Tartarassa ni voutor
Tartarassa ni voutor
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 23/4/2012 - 12:01
Percorsi:
I Catari e la Crociata Albigese
La versione occitana dei Massilia Sound System, scritta da René Mazzarino a partire dalla canzone di Peire Cardenal.
Musica di François Ridel, Laurent Garibaldi e Dominique Danger.
Dall’album “3968 CR 13” del 2001.
Dall’album “3968 CR 13” del 2001.
TARTARASSAS E VAUTORS
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 23/4/2012 - 12:04
Versione di Manu Théron, Youssef Hbeisch, Grégory Dargent - Sirventés (Accords Croisés/Ducale, 2014)
dq82 12/6/2015 - 18:00
A totas partz vei mescl' ab avarésa
[tra il 1235 ed il 1237]
Testo trovato sul sito dedicato a Pèire Cardenal
Un “sirventès”, una canzone di denuncia, una canzone “engagé” del grande trovatore occitano Pèire Cardenal, nato alla fine del XII secolo nell’Auvergne e vissuto tra le corti dei signori di Tolosa e del re Giacomo d’Aragona.
Sintetizzò il suo programma artistico in questi versi:
“Tostemps vir cuidar en sabér
E camgi so cug per so sai,
E lais mentir per dire vér, […]”
“Ho sempre cercato di sostituire la conoscenza alle credenze
e cambio ‘io credo’ con ‘io so’
e rinuncio alla menzogna per la verità, […]
E’ indicato da alcuni studiosi – ma senza che ve ne sia certezza documentale – pure come l’autore della parte anonima della “Canso de la Crosada”, il poema che descrive i primi dieci anni (dal 1208 al 1218) della terribile crociata scatenata da papa Innocenzo III contro i càtari o albigesi.
Si... (continua)
Testo trovato sul sito dedicato a Pèire Cardenal
Un “sirventès”, una canzone di denuncia, una canzone “engagé” del grande trovatore occitano Pèire Cardenal, nato alla fine del XII secolo nell’Auvergne e vissuto tra le corti dei signori di Tolosa e del re Giacomo d’Aragona.
Sintetizzò il suo programma artistico in questi versi:
“Tostemps vir cuidar en sabér
E camgi so cug per so sai,
E lais mentir per dire vér, […]”
“Ho sempre cercato di sostituire la conoscenza alle credenze
e cambio ‘io credo’ con ‘io so’
e rinuncio alla menzogna per la verità, […]
E’ indicato da alcuni studiosi – ma senza che ve ne sia certezza documentale – pure come l’autore della parte anonima della “Canso de la Crosada”, il poema che descrive i primi dieci anni (dal 1208 al 1218) della terribile crociata scatenata da papa Innocenzo III contro i càtari o albigesi.
Si... (continua)
A totas partz vei mescl' ab avarésa
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 13/4/2012 - 10:56
Percorsi:
I Catari e la Crociata Albigese
d'une chanson provençale du XIII ième siècle – A totas partz vei mescl' ab avarésa - Pèire Cardenal – vers 1235.
Un “sirventès”, une chanson de dénonciation, une canzone engagée du grand troubadour ou trouvère occitan Pèire Cardenal, né à la fin du XII ième siècle en Auvergne et qui vécut aux cours des seigneurs de Toulouse et du Roi Jacques d’Aragon.
Il synthétisa son programme artistique dans ces vers :
« Tostemps vir cuidar en sabér
E camgi so cug per so sai,
E lais mentir per dire vér, […] »
« J'ai toujours cherché à substituer la connaissance aux croyances
Et je remplace « je crois » par « je sais »
Et je renonce au mensonge pour la vérité... ».
Il est signalé par certains érudits – mais sans certitude documentaire – comme étant l'auteur de la partie anonyme de la « Canso de la Crosada », le poème qui décrit les dix premières années ( 1208-1218) de la terrible croisade... (continua)
Un “sirventès”, une chanson de dénonciation, une canzone engagée du grand troubadour ou trouvère occitan Pèire Cardenal, né à la fin du XII ième siècle en Auvergne et qui vécut aux cours des seigneurs de Toulouse et du Roi Jacques d’Aragon.
Il synthétisa son programme artistique dans ces vers :
« Tostemps vir cuidar en sabér
E camgi so cug per so sai,
E lais mentir per dire vér, […] »
« J'ai toujours cherché à substituer la connaissance aux croyances
Et je remplace « je crois » par « je sais »
Et je renonce au mensonge pour la vérité... ».
Il est signalé par certains érudits – mais sans certitude documentaire – comme étant l'auteur de la partie anonyme de la « Canso de la Crosada », le poème qui décrit les dix premières années ( 1208-1218) de la terrible croisade... (continua)
DE TOUS CÔTÉS, MÊLÉE À L'AVARICE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 12/6/2012 - 14:41
Tot aissi soi desconsellatz
[intorno al 1270]
Testo trovato sul sito dedicato a Pèire Cardenal
Siamo intorno al 1270.
Il grande trovatore linguadociano, che nella sua vita ne ha viste (e cantate) di tutti i colori, è ormai molto vecchio, ultra ottantenne, forse ha perso la protezione del suo ultimo signore, è povero, “tot desconsellatz”, ma la testa funziona ancora bene e la sua parola è ancora sferzante… E allora - ancora una volta, come sempre ha fatto – lancia il suo “sirventès”, il suo personale “guai ai ricchi”, all’indirizzo dei potenti avidi, ingiusti e crudeli che “non conoscono l’amore e le azioni onorevoli, che odiano il povero e lo perseguitano se solo osa dire la verità”…
Pèire Cardenal, un uomo ed un artista coraggioso che, nell’arco di quasi un secolo, ha saputo cantare e raccontare con forza e sincerità la guerre de cent mille ans che i ricchi hanno sempre fatto, continuano a fare e sempre faranno ai poveri…
Testo trovato sul sito dedicato a Pèire Cardenal
Siamo intorno al 1270.
Il grande trovatore linguadociano, che nella sua vita ne ha viste (e cantate) di tutti i colori, è ormai molto vecchio, ultra ottantenne, forse ha perso la protezione del suo ultimo signore, è povero, “tot desconsellatz”, ma la testa funziona ancora bene e la sua parola è ancora sferzante… E allora - ancora una volta, come sempre ha fatto – lancia il suo “sirventès”, il suo personale “guai ai ricchi”, all’indirizzo dei potenti avidi, ingiusti e crudeli che “non conoscono l’amore e le azioni onorevoli, che odiano il povero e lo perseguitano se solo osa dire la verità”…
Pèire Cardenal, un uomo ed un artista coraggioso che, nell’arco di quasi un secolo, ha saputo cantare e raccontare con forza e sincerità la guerre de cent mille ans che i ricchi hanno sempre fatto, continuano a fare e sempre faranno ai poveri…
Tot aissi soi desconsellatz
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 4/5/2012 - 14:22
Qui ve gran maleza faire
[Prima metà del 1200?]
Testo trovato sul sito dedicato a Pèire Cardenal
Forte invettiva - di data indeterminata - contro i “ricx homs”, i ricchi e i potenti “predatori”, “ladri” e “briganti”, che non fanno che godere nel cercare rogne, nel perseguitare e minacciare questo e quell’altro, che vivono nello sfarzo grazie ai bottini delle loro guerre, alla coartazione della giustizia, alle ingiuste esazioni, alla violenza sui più deboli… Sono questi ricchi e potenti più nefasti e letali, delle tempeste, delle epidemie e delle carestie…
Testo trovato sul sito dedicato a Pèire Cardenal
Forte invettiva - di data indeterminata - contro i “ricx homs”, i ricchi e i potenti “predatori”, “ladri” e “briganti”, che non fanno che godere nel cercare rogne, nel perseguitare e minacciare questo e quell’altro, che vivono nello sfarzo grazie ai bottini delle loro guerre, alla coartazione della giustizia, alle ingiuste esazioni, alla violenza sui più deboli… Sono questi ricchi e potenti più nefasti e letali, delle tempeste, delle epidemie e delle carestie…
Qui ve gran maleza faire
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 4/5/2012 - 13:52
Atressi com per fargar
[1212-13]
Testo trovato sul sito dedicato a Pèire Cardenal
Un “sirventès”, un’invettiva scagliata contro gli sterminatori crociati che solo qualche anno prima avevano massacrato gli abitanti di Béziers (almeno 5.000 morti) che avevano rifiutato di arrendersi e di consegnare i pochi eretici catari presenti in città…
La dedica, in particolare, sembra sia per Bertrand de Chalençon, vescovo-guerriero di Puy-en-Velay - la città natale di Pèire Cardenal - che si era distinto per ferocia nelle prime fasi della crociata contro gli albigesi… Ma la canzone potrebbe essere indirizzata addirittura ad Arnaud Amaury in persona, il monaco cistercense rappresentante di papa Innocenzo III nella crociata, quello che proprio a Béziers pronunciò la storica – ed agghiacciante – frase “Uccideteli tutti, Dio riconoscerà i suoi” …
A pochi passi dal mercante, Uberto e Willalme contemplavano il... (continua)
Testo trovato sul sito dedicato a Pèire Cardenal
Un “sirventès”, un’invettiva scagliata contro gli sterminatori crociati che solo qualche anno prima avevano massacrato gli abitanti di Béziers (almeno 5.000 morti) che avevano rifiutato di arrendersi e di consegnare i pochi eretici catari presenti in città…
La dedica, in particolare, sembra sia per Bertrand de Chalençon, vescovo-guerriero di Puy-en-Velay - la città natale di Pèire Cardenal - che si era distinto per ferocia nelle prime fasi della crociata contro gli albigesi… Ma la canzone potrebbe essere indirizzata addirittura ad Arnaud Amaury in persona, il monaco cistercense rappresentante di papa Innocenzo III nella crociata, quello che proprio a Béziers pronunciò la storica – ed agghiacciante – frase “Uccideteli tutti, Dio riconoscerà i suoi” …
A pochi passi dal mercante, Uberto e Willalme contemplavano il... (continua)
Atressi com per fargar
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 4/5/2012 - 11:51
Percorsi:
Eresie ed eretici, I Catari e la Crociata Albigese
De sirventes faire no-m tuèill
[intorno al 1250]
Testo trovato sul sito dedicato a Pèire Cardenal
Il grande trovatore originario di Puy-en-Velay in Alvernia scrisse questa invettiva ormai settantenne, ad un età che già consente qualche bilancio:
“Non posso impedirmi di comporre invettive, e vi dirò perché: perché odio il Torto, come sapete, ed amo la Ragione, ed è sempre stato così. Ho un senso di giustizia profondo, cosa per cui gli ingiusti sono miei nemici e mi odiano, ma poco importa… Più i miei occhi guardano il genere umano, meno stimo gli uomini; più mi accompagno a loro e più mi fanno incazzare, e più li ascolto meno credo loro; e più frequento le loro case meno son contento.. Ah, se solo potessi vivere di quel che ho, non andrei certo a sedermi accanto ai loro focolari!”
E come dargli torto!
Nato nel 1880, nel pieno della sua lunga vita artistica Pèire Cardenal fu testimone sia della preparazione,... (continua)
Testo trovato sul sito dedicato a Pèire Cardenal
Il grande trovatore originario di Puy-en-Velay in Alvernia scrisse questa invettiva ormai settantenne, ad un età che già consente qualche bilancio:
“Non posso impedirmi di comporre invettive, e vi dirò perché: perché odio il Torto, come sapete, ed amo la Ragione, ed è sempre stato così. Ho un senso di giustizia profondo, cosa per cui gli ingiusti sono miei nemici e mi odiano, ma poco importa… Più i miei occhi guardano il genere umano, meno stimo gli uomini; più mi accompagno a loro e più mi fanno incazzare, e più li ascolto meno credo loro; e più frequento le loro case meno son contento.. Ah, se solo potessi vivere di quel che ho, non andrei certo a sedermi accanto ai loro focolari!”
E come dargli torto!
Nato nel 1880, nel pieno della sua lunga vita artistica Pèire Cardenal fu testimone sia della preparazione,... (continua)
De sirventes faire no-m tuèill
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 4/5/2012 - 11:04
Percorsi:
I Catari e la Crociata Albigese
Razos es qu'ieu m'esbaudei
[1214]
Proposta anche da Claude Marti nel disco “L'agonie du Languedoc” del 1976.
Un “sirventès”, un’invettiva con cui il grande trovatore gioisce della morte di Baldovino, fratellastro di Raimondo VI di Tolosa, che il 17 febbraio 1214, per ordine dello stesso conte, fu prelevato dal suo castello ed impiccato come traditore per avere partecipato ad una decisiva battaglia dalla parte dei baroni francesi e dei crociati che stavano aggredendo la Linguadoca con la scusa della repressione dell’eresia albigese.
Baldovino - che il potente Raimondo per molti anni non aveva voluto riconoscere e al quale non aveva poi accordato che le briciole della sua eredità – era stato convinto a passare al campo nemico da Simon di Monfort, capo dei crociati, con la promessa di terre e ricchezze.
Era stato anche grazie al tradimento di Baldovino che il 12 settembre 1213 nei pressi di Muret gli... (continua)
Proposta anche da Claude Marti nel disco “L'agonie du Languedoc” del 1976.
Un “sirventès”, un’invettiva con cui il grande trovatore gioisce della morte di Baldovino, fratellastro di Raimondo VI di Tolosa, che il 17 febbraio 1214, per ordine dello stesso conte, fu prelevato dal suo castello ed impiccato come traditore per avere partecipato ad una decisiva battaglia dalla parte dei baroni francesi e dei crociati che stavano aggredendo la Linguadoca con la scusa della repressione dell’eresia albigese.
Baldovino - che il potente Raimondo per molti anni non aveva voluto riconoscere e al quale non aveva poi accordato che le briciole della sua eredità – era stato convinto a passare al campo nemico da Simon di Monfort, capo dei crociati, con la promessa di terre e ricchezze.
Era stato anche grazie al tradimento di Baldovino che il 12 settembre 1213 nei pressi di Muret gli... (continua)
Razos es qu'ieu m'esbaudei
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 3/5/2012 - 11:20
Tot farai una demanda
[tra il 1250 ed il 1273]
Testo trovato sul sito dedicato a Pèire Cardenal
Dopo A totas partz vei mescl' ab avarésa, Per fols tenc Polhes e Lombartz e Tostemps vir cuidar en sabér, un altro “sirventès”, una canzone di denuncia, una canzone “engagé” del grande trovatore occitano Pèire Cardenal, nato alla fine del XII secolo nell’Auvergne e vissuto tra le corti dei signori di Tolosa e del re Giacomo d’Aragona.
Qui l’invettiva ha una portata generale, per fustigare l’avidità dei potenti:
Testo trovato sul sito dedicato a Pèire Cardenal
Dopo A totas partz vei mescl' ab avarésa, Per fols tenc Polhes e Lombartz e Tostemps vir cuidar en sabér, un altro “sirventès”, una canzone di denuncia, una canzone “engagé” del grande trovatore occitano Pèire Cardenal, nato alla fine del XII secolo nell’Auvergne e vissuto tra le corti dei signori di Tolosa e del re Giacomo d’Aragona.
Qui l’invettiva ha una portata generale, per fustigare l’avidità dei potenti:
“Colui che perde Dio per conquistare fortezze
e si arma per depredare i beni altrui,
è giusto che mal gliene incolga […]
e si arma per depredare i beni altrui,
è giusto che mal gliene incolga […]
Tot farai una demanda
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 13/4/2012 - 13:27
Un piccolissimo appunto: in Italiano l' "Auvergne" ha un suo bel nome tradizionale: "Alvernia" (che poi è quello latino). Anche la Chanson pour l'Auvergnat di Brassens in italiano si chiama "Canzone per l'Alverniate". Saluti!
Riccardo Venturi 19/4/2012 - 08:15
Del tot vey remaner valor
[dopo il 1229]
Nell’opera di Jordi Savall “Le royaume oublié – La croisade contre les Albigeois - La tragédie Cathare” con gli ensemble di musica antica Hespèrion XXI e Capella Reial de Catalunya.
Un “sirventès” in cui la tragedia dei catari è ormai solo sullo sfondo, il che fa supporre che sia stato composto dopo la “pace” di Meaux-Paris con cui (ma solo formalmente) si concluse la crociata contro gli albigesi. Quel trattato vide anche sancire un compromesso tra il vincitore, il re di Francia Luigi IX (figlio del Luigi che aveva condotto l’ultima fase della crociata e dell’occupazione della Linguadoca) e lo sconfitto, il conte di Tolosa Raimondo VII (citato nell’ultima strofa, figlio del Raimondo che era riuscito per anni a tenere testa ai crociati): quest’ultimo dovette cedere molti territori alla chiesa e divenire vassallo del re.
“Ricordati, prode conte di Tolosa, quel... (continua)
Nell’opera di Jordi Savall “Le royaume oublié – La croisade contre les Albigeois - La tragédie Cathare” con gli ensemble di musica antica Hespèrion XXI e Capella Reial de Catalunya.
Un “sirventès” in cui la tragedia dei catari è ormai solo sullo sfondo, il che fa supporre che sia stato composto dopo la “pace” di Meaux-Paris con cui (ma solo formalmente) si concluse la crociata contro gli albigesi. Quel trattato vide anche sancire un compromesso tra il vincitore, il re di Francia Luigi IX (figlio del Luigi che aveva condotto l’ultima fase della crociata e dell’occupazione della Linguadoca) e lo sconfitto, il conte di Tolosa Raimondo VII (citato nell’ultima strofa, figlio del Raimondo che era riuscito per anni a tenere testa ai crociati): quest’ultimo dovette cedere molti territori alla chiesa e divenire vassallo del re.
“Ricordati, prode conte di Tolosa, quel... (continua)
Del tot vey remaner valor,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 18/4/2012 - 10:45
Percorsi:
I Catari e la Crociata Albigese
Clergue si fan pastór
“I preti si fanno passare per pastori, ma non sono che degli assassini…”
Uno dei “sirventès”, delle invettive più conosciute del grande trovatore occitano, anche questa contro il papato e la terribile crociata contro gli Albigesi e la conquista francese della Linguadoca.
Nell’opera di Jordi Savall “Le royaume oublié – La croisade contre les Albigeois - La tragédie Cathare” con gli ensemble di musica antica Hespèrion XXI e Capella Reial de Catalunya.
Nella prima strofa, a proposito dei preti che sono lupi sotto le mentite spoglie di agnelli, si fa riferimento al lupo Ysengrin, personaggio del “Roman de Renart”, raccolta di storie medievali del XII e XIII secolo.
La quinta strofa fa riferimento al tentativo di conquista del regno di Sicilia da parte delle truppe pontificie mentre il reggente, l’imperatore Federico II, si trovava impegnato in una “crociata” (pacifica questa,... (continua)
Uno dei “sirventès”, delle invettive più conosciute del grande trovatore occitano, anche questa contro il papato e la terribile crociata contro gli Albigesi e la conquista francese della Linguadoca.
Nell’opera di Jordi Savall “Le royaume oublié – La croisade contre les Albigeois - La tragédie Cathare” con gli ensemble di musica antica Hespèrion XXI e Capella Reial de Catalunya.
Nella prima strofa, a proposito dei preti che sono lupi sotto le mentite spoglie di agnelli, si fa riferimento al lupo Ysengrin, personaggio del “Roman de Renart”, raccolta di storie medievali del XII e XIII secolo.
La quinta strofa fa riferimento al tentativo di conquista del regno di Sicilia da parte delle truppe pontificie mentre il reggente, l’imperatore Federico II, si trovava impegnato in una “crociata” (pacifica questa,... (continua)
Clergue si fan pastór
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 17/4/2012 - 12:47
Pels clercs es apellatz herege…
[1229]
Testo trovato sul sito dedicato a Pèire Cardenal
Moltissimi, e tutti assai feroci, i “sirventès”, le invettive del grande trovatore Pèire Cardenal all’indirizzo della Chiesa e dei suoi funzionari, senza eccezione alcuna visti come avidi uomini di potere, impostori, mercanti e persecutori sanguinari.
E quello di Pèire Cardenal non era un semplice pregiudizio.
Intanto, egli fu testimone diretto dell’unica crociata scatenata da cristiani contro altri cristiani, quella con cui Innocenzo III e suoi successori, tra il 1208 ed il 1229 (con poi le “code” costituite dall’assedio a Montsegur nel 1244 ed il grande rogo degli ultimi eretici sopravvissuti allestito nell’Arena di Verona nel 1278), sterminarono i Catari…
In secondo luogo, l’anno del componimento di questa invettiva è proprio quello in cui il papato, sterminata la maggior parte degli albigesi, istituzionalizzò... (continua)
Testo trovato sul sito dedicato a Pèire Cardenal
Moltissimi, e tutti assai feroci, i “sirventès”, le invettive del grande trovatore Pèire Cardenal all’indirizzo della Chiesa e dei suoi funzionari, senza eccezione alcuna visti come avidi uomini di potere, impostori, mercanti e persecutori sanguinari.
E quello di Pèire Cardenal non era un semplice pregiudizio.
Intanto, egli fu testimone diretto dell’unica crociata scatenata da cristiani contro altri cristiani, quella con cui Innocenzo III e suoi successori, tra il 1208 ed il 1229 (con poi le “code” costituite dall’assedio a Montsegur nel 1244 ed il grande rogo degli ultimi eretici sopravvissuti allestito nell’Arena di Verona nel 1278), sterminarono i Catari…
In secondo luogo, l’anno del componimento di questa invettiva è proprio quello in cui il papato, sterminata la maggior parte degli albigesi, istituzionalizzò... (continua)
Pels clercs es apellatz herege qui ne jura
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 13/4/2012 - 14:14
Tostemps vir cuidar en sabér
[prima del 1249]
Testo trovato sul sito dedicato a Pèire Cardenal
Dopo A totas partz vei mescl' ab avarésa e Per fols tenc Polhes e Lombartz, un altro “sirventès”, una canzone di denuncia, una canzone “engagé” del grande trovatore occitano Pèire Cardenal, nato alla fine del XII secolo nell’Auvergne e vissuto tra le corti dei signori di Tolosa e del re Giacomo d’Aragona.
Si tratta proprio della canzone in cui sintetizzò il suo programma artistico e, in qualche modo, “politico”:
“Ho sempre cercato di sostituire la conoscenza alle credenze
e cambio ‘io credo’ con ‘io so’
e rinuncio alla menzogna per la verità, […]
Pèire Cardenal è indicato da alcuni studiosi – ma senza che ve ne sia certezza documentale – pure come l’autore della parte anonima della “Canso de la Crosada”, il poema che descrive i primi dieci anni (dal 1208 al 1218) della terribile crociata scatenata... (continua)
Testo trovato sul sito dedicato a Pèire Cardenal
Dopo A totas partz vei mescl' ab avarésa e Per fols tenc Polhes e Lombartz, un altro “sirventès”, una canzone di denuncia, una canzone “engagé” del grande trovatore occitano Pèire Cardenal, nato alla fine del XII secolo nell’Auvergne e vissuto tra le corti dei signori di Tolosa e del re Giacomo d’Aragona.
Si tratta proprio della canzone in cui sintetizzò il suo programma artistico e, in qualche modo, “politico”:
“Ho sempre cercato di sostituire la conoscenza alle credenze
e cambio ‘io credo’ con ‘io so’
e rinuncio alla menzogna per la verità, […]
Pèire Cardenal è indicato da alcuni studiosi – ma senza che ve ne sia certezza documentale – pure come l’autore della parte anonima della “Canso de la Crosada”, il poema che descrive i primi dieci anni (dal 1208 al 1218) della terribile crociata scatenata... (continua)
Tostemps vir cuidar en sabér
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 13/4/2012 - 12:04
Per fols tenc Polhes e Lombartz
[1212]
Testo trovato sul sito dedicato a Pèire Cardenal
Dopo A totas partz vei mescl' ab avarésa, un altro “sirventès”, una canzone di denuncia, una canzone “engagé” del grande trovatore occitano Pèire Cardenal, nato alla fine del XII secolo nell’Auvergne e vissuto tra le corti dei signori di Tolosa e del re Giacomo d’Aragona.
Sintetizzò il suo programma artistico in questi versi:
“Tostemps vir cuidar en sabér
E camgi so cug per so sai,
E lais mentir per dire vér, […]”
“Ho sempre cercato di sostituire la conoscenza alle credenze
e cambio ‘io credo’ con ‘io so’
e rinuncio alla menzogna per la verità, […]
E’ indicato da alcuni studiosi – ma senza che ve ne sia certezza documentale – pure come l’autore della parte anonima della “Canso de la Crosada”, il poema che descrive i primi dieci anni (dal 1208 al 1218) della terribile crociata scatenata da papa Innocenzo... (continua)
Testo trovato sul sito dedicato a Pèire Cardenal
Dopo A totas partz vei mescl' ab avarésa, un altro “sirventès”, una canzone di denuncia, una canzone “engagé” del grande trovatore occitano Pèire Cardenal, nato alla fine del XII secolo nell’Auvergne e vissuto tra le corti dei signori di Tolosa e del re Giacomo d’Aragona.
Sintetizzò il suo programma artistico in questi versi:
“Tostemps vir cuidar en sabér
E camgi so cug per so sai,
E lais mentir per dire vér, […]”
“Ho sempre cercato di sostituire la conoscenza alle credenze
e cambio ‘io credo’ con ‘io so’
e rinuncio alla menzogna per la verità, […]
E’ indicato da alcuni studiosi – ma senza che ve ne sia certezza documentale – pure come l’autore della parte anonima della “Canso de la Crosada”, il poema che descrive i primi dieci anni (dal 1208 al 1218) della terribile crociata scatenata da papa Innocenzo... (continua)
Per fols tenc Polhes e Lombartz
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 13/4/2012 - 11:39
JE LES JUGE BIEN INSENSÉS CES APULIENS ET CES LOMBARDS
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 13/4/2012 - 11:41
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Nell’opera di Jordi Savall “Le royaume oublié – La croisade contre les Albigeois - La tragédie Cathare” con gli ensemble di musica antica Hespèrion XXI e Capella Reial de Catalunya.
“Né i rapaci né gli avvoltoi annusano la carne putrefatta così in fretta come i preti e i predicatori annusano il ricco…”
Un altro “sirventès”, anche questo con un incipit famoso, con cui il grande trovatore provenzale lancia i suoi indignati strali contro i domenicani, il cui ordine era stato appena fondato (1215) da quel boia di papa Innocenzo III e che già si erano insediati a Tolosa e in Linguadoca sull’onda della crociata contro gli Albigesi e della guerra dei baroni francesi contro i signori occitani, e che, come rapaci e avvoltoi, se ne stavano in attesa di approfittare della caduta di questi ultimi…
E Pèire Cardenal non si limita all’invettiva ma conclude con una vera... (continua)