Il fornacione
anonimo
Mamma non mi manda' al fornacione
(continua)
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 13/10/2024 - 18:26
Storia di Rodolfo Foscati [Storia del 107]
Inseriamo da oggi la "Storia di Rodolfo Foscati", antica e terribile canzone di carcere della tradizione toscana, come canzone autonoma nell'ambito del percorso Dalle galere del mondo; finora era stata presente a complemento della pagina di Affare Dreyfus di Davide Giromini, canzone nella quale ne vengono citati i versi iniziali e finali.
La canzone ha un'origine oscura. C'è un Rodolfo Foscati patriota milanese, imprigionato durante i moti carbonari del 1821. Ce n'è un altro in San Frediano, a Firenze, protagonista di un non meglio precisato fatto di sangue e condannato all'ergastolo. Forse le due figure si sono sovrapposte, forse no; la canzone è sicuramente toscana, e rappresenta in maniera cruda i primi, terribili giorni dell'ergastolano ("Più oscura è invece la storia di Rodolfo Foscati da San Frediano, protagonista di un’altra disperata canzone narrativa sui suoi primi giorni da ergastolano.... (continua)
La canzone ha un'origine oscura. C'è un Rodolfo Foscati patriota milanese, imprigionato durante i moti carbonari del 1821. Ce n'è un altro in San Frediano, a Firenze, protagonista di un non meglio precisato fatto di sangue e condannato all'ergastolo. Forse le due figure si sono sovrapposte, forse no; la canzone è sicuramente toscana, e rappresenta in maniera cruda i primi, terribili giorni dell'ergastolano ("Più oscura è invece la storia di Rodolfo Foscati da San Frediano, protagonista di un’altra disperata canzone narrativa sui suoi primi giorni da ergastolano.... (continua)
Caro padre, vi scrivo piangendo,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/4/2007 - 18:45
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Cambierà
[1988]
Testo e musica di Alfredo Bandelli
dallo spettacolo "Gli ultimi fiori di maggio"
Il testo è riprodotto da: Alfredo Bandelli, Musica e utopia, edizioni Grandevetro, Santa Croce sull'Arno, 2006, p. 123. Così come la foto di Alfredo che qui compare, anche questo libro mi è stato donato da Gildo dei Fantardi in una serata che definire speciale è assai riduttivo. A lui e ad Evelin vanno due grandi, enormi abbracci. [RV]
"Gli ultimi fiori di maggio" è lo spettacolo tenuto a Firenze il 12 settembre 1988 nell'ambito della festa nazionale dell'Unità da Alfredo Bandelli e Luigi Cunsolo, ambedue alla chitarra. Tutte le canzoni erano state composte da Alfredo Bandelli.
Testo e musica di Alfredo Bandelli
dallo spettacolo "Gli ultimi fiori di maggio"
Il testo è riprodotto da: Alfredo Bandelli, Musica e utopia, edizioni Grandevetro, Santa Croce sull'Arno, 2006, p. 123. Così come la foto di Alfredo che qui compare, anche questo libro mi è stato donato da Gildo dei Fantardi in una serata che definire speciale è assai riduttivo. A lui e ad Evelin vanno due grandi, enormi abbracci. [RV]
"Gli ultimi fiori di maggio" è lo spettacolo tenuto a Firenze il 12 settembre 1988 nell'ambito della festa nazionale dell'Unità da Alfredo Bandelli e Luigi Cunsolo, ambedue alla chitarra. Tutte le canzoni erano state composte da Alfredo Bandelli.
Eppure anche oggi il padrone non sente ragioni
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/3/2007 - 10:48
Bella bimba
[1988]
Testo e musica di Alfredo Bandelli
dallo spettacolo "Gli ultimi fiori di maggio"
Il testo è riprodotto da: Alfredo Bandelli, Musica e utopia, edizioni Grandevetro, Santa Croce sull'Arno, 2006, p. 121. Così come la foto di Alfredo che qui compare, anche questo libro mi è stato donato da Gildo dei Fantardi in una serata che definire speciale è assai riduttivo. A lui e ad Evelin vanno due grandi, enormi abbracci. [RV]
"Gli ultimi fiori di maggio" è lo spettacolo tenuto a Firenze il 12 settembre 1988 nell'ambito della festa nazionale dell'Unità da Alfredo Bandelli e Luigi Cunsolo, ambedue alla chitarra. Tutte le canzoni erano state composte da Alfredo Bandelli.
Testo e musica di Alfredo Bandelli
dallo spettacolo "Gli ultimi fiori di maggio"
Il testo è riprodotto da: Alfredo Bandelli, Musica e utopia, edizioni Grandevetro, Santa Croce sull'Arno, 2006, p. 121. Così come la foto di Alfredo che qui compare, anche questo libro mi è stato donato da Gildo dei Fantardi in una serata che definire speciale è assai riduttivo. A lui e ad Evelin vanno due grandi, enormi abbracci. [RV]
"Gli ultimi fiori di maggio" è lo spettacolo tenuto a Firenze il 12 settembre 1988 nell'ambito della festa nazionale dell'Unità da Alfredo Bandelli e Luigi Cunsolo, ambedue alla chitarra. Tutte le canzoni erano state composte da Alfredo Bandelli.
Dove vai con tanto affanno
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/3/2007 - 10:43
Gli strateghi del vento
[1991]
Testo di Alfredo Bandelli
Il testo è riprodotto da: Alfredo Bandelli, Musica e utopia, edizioni Grandevetro, Santa Croce sull'Arno, 2006, p. 146. Così come la foto di Alfredo che qui compare, anche questo libro mi è stato donato da Gildo dei Fantardi in una serata che definire speciale è assai riduttivo. A lui e ad Evelin vanno due grandi, enormi abbracci. [RV]
E' un testo scritto da Alfredo Bandelli nel 1991 con l'intenzione, poi non realizzata, di musicarlo. Si ispira alla cosiddetta "prima guerra del Golfo", scatenata nel gennaio 1991 contro l'Iraq da una coalizione di potenze occidentali capeggiata dagli Stati Uniti".
Testo di Alfredo Bandelli
Il testo è riprodotto da: Alfredo Bandelli, Musica e utopia, edizioni Grandevetro, Santa Croce sull'Arno, 2006, p. 146. Così come la foto di Alfredo che qui compare, anche questo libro mi è stato donato da Gildo dei Fantardi in una serata che definire speciale è assai riduttivo. A lui e ad Evelin vanno due grandi, enormi abbracci. [RV]
E' un testo scritto da Alfredo Bandelli nel 1991 con l'intenzione, poi non realizzata, di musicarlo. Si ispira alla cosiddetta "prima guerra del Golfo", scatenata nel gennaio 1991 contro l'Iraq da una coalizione di potenze occidentali capeggiata dagli Stati Uniti".
Gli strateghi del vento
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/3/2007 - 10:36
La colomba
[1988]
Testo e musica di Alfredo Bandelli
Il testo è riprodotto da: Alfredo Bandelli, Musica e utopia, edizioni Grandevetro, Santa Croce sull'Arno, 2006, p. 81. Così come la foto di Alfredo che qui compare, anche questo libro mi è stato donato da Gildo dei Fantardi in una serata che definire speciale è assai riduttivo. A lui e ad Evelin vanno due grandi, enormi abbracci. [RV]
La musica della canzone "La colomba" sarà ripresa nella canzone "Le ali della colomba", presentata il 12 settembre 1988 alla Festa nazionale dell'Unità di Firenze nello spettacolo "Gli ultimi fiori di maggio", tenuto da Alfredo Bandelli e Luigi Cunsolo. (dalle note presenti nel libro).
Testo e musica di Alfredo Bandelli
Il testo è riprodotto da: Alfredo Bandelli, Musica e utopia, edizioni Grandevetro, Santa Croce sull'Arno, 2006, p. 81. Così come la foto di Alfredo che qui compare, anche questo libro mi è stato donato da Gildo dei Fantardi in una serata che definire speciale è assai riduttivo. A lui e ad Evelin vanno due grandi, enormi abbracci. [RV]
La musica della canzone "La colomba" sarà ripresa nella canzone "Le ali della colomba", presentata il 12 settembre 1988 alla Festa nazionale dell'Unità di Firenze nello spettacolo "Gli ultimi fiori di maggio", tenuto da Alfredo Bandelli e Luigi Cunsolo. (dalle note presenti nel libro).
Voglio cantare la storia
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/3/2007 - 02:39
La Conta
Anche questa canzone l'ho ascoltata per la prima volta a casa di Evelin Bandelli, mentre si facevano le prove per lo spettacolo Nel segno di Bandelli. Tra le tante che Evelin mi proponeva, per poi fare la scelta del repertorio, ad un certo momento mi disse che stava cercando di finire di comporre una canzone contro la guerra in Irak e dedicata ad un segno di commemorazione e in ricordo della memoria, di chi era caduto in battaglia. Insomma voleva scrivere una canzone attuale, ma che rimanesse integra nel tempo e che servisse da monito per tutte le guerre e i guerrafondai, e portasse un vero sentimento di pace tra le popolazioni. Accennò per un momento le prime strofe che ancora non erano aggiustate e anche la melodia era da ritoccare assai. La canzone poi l'ho riascoltata per intero nella sua completezza nel corso dello spettacolo Nel segno di Bandelli e devo dire che per me, ma è soltanto... (continua)
Canto con rabbia la rabbia che ho dentro
(continua)
(continua)
inviata da Luciano Filippi alias Gildo dei Fantardi 17/1/2007 - 20:51
Partono i nuovi emigranti
Questa canzone l'ho ascoltata per la prima volta circa un anno fa, a Casa di Evelin, nel corso di alcuni scambi di opinioni e di canzoni, mentre si facevano alcune prove per l'allestimento dello spettacolo Nel Segno di Bandelli. Allora non era ancora completata melodicamente e mancavano alcune sfumature, che poi nel corso del tempo hanno dato alla canzone quella tipicità e giusto effetto, visto l'argomento trattato. Mi ha raccontato Evelin, che la canzone le è venuta d'istinto, dopo avere assistito al programma tv La Vita in Diretta, dove venne trattato un fatto scabroso avvenuto nel corso di uno sbarco di emigranti clandestini. L'argomento era tratto dal fatto che nel corso del viaggio, in vista della terra di Lampedusa, una bambina di pochi anni era morta in braccio alla mamma e gli scafisti, senza nessun ritegno e riguardo, strapparono questa piccola dalle braccia della madre e la gettarono... (continua)
Vien da lontano quel bastimento
(continua)
(continua)
inviata da Luciano Filippi alias Gildo dei Fantardi 17/1/2007 - 20:39
La nave
"Ho trovato questa canzone nel libro: Alfredo Bandelli, Musica e Utopia, pubblicato recentemente dal Grandevetro e curato da Evelin Bandelli, sua figlia, da Luigi Cunsolo che è testimone importante ed è stato il chitarrista peri un lungo periodo nella scena artistica di Alfredo Bandelli, Paolo Del genovese e Marcello Pantani e poi le testimonianze della moglie Meri e dell'altra figlia di Alfredo, Selene e poi Ivan Della Mea, Piero Nissim, e Giovanna Marini. Questo libro è uscito a settembre e raccoglie tante canzoni di Alfredo Bandelli, che per anni sono rimaste nel cassetto o nei nastri magnetici. Posso dire solo che tante di queste canzoni io le ho sentite cantare da Evelin che le teneva vive nella sua memoria, e poi con lei abbiamo allestito uno spettacolo, nell'attesa che il libro fosse pubblicato, dal titolo: NEL SEGNO DI BANDELLI con Evelin Bandelli, Gildo dei Fantardi e Lele Panigada, e che abbiamo proposto in varie occasioni." [Gildo dei Fantardi]
Sulla nave che si allontana
(continua)
(continua)
inviata da Luciano Filippo (alias Gildo dei Fantardi) 5/1/2007 - 20:03
Gildo dei Fantardi: Vita da intruso
Questo testo che ho ritrovato tra i miei appunti che conservo da oltre trent'anni, è diventata canzone negli anni '80 ed è una considerazione e una riflessione che a volte salta all'occhio; nel senso che chi nella vita si comporta onestamente, spesso viene schiacciato e sopraffatto da chi se ne approfitta e è un riferimento ad una persona che ha avuto per questo dei problemi che sfociarono nella reclusione. Poi al ritorno nella vita normale, dopo l'infelice esperienza, si è ritrovato ad avere affetti e considerazione e rispetto.
p.s. invio questo testo più che altro per un mio sfizio. e non con la pretesa di vederlo pubblicato. se questo avverà. vorrà dire che lo ritenete un testo interessante. Altrimenti va bene ugualmente. mi basterebbe una vostra critica sincera. Gildo dei Fantardi
p.s. invio questo testo più che altro per un mio sfizio. e non con la pretesa di vederlo pubblicato. se questo avverà. vorrà dire che lo ritenete un testo interessante. Altrimenti va bene ugualmente. mi basterebbe una vostra critica sincera. Gildo dei Fantardi
Non sai cosa vuol dire
(continua)
(continua)
inviata da Luciano Filippi alias Gildo dei Fantardi 2/1/2007 - 18:43
A Silvia
Ho visto inserita nel vostro portale la canzone di Alfredo Bandelli A SILVIA, dedicata appunto a Silvia Baraldini. Vorrei complimentarmi con te Venturi, per le tue ricerche e inserimenti. Non so se sei al corrente che questa canzone prima era intitolata Bella bimba e non aveva niente a che fare con Silvia Baraldini. Quando successe il fatto, Alfredo Bandelli utilizzò la melodia di Bella bimba e ne fece questa splendida composizione. Io Vorrei che tu la potessi ascoltare dalla viva e stupenda voce di Evelin Bandelli, figlia di Alfredo, da una registrazione live di quest'anno, tratta dallo spettacolo : NEL SEGNO DI BANDELLI, che io, Gildo dei Fantardi, Lele Panigada e Evelyn, ogni tanto portiamo in giro, Abbiamo per l'occasione delle registrazioni dal vivo di questo spettacolo e quando potrò, invierò qualche canzone estratta dalla registrazione, come devo fare, anche con le mie canzoni che... (continua)
4/12/2006 - 18:21
Gildo dei Fantardi: Sulla nostra pelle
Gildo dei Fantardi
Ho ritrovato tra le mie scartoffie due fogli dove ci sono scritte le parole di una canzone che ricordo cantavo qualche volta alle feste dell'unità e nei circoli Arci. Rileggiendola oggi mi è venuto in mente di inviarla a questo sito, anche se potrebbe suscitare qualche polemica.
Canzone composta tanti anni fa in un impeto di disperazione e di scoramento. Non ricordo l'anno, comunque è facile risalire al periodo che mi sembra a cavallo tra la fine anni '70 e i primi '80.
sicuramente il mese è quello di dicembre nel periodo dell'approvazione come consueto della finanziaria. E' paradossale scorrendo il testo, fare il paragone con la finanziaria di questi giorni: Allora avevamo governi multipartitici e ministri di tutte le varie fazioni, meno i rappresentanti della sinistra e della destra (escluso qualche socialista che era con i governanti) che all'opposizione contestavano... (continua)
Ho ritrovato tra le mie scartoffie due fogli dove ci sono scritte le parole di una canzone che ricordo cantavo qualche volta alle feste dell'unità e nei circoli Arci. Rileggiendola oggi mi è venuto in mente di inviarla a questo sito, anche se potrebbe suscitare qualche polemica.
Canzone composta tanti anni fa in un impeto di disperazione e di scoramento. Non ricordo l'anno, comunque è facile risalire al periodo che mi sembra a cavallo tra la fine anni '70 e i primi '80.
sicuramente il mese è quello di dicembre nel periodo dell'approvazione come consueto della finanziaria. E' paradossale scorrendo il testo, fare il paragone con la finanziaria di questi giorni: Allora avevamo governi multipartitici e ministri di tutte le varie fazioni, meno i rappresentanti della sinistra e della destra (escluso qualche socialista che era con i governanti) che all'opposizione contestavano... (continua)
Quanti decreti son stati emessi
(continua)
(continua)
inviata da Luciano Filippi alias Gildo dei Fantardi 22/11/2006 - 20:10
Nessuno ha più coraggio
Questa canzone è stata composta l'11 dicembre del 1969 e poi nel corso degli anni la struttura cambiava a seconda dei fatti e le situazioni che si succedevano nei periodi in cui si proponeva al pubblico. Per questo testo non c'è bisogno di spiegazioni e commenti, perchè le strofe parlano da sole. Questo brano appartiene appunto a quel settore delle strofe intercambiabili pur rimanendo fissa la melodia. Il testo che è segnalato in questa scheda è quello iniziale ed è opera della collaborazione mia con Ilario Da Costa detto Lari e Franco Fantozzi. La musica originale è di mia composizione e il brano è depositato alla Siae.
Gildo dei Fantardi
Il sito di Gildo: www.popolarcantando.com
Gildo dei Fantardi
Il sito di Gildo: www.popolarcantando.com
C’è mia nonna religiosa veramente praticante
(continua)
(continua)
inviata da Luciano Filippi alias gildo dei Fantardi 16/11/2006 - 20:12
Gloria a chi non ha vissuto
La canzone in questo caso è un implorazione uno sfogo e una domanda a chi sta più in alto di noi. Il Creatore e Nostro Signore (di tutte le credenze religiose) se esiste, perchè invece di aiutarci a vivere in pace e in armonia permette che invece ci combattiamo e ci facciamo sopraffare in nome di chi ci ha creato e dall'odio che si sprigiona negli uomini mettendosi l'uno contro l'altro? Il testo è stato scritto con la collaborazione di Ilario Da Costa detto Lari il giorno 8 aprile del 1971 e la musica è stata composta da me seguendo la linea degli Spiritual. E' comunque un chiaro richiamo al supremo affinchè le guerre e le sperequazioni contro l'umanità devono cessare e non devono più avvenire.
Gloria gloria a chi non ha vissuto
(continua)
(continua)
inviata da Luciano Filippi alias Gildo dei Fantardi 15/11/2006 - 20:58
Guerra per la gloria di un presidente
Il testo d questa canzone è stato scritto in collaborazione con l'amico Ilario da Costa detto Lari e la musica originale è stata composta dal sottoscritto. Naturalmente la canzone fa riferimento al periodo della guerra dell'America nel Vietnam, Non ho annotazioni nè riferimenti del giorno e mese in cui è stata composta, comunque il periodo e gli anni sono quelli del '69. Si può notare che il testo, con alcune variazioni es. sostituendo Vietnam all'IraK ecc. oppure al posto di Jonny si potrebbe mettere un Carlo qualsiasi e L'America si sostituisce con L'Italia, potrebbe essere attualissima anche ai giorni nostri. Che dire della stesura del testo? A far la guerra ci si viene inviati o forzatamente o si partecipa per motivi mercenari, però chi non vorrebbe partecipare e si trova nel conflitto, nel momento di riflessione ritorna sempre alla mente la necessità di vivere una vita pacifica... (continua)
Jonny ragazzo mio dimmi perchè
(continua)
(continua)
inviata da Luciano Filippi (alias gildo dei fantardi) 8/11/2006 - 19:40
La Guerra degli altri
Questa canzone è stata scritta nell'anno 1969 con la collaborazione del mio amico Ilario Da Costa detto Lari ed è una considerazione fatta sulle guerre d'altri tempi, quando si andava al fronte coni fucili a baionetta i moschetti e le bombe a mano. Come risulta da ricorsi storici, ai soldati venivano fornite delle fiaschette di grappa, per infondere e dare coraggio in trincea e in prima linea. La Grappa in questo caso, può essere indicata anche come paragone al fatto che oggi nei vari conflitti in corso, il suo posto è preso da stupefacenti e allucinogeni, quindi cambia il prodotto ma non la forma. non a caso il ritornello evidenzia il fatto che i soldati hanno appena vent'anni e in cinque ne raggiungono i cento. Anche in questa canzone si ritrovano le componenti del meglio fare le battaglie d'amore e non quelle di guerra, il pensiero del dover morire in modo truce e assurdo, il pensiero... (continua)
In cinque abbiam cent'anni
(continua)
(continua)
inviata da Luciano Filippi (alias Gildo dei Fantardi) 6/11/2006 - 13:10
Guerra per forza
Questa canzone è stata composta il 12 maggio 1969, nel periodo della guerra del Vietnam e altri contemporanei conflitti. Scritta in collaborazione con Ilario Da Costa detto Lari, nel testo si trovano parole dai toni forti e che mettono in rilievo il fatto che la guerra è qualcosa di orripilante e se la devi fare per forza è ancora più terribile. La vita di una persona messa in mano ai guerrafondai viene manipolata e non sei più libero di vivere la tua vita come vorresti. Il paragone poi con l'omicidio di uno che dopo il ritorno a casa ti rovina, e quindi per disperazione lo uccidi, può sembrare per il soggetto, una continuazione di un conflitto che però in questo caso non è comandato e quindi il gesto è da punire. La musica è originale ed è molto suggestiva e struggente. Ascoltate la canzone che è segnalata alla Siae autore Gildo e questa registrazione è un'interpretazine dal vivo e potete scaricarla senza nessun problema.
In prima linea mi hanno mandato
(continua)
(continua)
inviata da Luciano Filippi (alias Gildo dei Fantardi) 6/11/2006 - 12:33
È mezzanotte
[1970]
Testo e musica di Alfredo Bandelli
Da "Fabbrica Galera Piazza"
Testo e musica di Alfredo Bandelli
Da "Fabbrica Galera Piazza"
È mezzanotte e cominciano gli appostamenti
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/8/2006 - 11:21
In tutto il mondo uniamoci
[1974]
Testo e musica di Alfredo Bandelli
Da "Fabbrica galera piazza"
Testo e musica di Alfredo Bandelli
Da "Fabbrica galera piazza"
Su ogni popolo che lotta
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/9/2005 - 23:31
Partono gli emigranti
[1972]
Testo e musica di Alfredo Bandelli
Interpretata in origine dal Canzoniere del Proletariato e da Pino Masi
Dall'album "Fabbrica Galera Piazza"
Testo e musica di Alfredo Bandelli
Interpretata in origine dal Canzoniere del Proletariato e da Pino Masi
Dall'album "Fabbrica Galera Piazza"
Non piangere oi bella se devo partire
(continua)
(continua)
inviata da adriana 28/7/2005 - 10:37
Da quando son partito militare
[1970]
Testo e musica di Alfredo Bandelli
"Da quando son partito militare" è una canzone antimilitarista che si inserì particolarmente nel movimento dei cosiddetti "Proletari in divisa" (secondo la definizione di Lotta Continua) attivi nei primi anni '70.
Testo e musica di Alfredo Bandelli
"Da quando son partito militare" è una canzone antimilitarista che si inserì particolarmente nel movimento dei cosiddetti "Proletari in divisa" (secondo la definizione di Lotta Continua) attivi nei primi anni '70.
Da quando son partito militare
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi
Percorsi:
Le CCG Primitive
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Ripreso da Popolarcantare, un piccolo canzoniere autoprodotto consegnatomi a suo tempo dal cantastorie lucchese Gildo dei Fantardi. Recita la breve introduzione: “Questo stornello è stato raccolto da Dodi Moscati ad Arcidosso (Grosseto – Monte Amiata) intorno al 1970. Proviene da Santa Fiora, paese del Monte Amiata ricco di zolfo e che assorbiva in miniera gran parte della manodopera maschile. Alle santafioresi bastano una melodia e poche parole per esprimere il sentimento di un’esistenza tutta vissuta all’ombra della fatica più dura. Al ‘Fornacione’ ci stanno tre cancelli: e qui, all’ingresso della ‘miniera cane’ sta scritto il destino degli uomini di Santa Fiora. E’ stato riscontrato che anche in altre parti della Toscana si può trovare questo canto e anche in Lucchesia ne esiste una versione leggermente diversa da quella qui riproposta.”
Aggiungo qualche cosa. Dodi Moscati... (continua)