Mamo, nie jesteś Ty ze mną,
nie słyszysz Ty moich słow,
Mamo, nie jesteś Ty ze mną,
nie słyszysz Ty moich słow,
w oczach mi strasznie jest ciemno,
czy będę wolna znów?
Mamo, Twa córka dziś za Tobą płacze;
Mamo, a kiedyż tobą płacze;
Mamo, a kiedyż ja Ciebie zobaczę?
Tak smutno, tak smutno, tęskno i tak bensłonecznie,
kiedy Twa przecućna twarz
nie śmieje się sordecznie.
Mamo, Twa córka dziś za Tobą płacze.
Ach, kiedyż wrócę,
by zobaczyć Twą twarz.
Mama,…
nie słyszysz Ty moich słow,
Mamo, nie jesteś Ty ze mną,
nie słyszysz Ty moich słow,
w oczach mi strasznie jest ciemno,
czy będę wolna znów?
Mamo, Twa córka dziś za Tobą płacze;
Mamo, a kiedyż tobą płacze;
Mamo, a kiedyż ja Ciebie zobaczę?
Tak smutno, tak smutno, tęskno i tak bensłonecznie,
kiedy Twa przecućna twarz
nie śmieje się sordecznie.
Mamo, Twa córka dziś za Tobą płacze.
Ach, kiedyż wrócę,
by zobaczyć Twą twarz.
Mama,…
inviata da Bernart Bartleby - 17/1/2019 - 22:55
Lingua: Italiano
Traduzione italiana da Memoria in scena
CANZONE PER LA MAMMA
Mamma cara, non sei insieme a me
e non ascolti le mie parole.
Davanti a me vedo tutto nero
quando, quando sarò libera di nuovo?
Mamma, tua figlia oggi piange per te,
Mamma, quando ti vedrò di nuovo?
Tutto è così triste, neanche un raggio di sole
se il tuo viso bellissimo non mi sorride
Mamma, tua figlia oggi piange per te,
E quando potrò tornare,
quando potrò di nuovo vedere il tuo viso,
mamma
Mamma cara, non sei insieme a me
e non ascolti le mie parole.
Davanti a me vedo tutto nero
quando, quando sarò libera di nuovo?
Mamma, tua figlia oggi piange per te,
Mamma, quando ti vedrò di nuovo?
Tutto è così triste, neanche un raggio di sole
se il tuo viso bellissimo non mi sorride
Mamma, tua figlia oggi piange per te,
E quando potrò tornare,
quando potrò di nuovo vedere il tuo viso,
mamma
inviata da B.B. - 17/1/2019 - 22:56
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Testo di Stanisława Lempart Gąskowa (1926-2010), polacca, internata ad Auschwitz
Sulla melodia dell'italiana "Mamma", scritta nel 1940 da Cesare Andrea Bixio e Bixio Cherubini e interpretata da Beniamino Gigli.
Stanisława Gąskowa, nata Lempart, era figlia di un ufficiale della Związek Walki Zbrojnej (ZWZ), antesignana dell'Armię Krajową. Il padre, responsabile dell'area di Wadowice, venne catturato dai nazisti e fu poi ucciso a Mauthausen. Lei e la sorella furono deportate ad Auschwitz. Stanisława fuggì durante una "marcia della morte" per l'evacuazione del campo, nell'inverno del 1945.
Ad Auschwitz la versione più nota è quella di Stanislawa Gaskowa, di cui si sa molto poco: solo che era residente a Łódź prima della deportazione. Il testo della canzone fu consegnato nel gennaio 1976 al musicista e ricercatore musicale polacco Aleksander Tytus Kulisiewicz (1918-1982), sopravvissuto a Sachsenhausen. Mentre nell’originale italiano il figlio è in procinto di tornare ad abbracciare la sua mamma lontana, qui c’è la consapevolezza che la separazione è irreparabile: “davanti a me vedo tutto nero…”.
Per il Giorno della Memoria 2019, nello spettacolo intitolato "Libero è il mio canto – Musiche di donne deportate", ideato e diretto dal maestro Francesco Lotoro, che da trent'anni si dedica alla raccolta e trascrizione delle musiche composte dagli internati durante la seconda guerra mondiale.
Con il Coro Voci Bianche dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia e l'Ilse Weber Choir.
Ricerca e scelta dei testi a cura di Viviana Kasam e Marilena Francese.