Federico García Lorca, il grande poeta andaluso fatto fucilare il 19 agosto 1936 a Víznar per ordine di Antonio González Espinosa e José Valdés Guzmán, rispettivamente comandante militare e governatore falangista di Granada, e del generale Queipo de Llano, braccio destro di Francisco Franco.
Trovata sul blog di Gustavo Sierra Fernández
Verde que te quiero verde, ¡ay!
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 28/10/2009 - 11:26
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