Canzone ricca di orgoglio e fierezza per la Barbagia.
(simone maoddi)
(simone maoddi)
Giustamente, Simone. E sono felice di averla reperita da scaricare in formato .OGG, e di poterla mettere a disposizione.[RV]
11/12 luglio 2006
Non conosco purtroppo a sufficienza il sardo per tentare una traduzione completa e ben fatta; e lo dico con rimpianto. Ciononostante, ho ritenuto doveroso tentare una traduzione di massima, con molte lacune che sono state fortunatamente e celermente colmate da Giovannino, del newsgroup it.fan.musica.de-andre; ed è bello che la cosa provenga proprio dal newsgroup di Fabrizio. È una cosa assolutamente dovuta a questa canzone e agli straordinari fatti di Pratobello. [RV]
Non conosco purtroppo a sufficienza il sardo per tentare una traduzione completa e ben fatta; e lo dico con rimpianto. Ciononostante, ho ritenuto doveroso tentare una traduzione di massima, con molte lacune che sono state fortunatamente e celermente colmate da Giovannino, del newsgroup it.fan.musica.de-andre; ed è bello che la cosa provenga proprio dal newsgroup di Fabrizio. È una cosa assolutamente dovuta a questa canzone e agli straordinari fatti di Pratobello. [RV]
Giusto una correzione: sos sirbones sono i cinghiali, non i cervi [Mirko]
Grazie a Mirko per la precisazione, che abbiamo accolto modificando le traduzioni italiana e inglese [RV]
Grazie a Mirko per la precisazione, che abbiamo accolto modificando le traduzioni italiana e inglese [RV]
PRATOBELLO
(continua)
(continua)
July 12, 2006
PRATOBELLO
(continua)
(continua)
BENVENUTI A ORGOSOLO
L'amico Massimo ci fa pervenire questa foto. Si tratta del cartello stradale all'ingresso di Orgosolo, ai giorni nostri. Ad ognuno interpretarlo come meglio crede. Una sola cosa è certa: con gli orgolesi e con i fierissimi barbaricini non si scherza. Se ne accorsero le autorità militari italiane a Pratobello nel 1969.
L'amico Massimo ci fa pervenire questa foto. Si tratta del cartello stradale all'ingresso di Orgosolo, ai giorni nostri. Ad ognuno interpretarlo come meglio crede. Una sola cosa è certa: con gli orgolesi e con i fierissimi barbaricini non si scherza. Se ne accorsero le autorità militari italiane a Pratobello nel 1969.
Riccardo Venturi 2/8/2006 - 21:41
una canzone che dovrebbe significare molto per i sardi peccato che veramente in pochi la conoscano.Sembra la storia di un film americano ma è molto di più...è il coraggio dei sardi
mirko 5/2/2007 - 19:58
canzone piena di fierezza e orgoglio......l'orgoglio ke contraddistingue i sardi
simone maoddi 12/6/2007 - 15:49
una delle piu belle e romantiche sollevazioni popolari che la storia ci tramanda peccato che nessun libro didatico ne parla ................
Sono veramente contenta di aver trovato finalmente la versione del Gruppo Rubanu. Conosco questa canzone sin da bambina, grazie ad una musicassetta di mio padre ormai rovinata, ed è stato un piacere trovarla su internet. Grazie di cuore!
Fujiko 7/2/2008 - 16:45
poverino e misero e l'agnello che aspetta il latte dalla volpe...bellissima canzone dovrebbero insegnarla ai bambini nelle scuole
a fora sa nato de sa sardigna!!!!
a fora sa nato de sa sardigna!!!!
paolo murgia 26/2/2009 - 13:25
SA LOTTA DE PRATOBELLO
di Peppino Marotto
Da: G. Pintore, Sardegna, Regione o colonia?, Mazzotta editore, Milano, 1974, pagg. 154-157. Riprodotti da questa pagina
Canto a binti de maju sun torrados
Sos pastores in su sesantanoe
Tristos, né untos e nen tepenados.
Su vinti’e santandria proe proe
Fini partidos cun sa roba anzande
Da sa montagna, passende in Locoe;
càrrigos e infustos viaggende
cun anzones in manu a fedu infatti,
su tazzu arressu muttinde e truvande;
avvilidos, pessende a su riccattu
impostu da su mere ‘e sa pastura:
mettade ‘e fruttu e piùsu in cuntrattu.
Est obbligu emigrare in pianura
Pro salvare su magru capitale
Da sos frittos iverros de s’altura.
Tùndene e murghen pro su principale,
ma da su mere e da sa mal’annada
si ristabìlin in su comunale,
ca sa paga ‘e s’affittu est moderada
e poden liberamente pascolare
sen’agattare muros in filada.
Ma in... (continua)
di Peppino Marotto
Da: G. Pintore, Sardegna, Regione o colonia?, Mazzotta editore, Milano, 1974, pagg. 154-157. Riprodotti da questa pagina
Canto a binti de maju sun torrados
Sos pastores in su sesantanoe
Tristos, né untos e nen tepenados.
Su vinti’e santandria proe proe
Fini partidos cun sa roba anzande
Da sa montagna, passende in Locoe;
càrrigos e infustos viaggende
cun anzones in manu a fedu infatti,
su tazzu arressu muttinde e truvande;
avvilidos, pessende a su riccattu
impostu da su mere ‘e sa pastura:
mettade ‘e fruttu e piùsu in cuntrattu.
Est obbligu emigrare in pianura
Pro salvare su magru capitale
Da sos frittos iverros de s’altura.
Tùndene e murghen pro su principale,
ma da su mere e da sa mal’annada
si ristabìlin in su comunale,
ca sa paga ‘e s’affittu est moderada
e poden liberamente pascolare
sen’agattare muros in filada.
Ma in... (continua)
CCG/AWS Staff 28/2/2009 - 12:50
Coro Supramonte de Orgosolo - Sa lotta de Pratobello di Peppino Marotto
Coro Supramonte de Orgosolo - Sa lotta de Pratobello de Peppino Marotto
Coro Supramonte de Orgosolo - Sa lotta de Pratobello de Peppino Marotto
adriana 28/2/2009 - 13:15
d'après la version italienne de Riccardo Venturi de la chanson sarde de Niccolò Giuseppe Rubanu – 1969
La lutte d'Orgosolo fut admirable et certainement une grande victoire pour les Sardes et pour la Sardaigne. Ce fut surtout la victoire de la dignité d'un peuple qui résistait au colonisateur. Orgosolo, fière, entrepris de résister au projet de camp miliaire italo-otanien sur ses terres de pâture. Elle gagna pacifiquement ce combat pacifique et cela malgré les objurgations des politiques à ne pas résister. Cependant, la lutte pour la liberté du peuple sarde et de ses terres n'est pas terminée, loin de là. Les camps militaires, les zones militaires la mangent comme la lèpre et les richards arrogants s'emparent du reste. L'Aga Khan est toujours là, Silvio B., dit Mister Cheese, le Loup de Rome s'est emparé de beaux morceaux de côte, a placé par la flatterie au pouvoir ses pantins, et la... (continua)
La lutte d'Orgosolo fut admirable et certainement une grande victoire pour les Sardes et pour la Sardaigne. Ce fut surtout la victoire de la dignité d'un peuple qui résistait au colonisateur. Orgosolo, fière, entrepris de résister au projet de camp miliaire italo-otanien sur ses terres de pâture. Elle gagna pacifiquement ce combat pacifique et cela malgré les objurgations des politiques à ne pas résister. Cependant, la lutte pour la liberté du peuple sarde et de ses terres n'est pas terminée, loin de là. Les camps militaires, les zones militaires la mangent comme la lèpre et les richards arrogants s'emparent du reste. L'Aga Khan est toujours là, Silvio B., dit Mister Cheese, le Loup de Rome s'est emparé de beaux morceaux de côte, a placé par la flatterie au pouvoir ses pantins, et la... (continua)
PRATOBELLO
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/3/2009 - 20:47
Gli Orgolesi si ritrovano molto in questa canzone. Tutti noi la conosciamo da sempre, i miei alunni ne vanno fieri e la cantano con orgoglio, consapevoli della storia che racconta.
Maura Lovicu 13/5/2009 - 23:33
Canzone bella e piena di significato.
Orgosolo, orgoglio di tutta la sardegna!!
Orgosolo, orgoglio di tutta la sardegna!!
Marieddu Atzeni Oristano 23/5/2009 - 17:11
Salve!
Vi scrivo per segnalarvi l'errata trascrizione di un verso della canzone Pratobello (terzo verso della seconda terzina, ultima parola) e dell'errata traduzione del medesimo in italiano. Il verso corretto è:
"Ki a inie fit faghende rota" (e non lota), che significa che l'invasore militare, stava puntando verso quel luogo, cioè, che faceva rotta verso Pratobello per occupare quel territorio e non che si trovava già sul posto a combattere.
Un saluto cordiale e complimenti per il lavoro che state portando avanti.
Paulu Serra - Othieri (Tathari)
correzione accolta - grazie! CCG Staff
Vi scrivo per segnalarvi l'errata trascrizione di un verso della canzone Pratobello (terzo verso della seconda terzina, ultima parola) e dell'errata traduzione del medesimo in italiano. Il verso corretto è:
"Ki a inie fit faghende rota" (e non lota), che significa che l'invasore militare, stava puntando verso quel luogo, cioè, che faceva rotta verso Pratobello per occupare quel territorio e non che si trovava già sul posto a combattere.
Un saluto cordiale e complimenti per il lavoro che state portando avanti.
Paulu Serra - Othieri (Tathari)
correzione accolta - grazie! CCG Staff
Paulu Serra 20/8/2009 - 14:10
Penso a tutti quelli che come se hanno dovuto emigrare e per ricevere forza nei momenti piu' duri non fanno altro che pensare alla lezione di vita che Pratobello ci ha dato per sempre. Forza paris!
Mario Crosta 18/2/2011 - 14:33
a Orgosolo non ce l'hanno fatta, hanno perso La Maddalena ed ora toccherà a Teulada e Salto di Quirra! è il momento di crederci, per noi Sardi e per dare un esempio al resto d'italia! a fora sa nato de sa Sardigna
Fabiu Petretto 31/5/2011 - 02:44
grazie atutti voi.guido pes da oschiri ,logudorese con madre nuorese .sono per ciò barbaro logudorese .barbaro.pes@gmail.com
6 aprile - 9 giugno, esercitazioni militari in Sardegna
In Sardegna, un territorio considerato da tempo immemore colonia interna, è ancora più evidente l’arroganza del sistema di potere che impone alla popolazione restrizioni e controlli serrati per il coronavirus e allo stesso tempo sbarca sul territorio con uomini e mezzi per esercitazioni militari.
In Sardegna, un territorio considerato da tempo immemore colonia interna, è ancora più evidente l’arroganza del sistema di potere che impone alla popolazione restrizioni e controlli serrati per il coronavirus e allo stesso tempo sbarca sul territorio con uomini e mezzi per esercitazioni militari.
Sergio Falcone 7/4/2020 - 22:45
Deo no isco, sos carabineris
[1892?]
Canzone il cui testo è un estratto di una delle poesie di Peppino Mereu indirizzate al suo amico Nanni Sulis.
Nell’album “Su lamentu de su pastore” del 1975, il disco più celebre dei tenores orgolesi raccolti intorno alla figura di Niccolò Giuseppe Rubanu
I Kenze Neke la reinterpretarono più tardi proponendola sia nell’ep “Gherramus tott'impare” del 1995 (con gli Askra) sia nel successivo album “Liberos, rispettatos, uguales” del 1998.
Jago Siotto (1876-1958), il nome citato nella terz’ultima strofa, è stato un avvocato e militante socialista sardo.
Canzone il cui testo è un estratto di una delle poesie di Peppino Mereu indirizzate al suo amico Nanni Sulis.
Nell’album “Su lamentu de su pastore” del 1975, il disco più celebre dei tenores orgolesi raccolti intorno alla figura di Niccolò Giuseppe Rubanu
I Kenze Neke la reinterpretarono più tardi proponendola sia nell’ep “Gherramus tott'impare” del 1995 (con gli Askra) sia nel successivo album “Liberos, rispettatos, uguales” del 1998.
Jago Siotto (1876-1958), il nome citato nella terz’ultima strofa, è stato un avvocato e militante socialista sardo.
Deo no isco, sos carabineris
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 24/3/2011 - 13:43
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Testo e interpretazione di Niccolò Giuseppe Rubanu
Del Gruppo Rubanu Orgosolo
Testo ripreso da Il Deposito-Canti di lotta
Interpretata anche dai Kenze Neke
Dopo lunghissime ricerche siamo riusciti finalmente a reperire il nome completo dell'autore di questo canto sardo fondamentale, ed alcune notizie biografiche. Nicolò Giuseppe Rubanu è infatti considerato uno dei maestri del "Canto a Tenores". Triste però che tali notizie siano state casualmente trovate nell'ambito dell'omicidio di Peppino Marotto.
I FATTI DI PRATOBELLO
di Giuseppe Marongiu
La storia di una lotta pacifica fatta di persone è arrivata nei giorni scorsi all'Università di Sassari, in una mostra fotografica piccola ma molto bella, organizzata dal Collettivu'e sos istudentes. Pratobello 1969 racconta la rivolta popolare degli orgolesi contro l'occupazione militare di 13 mila ettari di pascoli. È la storia... (continua)