Tarantella dei baraccati
1973
Quando nascesti tune
Brano registrato da Sandro Portelli il 14 marzo 1970 sulla piazza del Campidoglio a Roma occupata dai baraccati, stabilitisi e poi espulsi dalle case di via Serpentara. Si tratta di alcuni stornelli improvvisati dagli occupanti e cantati ballando la tarantella per scaldarsi (la polizia non permetteva l'accensione di falò).
da il deposito.org
Interpretata anche da Enrico Capuano in Onda d'Urto (1997)
Quando nascesti tune
Brano registrato da Sandro Portelli il 14 marzo 1970 sulla piazza del Campidoglio a Roma occupata dai baraccati, stabilitisi e poi espulsi dalle case di via Serpentara. Si tratta di alcuni stornelli improvvisati dagli occupanti e cantati ballando la tarantella per scaldarsi (la polizia non permetteva l'accensione di falò).
da il deposito.org
Interpretata anche da Enrico Capuano in Onda d'Urto (1997)
Stanotte ci su statu,
(continua)
(continua)
inviata da dq82 12/2/2017 - 18:52
Uno, evviva Giordano Bruno (Socialismo trionferà)
[1910-11?]
Canzone raccolta nel 1970 da Alessandro Portelli dalla voce di Alfredo Spinetti, detto “Dandolo”, classe 1900, vignaiolo di Genzano di Roma. L’informatore riferiva che sarebbe stata composta in carcere dai lavoratori arrestati durante uno sciopero nel 1910 o 1911.
Alfredo Spinetti era il padre di Silvano, detto “Cicala”, militante comunista, autore di Mo' che pure e pure di un paio di versioni del testo che segue attualizzate al secondo dopoguerra e agli anni 70.
In “Mira la rondondella - Musica, storia e storie dai Castelli Romani”, a cura di Alessandro Portelli, Squilibri editore, Roma 2012.
Il Canzoniere del Lazio, nell’album “Quando nascesti tune” del 1973, propose una versione che mescolava il testo originario riferito da “Dandolo” con alcune strofe della versione rimaneggiata dal “Cicala”.
Tra la fine dell'Ottocento e l'avvento del fascismo, Genzano fu spesso teatro... (continua)
Canzone raccolta nel 1970 da Alessandro Portelli dalla voce di Alfredo Spinetti, detto “Dandolo”, classe 1900, vignaiolo di Genzano di Roma. L’informatore riferiva che sarebbe stata composta in carcere dai lavoratori arrestati durante uno sciopero nel 1910 o 1911.
Alfredo Spinetti era il padre di Silvano, detto “Cicala”, militante comunista, autore di Mo' che pure e pure di un paio di versioni del testo che segue attualizzate al secondo dopoguerra e agli anni 70.
In “Mira la rondondella - Musica, storia e storie dai Castelli Romani”, a cura di Alessandro Portelli, Squilibri editore, Roma 2012.
Il Canzoniere del Lazio, nell’album “Quando nascesti tune” del 1973, propose una versione che mescolava il testo originario riferito da “Dandolo” con alcune strofe della versione rimaneggiata dal “Cicala”.
Tra la fine dell'Ottocento e l'avvento del fascismo, Genzano fu spesso teatro... (continua)
Uno, evviva Giordano Bruno
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/6/2015 - 23:23
Canzoniere del Lazio: Bevi, bevi compagno (Se nasce l'anarchia)
[fine ‘800]
Canzone anarchica anticlericale di autore anonimo raccolta nei primi anni ’70 da Alessandro Portelli nella zona dei Castelli romani, nei pressi di Velletri.
Nel disco del Canzoniere del Lazio – con cui Portelli collaborò fin dalla sua fondazione nel 1972 – intitolato “Quando nascesti tune”, I Dischi del Sole, 1973.
Recentemente ripresa da Il Muro del Canto.
Scusate, non ho saputo tenermi… Se la ritenete fuori luogo, cassatela pure… Però, secondo me, merita almeno un bell’Extra, soprattutto in considerazione di due recentissime notizie: in primis, quella dell’arresto in Vaticano del già arcivescovo e nunzio Jozef Wesolowski, polacco, accusato di pedofilia e detenzione di materiale pedopornografico (credo si tratti del primo arresto di un alto prelato avvenuto nello Stato Pontificio in epoca moderna);
e poi quella della rimozione del vescovo paraguayano Rogelio Ricardo Livieres Plano, accusato di malversazione e copertura di abusi sessuali di preti della sua diocesi…
“L'ossa de 'sti maiali ai cani s'ha da da', trallalà…”
Canzone anarchica anticlericale di autore anonimo raccolta nei primi anni ’70 da Alessandro Portelli nella zona dei Castelli romani, nei pressi di Velletri.
Nel disco del Canzoniere del Lazio – con cui Portelli collaborò fin dalla sua fondazione nel 1972 – intitolato “Quando nascesti tune”, I Dischi del Sole, 1973.
Recentemente ripresa da Il Muro del Canto.
Scusate, non ho saputo tenermi… Se la ritenete fuori luogo, cassatela pure… Però, secondo me, merita almeno un bell’Extra, soprattutto in considerazione di due recentissime notizie: in primis, quella dell’arresto in Vaticano del già arcivescovo e nunzio Jozef Wesolowski, polacco, accusato di pedofilia e detenzione di materiale pedopornografico (credo si tratti del primo arresto di un alto prelato avvenuto nello Stato Pontificio in epoca moderna);
e poi quella della rimozione del vescovo paraguayano Rogelio Ricardo Livieres Plano, accusato di malversazione e copertura di abusi sessuali di preti della sua diocesi…
“L'ossa de 'sti maiali ai cani s'ha da da', trallalà…”
“Bevi bevi compagno
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/9/2014 - 14:21
Percorsi:
Antiwar Anticlericale, Violenza sull'infanzia
People Not Places
Non dobbiamo dimenticare che la strage in corso a Gaza ad opera di Israele non è una risposta ai razzi-loffa di Hamas, i cui lanci avevano raggiunto il loro minimo storico nel 2013 e nei primi mesi di quest’anno (solo 41 l’anno scorso, contro i 2.248 del 2012, solo sporadici a marzo e giugno scorsi, fonti QassamCount e IDF Blog, il blog dell’esercito israeliano) ma di una sanguinaria punizione collettiva in risposta al sequestro avvenuto nei pressi di Hebron di tre giovanissimi israeliani (Eyal Yifrah, 19 anni, Gil-Ad Shayer e Naftali Yaakov Frenkel, entrambi di 16) poi ritrovati orribilmente assassinati. Sullo sfondo dell’episodio un clamoroso sciopero della fame dei detenuti palestinesi nella carceri israeliane, il riavvicinamento tra Hamas e OLP, la giornata di preghiera in Vaticano, presenti il Papa e i presidenti Shimon Perez e Abu Mazen... Insomma, i palestinesi rischiavano di passare... (continua)
Bernart Bartleby 15/7/2014 - 22:47
Tutti ci hanno quarche cosa
[1973]
Testo e musica di Carlo Siliotto, Alessandro Portelli e Giovanna Salviucci Marini.
Cantano Piero Brega e Francesco Giannattasio.
Nell’album intitolato “Quando nascesti tune” del 1973
Testo e musica di Carlo Siliotto, Alessandro Portelli e Giovanna Salviucci Marini.
Cantano Piero Brega e Francesco Giannattasio.
Nell’album intitolato “Quando nascesti tune” del 1973
Tutti ci hanno quarche cosa
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 2/12/2013 - 08:21
Povero Calabresi
[1973]
Testo di Sandro Portelli
Sull'aria di "Povero Matteotti"
E' il 17 maggio 1972, oltre due anni e mezzo dopo i fatti di piazza Fontana e la morte di Giuseppe Pinelli. Sono le 9.15 del mattino, a Milano, in via Luigi Cherubini. Il commissario Luigi Calabresi esce di casa per recarsi al lavoro. Infila le chiavi nella sua fiat 500 blu (targata MI A69411). Da una fiat 125 blu scende una persona che i testimoni descrivono come "alta, bionda e distinta"; si avvicina al commissario e lo ammazza con due revolverate alla nuca. I media parlano ovviamente di "barbaro omicidio" (la morte di Pinelli, invece, è come è noto stata assai "civile").
Si tratta di un crocevia nella strategia della tensione, ovvero nella guerra dichiarata dallo stato italiano ai suoi stessi cittadini ed alla democrazia. Una terribile concatenazione di fatti lega infatti l'esecuzione di Luigi Calabresi alla morte di... (continua)
Testo di Sandro Portelli
Sull'aria di "Povero Matteotti"
E' il 17 maggio 1972, oltre due anni e mezzo dopo i fatti di piazza Fontana e la morte di Giuseppe Pinelli. Sono le 9.15 del mattino, a Milano, in via Luigi Cherubini. Il commissario Luigi Calabresi esce di casa per recarsi al lavoro. Infila le chiavi nella sua fiat 500 blu (targata MI A69411). Da una fiat 125 blu scende una persona che i testimoni descrivono come "alta, bionda e distinta"; si avvicina al commissario e lo ammazza con due revolverate alla nuca. I media parlano ovviamente di "barbaro omicidio" (la morte di Pinelli, invece, è come è noto stata assai "civile").
Si tratta di un crocevia nella strategia della tensione, ovvero nella guerra dichiarata dallo stato italiano ai suoi stessi cittadini ed alla democrazia. Una terribile concatenazione di fatti lega infatti l'esecuzione di Luigi Calabresi alla morte di... (continua)
Povero Calabresi, che brutta fine hai fatto!
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 30/7/2005 - 17:30
Percorsi:
Piazza Fontana e altre Stragi di Stato
Devils & Dust
ARTICOLO DI SANDRO PORTELLI DA "IL MANIFESTO"
DIAVOLI E POLVERE
di SANDRO PORTELLI *
da "Il Manifesto" del 4 Maggio 2005
«Ho il dito sul grilletto, non so di chi mi posso fidare... sono lontano da casa, casa è lontana da qui... ho Dio al mio fianco, cerco solo di sopravvivere...». In un certo senso, il rapporto sull'uccisione di Nicola Calipari l'aveva già scritto Bruce Springsteen, in Devils and Dust: il soldato spaventato, che non capisce dove si trova e perché, ha paura di tutto e al tempo stesso si sente onnipotente - e spara. «Chi ha sparato», si legge nel rapporto del Sismi, «si è sentito minacciato e ha detto di aver pensato alle figlie piccole mentre contava freneticamente i secondi»: contrariamente a quello che credono i giornalisti col cervello embedded, anche i militari americani (sia pure di origine ispanica) tengono famiglia, e hanno paura.Non c'è nulla di più tremendo... (continua)
DIAVOLI E POLVERE
di SANDRO PORTELLI *
da "Il Manifesto" del 4 Maggio 2005
«Ho il dito sul grilletto, non so di chi mi posso fidare... sono lontano da casa, casa è lontana da qui... ho Dio al mio fianco, cerco solo di sopravvivere...». In un certo senso, il rapporto sull'uccisione di Nicola Calipari l'aveva già scritto Bruce Springsteen, in Devils and Dust: il soldato spaventato, che non capisce dove si trova e perché, ha paura di tutto e al tempo stesso si sente onnipotente - e spara. «Chi ha sparato», si legge nel rapporto del Sismi, «si è sentito minacciato e ha detto di aver pensato alle figlie piccole mentre contava freneticamente i secondi»: contrariamente a quello che credono i giornalisti col cervello embedded, anche i militari americani (sia pure di origine ispanica) tengono famiglia, e hanno paura.Non c'è nulla di più tremendo... (continua)
5/5/2005 - 14:08
We Shall Overcome
[1947?]
Zilphia Horton, Frank Hamilton, Guy Carawan, Pete Seeger
Una canzone talmente celebre da essere creduta generalmente di autore anonimo: come tale fu erroneamente inserita nelle "CCG primitive", e da qui nel sito in un primo momento. In effetti si tratta a tutti gli effetti, oramai, di una canzone popolare (la cui fama nacque con la sua adozione come "inno" del movimento per i diritti civili di Martin Luther King, nel 1963); ma l'autore è Pete Seeger, che si ispirò a uno spiritual negro del XIX secolo, "No More Auction Block for me" (ovvero qualcosa come: "Non mettetemi più all'asta", un titolo agghiacciante...) per la musica ed al gospel "I'll Overcome Some Day" di Charles Tindley (1900) per le parole. [Riccardo Venturi, 6.11.04]
La canzone deriva forse da una canzone gospel, probabilmente del 1903 del Rev. Charles Tindley di Philadelphia che conteneva il verso ripetuto più volte... (continua)
Zilphia Horton, Frank Hamilton, Guy Carawan, Pete Seeger
Una canzone talmente celebre da essere creduta generalmente di autore anonimo: come tale fu erroneamente inserita nelle "CCG primitive", e da qui nel sito in un primo momento. In effetti si tratta a tutti gli effetti, oramai, di una canzone popolare (la cui fama nacque con la sua adozione come "inno" del movimento per i diritti civili di Martin Luther King, nel 1963); ma l'autore è Pete Seeger, che si ispirò a uno spiritual negro del XIX secolo, "No More Auction Block for me" (ovvero qualcosa come: "Non mettetemi più all'asta", un titolo agghiacciante...) per la musica ed al gospel "I'll Overcome Some Day" di Charles Tindley (1900) per le parole. [Riccardo Venturi, 6.11.04]
La canzone deriva forse da una canzone gospel, probabilmente del 1903 del Rev. Charles Tindley di Philadelphia che conteneva il verso ripetuto più volte... (continua)
We shall overcome,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi
×
Isaac Hanna's Original Lyrics (1895)
Les paroles originales d'Isaac Hanna (1895)
Isaac Hannan alkuperäiset sanat (1895)
“Simbolo dell'assoluto strapotere padronale erano le company towns, le città nate attorno alla fabbrica e alla miniera, dove ogni cosa -scuola, chiesa, strade, case, medico, predicatore, polizia- era di proprietà della compagnia, dove gli estranei non potevano entrare e i lavoratori non potevano uscire. Gli operai che osavano scioperare non perdevano solo la paga, ma venivano anche sfrattati dalle case dove abitavano e cacciati dalla città. Perciò lo sciopero in America è andato assumendo le caratteristiche di una lotta totale e a oltranza, che mette in discussione non semplici rivendicazioni economiche, ma l'esistenza stessa del sindacato e la sopravvivenza dei suoi membri.
Lo strumento più odioso di sfruttamento era il company... (continua)