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Renato Franchi & Orchestrina del Suonatore Jones

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(Gang)
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(Vasco Rossi)
Piazza Fontana [Fontana del dolor]
(Angelo e Vincenzina Cavallini)



2023
17 fili rossi + 1. Ricordando Piazza Fontana

17 fili rossi


17 fili rossi + 1

L’album si compone di 16 tracce, undici brani musicali e cinque interventi attoriali. Delle canzoni che raccontano la strage nella Banca dell’Agricoltura, la title track, come si è detto, è stata scritta da Renato Franchi partendo da un testo di Fulvio Mario Beretta. Come sovente accade nelle composizioni del cantautore legnanese, un evento tragico come quello dell’esplosione della bomba è raccontato con delicatezza: la canzone si apre infatti rievocando una Milano invernale, avvolta in una fitta nebbia e illuminata dalle luci di Natale, e seguono alcuni “quadretti” che descrivono la quotidianità dei protagonisti, inconsapevoli del proprio crudele destino. In conclusione, vengono ricordati i nomi delle 18 vittime, “17 cuori in cielo con Pino Pinelli”. Dal punto di vista musicale, i timbri di chitarra, pianoforte, violino e percussioni dialogano con la fisarmonica di Roberto Nassini, a cui è affidata la toccante introduzione del pezzo.

Sempre dedicate a Piazza Fontana sono l’omonimo brano scritto da Claudio Bernieri nel 1975, noto anche come Luna rossa ed originariamente interpretato dal gruppo Yu Kung, qui nella rilettura di Come le Foglie, e la versione strumentale del medesimo pezzo da parte della Banda degli Ottoni a Scoppio.
Un’altra canzone d’epoca è Fontana del dolor, conosciuta anche come L’infame strage di Piazza Fontana, composta dal cantastorie meneghino Angelo Cavallini, molto attivo negli anni Settanta come artista di strada. Il pezzo è stato riscoperto dallo stesso Bernieri, che ha anche girato un documentario sull’argomento; nel concept è stato invece affidato all’ensemble piacentino Emily Collettivo Musicale, che ne ha realizzato una versione coinvolgente e trascinante. Altre due canzoni rievocano la strage: La fontana degli Yo Yo Mundi, in cui gli assoli di chitarra nella conclusione del brano sottolineano i versi finali “da un fascio di bugie spunta un germoglio di carezze”, e Oggi no, del cantautore milanese Andreacarlo, che racconta l’inquietudine di un passante dei giorni nostri che, sotto Natale, si ritrova a passare per il centro della città e non può fare a meno di ripensare ai drammatici eventi di mezzo secolo fa.
Dedicate a Giuseppe Pinelli sono La ballata di Pinelli, il tradizionale brano composto sull’aria della canzone popolare Il feroce monarchico Bava, interpretato da Alessio Lega; Quasi soltanto mia, che tratteggia con delicatezza il vissuto di Licia Pinelli, firmata da Filippo Andreani e già contenuta nel suo album “Scritti con Pablo” del 2011, e l’inedita Un ferroviere del cantautore lecchese Daniele Ridolfi, in cui viene data voce allo stesso Pino. Due brani “storici” per due formazioni altrettanto storiche dipingono poi l’oscuro affresco della strategia della tensione (Via Italia, Gang) e la volontà di riscatto dalle ingiustizie (Popolo Unito, Casa del Vento).

I cinque interventi attoriali raccontano invece, da diversi punti di vista, non solo l’accaduto del 12 dicembre, ma anche le sue cause, riconducibili al complesso e torbido disegno della già citata “strategia della tensione” che affonda le sue radici già nell’immediato dopoguerra. Daniele Biacchessi, ne Il Paese della vergogna, descrive la festosa atmosfera natalizia, devastata dallo scoppio dell’ordigno, le vite distrutte delle vittime e i silenzi che si trasformano in urla, le stesse urla che purtroppo torneranno a straziare altri luoghi del nostro Paese. Il rumore del silenzio di Renato Sarti ricorda invece i funerali in piazza Duomo, gremita da oltre 300000 persone, la cui massiccia presenza rappresenta un atto “politico”. Scritta da Claudio Ravasi e interpretata da Paolo Raimondi, A Milano vado poco esprime i sentimenti di una persona che, in gioventù, ha vissuto gli eventi dell’epoca stragista in maniera inconsapevole e che a distanza di molti anni ne percepisce il peso e l’importanza. La prima strage di Stato di Silvano Piccardi e Non è finita di Moni Ovadia, infine, risalgono alle origini dell’eversione nera, riconducibili al 1945, e ai rigurgiti fascisti mai sopiti.
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Artisti Vari – 17 fili rossi +1. Ricordando Piazza Fontana (Latlantide, 2023)

Il 12 dicembre del 1969 Milano veniva colpita profondamente dalla strage di Piazza Fontana, che aprì una stagione dolorosa, culminata con la strage alla stazione di Bologna nel 1980. 17 furono le vittime, più una, l'anarchico Giuseppe Pinelli che precipitò tre giorni dopo, da una finestra della questura. Per ricordare questo tragico evento, nasce l'idea di realizzare un disco a tema. La scintilla scatta da una lirica di Fulvio Maria Berretta, poi musicata da Renato Franchi. Il titolo invece è suggerito dalla visione del docufilm “Io ricordo, Piazza Fontana” di Francesco Miccicchè. Il disco raccoglie 16 tracce, tra canzoni e monologhi, la copertina rappresenta i funerali in Piazza Duomo in un'opera grafica di Giovanni Tagliavini, altre sue immagini arricchiscono il booklet, insieme ai contributi di Fulvio Maria Berretta, Francesco Dendena, Licia, Claudia e Silvia Pinelli. In apertura la titletrack “17 fili rossi” eseguita da Renato Franchi con la sua band, pennellata dalla fisarmonica e dal violino, prosegue Filippo Andreani con voce e chitarra classica per la bella e malinconica “Quasi soltanto mia”. Daniele Biacchessi declama “Il paese della vergogna” sopra ad un tappeto di tastiere, il gruppo Come le foglie esegue “Piazza Fontana” (Scritta nel 1975 da Claudio Bernieri) come una marcia infarcita di suono Irish. Emily Collettivo Musicale riscopre “Fontana del dolor” (composta dal cantautore meneghino Angelo Cavallini) a ritmo di flamenco, Renato Sarti legge “Il rumore del silenzio” accompagnato dagli archi. Una chitarra elettrica tratteggia “La fontana”, un pezzo trascinante degli Yo Yo Mundi, seguito dall’acustica “Oggi no” cantata da Andreacarlo. A Paolo Raimondi vengono affidate le parole di Claudio Ravasi con "A Milano vado poco", Daniele Ridolfi con chitarra, armonica e ukulele esegue il suo inedito "Un ferroviere" (dedicata a Pinelli). La Casa del vento ripropone “Popolo unito”, direttamente dal disco “Al di là degli alberi” del 2004, Silvano Piccardi narra “La prima strage di stato”. Immancabile Alessio Lega (con i fedelissimi Guido Baldoni e Rocco Marchi) che esegue “La ballata di Pinelli”, preceduta da “Il feroce Monarchico Bava”, entrambe con la stessa melodia, anche la banda degli Ottoni a Scoppio ripropone “Piazza Fontana” con un arrangiamento balcanico alla Goran Bregovic, cantando solo il ritornello. L'inconfondibile voce di Moni Ovadia accompagnata dalla fisarmonica è presente in "Non è finita", chiudono il cerchio i fratelli Severini dei Gang con la storica "Via Italia", proposta nella versione in duo. Come spesso accade in presenza di operazioni di tipo elencatorio, quasi enciclopedico, si rimane un po’ stupiti per l'assenza di gruppi o cantautori che hanno detto la loro sul tema trattato. Ciò non inficia il valore nobile dell'operazione complessiva e il fatto che ancora oggi la storia e la memoria vengano trattati nei testi e nella musica di molti gruppi italiani è sicuramente confortante, anzi, è un aspetto di grande rilievo. A patto che certe storie non rimangano esclusivo appannaggio di una cerchia ristretta che si autoriferisce, perché questo farebbe male alla storia e al presente del nostro Paese.

Marco Sonaglia

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lapide
I vecchi la raccontano la nebbia di Milano
quella che tagliavi con il coltello in mano
il freddo e la pioggia nella mattina bigia
le luci di Natale sotto una coltre grigia

Copriti amore non ti devi ammalare
ma che freddo e che nebbia non ti preoccupare
vendo quel terreno che ci fa tribolare
e il resto dell'inverno lo passeremo al mare

17 fili rossi si sono intrecciati
attese e speranze legate al domani
mille mille nodi si sono formati
impegno lavoro il futuro nelle mani

Mio padre da anni era ormai in pensione
il mercato al venerdì la sua grande passione
gioia e serenità bussavano alle porte
17 vite ignare ad incontrar la morte

Poi nella banca qualcuno ha portato
il fuoco assassino di un sole malato
un sole mai visto in quella stagione
la fine dell'uomo e della ragione

17 fili rossi si sono spezzati
la bomba lo scoppio l'inferno l'orrore
mille mille nodi si sono slegati
nessuna giustizia per questo dolore

Milano 12 dicembre, una strage nel calendario
tutti i nostri ricordi avvolti in un sudario
col cuore lacerato la memoria non si allontana
da quel sordo boato ... in Piazza Fontana
in Piazza Fontana
in Piazza Fontana

Giovanni Arnoldi
Giulio China
Carlo Garavaglia
Eugenio Corsini
Angelo Scaglia
Carlo Silva
Paolo Gerli
Pietro Dendena
Calogero Galatioto
Carlo Gaiani
Vittorio Mocchi
Attilio Valè
Luigi Meloni
Carlo Luigi Perego
Mario Pasi
Gerolamo Papetti
Oreste Sangalli
17 cuori in cielo
con Pino Pinelli
con Pino Pinelli

inviata da Dq82 - 26/12/2023 - 11:37




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