Ho trovato chi probabilmente ha interpretato ll brano originale Renè Zosso nell'album Chante & Vielle (1968), potrebbe essere la fonte di Lumini e Chierici o comunque un'interpretazione della versione originale (o almeno così credo visto che oltre al titolo al momento non ho reperito altro): A La Guerre Qui Y Va: romance provençale : de l'anthologie "Le petit cançonnier d'Oc". Alain Ward. Nello stesso album anche La guerre est truquèe di Boris Vian.
Versione italiana di Flavio Poltronieri
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Una precisazione:
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C4. SCARBOROUGH FAIR
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C5. ARE YOU GOING TO SCARBOROUGH FAIR
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Deux mots pour Maso et pour tout qui fait des « tentatives de traduction »
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caro Amico sconosciuto, non impazzire perchè non servirebbe, il cd è assolutamente introvabile: era una autoproduzione del caro, povero Mario che se n'è andato così presto
Version française – LE PETIT RAT ET LA MONTAGNE – Marco Valdo M.I. – 2017
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Grazie per le vostre traduzioni/interpretazioni.
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io sto impazzendo per carcare il suo cd "resolvez-vous messieurs" aiutatemi
"Se volete, posso scrivere che Hernán Cortés era un CRIMINALE"
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Scusate, nell'intro alla versione degli Environs ho usato un termine improprio, "epitaffi". Volevo dire "aforismi" o, meglio - così come traduceva l'indimenticato nostro GPT - "canzonette".
Sarà assolutamente fatto.
Nelle ULTERIORI VERSIONI DI SCARBOROUGH FAIR, almeno per rispetto dovuto alla statura dei personaggi in questione, ci vedrei bene anche le versioni di:
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La bagnarola di cui sopra in realtà non solo non porta in nessun luogo, non trasporta nessuno. E non ci sono stelle a guidarla nè una scia si lascia dietro. Non la illumina la poesia di Cadou e neppure la finta poesia di Guccini ("per le mie navi son quasi chiusi i porti"). Tu dici che è un privilegio salirci sopra, bene, vedo che te ne intendi e sai riconoscere.....e così che una volta sono finito su Enès Aganton (in francese Ile Canton) dove ci sono due croci di granito che distano 150 passi l'una... (continua)
Gli Environs di Stefano Giaccone e Lalli offrirono una loro versione degli aforismi 1, 15, 4 e 16 (così la sequenza) nel loro disco del 1990 intitolato “Cinque parti”. Il brano venne intitolato “Giocattoli”
La versione degli Environs di Stefano Giaccone e Lalli, risalente alla fine degli anni 80 ma pubblicata solo nel 2001, nella raccolta "Un pettirosso in gabbia mette in furore il cielo intero" (citazione da una poesia di Willima Blake) edita da Stella Nera / A - Rivista Anarchica.
Traduzione italiana di Lorenzo Masetti
Traduzione italiana tratta da Poesie.reportonline.it
L'introduzione recitata non solo mi è servita: l'ho anche tradotta e fornita di note, sennò ci si capirebbe poco. Direi che è fondamentale! Ovviamente, per tutte le altre domande la risposta è "sì" (sono sempre tentato di dire "42" con la guida galattica per gli autostoppisti, però). Ad ogni modo, essere su una bagnarola che non porta da nessuna parte lo ritengo un privilegio e ti invidio: ora tocca a me fare il convalescente, però almeno gnisenedà di ermellini e d'altre cose! A proposito: tu l'hai... (continua)
Si, però negli anni 70 nessuno poteva permettersi di ignorare come era mutata la visione della figura femminile nel mondo occidentale, quello era un peccato grave e difficilmente perdonabile a chicchessia, nel mondo dell'allora sinistra, ora lui può permettersi di cantare l'originale e sono certo che nessuno si sognerebbe mai di muovere una critica tale al testo, anzi mi stupirei non poco se qualcuno storcesse il naso, ma forse sono io che................ cambiando discorso: ti è servita l'introduzione re... (continua)
Traduzione italiana e note di Riccardo Venturi
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E fai oltremodo bene a ricordarlo, Flavio; è una cosa che, naturalmente, andrà nella lunga introduzione che sto scrivendo per questa canzone "da maneggiare con cura", come la ho chiamato. Le critiche ricevute dal mondo femminista furono assolutamente giuste, ma bisogna a questo punto essere onesti e ricordare che questa era nelle origini e nelle intenzioni di Servat una "canzone partigiana", e non poche canzoni partigiane (italiane e di altri paesi) presentano un'immagine femminile del tutto simile.... (continua)
Touche pas à la Blanche Hermine [1998]
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Ricordo è che questa che Riccardo chiama "versione ingentilita" nasce da numerose critiche (assolutamente condivisibili) provenute all'epoca a Gilles dal mondo femminista. In effetti la figura femminile che esce dall'originale Blanche Hermine, non è un granchè (non capisce le ragioni di lui, può solo caricarsi sulle spalle la famiglia e aspettare il ritorno del suo eroe!!!)mentre qui condivide le scelte, autorizza la partenza e combatte educando i figli ad essere addirittura migliori dei propri genitori.
Traduzione italiana di Riccardo Venturi
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Non so e non posso sapere se effettivamente la abbiano "concordata"; la canzone, ripeto, è di totale pubblico dominio e quindi la potrebbe incidere chiunque nell'originale o in traduzione (come sta facendo ad esempio Francesco Pelosi in questi ultimi tempi). Sono più propenso a credere che Gilles Servat sia "stato al gioco", mettiamola così. Salud!
Gli zombie invadono la Amburgo del G20
...allora è meglio credere che quello di Tarbes che parlava di leucémie bretonne e il Vampiro del Borinage abbiano concordato e condiviso la scelta di attribuirla ad anonimo...
Se conosci un po' Raoul Vaneigem conoscerai anche il suo totale rifiuto di copyright, diritti di autore, "proprietà intellettuale" ecc. E' una dicitura precisa che appone a tutte le sue opere, che sono di totale dominio pubblico per sua precisa scelta. Questo accade anche per le sue più famose, tipo il "Traité de savoir vivre à l'usage des jeunes générations". Casomai mi sembra un po' strano che Gilles Servat non conoscesse "Pour en finir avec le travail" e tutta la vera storia di questa canzone...o... (continua)
Traduzione italiana di Anna Maria Robustelli da El Ghibli – Rivista online di letteratura della migrazione
a integrazione dell'intervento di B.B.
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Ciao Flavio, in realtà "No Man Can Find The War" è un cavallo di battaglia di Giaccone & Soci, che l'hanno sempre eseguita fin dagli anni 80. A quanto mi risulta la incisero tra fine anni 80 e inizio dei 90 già in un paio di formazioni successive alla conclusione dell'esperienza dei Franti. Si chiamavano Environs e poi Orsi Lucille, e c'erano sempre Lalli e Stefano, con Claudio Villiot, Vanni Picciuolo e altri.
Bene, grazie! Ciao.
B.B. la pagina è in allestimento, ho ricevuto da Flavio Poltronieri il CD per cui al più presto trascriverò i testi corretti
Si l'ho letta ma quello che volevo comunicarti con il mio intervento evidentemente è sfuggito, ovvero quando qualcuno incide un brano composto d'altri non è solamente per una forma di rispetto e correttezza che ne cita le fonti, ma anche per una faccenda di diritti d'autore depositati e legalmente protetti e, quindi in ultima analisi, anche finanziaria. E non è ammessa ignoranza o "buona fede". E questa omissione è strana per un grosso personaggio come Servat. Se però il brano è anonimo o di dominio... (continua)
Flavio, è una leggenda situazionista messa in giro dallo stesso Vaneigem come è stato oramai appurato da parecchio tempo; si vede che lo stesso Servat ci è, come dire, cascato. E' un procedimento che Vaneigem ha usato spesso anche per scritti filosofici, politici e teorici (tra l'altro avrà scritto con una cinquantina di pseudonimi, alcuni dei quali femminili :-P). Comunque c'è scritto tutto nell'introduzione; la hai letta?... (Saluti)
Ricordo che anche Stefano Giaccone l'ha registrata originariamente nel 2000 sul CD "Useless And A Private Joy" edito dall'etichetta anarchica Stella Nera (oltre a "Once I Was") ed è poi apparsa nel 2003 sulla raccolta "s/cartoline" sempre per Stella Nera.
Version française – QUAI 21 : UN TRAIN POUR AUSCHWITZ – Marco Valdo M.I. – 2017
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Version française – QUAI 21 – Marco Valdo M.I. – 2017
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Riccardo, vorrei sottolineare che Servat definisce la canzone come "anonima, scritta negli anni sessanta da degli operai belgi" senza minimamente nominare Raoul Vaneigem e neppure Francis Lemonnier...
Trovati qui qualche verso in più:
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Traduzione italiana di Riccardo Venturi
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Le départ du partisan
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Non hai fatto aucun bordel: semplicemente hai visto il testo di una versione "posteriore" e "ingentilita" di un'altra, e ce la hai messa senza conoscere quel che "c'era dietro", e è tanta roba. Sepagràv monviè. Solo per raccontartene una: nel 2003, quando stavo anfràns e c'era la "raccolta primitiva" delle Canzoni Contro la Guerra, io ce la volevo mettere (nelle prime 603, dico). La Joëlle me lo sconsigliò, perché in realtà è una canzone di guerra, altro che "contro"; insomma, questa canzone gira... (continua)
C'ho la sensation que j'ai fait un peu de bordel... Excusez-moi!
Non è questione di essersi trompé o non trompé, è questiòn di situer trebièn questa sciansòn, BB. Anche perché tu hai messo una versione "ingentilita" della canzone, quella che più propriamente si chiama "Le départ du partisan"; forse nel '76 anche Servat s'era accorto che la sua canzone aveva già avuto certe "derive" non volute, mettiamola così. Ma a questo punto altro non posso dirti che seguire l'evoluzione di questa pagina...dove si racconterà tutto. Comincio ora con metterne il testo originale,... (continua)
Scusa Dq82, ma il testo che hai qui contribuito era già stato segnalato a margine di Grob v tujini... Forse bisogna fare un po' d'ordine (anche nel testo stesso... "t'ho"???), giusto?
Saluti
Cazz', est-ce que je me suis trompè?!?
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Per Flavio Poltronieri. Kadorvrec'her, mi sa che per questa pagina ci avrò parecchio bisogno di te. In particolare per tuoi (sicuri) ricordi personali su che cosa è stata ed è la Blanche Hermine in Bretagna. Prepàrati...Salud!