La pioggia ha distrutto il tempo, melodia lontana
Come fiamma d’argento diffusa nella stanza
scrive il mio passato per soffermarsi ancora
negli occhi dei compagni, strade giù nelle cantine
nelle vie grigie e misere del ghetto di Varsavia
Quattro folli suonatori, quattro anime spettinate
Con gli occhi portati via dal sonno
Fuggivano le nostre menti da quell’incubo spinato
Ma un’aquila nel cielo puntava già i suoi artigli
L’umiliazione crebbe, forzò nella rivolta
Ma il brutto piede ariano calpestò il formicaio
Finirono nel sangue molte stelle gialle
Ed anche un clarinetto fu infranto coi suoi sogni
Prigionieri sopra un treno senza luce e troppo pieno
Prigionieri sopra un treno senza luce e troppo pieno
La nostra nuova casa era un campo senza fiori
L’assenza di speranza cancellò ogni colore
Qualcuno mi ha gridato che un giorno si è levato
L’ultimo lamento di un violino ormai scordato
Come fiamma d’argento diffusa nella stanza
scrive il mio passato per soffermarsi ancora
negli occhi dei compagni, strade giù nelle cantine
nelle vie grigie e misere del ghetto di Varsavia
Quattro folli suonatori, quattro anime spettinate
Con gli occhi portati via dal sonno
Fuggivano le nostre menti da quell’incubo spinato
Ma un’aquila nel cielo puntava già i suoi artigli
L’umiliazione crebbe, forzò nella rivolta
Ma il brutto piede ariano calpestò il formicaio
Finirono nel sangue molte stelle gialle
Ed anche un clarinetto fu infranto coi suoi sogni
Prigionieri sopra un treno senza luce e troppo pieno
Prigionieri sopra un treno senza luce e troppo pieno
La nostra nuova casa era un campo senza fiori
L’assenza di speranza cancellò ogni colore
Qualcuno mi ha gridato che un giorno si è levato
L’ultimo lamento di un violino ormai scordato
inviata da DonQuijote82 - 4/7/2009 - 12:53
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Album: Il Pozzo di San Patrizio