the time has come for us to speak up about the crisis in mali; we, the artists must now speak from the heart about what is happening to our mali.
(continua)
(continua)
Posso dire una cosa dal profondo?
Secondo me anche il fatto che di una canzone in lingua bambara non si trovino in rete che le traduzioni in francese e/o in inglese è preciso indice di colonialismo fin nelle barbe.
A prescindere dal tono o meno della canzone.
La "lingua originale" sembra ridotta a una serie di suoni informi che nessuno si preoccupa di riprodurre per iscritto; basta che esistano le "traduzioni".
Naturalmente si sa una beata sega se le "traduzioni" dicano quel che si dice davvero nella canzone; a rigore, il testo originale potrebbe essere anche totalmente diverso, nel tono e nei contenuti.
Quel che ci arriva, quindi, è come sempre la mediazione del colonizzatore e delle sue lingue.
Io lo chiamo colonialismo. Anche linguistico, che non è un aspetto di poco conto.
Secondo me anche il fatto che di una canzone in lingua bambara non si trovino in rete che le traduzioni in francese e/o in inglese è preciso indice di colonialismo fin nelle barbe.
A prescindere dal tono o meno della canzone.
La "lingua originale" sembra ridotta a una serie di suoni informi che nessuno si preoccupa di riprodurre per iscritto; basta che esistano le "traduzioni".
Naturalmente si sa una beata sega se le "traduzioni" dicano quel che si dice davvero nella canzone; a rigore, il testo originale potrebbe essere anche totalmente diverso, nel tono e nei contenuti.
Quel che ci arriva, quindi, è come sempre la mediazione del colonizzatore e delle sue lingue.
Io lo chiamo colonialismo. Anche linguistico, che non è un aspetto di poco conto.
Riccardo Venturi 28/1/2013 - 23:20
Hai senz'altro ragione. L'impressione che ho avuto dalle "traduzioni" è che più che una vera traduzione ci sia stato un francese che ha chiesto a uno dei cantanti "ma che state cantando?" e lui gli ha fatto più o meno un riassunto delle varie strofe. La traduzione inglese poi è chiaramente fatta da quella francese.
Lorenzo 28/1/2013 - 23:29
IN AFRICA LITIO & C. RIMESCOLANO LE CARTE.
E MAGARI DOMANI ANCHE QUELLE GEOGRAFICHE…
Gianni Sartori
Facile previsione quella di dover assistere, oltre al deflagrare di conflitti, a nuove insorgenze indipendentiste o magari più modestamente a richieste di autonomia in quei territori africani dove si va ad estrarre, lavorare, commercializzare…il prezioso litio (e gli altri minerali indispensabili per l’elettrico).
Quindi eventuali situazioni di autonomia amministrativa preesistenti potrebbero, possono tornare utili, provvidenziali.
Vedi il caso del distretto autonomo di Abidjan, con relativo porto, in Costa d’Avorio. Magari grazie alla preveggenza di qualche compagnia straniera che da tempo aveva allungato le mani su questo strategico terminale minerario. Anche se il minerale in questione (per la cronaca: il prezzo del litio nell’ultimo anno è aumentato circa del 500%) proviene da... (continua)
E MAGARI DOMANI ANCHE QUELLE GEOGRAFICHE…
Gianni Sartori
Facile previsione quella di dover assistere, oltre al deflagrare di conflitti, a nuove insorgenze indipendentiste o magari più modestamente a richieste di autonomia in quei territori africani dove si va ad estrarre, lavorare, commercializzare…il prezioso litio (e gli altri minerali indispensabili per l’elettrico).
Quindi eventuali situazioni di autonomia amministrativa preesistenti potrebbero, possono tornare utili, provvidenziali.
Vedi il caso del distretto autonomo di Abidjan, con relativo porto, in Costa d’Avorio. Magari grazie alla preveggenza di qualche compagnia straniera che da tempo aveva allungato le mani su questo strategico terminale minerario. Anche se il minerale in questione (per la cronaca: il prezzo del litio nell’ultimo anno è aumentato circa del 500%) proviene da... (continua)
Gianni Sartori 23/1/2023 - 18:30
L'anno scorso un numero imprecisato di civili (tra 200 e 400) vennero trucidati dall’esercito del Mali e da presunte milizie mercenarie nel villaggio di Moura. Ma poi il rapporto dell’inchiesta era rimasto bloccato per mesi
MALI: FINALMENTE DI PUBBLICO DOMINIO (FORSE) IL RAPPORTO SULLA STRAGE DI CIVILI A MOURA
Gianni Sartori
Giusto un anno fa, dal 27 marzo al 1 aprile 2022, un numero imprecisato di civili (tra almeno 200 a oltre 400, tra loro qualche “sospetto jihadista”) vennero trucidati dall’esercito del Mali e da milizie mercenarie straniere (si parlò esplicitamente della Wagner) nel villaggio di Moura (nel circondario di Djenné, regione di Mopti, a circa 400 chilometri da Bamako). E finalmente il rapporto dell’inchiesta, rimasto bloccato da mesi, starebbe per essere reso pubblico. Immediatamente denunciato da Human Rights Watch (dopo solo tre-quattro giorni), il massacro sarebbe avvenuto... (continua)
MALI: FINALMENTE DI PUBBLICO DOMINIO (FORSE) IL RAPPORTO SULLA STRAGE DI CIVILI A MOURA
Gianni Sartori
Giusto un anno fa, dal 27 marzo al 1 aprile 2022, un numero imprecisato di civili (tra almeno 200 a oltre 400, tra loro qualche “sospetto jihadista”) vennero trucidati dall’esercito del Mali e da milizie mercenarie straniere (si parlò esplicitamente della Wagner) nel villaggio di Moura (nel circondario di Djenné, regione di Mopti, a circa 400 chilometri da Bamako). E finalmente il rapporto dell’inchiesta, rimasto bloccato da mesi, starebbe per essere reso pubblico. Immediatamente denunciato da Human Rights Watch (dopo solo tre-quattro giorni), il massacro sarebbe avvenuto... (continua)
Gianni Sartori 30/4/2023 - 23:33
Nterini
2018
Fenfo
This song is about the heartache felt by two lovers separated by distance. My love and my confidant has gone far away and has not sent any news back to me. I love him despite everything and I miss him every day. I want to hear from my darling; otherwise I cannot sleep well at night.
Ho deciso di parlare in questo modo dell'immigrazione perché da quattro o cinque anni a questa parte vediamo l'immagine dei nostri fratelli che partono sui barconi, e la gente che non conosce l'Africa è portata a pensare che è tutta l'Africa che parte, che non c'è più nulla in Africa. Che è la miseria da cui si fugge, e che laggiù non c'è più niente.
Il caso della schiavitù in Libia è stato il culmine, mi ha molto ferita! Mentre io che sono sul palco, sono pronta ad alzare il pugno per dire che la gioventù africana è pronta a trovare una via d'uscita, che c'è una nuova Africa che arriva. Credo... (continua)
Fenfo
This song is about the heartache felt by two lovers separated by distance. My love and my confidant has gone far away and has not sent any news back to me. I love him despite everything and I miss him every day. I want to hear from my darling; otherwise I cannot sleep well at night.
Ho deciso di parlare in questo modo dell'immigrazione perché da quattro o cinque anni a questa parte vediamo l'immagine dei nostri fratelli che partono sui barconi, e la gente che non conosce l'Africa è portata a pensare che è tutta l'Africa che parte, che non c'è più nulla in Africa. Che è la miseria da cui si fugge, e che laggiù non c'è più niente.
Il caso della schiavitù in Libia è stato il culmine, mi ha molto ferita! Mentre io che sono sul palco, sono pronta ad alzare il pugno per dire che la gioventù africana è pronta a trovare una via d'uscita, che c'è una nuova Africa che arriva. Credo... (continua)
N’kanou tara yôrô djan na
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 26/5/2018 - 09:23
Il testo è una canzone d'amore nei confronti di un amore emigrato lontano.
MY LOVE
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 26/5/2018 - 09:26
Certo, visti i frequenti casi del genere, mi viene da fare un ragionamento sulle canzoni nelle lingue africane, che in fondo investe un po' tutta la cosiddetta "World Music".
Non è un ragionamento sulla "bellezza" e "importanza" di tali canzoni, che provengano da tradizioni popolari più o meno rivisitate, oppure che siano canzoni autoriali in piena regola. Sembra però che la funzione delle lingue in cui sono scritte e cantate sia, più o meno, assimilabile esclusivamente alla musica e al ritmo, e stop. "Suonano" tanto bene 'ste lingue, sono così cool (a parte, naturalmente, quando sono parlate dall'immigrato sul barcone o rinchiuso nel CIE). Non si sa (quasi) mai che cosa vogliano esattamente dire; eppure, oramai, tutte le lingue africane hanno una notazione scritta. Il bambara è una lingua parlata da quasi tre milioni di persone. Ci si deve "contentare" di traduzioni e/o riassunti perlopiù... (continua)
Non è un ragionamento sulla "bellezza" e "importanza" di tali canzoni, che provengano da tradizioni popolari più o meno rivisitate, oppure che siano canzoni autoriali in piena regola. Sembra però che la funzione delle lingue in cui sono scritte e cantate sia, più o meno, assimilabile esclusivamente alla musica e al ritmo, e stop. "Suonano" tanto bene 'ste lingue, sono così cool (a parte, naturalmente, quando sono parlate dall'immigrato sul barcone o rinchiuso nel CIE). Non si sa (quasi) mai che cosa vogliano esattamente dire; eppure, oramai, tutte le lingue africane hanno una notazione scritta. Il bambara è una lingua parlata da quasi tre milioni di persone. Ci si deve "contentare" di traduzioni e/o riassunti perlopiù... (continua)
Riccardo Venturi 26/5/2018 - 10:00
è vero quello che dici però nel video della canzone su youtube si trovano commenti di gente appassionata della musica di Fatoumata Diawara dall'Etiopia alla Malesia al Sud Africa, gente che ovviamente non conosce il bambara e vuole avere la traduzione in inglese. Però non si tratta solo di cosiddetti "occidentali", si vede che questa musica sa parlare a tanti altri "Sud del mondo".
Poi è vero che potrebbero pubblicare il testo originale (un tempo sul sito ufficiale c'erano i testi con le traduzioni, ma si vede ancora non per questo album...) ma per dire è stato difficile trovare anche i testi di Elena Ledda in sardo...
Poi è vero che potrebbero pubblicare il testo originale (un tempo sul sito ufficiale c'erano i testi con le traduzioni, ma si vede ancora non per questo album...) ma per dire è stato difficile trovare anche i testi di Elena Ledda in sardo...
Lorenzo 26/5/2018 - 14:50
Hai ragione anche tu, e infatti ho specificato che i miei sono in gran parte...onanismi mentali. Oramai non c'è più niente da fare, l'inglisc' è uòrld lènguegg' con buonapace del Venturi e di tutti i "biodiversi". Bene, a questo punto non mi resta che imparare il bambara, barambambàm! :-)
Riccardo Venturi 26/5/2018 - 20:09
Dans la chanson « Nterini » qui ouvre l’album, tu évoques l’immigration sur un mode intime. Pourquoi as-tu choisi de parler du sujet de cette manière ?
J’ai décidé de parler de ce côté de l’immigration, parce que depuis quatre ou cinq ans, on voit l’image de nos frères qui partent sur les bateaux, et pour les gens qui ne connaissant pas l’Afrique, ils vont croire que c’est toute l’Afrique qui part, qu’il n’y a plus rien en Afrique. Que c’est la misère, qu’on fuit, et qu’il n’y a plus rien là-bas. L’affaire de l’esclavage en Libye ça a été le sommet, ça m’a beaucoup vexée !! Déjà les bateaux, ça nous rabaissait, et en plus l’esclavage, ça ne faisait qu’en rajouter encore. Alors que moi je suis sur scène, prête à lever le poing pour dire que la jeunesse africaine est prête à s’en sortir, qu’il y a une nouvelle Afrique qui arrive. Je crois à ce que je dis. Va au Ghana, au Nigeria, en Angola,... (continua)
J’ai décidé de parler de ce côté de l’immigration, parce que depuis quatre ou cinq ans, on voit l’image de nos frères qui partent sur les bateaux, et pour les gens qui ne connaissant pas l’Afrique, ils vont croire que c’est toute l’Afrique qui part, qu’il n’y a plus rien en Afrique. Que c’est la misère, qu’on fuit, et qu’il n’y a plus rien là-bas. L’affaire de l’esclavage en Libye ça a été le sommet, ça m’a beaucoup vexée !! Déjà les bateaux, ça nous rabaissait, et en plus l’esclavage, ça ne faisait qu’en rajouter encore. Alors que moi je suis sur scène, prête à lever le poing pour dire que la jeunesse africaine est prête à s’en sortir, qu’il y a une nouvelle Afrique qui arrive. Je crois à ce que je dis. Va au Ghana, au Nigeria, en Angola,... (continua)
Bellissimo concerto ieri sera alla FLOG di Firenze per la chiusura del festival di Musica dei Popoli. Alla fine con il pubblico sul palco a ballare.
Lorenzo 29/11/2019 - 12:18
Bissa
[2011]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sävel ja sanat: Fatoumata Diawara
Album: Fatou
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sävel ja sanat: Fatoumata Diawara
Album: Fatou
"La canzone parla di matrimonio forzato, di violenza di genere, di libertà femminile." (Donatella Leoni)
U ko u bè n’di kè min ma ne ko n’t’o fè fo n’dianyè kè
(continua)
(continua)
inviata da Donatella Leoni 1/11/2018 - 10:16
ulissecoroa (L. Trans.)
Note. The following English translation, reproduced from Lyrics Translate, has been contributed independently both by Donatella Leoni and Don Quijote 82, an administrator of this website. This is why the contribution is credited to both. Ulissecoroa's English translation shows what is maybe a typo: one of the men that didn't treat right the girl is called “Solo” in the original Wassoulou lyrics, but “Sola” in the translation. We have amended this slight imperfection. [CCG/AWS Staff]
Note. The following English translation, reproduced from Lyrics Translate, has been contributed independently both by Donatella Leoni and Don Quijote 82, an administrator of this website. This is why the contribution is credited to both. Ulissecoroa's English translation shows what is maybe a typo: one of the men that didn't treat right the girl is called “Solo” in the original Wassoulou lyrics, but “Sola” in the translation. We have amended this slight imperfection. [CCG/AWS Staff]
WHAT TO DO?
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 + Donatella Leoni 1/11/2018 - 12:16
A cura dello staff CCG / AWS Staff
Nota. Assumendo che sia stata condotta dalla traduzione inglese, la traduzione originaria italiana proposta da Donatella Leoni era incompleta ed errata in diversi punti. Abbiamo quindi provveduto a integrarla, e a rifarla laddove necessario. [CCG/AWS Staff]
Nota. Assumendo che sia stata condotta dalla traduzione inglese, la traduzione originaria italiana proposta da Donatella Leoni era incompleta ed errata in diversi punti. Abbiamo quindi provveduto a integrarla, e a rifarla laddove necessario. [CCG/AWS Staff]
COSA FARE?
(continua)
(continua)
Clandestin
Album: Kanou (2011)
They wanted to travel as everyone does. They wanted to cross the ocean. They were told they didn't have the right. Couldn't their leaders do something to encourage them to stay home and build a better life together? This gave them even more desire to travel: the more you are refused, the greater the desire! People told them "No!" After ten years of refusal to their visa applications they decide to leave on foot! The journey takes a day, a year, two years, five years, ten years. Many perish, they die en route and no one knows any more of them. They are called "illegals", but I call them warriors as it's not easy to leave everything behind and to trust in the unknown. In Bambara, we call them nomads. Travelling has really become part of our culture, which is why I call them by their real names. This song is dedicated to all the brothers who die on this trip and to those... (continua)
They wanted to travel as everyone does. They wanted to cross the ocean. They were told they didn't have the right. Couldn't their leaders do something to encourage them to stay home and build a better life together? This gave them even more desire to travel: the more you are refused, the greater the desire! People told them "No!" After ten years of refusal to their visa applications they decide to leave on foot! The journey takes a day, a year, two years, five years, ten years. Many perish, they die en route and no one knows any more of them. They are called "illegals", but I call them warriors as it's not easy to leave everything behind and to trust in the unknown. In Bambara, we call them nomads. Travelling has really become part of our culture, which is why I call them by their real names. This song is dedicated to all the brothers who die on this trip and to those... (continua)
N’ko sababu kè
(continua)
(continua)
28/1/2013 - 23:52
Bonya
(2018)
Album: Fenfo
Bonya significa rispetto. Respect - R.E.S.P.E.C.T. Mettiamo da parte le nostre differenze per un mondo di solidarietà e di pace.
Come spesso succede le parole in bambara sono per ora irreperibili e dobbiamo accontentarci della traduzione inglese da Sacks & Co.
Album: Fenfo
Bonya significa rispetto. Respect - R.E.S.P.E.C.T. Mettiamo da parte le nostre differenze per un mondo di solidarietà e di pace.
Come spesso succede le parole in bambara sono per ora irreperibili e dobbiamo accontentarci della traduzione inglese da Sacks & Co.
...
23/9/2018 - 21:45
Fenfo
[2018]
Parole e musica di Fatoumata Diawara
La traduzione inglese di autore ignoto da Sacks And Co
bel concerto stasera a Breslavia, grazie Africa, grazie Fatoumata, grazie, grazie, grazie...
Parole e musica di Fatoumata Diawara
La traduzione inglese di autore ignoto da Sacks And Co
bel concerto stasera a Breslavia, grazie Africa, grazie Fatoumata, grazie, grazie, grazie...
Fenfo (Something to say)
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek 25/6/2018 - 01:04
sarà un bel film, credo
I confini della rabbia
Un agricoltore piemontese vive accanto a un campo di migranti stagionali. Una vicinanza che evidenzia due diverse realtà fatte di solitudine, rabbia e delusione. Leggi
Krzysiek 27/6/2018 - 17:46
Kanou
[2011]
EP: Kanou
(Released)
"Pare che parla di una donna che ha perso il suo marito in guerra." [pKW]
Fatoumata Diawara: Mali's voice of protest cries freedom
The singer tells Susie Mesure why Friday's concert marking International Women's Day means so much
Susie Mesure
The Independent Online, Sunday 3 March 2013
Sung in her native Bambara, the words of Fatoumata Diawara's songs will be a mystery to most of the audience in London at next Friday night's concert. But the sentiment behind the Malian singer's lyrics will strike a chord far beyond those gathered on the South Bank for a concert to mark International Women's Day.
Sitting in a central London café, swaddled in a grey puffa coat, her thick cream scarf wrapped tight against the chill, Diawara explains: "We have to keep singing. Women need more motivation. We need to wake up women's consciences and say, 'Don't give up.... (continua)
EP: Kanou
(Released)
"Pare che parla di una donna che ha perso il suo marito in guerra." [pKW]
Fatoumata Diawara: Mali's voice of protest cries freedom
The singer tells Susie Mesure why Friday's concert marking International Women's Day means so much
Susie Mesure
The Independent Online, Sunday 3 March 2013
Sung in her native Bambara, the words of Fatoumata Diawara's songs will be a mystery to most of the audience in London at next Friday night's concert. But the sentiment behind the Malian singer's lyrics will strike a chord far beyond those gathered on the South Bank for a concert to mark International Women's Day.
Sitting in a central London café, swaddled in a grey puffa coat, her thick cream scarf wrapped tight against the chill, Diawara explains: "We have to keep singing. Women need more motivation. We need to wake up women's consciences and say, 'Don't give up.... (continua)
O donna, ne ni n'jarabi de kèlèla, O donna
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek 26/12/2016 - 03:05
Percorsi:
Canzoni d'amore contro la guerra
c'è un problema sulla pagina di questa canzone. Le parole sono quelle di Kanou ma la traduzione è quella di Sowa, che è un'altra canzone di Fatoumata Diawara. C'è da capire se l'interpretazione di Krzys si riferisse a questa canzone all'altra. Penso che l'errore derivi da lyrics translate dove la traduzione è inserita sotto il titolo sbagliato.
Lorenzo 14/10/2017 - 21:40
ah no penso che sia sbagliato nel sito ufficiale (in francese sono invertite le traduzioni?). Ora cerco meglio...
no penso che sia giusto e sul sito ufficiale abbiano scambiato le traduzioni perché secondo questo dizionario Kanou, o kanu, vuol dire proprio "amore" in bambara.
Lorenzo 14/10/2017 - 21:53
Ho fatto un esperimento: ho preso un verso qualsiasi della canzone e ho fatto una ricerca su Google. Come si può vedere, il verso è attribuito praticamente a casaccio tra "Kanou" e "Sowa". Salud!
Riccardo Venturi 15/10/2017 - 07:49
però ascoltando la canzone le parole corrispondono a Kanou. C'è da capire se la traduzione sia della canzone giusta, ma credo di sì.
Lorenzo 15/10/2017 - 10:55
Tutto l'equivoco parte probabilmente dal sito ufficiale dell'artista dove non solo vengono scambiati i testi di due canzoni, cioè "Kanou" e "Sowa", ma anche le rispettive traduzioni in inglese e francese sotto i testi originali.
http://www.fatoumatadiawara.com/parolessowa
http://www.fatoumatadiawara.com/lyricssowa
Sulla lingua Bamanankan (Bamabara) ho trovato solo questo:
https://bm.wikipedia.org/wiki/Bamanankan
https://wikitravel.org/en/Bambara_phra...
https://joshuaproject.net/languages/bam
Neanche un dizionario per essere certo che la parola "kanou" vuol dire "amore" in bambara, ma lo dice Fatoumata stessa:
Bisogna darle fiducia :)
Salud
http://www.fatoumatadiawara.com/parolessowa
http://www.fatoumatadiawara.com/lyricssowa
Sulla lingua Bamanankan (Bamabara) ho trovato solo questo:
https://bm.wikipedia.org/wiki/Bamanankan
https://wikitravel.org/en/Bambara_phra...
https://joshuaproject.net/languages/bam
Neanche un dizionario per essere certo che la parola "kanou" vuol dire "amore" in bambara, ma lo dice Fatoumata stessa:
Bisogna darle fiducia :)
Salud
Krzysiek 16/10/2017 - 23:12
Kèlè
[2011]
Parole e musica di Fatoumata Diawara (1982-), cantautrice, compositrice ed attrice maliana che vive tra Bamako e Parigi.
Nel suo album d’esordio, “Fatou”
Io AMO questa donna!
“Je demande aux chefs d’État africains de cesser de faire la guerre. Je demande aux dirigeants du monde entier de cesser de faire la guerre. Elle n'a profité qu'aux dirigeants et à leurs clans. Tout ce sang qui coule et tous ces innocents qui meurent pour rien !” - Fatoumata Diawara
Parole e musica di Fatoumata Diawara (1982-), cantautrice, compositrice ed attrice maliana che vive tra Bamako e Parigi.
Nel suo album d’esordio, “Fatou”
Io AMO questa donna!
“Je demande aux chefs d’État africains de cesser de faire la guerre. Je demande aux dirigeants du monde entier de cesser de faire la guerre. Elle n'a profité qu'aux dirigeants et à leurs clans. Tout ce sang qui coule et tous ces innocents qui meurent pour rien !” - Fatoumata Diawara
Ni n’ye n’miri ne bè kasila
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/5/2015 - 14:02
Ho guardato le date del suo tour e non ce n'è nemmeno una in Italia... Incredibile! Siamo proprio un paese di provinciali, non solo nel calcio...
Fra l'altro a Breslavia il suo concerto si terrà presso la Synagoga Pod Białym Bocianem, uno dei fulcri dell'ebraismo in Polonia...
IO AMO QUESTA DONNA! PERCHE' NON VIENI IN ITALIA?!?
Fra l'altro a Breslavia il suo concerto si terrà presso la Synagoga Pod Białym Bocianem, uno dei fulcri dell'ebraismo in Polonia...
IO AMO QUESTA DONNA! PERCHE' NON VIENI IN ITALIA?!?
B.B. 8/4/2018 - 22:38
Per quanto ne so io ce l'avete di casa. Sta a Bergamo, con un italiano. Ma che ti lamenti e che ti lamenti...? Se no, puoi sempre fare un salto da noi a WrocLove, ehe, ehe :)
krzyś 8/4/2018 - 22:44
L'industria bellica israeliana ha prodotto migliaia di profughi
di Vijay Prashad, storico, 6 aprile 2018
di Vijay Prashad, storico, 6 aprile 2018
Boloko
[2011]
Parole e musica di Fatoumata Diawara
Nel suo disco intitolato “Fatou”
Parole e musica di Fatoumata Diawara
Nel suo disco intitolato “Fatou”
U y’a tigè farikolo min bè n’kè muso ye u y’a bò n’na
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/10/2017 - 14:40
Con il termine "Circoncisione femminile" si intende una serie di interventi di mutilazione dei genitali esterni femminili giustificati esclusivamente dalla "tradizione" e privi di alcuna giustificazione terapeutica e vantaggio di salute, e che comportano una seria compromissione della sessualità femminile, associata a dolore cronico, infezioni ricorrenti, infertilità, aumentata mortalità materno-infantile al parto. Se ne distinguono diversi tipi: la circoncisione del clitoride, la sua completa escissione e l'infibulazione vera e propria che comporta l'escissione anche delle piccole labbra, delle grandi labbra e cucitura della vagina.
Dq82 13/10/2017 - 16:47
Dq82, grazie, hai fatto bene a descrivere la cosa, soprattutto con la precisione e anche un po' la "freddezza" che ti vengono dalla professione medica.
A leggerlo ed immaginarselo uno non ci crede. Ma come possono esistere degli abissi di ignoranza e di mostruosità dove si fanno cose del genere?
Non potendo darmi una risposta e, anzi, venendomi in mente altre 3.000 domande del genere, ribadisco la mia speranza nell'estinzione prossima del genere umano.
Chissà se tra USA, Corea del Nord, Iran e parecchi altri non c'è qualcuno disposto ad esaudirmi quanto prima?
Saluti
A leggerlo ed immaginarselo uno non ci crede. Ma come possono esistere degli abissi di ignoranza e di mostruosità dove si fanno cose del genere?
Non potendo darmi una risposta e, anzi, venendomi in mente altre 3.000 domande del genere, ribadisco la mia speranza nell'estinzione prossima del genere umano.
Chissà se tra USA, Corea del Nord, Iran e parecchi altri non c'è qualcuno disposto ad esaudirmi quanto prima?
Saluti
B.B. 13/10/2017 - 21:48
Tonbuktu faso [Timbuktu fasso]
[2014]
Written by Fatoumata Diawara
Scritta da Fatoumata Diawara
Écrite par Fatoumata Diawara
Composed by Fatoumata Diawara and Amine Bouhafa
Composta da Fatoumata Diawara e Amine Bouhafa
Composée par Fatoumata Diawara et Amine Bouhafa
Based on the Timbuktu main theme by Amine Bouhafa
Arranged & produced by Amine Bouhafa
Basata sul 'Timbuktu main theme' di Amine Bouhafa
Arrangiata e prodotta da Amine Bouhafa
Basée sur le 'Timbuktu main theme' d'Amine Bouhafa
Arrangée et produite par Amine Bouhafa
TIMBUKTU
A film directed by Abderrahmane Sissako
P&C2014 LES FILMS DU WORSO / DUNE VISION
The city of Timbuktu is under the occupation of extremist Islamists bearing a jihadist black flag. Kidane is a cattle herder who lives outside of the city. One day, one of his cows accidentally damages the net of a fisherman. The enraged fisherman kills the cow. Kidane confronts... (continua)
Written by Fatoumata Diawara
Scritta da Fatoumata Diawara
Écrite par Fatoumata Diawara
Composed by Fatoumata Diawara and Amine Bouhafa
Composta da Fatoumata Diawara e Amine Bouhafa
Composée par Fatoumata Diawara et Amine Bouhafa
Based on the Timbuktu main theme by Amine Bouhafa
Arranged & produced by Amine Bouhafa
Basata sul 'Timbuktu main theme' di Amine Bouhafa
Arrangiata e prodotta da Amine Bouhafa
Basée sur le 'Timbuktu main theme' d'Amine Bouhafa
Arrangée et produite par Amine Bouhafa
TIMBUKTU
A film directed by Abderrahmane Sissako
P&C2014 LES FILMS DU WORSO / DUNE VISION
The city of Timbuktu is under the occupation of extremist Islamists bearing a jihadist black flag. Kidane is a cattle herder who lives outside of the city. One day, one of his cows accidentally damages the net of a fisherman. The enraged fisherman kills the cow. Kidane confronts... (continua)
Ko o ye ne faso ye
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek W2 [Wrona + Wenturi] 26/12/2016 - 02:38
Percorsi:
Colonne Sonore di film contro la guerra
tirée de Mali Pense
Traduzione francese, con note, tratta da Mali Pense
French translation, with notes, from Mali Pense
Traduzione francese, con note, tratta da Mali Pense
French translation, with notes, from Mali Pense
TOMBOUCTOU, MON PAYS [1]
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/12/2016 - 16:08
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La cantante maliana Fatoumata Diawara ha riunito nella capitale Bamako un gruppo di 40 musicisti per registrare una canzone per la pace in risposta alla insurrezione islamista nel nord del paese. Tra gli ospiti il grande suonatore di kora Toumani Diabaté, Habib Koité, Oumou Sangaré e Amadou et Mariam.
Ad essere sinceri il testo della canzone, molto generico e retorico, non mi convince più di tanto, ma la musica è molto coinvolgente (il Mali è un paese con una grande tradizione musicale) e gli interpreti eccellenti. Ancora meno mi convincono le ragioni addotte dal governo "socialista" francese per intervenire in un conflitto per motivi neo-colonialisti al solito mascherati da grandi proclami umanitari (e ancora c'è chi ci crede).
Purtroppo non sono riuscito a trovare da nessuna parte il testo originale e dobbiamo accontentarci delle traduzioni in francese ed inglese.