High-Flying Bird
[1963]
Album “High Flying Bird”
Scritta da Billy Edward "Edd" Wheeler, importante cantautore country americano molto attivo negli anni 60 e 70.
Trovata su Raymond’s Folk Song Page
Canzone in cui un minatore immagina di fuggire alla sua miserevole vita guardando un uccello che vola alto nel cielo e realizzando che l’unica sua possibilità di fuga è la morte…
Un brano reso famoso soprattutto nelle successive esecuzioni dei Jefferson Airplane, di Richie Havens e di Gram Parsons.
Album “High Flying Bird”
Scritta da Billy Edward "Edd" Wheeler, importante cantautore country americano molto attivo negli anni 60 e 70.
Trovata su Raymond’s Folk Song Page
Canzone in cui un minatore immagina di fuggire alla sua miserevole vita guardando un uccello che vola alto nel cielo e realizzando che l’unica sua possibilità di fuga è la morte…
Un brano reso famoso soprattutto nelle successive esecuzioni dei Jefferson Airplane, di Richie Havens e di Gram Parsons.
There’s a high flyin’ bird up in the sky
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 10/5/2011 - 13:34
The Klan
[1951]
Album "Something Else Again", 1968
Scritta da David e Alan Arkin con lo pseudonimo di David e Alan Gray.
La canzone sii trova anche eseguita dal vivo da Ewan MacColl, Peggy Seeger nell'album "Songs of Struggle" del 1976 e anche interpretata da Gil Scott-Heron nel suo album "Real Eyes" del 1980
L'autore di questa canzone, David Arkin, era insegnante, pittore e scrittore. Nel secondo dopoguerra trovò lavoro negli Studios di Hollywood ma lo perse quasi subito quando, accusato di essere comunista – erano gli anni in cui furibonda impazzava la "caccia alle streghe" - rifiutò di presentarsi a rispondere davanti alla commissione sulle attività anti-americane. La famiglia Arkin fu segnata da questa vicenda e non è certo un caso se questa canzone David e il figlio Alan la firmarono con lo pseudonimo di Gray. E non è neppure un caso se, all'inizio della sua carriera come attore cinematogafico,... (continua)
Album "Something Else Again", 1968
Scritta da David e Alan Arkin con lo pseudonimo di David e Alan Gray.
La canzone sii trova anche eseguita dal vivo da Ewan MacColl, Peggy Seeger nell'album "Songs of Struggle" del 1976 e anche interpretata da Gil Scott-Heron nel suo album "Real Eyes" del 1980
L'autore di questa canzone, David Arkin, era insegnante, pittore e scrittore. Nel secondo dopoguerra trovò lavoro negli Studios di Hollywood ma lo perse quasi subito quando, accusato di essere comunista – erano gli anni in cui furibonda impazzava la "caccia alle streghe" - rifiutò di presentarsi a rispondere davanti alla commissione sulle attività anti-americane. La famiglia Arkin fu segnata da questa vicenda e non è certo un caso se questa canzone David e il figlio Alan la firmarono con lo pseudonimo di Gray. E non è neppure un caso se, all'inizio della sua carriera come attore cinematogafico,... (continua)
Countryside was cold and still
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 17/4/2010 - 15:46
Can We Go Higher ?
Nenad Bach wrote this song when war in Croatia broke out.
Its meaning is to get above the eavil and hatred in the world. In addition, he has performed all over the world with a wide range of artists, including Luciano Pavarotti, Bono & The Edge (U2), Brian Eno, Indigo Girls, Richie Havens, Garth Hudson & Grateful Dead, Martin Sheen, Michael York, John Malkovich, Ellen Burstyn, and many more. He performed at Woodstock '94, and in 1998 he made a compilation album with Bruce Springsteen, Leonard Cohen and Allen Ginsberg.
Its meaning is to get above the eavil and hatred in the world. In addition, he has performed all over the world with a wide range of artists, including Luciano Pavarotti, Bono & The Edge (U2), Brian Eno, Indigo Girls, Richie Havens, Garth Hudson & Grateful Dead, Martin Sheen, Michael York, John Malkovich, Ellen Burstyn, and many more. He performed at Woodstock '94, and in 1998 he made a compilation album with Bruce Springsteen, Leonard Cohen and Allen Ginsberg.
A thousand candles in the air
(continua)
(continua)
inviata da Teo Zokvich 22/1/2008 - 23:24
Percorsi:
Guerre nei Balcani negli anni '90
What About Me
(Dino Valente)
December, 1970
Canzone che apre e dà il titolo al quinto album di Dino Valenti e soci.
Scritta da Jesse Oris Farrow, pseudonimo di Dino Valenti, pseudonimo di Chet Powers.
Interpretata anche da Richie Havens
Un attacco senza mezzi termini all’America capitalista, imperialista e militarista degli anni di Nixon e della guerra in Vietnam. Nei versi che recitano “Se scendi in piazza per ciò in cui credi, preparati ad essere ucciso” e “Mi sento uno straniero nel paese in cui sono nato” c’è tutta la rabbia dei Quicksilver e di tutti i giovani americani per gli assassinii di Stato avvenuti alla Kent University nel maggio di quello stesso anno (e si vedano al proposito le molte canzoni presenti sul sito, da Ohio a Driving Through Mythical America a The Knife).
(Bartleby)
The aftermath of Kent State and Jackson State even had some of the hippie bands of San Francisco... (continua)
December, 1970
Canzone che apre e dà il titolo al quinto album di Dino Valenti e soci.
Scritta da Jesse Oris Farrow, pseudonimo di Dino Valenti, pseudonimo di Chet Powers.
Interpretata anche da Richie Havens
Un attacco senza mezzi termini all’America capitalista, imperialista e militarista degli anni di Nixon e della guerra in Vietnam. Nei versi che recitano “Se scendi in piazza per ciò in cui credi, preparati ad essere ucciso” e “Mi sento uno straniero nel paese in cui sono nato” c’è tutta la rabbia dei Quicksilver e di tutti i giovani americani per gli assassinii di Stato avvenuti alla Kent University nel maggio di quello stesso anno (e si vedano al proposito le molte canzoni presenti sul sito, da Ohio a Driving Through Mythical America a The Knife).
(Bartleby)
The aftermath of Kent State and Jackson State even had some of the hippie bands of San Francisco... (continua)
You poisoned my sweet water.
(continua)
(continua)
18/8/2005 - 18:02
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Richie Havens ha costruito sul palco di Woodstock uno dei momenti significativi del festival, di quelli che restano come punti fermi nella memoria di quell'evento. La sua "Freedom" resta una delle canzoni più emblematiche del festival. [...] Richie Havens, forse anche per il ritardo di altri, dovuto al caos che si era creato sulla stada che portava a Bethel, dove effettivamente si svolse il festival, fu il primo ad affrontare i cinquecentomila della platea, che probabilmente non erano ancora tutti, e a provare comunque il brivido che trasmetteva. Havens definì quella sensazione un "incidente cosmico". La sua "Freedom" (improvvisata sullo standard Motherless Child, sembra perché Havens aveva finito le canzoni del suo repertorio ma continuava ad essere richiamato sul palco dal pubblico), che innescò la prima scintilla fra il palco e la sterminata platea di Woodstock, risente... (continua)