Lingua   

Il balconcin fiorito

Riccardo Marasco
Lingua: Italiano (Toscano Fiorentino)


Riccardo Marasco

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Interpretata anche (o scritta?) da Odoardo Spadaro

Ci sono -ci sono state, finite nell'oblio con la scomparsa di una generazione- un'aneddotica e una memorialistica piuttosto vaste sui rapporti tra combattenti e fidanzate o mogli: a volte capitava che uno partisse, per esempio, lasciando la moglie con due figli, e di trovarne al ritorno tre o quattro!

Questa è una canzone su una storia come tante; se si pensa al "grigioverde" e alla baionetta citate nel testo, è possibile ambientarla ai tempi di quel mostruoso ed inutile macello che è stato la prima guerra mondiale, vaso di Pandora di tutti i mali del ventesimo secolo. La partenza per il fronte nel 1915, il ritorno all'inizio del 1919, nel mezzo dell'epidemia di influenza che, come se non fosse bastata la guerra, fece partire senza ritorno un sacco di gente.

Balcone Fiorito
Coi libri sotto i' braccio pe' la via,
a quella bella età che 'on torna più,
a un balconcino pieno di poesia
lo sguardo mio s'andò a posar lassù.
Un glicine fiorito e qualche rosa
facean di que' balcone una gran cosa.

Sul balconcin fiorito
vidi un capino biondo.
"Mi butti un fiore"
chiesi un poco ardito,
"Sarà per me un tesoro
in questo mondo".

Lei mi buttò 'na rosa,
la strinsi sul mio cuore.
Il cuor mi disse piano
qualche cosa,
mi disse 'na parola sola:
"Amore"

In grigioverde, con il reggimento,
la Patria un giorno mi chiamò laggiù.
Per quella strada ripassai, rammento,
ed il mio sguardo ritornò lassù,
a' balconcino ancora tutto in fiore,
laddove c'era un pezzo del mio cuore.

Dal balconcin fiorito
cadde una rosa
e in fretta la presi,
e, con um modo un poco ardito,
io l'ho legata
con la baionetta.

Lei mi buttò un bacione,
disse "Porta fortuna".
S'allontanava al passo
il battaglione,
pensavo, mi dicevo:
"Te, o nessuna".

Ricordo che a' ritorno son passato,
co' core che no' mi reggeva più,
di sotto a' balconcino, innamorato,
ma nessun fiore mi si buttò giù.
E mi fu detto alfine, un triste giorno:
"Partì la bimba e non farà ritorno".

Sotto al balcon fiorito
passo di tanto in tanto.
Passato il tempo
son così intristito
che i' core non mi regge
e scoppio in pianto.

Ricordo dei vent'anni,
amori dolci furon,
ma un dì, sogno mio,
gioia infinita,
avevo dato a te
tutta la vita!

inviata da Io non sto con Oriana - 10/3/2009 - 15:00



Lingua: Portoghese

Versão portuguesa
NO BALCÃOZINHO FLORIDO

Com os livros embaixo do braço, pela rua,
naquela bela idade que não volta mais,
num balcãozinho cheio de poesia
o meu olhar foi posar-se lá em cima.
Uma glicínia em flor e alguma rosa
faziam daquele balcão uma grande coisa.

No balcãozinho florido
eu vi uma cabecinha loira.
"Me jogue uma flor"
disse um pouco audacioso,
"Será pra mim um tesouro
neste mundo".

Ela me jogou uma rosa,
apertei-a no meu coração.
O coração me disse baixinho
alguma coisa,
me disse uma palavra somente:
"Amor"

Em cinza-verde, com o regimento,
a Pátria um dia me chamou para longe.
Por aquela rua re-passei, lembro,
e o meu olhar voltou lá em cima,
ao balcãozinho ainda todo em flor,
onde havia um pedaço do meu coração.

Do balcãozinho florido
caiu uma rosa
e de pressa a peguei,
e, de modo um pouco audacioso,
eu amarrei-a
na baioneta.

Ela me jogou um beijão,
disse "Trás sorte".
Se afastava ao passo
o batalhão,
eu pensava, me dizia:
"Ti, ou nenhuma".

Lembro que na volta passei,
com o coração que não agüentava mais,
embaixo do balcãozinho, apaixonado,
mas nenhuma flor caiu.
E me foi dito enfim, num triste dia:
"Parece que a menina não voltará".

Sob o balcão florido
passo de vez em quando.
Passado o tempo
estou tão entristecido
que o meu coração não agüenta
e desato em choro.

Lembrança dos vinte anos,
amores doces foram,
mas um dia, sonho meu,
alegria infinita,
havia doado a ti
toda a vida!

inviata da giorgio - 5/12/2011 - 08:26




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