Lingua   

Lettera a Costante, o La pipa di Costante

Ivan Della Mea
Lingua: Italiano


Ivan Della Mea


Costante ha ottant'anni
È un contadino del mio paese:
Torrealta di Ponte del Giglio, Lucca.
Un paese di ulivi e vigneti.
Costante è un uomo buono e sereno:
Ti fa sedere, ti offre il suo vino,
Ti parla delle sue cose e ti ascolta.
 
Costante fuma il toscano,
E le cicche le tiene per la pipa.
Costante è un uomo
Che non ha il problema di essere qualcuno:
Costante è soltanto Costante,
Sempre, nel bene e nel male.

Ti ho dato una pipa e ti si è rotta,
L'hai rappezzata, ma con tanto amore.
M'ha detto mio fratello che la fumi
Solo di festa, e per poche ore,
Solo di festa, e per poche ore.
 
Costante, oggi è festa qui al paese,
Tu scendi piano piano giù dal colle
Con l'occhio dolce, teso sugli ulivi,
Con la mia pipa e col suo fumo molle,
Con la mia pipa e col suo fumo molle.
 
La pipa della festa è il tuo cammino,
È come la novella di una vita,
È tutta scritta e secca come il vino,
È sempre bella e sempre rifiorita,
È sempre bella e sempre rifiorita.
 
Costante, ci hai due baffi in allegria,
La faccia larga e buona e sorridente,
Vorrei che la tua pace fosse mia,
Vorrei saperla dire alla mia gente,
Vorrei saperla dire alla mia gente.
 
Vorrei, ma quella pipa è lì in cucina,
Nessuno più la fuma quando è festa.
Costante se n'è andato stamattina
Come l'ulivo quando schianta e resta,
Come l'ulivo quando schianta e resta,
Come l'ulivo quando schianta e resta.



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