Mon père me marie (ou Chanson de la malmariée)
anonimo
[XIX° sec.]
Canzone raccolta da Federico Ghisi (Shangai, 1901 - Luserna San Giovanni, Torino, 1975), musicologo e compositore, a Pomaretto, Val Chisone, dalla voce dei coniugi Jahier (Vitale Jahier, originario di Perosa Argentina, e Ida Poet, nativa di Perrero, fraz. Traverse).
Nel disco "Vieilles chansons des Vallées Vaudoises” (1963), basato sulle ricerche effettuate, in collaborazione con Emile Tron, da Federico Ghisi, che ha anche curato gli arrangiamenti dei brani, riproposti per voce solista (soprano, Rosina Cavicchioli), e dieci strumenti classici (Complesso strumentale del circolo musicale A.R.C.I. "A. Toscanini" di Torino).
Testo trovato su libretto de "La bello a la fenetro", registrazioni dal vivo di cantori e suonatori delle Valli Chisone e Germanasca, realizzato nel 1983 dal Gruppo di Musica Popolare di Pinerolo e dall'Associazione culturale La Cantarana
Canzone raccolta da Federico Ghisi (Shangai, 1901 - Luserna San Giovanni, Torino, 1975), musicologo e compositore, a Pomaretto, Val Chisone, dalla voce dei coniugi Jahier (Vitale Jahier, originario di Perosa Argentina, e Ida Poet, nativa di Perrero, fraz. Traverse).
Nel disco "Vieilles chansons des Vallées Vaudoises” (1963), basato sulle ricerche effettuate, in collaborazione con Emile Tron, da Federico Ghisi, che ha anche curato gli arrangiamenti dei brani, riproposti per voce solista (soprano, Rosina Cavicchioli), e dieci strumenti classici (Complesso strumentale del circolo musicale A.R.C.I. "A. Toscanini" di Torino).
Testo trovato su libretto de "La bello a la fenetro", registrazioni dal vivo di cantori e suonatori delle Valli Chisone e Germanasca, realizzato nel 1983 dal Gruppo di Musica Popolare di Pinerolo e dall'Associazione culturale La Cantarana
Mon père me marie
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/2/2019 - 20:43
Oh mamma mia son disgraziato (Il minatore ferito)
Raccolta dalla voce di Aldo Pons, classe 1940, orig. della borgata Arnaud di Rodoretto, la maggiore frazione del Comune di Prali, Val Germanasca, Piemonte. Registrata nell’aprile del 1987 da Mauro Durando de La Cantarana.
Nella raccolta intitolata “Tin Tun Teno - Registrazioni dal vivo di cantori e suonatori delle Valli Chisone e Germanasca” pubblicata nel 1989
Purtroppo la collezione citata, come gli altri contenuti originari del sito de La Cantarana (www.lacantarana.it), non sono più consultabili on line, salvo far uso della Macchina del Tempo…
Uno dei molti canti, un tempo assai diffusi, intonati da mendicanti invalidi per commuovere la gente con il racconto delle proprie disgrazie.
Il brano parla di una realtà ben conosciuta nelle valli Chisone, Germanasca e Pellice, dove si contarono nelle numerose miniere parecchi infortuni sul lavoro (famosissimo quello delle miniere... (continua)
Nella raccolta intitolata “Tin Tun Teno - Registrazioni dal vivo di cantori e suonatori delle Valli Chisone e Germanasca” pubblicata nel 1989
Purtroppo la collezione citata, come gli altri contenuti originari del sito de La Cantarana (www.lacantarana.it), non sono più consultabili on line, salvo far uso della Macchina del Tempo…
Uno dei molti canti, un tempo assai diffusi, intonati da mendicanti invalidi per commuovere la gente con il racconto delle proprie disgrazie.
Il brano parla di una realtà ben conosciuta nelle valli Chisone, Germanasca e Pellice, dove si contarono nelle numerose miniere parecchi infortuni sul lavoro (famosissimo quello delle miniere... (continua)
Oh mamma mia son disgraziato
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 9/8/2013 - 10:51
Le voici donc revenu mon ami de grenade
Ancora una canzone tratta dal cosiddetto "Cahier Tron", un quaderno di canzoni raccolte da tal Enrico Tron della borgata Roberso di Massello, in val Germanasca, nel 1898, e trascritte dai cantori de La Cantarana.
Si tratta di un quaderno di cm. 14x21, contenente 143 canti.
Sul frontespizio, la scritta "Tron Enrico / l'anno 1898 / Roberso"
Alcune canzoni sono in francese, altre in piemontese ad altre in italiano.
Purtroppo il cahier citato, come gli altri contenuti del sito, non sono più consultabili on line, salvo far uso della Macchina del Tempo…
Una canzone che racconta di una diserzione causata dai maltrattamenti subiti e della successiva fuga del protagonista, riparato in Spagna per ben 6 anni per scampare alla corte marziale e alla inevitabile impiccagione.
Mi pare che il testo contenga alcune incongruenze: “Mon ami de grenade” potrebbe riferirsi al fatto che i due... (continua)
Si tratta di un quaderno di cm. 14x21, contenente 143 canti.
Sul frontespizio, la scritta "Tron Enrico / l'anno 1898 / Roberso"
Alcune canzoni sono in francese, altre in piemontese ad altre in italiano.
Purtroppo il cahier citato, come gli altri contenuti del sito, non sono più consultabili on line, salvo far uso della Macchina del Tempo…
Una canzone che racconta di una diserzione causata dai maltrattamenti subiti e della successiva fuga del protagonista, riparato in Spagna per ben 6 anni per scampare alla corte marziale e alla inevitabile impiccagione.
Mi pare che il testo contenga alcune incongruenze: “Mon ami de grenade” potrebbe riferirsi al fatto che i due... (continua)
Le voici donc revenu
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 8/8/2013 - 14:57
Ohi, metti pure le scarpe ai piè
In origine canzone dei bersaglieri, è stata ripresa durante la guerra partigiana ed è diventata un canto della Resistenza, eseguito in versioni diverse.
Questa è stata raccolta ad Inverso Pinasca (Val Chisone) dai ricercatori/cantori/musicisti de La Cantarana di Pinerolo.
Da "Andar per canzoni", articolo pubblicato a puntate sul settimanale "Cronache del Pinerolese" nel periodo marzo-aprile 1980.
Questa è stata raccolta ad Inverso Pinasca (Val Chisone) dai ricercatori/cantori/musicisti de La Cantarana di Pinerolo.
Da "Andar per canzoni", articolo pubblicato a puntate sul settimanale "Cronache del Pinerolese" nel periodo marzo-aprile 1980.
Ohi metti pure le scarpe ai pié
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 24/1/2009 - 19:11
Le depart pour la guerre
I membri dell'Associazione La Cantarana di Pinerolo hanno trascritto questa canzone tratta dal secondo dei quaderni di Paolo Rostan di Pomaretto, Val Germanasca, datati 1906.
Un giovane deve partire per una guerra dalla quale sa che non tornerà e prima di avviarsi al suo destino decide di piantare un roseto che gli sopravviva, accogliendo fra le sue fronde gli uccelli del bosco...
Un giovane deve partire per una guerra dalla quale sa che non tornerà e prima di avviarsi al suo destino decide di piantare un roseto che gli sopravviva, accogliendo fra le sue fronde gli uccelli del bosco...
La Val de Saint Martin
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 23/1/2009 - 22:05
L’automne va renaître
Una canzone tratta dal cosiddetto "Cahier Tron", un quaderno di canzoni raccolte da tal Enrico Tron della borgata Roberso di Massello, in val Germanasca, nel 1898, e trascritte dai cantori de La Cantarana.
Si tratta di un quaderno di cm. 14x21, contenente 143 canti.
Sul frontespizio, la scritta "Tron Enrico / l'anno 1898 / Roberso"
Alcune canzoni sono in francese, altre in piemontese ad altre in italiano.
Il brano contrassegnato col n.109, che inizia con il verso "L’automne va renaître que les conscrits s’apprêtent", racconta della consapevolezza del soldato, costretto ad andare in guerra, che il suo sarà un destino di morte. Solo l'ultima strofa, come nella migliore tradizione della canzone cameratesca, ci allontana dal dramma ineluttabile e ci ricorda che la vita è bella se si beve e si canta al cabaret stringendo le nostre donne... E così sia! E in culo a tutte le guerre e ai guerrivendoli!
Si tratta di un quaderno di cm. 14x21, contenente 143 canti.
Sul frontespizio, la scritta "Tron Enrico / l'anno 1898 / Roberso"
Alcune canzoni sono in francese, altre in piemontese ad altre in italiano.
Il brano contrassegnato col n.109, che inizia con il verso "L’automne va renaître que les conscrits s’apprêtent", racconta della consapevolezza del soldato, costretto ad andare in guerra, che il suo sarà un destino di morte. Solo l'ultima strofa, come nella migliore tradizione della canzone cameratesca, ci allontana dal dramma ineluttabile e ci ricorda che la vita è bella se si beve e si canta al cabaret stringendo le nostre donne... E così sia! E in culo a tutte le guerre e ai guerrivendoli!
L’automne va renaître
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 23/1/2009 - 20:53
Il destino delle donne
Una canzone tratta dal cosiddetto "Cahier Tron", un quaderno di canzoni raccolte da tal Enrico Tron della borgata Roberso di Massello, in val Germanasca, nel 1898, e trascritte dai cantori de La Cantarana.
Si tratta di un quaderno di cm. 14x21, contenente 143 canti.
Sul frontespizio, la scritta "Tron Enrico / l'anno 1898 / Roberso"
Alcune canzoni sono in francese, altre in piemontese ad altre in italiano.
Il brano contrassegnato col n.76, che inizia con il verso "Il destino colle donne or si mostra troppo ingrato", presenta il punto di vista delle donne, mogli, compagne, amanti che la guerra priva dei loro uomini e spesso non glieli restituisce.
Si tratta di un quaderno di cm. 14x21, contenente 143 canti.
Sul frontespizio, la scritta "Tron Enrico / l'anno 1898 / Roberso"
Alcune canzoni sono in francese, altre in piemontese ad altre in italiano.
Il brano contrassegnato col n.76, che inizia con il verso "Il destino colle donne or si mostra troppo ingrato", presenta il punto di vista delle donne, mogli, compagne, amanti che la guerra priva dei loro uomini e spesso non glieli restituisce.
Il destino colle donne
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 23/1/2009 - 20:41
Stiamo allegri 58
Una canzone tratta dal cosiddetto "Cahier Tron", un quaderno di canzoni raccolte da tal Enrico Tron della borgata Roberso di Massello, in val Germanasca, nel 1898, e trascritte dai cantori de La Cantarana.
Si tratta di un quaderno di cm. 14x21, contenente 143 canti.
Sul frontespizio, la scritta "Tron Enrico / l'anno 1898 / Roberso"
Alcune canzoni sono in francese, altre in piemontese ad altre in italiano.
Il brano contrassegnato col n.67, che inizia con il verso "Stiamo allegri 58", è una classica canzone di fine naja (quando la naja durava tre anni!)...
Si tratta di un quaderno di cm. 14x21, contenente 143 canti.
Sul frontespizio, la scritta "Tron Enrico / l'anno 1898 / Roberso"
Alcune canzoni sono in francese, altre in piemontese ad altre in italiano.
Il brano contrassegnato col n.67, che inizia con il verso "Stiamo allegri 58", è una classica canzone di fine naja (quando la naja durava tre anni!)...
Stiamo allegri 58
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 23/1/2009 - 16:02
Le premier de l’an nous allons partir
Una canzone tratta dal cosiddetto "Cahier Tron", un quaderno di canzoni raccolte da tal Enrico Tron della borgata Roberso di Massello, in val Germanasca, nel 1898, e trascritte dai cantori de La Cantarana.
Si tratta di un quaderno di cm. 14x21, contenente 143 canti.
Sul frontespizio, la scritta "Tron Enrico / l'anno 1898 / Roberso"
Alcune canzoni sono in francese, altre in piemontese ad altre in italiano.
Il brano contrassegnato col n.13, che inizia con i versi "Le premier de l’an nous allons partir", racconta, con un misto di dolore, orrore e paura, dell'assedio di Besançon (qui Bergançon) del 1674. All'epoca la città era appena passata dall'impero asburgico a Carlo II di Spagna e i francesi andarono a riprendersela. Lo statega militare Sébastien Le Prestre de Vauban fece installare nottetempo una potente batteria di cannoni sul monte Chaudanne che domina Besançon e da lì cominciò a martellarla senza sosta, fino alla resa.
Si tratta di un quaderno di cm. 14x21, contenente 143 canti.
Sul frontespizio, la scritta "Tron Enrico / l'anno 1898 / Roberso"
Alcune canzoni sono in francese, altre in piemontese ad altre in italiano.
Il brano contrassegnato col n.13, che inizia con i versi "Le premier de l’an nous allons partir", racconta, con un misto di dolore, orrore e paura, dell'assedio di Besançon (qui Bergançon) del 1674. All'epoca la città era appena passata dall'impero asburgico a Carlo II di Spagna e i francesi andarono a riprendersela. Lo statega militare Sébastien Le Prestre de Vauban fece installare nottetempo una potente batteria di cannoni sul monte Chaudanne che domina Besançon e da lì cominciò a martellarla senza sosta, fino alla resa.
Le premier de l’an
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 23/1/2009 - 15:45
Cantiamo una canzone di pura verità
Una canzone tratta dal cosiddetto "Cahier Tron", un quaderno di canzoni raccolte da tal Enrico Tron della borgata Roberso di Massello, in val Germanasca, nel 1898, e trascritte dai cantori de La Cantarana.
Si tratta di un quaderno di cm. 14x21, contenente 143 canti.
Sul frontespizio, la scritta "Tron Enrico / l'anno 1898 / Roberso"
Alcune canzoni sono in francese, altre in piemontese ad altre in italiano. Una di queste, catalogata al n. 75, l'ho trovata molto belle e divertente... Inizia con il verso "Cantiamo una canzone di pura verità" e se la prende - ed è cosa buona e giusta - con i ricchi ed i preti, affamatori del popolo...
Si tratta di un quaderno di cm. 14x21, contenente 143 canti.
Sul frontespizio, la scritta "Tron Enrico / l'anno 1898 / Roberso"
Alcune canzoni sono in francese, altre in piemontese ad altre in italiano. Una di queste, catalogata al n. 75, l'ho trovata molto belle e divertente... Inizia con il verso "Cantiamo una canzone di pura verità" e se la prende - ed è cosa buona e giusta - con i ricchi ed i preti, affamatori del popolo...
Cantiamo una canzone di pura verità
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 23/1/2009 - 10:08
Società infame
Da :TIN TUN TENO - 1989
Registrazioni dal vivo di cantori e suonatori delle Valli Chisone e Germanasca
Canto di protesta risalente probabilmente all’epoca della prima guerra mondiale (per il riferimento a Trento), e certamente ispirato dalle idee pacifiste e libertarie del partito socialista, o, forse, del movimento anarchico.
www.lacantarana.it/pubblic/tunteno.pdf
Raccolta dalla voce di Augusto “Güstin” Tron, classe 1915, originario della borgata Campo del Clot di Rodoretto, la maggiore frazione del Comune di Prali, Val Germanasca, Piemonte. Registrata nel novembre del 1983.
Registrazioni dal vivo di cantori e suonatori delle Valli Chisone e Germanasca
Canto di protesta risalente probabilmente all’epoca della prima guerra mondiale (per il riferimento a Trento), e certamente ispirato dalle idee pacifiste e libertarie del partito socialista, o, forse, del movimento anarchico.
www.lacantarana.it/pubblic/tunteno.pdf
Raccolta dalla voce di Augusto “Güstin” Tron, classe 1915, originario della borgata Campo del Clot di Rodoretto, la maggiore frazione del Comune di Prali, Val Germanasca, Piemonte. Registrata nel novembre del 1983.
Società infame tu mi hai rovinato
(continua)
(continua)
inviata da adriana 28/8/2005 - 16:01
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
×
Il testo è quello stabilito dal ricercatore Emilio Tron sulla base divari cahiers manoscritti,
La melodia è quella raccolta sul campo negli anni '50, come eseguita da Charles Beux, detto “Gianassoun”, abitante di San Germano Chisone.
Propongo questa ennesima canzone valdese perchè, pur essendo una canzone di guerra, è però anche una canzone di resistenza...
"Per inquadrare questo brano occorre risalire al 1686, quando i circa 2500 Valdesi superstiti che non avevano abiurato, dopo la guerra di sterminio condotta contro di loro congiuntamente dal Duca Vittorio Amedeo II di Savoia e da Luigi XIV di Francia (il famoso Re Sole) si rifugiarono in esilio in Svizzera e in Germania. Il ricordo, la nostalgia della terra natia e l’anelito di ritornarvi, oltre al profondo disagio di vivere da emigrati in paesi di cui non conoscevano nè lingua, nè usanze, indusse i Valdesi, animati da Henri... (continua)