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“Floep” zei de stamper

Johnny & Jones
Lingua: Neerlandese


Johnny & Jones

Lista delle versioni e commenti


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[1944]
Parole e musica di Johnny & Jones
Il brano si trova in alcune raccolte, come “Maak Het Donker In Het Donker” del 2001
Testo trovato nel programma di sala dello spettacolo “Tutto ciò che mi resta. Il miracolo della musica composta nel lager”, concerto per il Giorno della Memoria tenutosi all’Auditorium Parco della Musica di Roma il 26 gennaio 2015, a cura di Viviana Kasam e Marilena Citelli Francese.

Johnny & Jones - Maak Het Donker In Het Donker

Johnny & Jones, “due ragazzi e una chitarra” (Johnny “Max” Salomon Meyer Kannewasser, nato nel 1916, e Jones “Nol” Arnold Siméon van Wesel, nato nel 1918) sono stati un duo di musica leggera, in gran parte ispirata allo swing ed al jazz statunitensi, molto celebre nei Paesi Bassi negli anni 30.

Johnny & Jones


Quando nel maggio del 1940 i nazisti invasero Paesi Bassi e Belgio, anche Johnny e Jones, come tanti ebrei nederlandesi e di molte altre nazionalità che in Olanda si erano rifugiati credendo di sfuggire ad Hitler, furono rinchiusi a Westerbork, un campo di prigionia e transito, in attesa della deportazione in quelli di sterminio. A Westerbork - dove si trovarono insieme ad artisti del calibro di Max Ehrlich, grande cabarettista ed attore tedesco, Willy Rosen, celebre pianista berlinese, e ad attori come Spira Camilla e Kurt Gerron, solo per citarne alcuni - Johnny & Jones si esibirono in numerose occasioni nel caffè del campo e nelle baracche e scrissero pure diverse nuove canzoni, come la famosa “Die Westerbork Serenade” o “Wij slopen met muziek”, ossia “Noi demoliamo a suon di musica”, sullo stesso tema di questa “Floep zei de stamper” (“Plop” ha detto il battitore). A Westerbork, infatti, molti prigionieri erano impiegati nel lavoro molto faticoso, sporco e insalubre di demolire tutto quanto potesse essere riciclato nell’industria bellica nazista, come carcasse di automezzi, aerei, veicoli ed attrezzature militari e soprattutto batterie esauste di ogni genere, contenenti liquidi e particolati altamente pericolosi. Un lavoro che furono costrette a fare anche Anna Frank e i suoi familiari quando transitarono per Westerbork, prima di essere destinati ad Auschwitz.




Johnny & Jones interpretarono nel loro stile anche diverse canzoni in tedesco scritte da Ehrlich e Rosen, sicchè i nazisti si convinsero a tal punto del loro valore che nell’estate del 1944 gli consentirono di recarsi agli studi Nekos di Amsterdam per registrare qualche brano; e affinchè non pungesse loro la vaghezza della fuga, i carnefici trattennero al campo lo loro mogli con la promessa che avrebbero fatto una brutta fine se Johnny & Jones non fossero ritornati.
Loro, naturalmente, ritornarono, per amore, per responsabilità, per ottimismo, per ingenuità, senza sapere che quel pugno di canzoncine registrate non era altro che il loro testamento artistico: nel settembre del 1944 Johnny & Jones, insieme alle loro spose, furono caricati su di un treno alla volta di Theresienstadt e in seguito trasferiti a Auschwitz, Sachsenhausen e Buchenwald ed infine a Bergen-Belsen…



Johnny morì il 20 marzo, Jones il 15 aprile del 1945, proprio mentre il campo di sterminio veniva liberato dall’esercito britannico…
Kom ik ´s morgens uit mijn bed
Stamp ik eerst de lood pakket
Stampen, stampen, stampen maar
Want anders dan komt het lood niet klaar.

“Floep” zei de stamper en daar ging het weer
Sen dat was dan voor de eerste keer.
Stamp stamp stamp stamp.

Zo stamp wij achter de barak
Stampen dat is en eel mooi vaak
Bij de lucht van het rode huis
Voelen wij ons lekker thuis.

“Floep” zei de stamper en daar ging het weer
En dat was dan voor de eerste keer.
Stamp stamp stamp stamp.

En als het stampen dan is gedaan
Mogen we weer naar huis toe gaan
Stampen dat doen we reuze vaak
We beginnen nog een eigen zaak.

“Floep” zei de stamper en daar ging het weer
En dat was dan voor de eerste keer.
Stamp stamp stamp stamp.

´s Avonds klein en ´s Avonds groot
Leveren onze tafel lood
En als er eens geen lood meer kwam
Moeten we weer naar Amsterdam.

“Floep” zei de stamper en daar ging het weer
En dat was dan voor de vierde “Floep”
zei de stamper en daar ging het weer
En dat was dan voor de laatste keer.
“Floep” daar moet lood in
Stamp stamp…

inviata da Bernart Bartleby - 21/7/2016 - 09:09



Lingua: Italiano

Traduzione italiana dal programma di sala dello spettacolo “Tutto ciò che mi resta. Il miracolo della musica composta nel lager”, concerto per il Giorno della Memoria tenutosi all’Auditorium Parco della Musica di Roma il 26 gennaio 2015, a cura di Viviana Kasam e Marilena Citelli Francese.

Tutto ciò che mi resta. Il miracolo della musica composta nel lager
“PLOP” DICEVA IL PESTATORE

Mi alzo dal mio letto la mattina
La prima cosa che faccio è pestare un pacco di piombo
Pestare, pestare, pestare ancora
Oppure non completeremo mai il lavoro

“Plop” diceva il pestatore, ancora una volta
E questa era la prima volta
Pesta pesta pesta pesta

Pestiamo così dietro alla baracca
Pestare è un mestiere bello
Al cielo della casa rossa
Ci sentiamo a nostro agio

“Plop” diceva il pestatore, ancora una volta
E questa era la seconda volta
Pesta pesta pesta pesta

E quando il pestare è finito
Possiamo ritornare a casa
Pestare è una cosa che facciamo molto spesso
E ora apriamo un negozio

“Plop” diceva il pestatore, ancora una volta
E questa era la terza volta
Pesta pesta pesta pesta

Di sera la nostra tavola produce il piombo
E se non arriva più il piombo
Dobbiamo andare di nuovo ad Amsterdam

“Plop” diceva il pestatore, ancora una volta
E questa era la quarta volta
“Plop” diceva il pestatore, ancora una volta
E questa era l’ultima volta
“Plop” il piombo deve andarsene dentro
Pesta Pesta...

inviata da Bernart Bartleby - 21/7/2016 - 09:10




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