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Leonardo Pieraccioni: Ahi ahi ahi [I figliol di troia 'e 'un moian mai]

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Lingua: Italiano (Toscano Fiorentino)



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[1991 circa]
Testo e musica (sic) di Leonardo Pieraccioni

pieraccioni


Lo scorso anno, 2007, diciamo che il mese di settembre è stato un po' particolare per chi scrive; ne ha risentito anche questo sito, che è stato letteralmente impestato di Extra che, per dirla con un eufemismo, rispecchiavano un determinato stato d'animo, sicuramente non dei migliori. Poi è venuto maggio, anticipato a gennaio, e quest'anno mi fa voglia di cominciare il mese dove sono nato con una canzoncina leggera come una piuma. Di Leonardo Pieraccioni, proprio lui. Non state sbagliando, quello del Ciclone, il comico fiorentino che per un certo periodo ha sbancato i botteghini. Però il Pieraccioni, ai suoi albori, me lo ricordo con trovate irresistibili (tipo quella di presentarsi, il 18 maggio 1990 davanti alla sede assediata della Fiorentina dei Pontello, che stavano scatenando una rivolta di piazza per la vendita di Baggio alla Juventus, con un mano un finto assegno di 26 miliardi stampato su un rotolo di carta igienica); oppure, in lontani pomeriggi sperduti nelle campagne, ai microfoni di Radio Siena (ebbene sì, ho fatto anche l'ascoltatore radio e, anche se non ve lo dico, diverse attuali "CCG" me le facevo mandare con le telefonate da tale Giancarlo Baldi, lo speaker della trasmissione), cantare questa canzoncina qui, che oggi vi presento ridacchiando & fischiettando. Canzoncina sì; ma, a ripensarci, chissà che qualcosa da dire non l'abbia pure lei. Chissà, davvero. [RV]

Poscrìttum. Mi hanno sempre detto che rassomiglio al Pieraccioni; lascio giudicare a chi mi conosce di persona.
'E nascono biondi, i' sorriso stampato
'e nascono e chiedono: il marco è calato?
Poi crescono sani, a tre mesi i dentini
noleggiano i'ciuccio agli altri bambini,
a scuola son furbi e sanno copiare
ma dietro in gastigo 'un ci vogliano andare

Ahi, ahi, ahi, ahi, i figliol di troia 'e un moian mai
ahi, ahi, ahi, ahi,
ahi, ahi, ahi, ahi


Si baciano in bocca, paian fotomodelli
catenine a i'collo e sedici anelli
son pieni di donne, ma i'sabato sera
li trovi da soli a i'bar Marilena
'e mangiano i'kiwi, gli fa schifo i'prosciutto
son vegetariani poi mangian di tutto

Ahi, ahi, ahi, ahi, i figliol di troia 'e un moian mai
ahi, ahi, ahi, ahi,
ahi, ahi, ahi, ahi


Si piglian su'i'serio,
si sparan le pose
si sposano tardi
con donne noiose (lava la macchina!)

Ahi, ahi, ahi, ahi, i figliol di troia 'e un moian mai
ahi, ahi, ahi, ahi,
ahi, ahi, ahi, ahi


Fili attaccati ai ganci dell'Italia, ooh ooh
appiccicati e nudi immezzo a un'aia, ooh ooh

Ahi, ahi, ahi, ahi,
ahi, ahi, ahi, ahi...

inviata da Riccardo Venturi - 1/9/2008 - 19:29




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