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I disertori

Andrea Sigona
Lingua: Italiano


Andrea Sigona


Avevamo pistole di legno e fazzoletti sul viso
barbe finte e pastelli per fare gli indiani
abbiamo visto la polvere nera vicino ai cancelli
abbiamo vinto tutte le guerre senza gli esseri umani

Guardavamo le nuvole bianche indicando le stelle
e spauriti sotto la pioggia che bagnava i calzoni
e le prime poesie per amore...quelle più belle
gridavamo ridendo e scherzando sognando due cuori

Poi la guerra arrivò per davvero e chiamati alle armi
e sul viso di entrambi il silenzio... fame sete e paura
geometrie di fasci, di luce ed insieme gli spari
la vita gelata di spalle la luna più scura

Venne il tempo più brutto e più nero tra mille domande
per noi pescatori di sale contadini di niente
capimmo e venne un bel giorno di darsela a gambe
tra boschi e sentieri ubriachi verso l'orizzonte

Ora spiagge e monti riposano come certi soldati
il ritorno è sempre felice per chi ci ritorna
certe storie e utopie fuggono come neve sui prati
e questo cielo che oggi a guardarlo impreca e smadonna

Poi la guerra terminò per davvero e tornati braccianti
e sul viso di entrambi stanchezza... fame sete e paura
geometrie lontani gli spari di fasci, di luce
la morte scampata per niente, appeso c'è il Duce



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