Parole di Buenaventura Luna (1906-1955), giornalista, musicista, compositore e poeta. Musica di Óscar “Cacho” Valles (scomparso nel 2003), chitarrista, membro del gruppo Los Cantores de Quilla Huasi, e Fernando Portal, compositore (tutti e tre argentini).
Nel disco di Yupanqui intitolato “Magia y misterio del folklore” del 1965, con Ramona Galarza, Los Cantores de Quilla Huasi e Santiago “El Chucaro” Ayala.
Una canzone su La Conquista del Desierto, la lunga e sanguinosa campagna militare che il governo argentino portò avanti tra il 1869 ed il 1888 contro gli indios mapuche e tehuelche con l’obiettivo di estendere il proprio dominio sulle regioni della Pampa e della Patagonia che i nativi ancora controllavano. Il bilancio della guerra fu spaventoso: circa 100.000 nativi furono uccisi, decine di migliaia imprigionati e deportati. Molti storici sono oggi propensi a ritenere che durante la “Conquista del Desierto” venne attuato un vero e proprio genocidio, secondo l’accezione del moderno diritto internazionale.
[1967]
Dall’album “Último momento”
Un “chamamé” (ballabile della cosiddetta “música litoraleña” argentina) composto da Oscar “Cacho” Valles, nome d’arte di Oscar Arturo Mazzanti, membro de Los Cantores de Quilla Huasi fino al 1983, compositore ed autore di centinaia di canzoni entrate a far parte della tradizione folklorica argentina.
Interpretata anche da Jorge Cafrune, Coco Diaz, Danny Martínez ed altri.
Testo trovato su El folklore argentino. Homenaje a Oscar 'Cacho' Valles.
Il “sapukay” (o “sapucai”) è il celebre “¡Ayyyyyy!”, il grido, che può essere di trionfo, di dolore, di allegria, di allerta o semplicemente di avviso o di richiamo, tipico di molti popoli indigeni – e in Argentina di quello guaraní – rimasto in parecchi generi musicali folklorici sudamericani, come appunto il “chamamé” (ma anche il huapango ed il son jarocho messicani).
"El último sapukay" di Oscar Valles è... (continua)
La muerte apagó la risa (continua)
inviata da Bartleby 20/4/2011 - 15:25
Roberto Carri - il sociologo e docente universitario autore nei primi anni 70 di “Isidro Velázquez. Formas prerrevolucionarias de la violencia”, uno degli studi ancora oggi più completi sul banditismo rurale in Argentina – e la moglie Ana María Caruso avevano 25 anni quando, il 24 febbraio 1977, furono sequestrati dall’esercito della dittatura e detenuti presso il commissariato di Villa Insuperable (meglio conosciuto come “Sheraton” o “Embudo”) a Buenos Aires.
Prigionieri numeri 1771 e 1761, a Roberto e Ana María fu in un primo momento consentito di intrattenere corrispondenza e telefonate con la famiglia e, soprattutto, con i tre figli Andrea, Paula e Albertina..
Dalla prigionia Ana María scrisse molto, raccontando quel che le accadeva. Non altrettanto fece Roberto il quale, essendo attivista montonero, probabilmente subì torture feroci prima di essere eliminato…
[1970]
“Triunfo” – ballabile del folklore argentino, nato all’indomani dell’indipendenza - scritto da Oscar “Cacho” Valles, nome d’arte di Oscar Arturo Mazzanti, membro de Los Cantores de Quilla Huasi fino al 1983, compositore ed autore di centinaia di canzoni entrate a far parte della tradizione folklorica argentina.
Testo trovato su El folklore argentino. Homenaje a Oscar 'Cacho' Valles.
Patriottica ma anti-conservatrice e anti-imperialista, questa “Detrás del queso” è una canzone del 1970 (l’anno del sequestro e dell’assassinio del presidente argentino generale Aramburu ad opera dei Montoneros, peronisti di sinistra) che si riferisce agli anni 80 del 19° secolo (quelli dei governi conservatori sostenuti dagli inglesi e dello sterminio dei nativi durante la cosiddetta “conquista del deserto”) ma che potrebbe tranquillamente parlare dell’Argentina del “corralito” e dei “cacerolazos” di fine/inizio millennio… “E’ così ricca la mia terra che – sarà per questo – tutti quanti corrono dietro al formaggio!”
[1970]
Dall’album “Mejor que nunca”
Un “carnaval” composto da Oscar “Cacho” Valles (nome d’arte di Oscar Arturo Mazzanti, membro de Cantores de Quilla Huasi fino al 1983, compositore ed autore di centinaia di canzoni entrate a far parte della tradizione folklorica argentina) e tal Díaz Ribeiro.
Secondo me, Bartleby, ogni tanto potresti anche arrischiarti a definire le tue traduzioni qualcosa di più di un tentativo. Spesso mi sembrano molto migliori di molte altre che ci mandano... e anche delle mie :)
Version française – LES FABRICANTS DE GUERRE – Marco Valdo M.I. – 2011
d'après la version italienne de Bartleby
d'une chanson argentine en espagnol de Los Cantores de Quilla Huasi – 1970
Texte et musique : Oscar “Cacho” Valles (Oscar Arturo Mazzanti, membre des Cantores de Quilla Huasi jusqu'en 1983, compositeur et auteur d'une centaine de chansons devenue parts intégrantes du folklore argentin) et de Díaz Ribeiro.
Nel disco di Yupanqui intitolato “Magia y misterio del folklore” del 1965, con Ramona Galarza, Los Cantores de Quilla Huasi e Santiago “El Chucaro” Ayala.
Una canzone su La Conquista del Desierto, la lunga e sanguinosa campagna militare che il governo argentino portò avanti tra il 1869 ed il 1888 contro gli indios mapuche e tehuelche con l’obiettivo di estendere il proprio dominio sulle regioni della Pampa e della Patagonia che i nativi ancora controllavano. Il bilancio della guerra fu spaventoso: circa 100.000 nativi furono uccisi, decine di migliaia imprigionati e deportati. Molti storici sono oggi propensi a ritenere che durante la “Conquista del Desierto” venne attuato un vero e proprio genocidio, secondo l’accezione del moderno diritto internazionale.