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Autore Boris Vian

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Il 2008 inizia così com'è iniziato tutto il sito: con una canzone di Boris Vian, Chantez. Un'occasione per augurare un buon anno di opposizione totale a tutte e tutti.
Riccardo Venturi 1/1/2008 - 23:55
È guerra in Medio Oriente. È guerra e va chiamata con il suo nome. Con il suo maledetto nome. E chi la paga sono sempre e solo i civili. Cosa possiamo fare? Una canzone? Un'altra? Non lo sappiamo. Ma fermiamola, in qualche modo.
Riccardo Venturi 14/7/2006 - 23:36
La nostra pagina su Le déserteur ottiene un link su Wikipedia, sia nell'edizione inglese che in quella italiana, nella pagina dedicata a Boris Vian.
Riccardo Venturi 7/5/2005 - 21:30
I liceali israeliani disertano e si alleano ai "Refuseniks" nel rifiuto di combattere contro i palestinesi. Leggere la notizia (di Stefania Podda) riportata a commento de Le Déserteur di Boris Vian.
Riccardo Venturi 15/3/2005 - 13:24
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Le petit commerce

Le petit commerce
Борис ВИАН
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/11/2004 - 18:03
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Le petit commerce

Борис ВИАН
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/11/2004 - 18:02
Una giustamente indignata canzone antimilitarista di Jean Ferrat, Pauvre Boris dedicata a Boris Vian e alla moda de Le déserteur, canzone proibita per anni e riscoperta nel 1966. Totalmente rifatta anche la sezione dedicata a Vian, con nuove canzoni e versioni in varie lingue.
Riccardo Venturi 20/11/2004 - 13:06
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Les loups sont entrés dans Paris

Les loups sont entrés dans Paris
[1964]
Paroles: Albert Vidalie
Musique: Louis Bessières
Testo di Albert Vidalie
Musica di Louis Bessières


La canzone che ha reso celebre anche come interprete l'attore Serge Reggiani, e una grande canzone di pace, vita e libertà. Scritta nel 1964 da Albert Vidalie e musicata da Louis Bessières (autore delle musiche di alcune canzoni di Boris Vian, fu poi inserita da Serge Reggiani nell'album Succès et confidences. Resta probabilmente una delle più belle e emozionanti canzoni in lingua francese del XX secolo. Non ha mai trovato altri interpreti, tanto è legata alla voce di Serge Reggiani: una delle canzoni che sono tagliate esclusivamente su un un interprete. E l'atmosfera della Parigi sotto occupazione espressa da un artista che per il fascismo, assieme alla famiglia, aveva dovuto lasciare il suo paese da bambino. Non a caso, tornato ad esibirsi nel 1990 nella sua città natale, Reggio Emilia, volle chiudere la sua esibizione proprio con questa canzone. [CCG/AWS Staff]

Et si c'était des nuits...
(continua)
inviata da Riccardo Venturi
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L'alba di Piero

L'alba di Piero
[1995]



Questa drammatica e intensa "Alba di Piero" dei Destir è una canzone importante. Una canzone che, sin dal titolo, si rifà ad una delle più famose canzoni contro la guerra di ogni tempo, e sicuramente la più celebre in lingua italiana: La guerra di Piero di Fabrizio De André. Sin dal titolo e soprattutto nel celebre refrain, "Sparagli Piero". Ma siamo, qui, in un'ottica diversa. Radicalmente diversa. L'ottica di De André, il suo punto di partenza, è la rassegnata obbedienza del coscritto che deve partire per la guerra, e che "marcia con l'anima in spalle", coi suoi pensieri neri, senza mettere in discussione il fatto che lui alla guerra ci deve comunque andare.

Il Piero cui i Destir si rivolgono con questa canzone non è quel soldato senza tempo, o sospeso in una specie di medioevo senza tempo, che De André ci ha presentato sotto la precisa influenza di Brassens. Questo è un Piero... (continua)
Quante volte Piero hai sognato di resistere
(continua)




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