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Sólo le pido a Dios

León Gieco
Lingua: Spagnolo


León Gieco

Lista delle versioni e commenti

Guarda il video

1. León Gieco, slideshow. Con una bella versione accompagnata dal bandoneón.



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[1978]
Letra y música: León Gieco
Parole e musica: León Gieco
Lyrics and music: León Gieco
Paroles et musique: León Gieco
Sanat ja sävel: León Gieco
Vortoj kaj muziko: León Gieco
Album: Album IV




Si crede generalmente che León Gieco, uno dei più popolari cantautori argentini, abbia scritto la canzone “Sólo le pido a Dios” riguardo alla guerra delle Malvinas-Falkland, l'inutile strage di giovani vite che costò all'Argentina (e alla Gran Bretagna) quella guerra. La guerra è però del 1982, mentre la canzone è di quattro anni prima. Fu però effettivamente con la guerra delle Malvinas-Falkland e con la fine della sanguinaria dittatura militare che la sua popolarità divenne immensa, un vero e proprio inno che segnò quei tragici momenti della storia argentina.

Il brano fu poi reso noto in tutto il mondo da Mercedes Sosa, cantautrice ed interprete anch’essa argentina, definita “la voz de America”, durante l’esilio nei paesi europei impostogli dal regime che governava il suo paese.

La canzone fu scritta pensando al pericolo imminente di una guerra, non quella delle isole Malvine ma quella tra l'Argentina e il Cile per la disputa sulle isole Picton, Lennox e Nueva nel Canale di Beagle.
Papa Wojtyla dovette mediare tra i due dittatori, Videla e Pinochet, per fermare un conflitto armato proprio nel 1978.
I motivi di contrasto tra i due paesi sudamericani per il possesso delle isole cessò solo nel 1984 quando fu firmato il Trattato di pace e amicizia.

"Solo le pido a Dios" fu censurata nel '78 dal governo militare ma poi dichiarata nell'82, sempre dallo stesso governo, "canzone di interesse nazionale per la pace".
Il fatto che i militari avessero tirato fuori la sua canzone quando faceva comodo e si fossero serviti di lui e delle sue parole diede tanto fastidio a León che per alcuni anni, si rifiutò di cantarla. Non voleva avere niente a che fare con quel governo nè tantomeno con dei lupi travestiti di agnelli. Queste sono le sue parole:

"la canción había estado prohibida y después los mismos militares asesinos la declararon de interés nacional por la paz, en 1982. Era algo repugnante. La verdad es que a mí me dió mucha vergüenza y estuve tres años sin cantar. Me ofrecián mucha plata por cantarla en todos los recitales, pero preferí no especular y me retiré de escena hasta el '85, cuando me puse a hacer el trabajo De Ushuaia a La Quiaca."

"La canzone era stata proibita e dopo gli stessi militari assassini la dichiararono di interesse nazionale per la pace, nel 1982. Era qualcosa di ripugnante. La verità è che provai molta vergogna e stetti tre anni senza cantare. Mi offrivano molti soldi per cantarla in tutti i recital, ma ho preferito non speculare e mi ritirai dalla scena fino al 1985, quando mi misi a lavorare all'album 'De Ushuaia a La Quiaca'."


grazie a Marcia Rosati per la seconda parte di questa introduzione


Mercedes Sosa, Víctor Heredia, León Gieco e Teresa Parodi. Esecuzione dal vivo di Sólo le pido a Dios. Buenos Aires, 18 dicembre 1990. Live performing of Sólo le pido a Dios. Buenos Aires, December 18, 1990.
Mercedes Sosa, Víctor Heredia, León Gieco e Teresa Parodi. Esecuzione dal vivo di Sólo le pido a Dios. Buenos Aires, 18 dicembre 1990. Live performing of Sólo le pido a Dios. Buenos Aires, December 18, 1990.


Mercedes Sosa stessa ha commentato così questo brano in un'intervista:

Sólo le pido a Dios, de León Gieco, es la canción que nunca pasará de moda; es un tema de siempre y para siempre, y un éxito internacional con una letra que todos debemos tener muy presente, sobre todo cuando dice: sólo le pido a Dios que la guerra no me sea indiferente.
En las guerras todo el mundo pierde. Qué ha ocurrido en la de Las Malvinas, en Vietnam, en Irak? En cualquier conflicto no hay ni vencedores, ni vencidos; todos pierden.


Sólo le pido a Dios, di León Gieco, è la canzone che non passerà mai di moda: è un tema di sempre e per sempre e un successo internazionale con parole che dobbiamo tutti tenere molto presenti, soprattutto quando dicono: solamente chiedo a Dio che la guerra non mi sia indifferente.
Nelle guerre tutti perdono. Cosa è successo nella guerra delle Malvine, in Vietnam, in Iraq? In tutti i conflitti non ci sono vincitori né vinti; tutti perdono


E León Gieco dice:

Creo que Dios está en la gente... a dios lo elaboramos entre todos nosotros... por eso el tema SOLO LE PIDO A DIOS es un solo le pido a la gente... que no nos sea indiferente la guerra, que no nos sea indiferente la gente que tiene que huir de los paises latinoamericanos por las represiones militares... le pido a dios o a la gente que la vida no me sea indiferente... le pido de agradecerle por el canto... de ser yo el nombrado para cantar las cosas que el que cantar no quiere o no puede...

Credo che dio sia nella gente... dio lo inventiamo tra tutti noi... per questo la canzone "Solamente chiedo a Dio" sta a significare solamente chiedo alla gente... che non ci sia indifferente la guerra, che non ci sia indifferente la gente che deve andarsene dai paesi latinoamericani per la repressione militare... chiedo a dio o alla gente che la vita non mi sia indifferente.... chiedo di ringraziarlo per il canto... di essere io quello nominato a cantare le cose che lui non vuole o non può cantare..


Per ulteriori informazioni sulla guerra della Falklands/Malvine, si veda l'introduzione a Sheepfarming in the Falklands.

For further information on Falklands war see the introduction to Sheepfarming in the Falklands.

Spiegazione di alcuni riferimenti
di Marcia Rosati

"desahuciado está el que tiene que marchar, a vivir una cultura diferente" si riferisce all'esilio forzato che ha dovuto affrontare la sua amica Mercedes Sosa durante la dittattura militare

"que el engaño no me sea indiferente/ si un traidor puede más que unos cuantos, que esos cuantos no lo olviden fácilmente" si riferisce alla decisione presa da Perón, appena tornato dalla Spagna, di allearsi con la destra di Lopez Rega.


Tiziano Terzani.
Tiziano Terzani.
L'indifferenza è la più grande malattia del nostro tempo. Questo cinismo con cui siamo abituati a crescere. Ma non è tutta colpa nostra. Ti devi alzare alle 7, prendi il caffè di corsa, alle 8 prendi l'autobus, timbri il cartellino alle 9, poi c'è il lavoro, il figlio da riprendere a scuola, la cena da preparare. Poi ti guardi i tg che parlano di massacri in Ruanda, dei morti a Baghdad. E si diventa indifferenti. Non abbiamo più il coraggio di uscire per strada e urlare: "Senza di me!"

(Tiziano Terzani, intervista a Controradio, 19 aprile 2004)

Ascolta questo frammento (formato Ogg Vorbis, 585K)

Indifference is the most serious disease of our time. This cynicism we are now used to grow with. But it is not all our fault. You have to get up at seven, you drink your coffee in haste, at eight you take your bus, you start working at nine, then a whole working day, you have to take your children home from school and to prepare dinner. Then you watch the TV news reporting mass murders in Rwanda, bomb attacks in Baghdad. And you become indifferent. We have no more courage to get out and cry : « Without me ! »

Tiziano Terzani
Sólo le pido a Dios
que el dolor no me sea indiferente,
que la reseca muerte no me encuentre
vacío y solo sin haber hecho lo suficiente.

Sólo le pido a Dios
que lo injusto no me sea indiferente,
que no me abofeteen la otra mejilla
después que una garra me arañó esta suerte.

Sólo le pido a Dios
que la guerra no me sea indiferente,
es un monstruo grande y pisa fuerte
toda la pobre inocencia de la gente.

Sólo le pido a Dios
que el engaño no me sea indiferente
si un traidor puede más que unos cuantos,
que esos cuantos no lo olviden fácilmente.

Sólo le pido a Dios
que el futuro no me sea indiferente,
desahuciado está el que tiene que marchar
a vivir una cultura diferente.

Sólo le pido a Dios,
que la guerra no me sea indiferente
es un monstruo grande y pisa fuerte
toda la pobre inocencia de la gente.

inviata da Davide


Nota: nelle versioni interpretate da Mercedes Sosa, gli aggettivi sono riportati al femminile. Ad esempio "vacía y sola" al posto di "vacío y solo".

Riccardo Venturi - 12/1/2006 - 15:38




Lingua: Italiano

ITALIANO/ITALIAN/ITALIANO [1]


Versione italiana di Claudio Cormio.
Roma, aprile 1995.
Inviata personalmente dall'autore, che ringraziamo nel modo che potrà facilmente immaginare...

Italian version by Claudio Cormio.
Rome, April 1995.
This version was personally sent by the author. We thank him in a way he can easily imagine...

Versión italiana de Claudio Cormio.
Roma, abril 1995.
Esta versión fue enviada personalmente por el autor, a quien queremos decirle gracias en una manera que puede facilmente imaginar...
SOLO IO CHIEDERO'

Solo io chiederò
che la guerra non mi lasci indifferente
è un mostro grande e si divora
la povera innocenza della gente

Solo io chiederò
che il dolore non mi lasci indifferente
e che la Porca Morte non m'incontri
prima che queste parole siano spente

Solo io chiederò
l'ingiustizia non mi lasci indifferente
non voglio mai più porger l'altra guancia
ed il cielo non ci ha mai donato niente

Solo io chiederò
che la rabbia non mi esca dalla mente
che chi è poi un bastardo non m'incanti
col sorriso che nasconde il niente

Solo io chiederò
che il passato non sia mai dimenticato
e non si cancelli la memoria
dell'arroganza che ci ha sempre calpestato

E ancora chiederò
che il futuro non mi trovi diffidente
c'è ancora tanto da inventare
per costruire una cultura differente

c'è ancora tanto da inventare
per costruire una cultura differente

inviata da Riccardo Venturi - 17/5/2006 - 00:15




Lingua: Italiano

ITALIANO / ITALIAN / ITALIANO [2]

Versione italiana (letterale) di Lorenzo Masetti.
A word-for-word Italian translation by Lorenzo Masetti.
Versión italiana literal por Lorenzo Masetti.
SOLAMENTE CHIEDO A DIO

Solamente chiedo a Dio
che il dolore non mi sia indifferente
che la morte secca non mi trovi
vuoto e solo, senza aver fatto abbastanza.

Solamente chiedo a Dio,
che l'ingiustizia non mi sia indifferente
che non mi schiaffeggino l'altra guancia
dopo che un artiglio graffiò il mio destino

Solamente chiedo a Dio
che la guerra non mi sia indifferente
è un mostro grande e calpesta ferocemente
tutta la povera innocenza della gente

Solamente chiedo a Dio
che l'inganno non mi sia indifferente
Se un traditore può più che alcuni,
che questi non lo dimentichino facilmente.

Solamente chiedo a Dio
che il futuro non mi sia indifferente
Sfortunato è colui che deve andarsene
a vivere una cultura diversa.

Solamente chiedo a Dio
che la guerra non mi sia indifferente
è un mostro grande e calpesta ferocemente
tutta la povera innocenza della gente

8/1/2005 - 15:20




Lingua: Italiano

ITALIANO / ITALIAN / ITALIANO [3]

Versione italiana cantabile e in rima di Riccardo Venturi
12 gennaio 2006
Italian (singable) version by Riccardo Venturi
January 12, 2006
Versión italiana (cantable y en rima) por Riccardo Venturi
12 enero 2006


In previsione dell'inserimento di questa straordinaria canzone tra quelle fondamentali, cosa che senz'altro merita, ho preparato la seguente versione cantabile e in rima che, nello spirito di questo sito, potrà essere utilizzata liberamente da chiunque, per una versione italiana in musica. Il testo è stato ovviamente adattato in alcuni punti, mantenendo però i punti focali dell'originale.
La traduzione è dedicata a Mercedes Sosa, e lascio per questo gli aggettivi al femminile.
SOLO DOMANDO A DIO

Solo domando a Dio
che il dolore non mi dia indifferenza,
e che la Carogna non m’incontri
svuotata e sola, senza aver fatto a sufficienza

Solo domando a Dio
che l'ingiustizia non mi dia indifferenza,
e certo io non porgo l’altra guancia
quando un artiglio mi ha lacerato l’esistenza

Solo domando a Dio
che la guerra non mi dia indifferenza,
è un mostro feroce che calpesta
tutta la gente e la sua povera innocenza

Solo domando a Dio
che l'inganno non mi dia indifferenza,
se un traditore può più di tanti e tanti
che questi tanti ne abbiano sempre coscienza

Solo domando a Dio
che il futuro non mi dia indifferenza,
sventurato è chi deve esiliarsi
patendo altrove gli effetti della differenza

Solo domando a Dio
che la guerra non mi dia indifferenza,
è un mostro feroce che calpesta
tutta la gente e la sua povera innocenza.

12/1/2006 - 12:00




Lingua: Italiano

ITALIANO / ITALIAN / ITALIANO [4]

Versione cantabile in italiano di Andrea Buriani

SOLO A DIO CHIEDERO'

Solo a Dio chiederò
che il dolore non mi sia indifferente,
che un'improvvisa morte non mi incontri
con il bilancio della mia vita insufficiente.

Solo a Dio chiederò
che l'ingiusto non mi sia indifferente,
ch'io non porga ancor l'altra mia guancia
dacchè la vita mi fu artigliata ingiustamente.

Solo a Dio chiederò
che la guerra non mi sia indifferente,
lei è un mostro grande e cresce forte
sulla povera innocenza della gente.
Lei è un mostro grande e cresce forte
sulla povera innocenza della gente.

Solo a Dio chiederò
che l'inganno non mi sia indifferente,
se chi tradisce ha poter più della gente
che la gente non lo dimentichi facilmente.

Solo a Dio chiederò
che il futuro non mi sia indifferente,
sventurato è chi non può che emigrare
per trovare una cultura differente.

Solo a Dio chiederò
che la guerra non mi sia indifferente,
lei è un mostro grande e cresce forte
sulla povera innocenza della gente.
Lei è un mostro grande e cresce forte
sulla povera innocenza della gente.

inviata da Andrea BURIANI - 8/12/2009 - 11:26




Lingua: Italiano

ITALIANO / ITALIAN / ITALIANO [5]

Versione italiana (solo di una strofa) cantata da Ginevra Di Marco

La rubia canta la negra


Ginevra Di Marco, Francesco Magnelli e Andrea Salvadori hanno pubblicato il disco "La rubia canta la negra" interamente dedicato a canzoni di Mercedes Sosa. Nel disco la canzone viene interpretata in spagnolo ma si chiude con la traduzione italiana di questa strofa.
Sólo le pido a Dios
che la guerra non mi sia indifferente
è un mostro grande e picchia forte
sulla povera innocenza della gente

9/1/2017 - 22:34




Lingua: Inglese

INGLESE / ENGLISH / INGLÉS

English version by Luis Prada
Versione inglese di Luis Prada
Versión inglés por Luis Prada
I ONLY ASK GOD

I only ask God
may I not be indifferent to suffering,
may the skinny death not find me
empty and lonely without doing enough.

I only ask God
may I not be indifferent to injustice,
may they not slap my other cheek
after a claw has scratched my destiny.

I only ask God
may I not be indifferent to war.
It's a big monster and tramples hard
on all the poor innocence of people!

I only ask God
may I not be indifferent to deception
If a traitor can do more than some few
may these few not forget him easily.

I only ask God
may I not be indifferent to future.
Evicted is he who has to go away
to live under a different culture.

I only ask God
may I not be indifferent to war.
It's a big monster and tramples hard
on all the poor innocence of people!

8/1/2005 - 15:10




Lingue: Inglese, Spagnolo

INGLESE / ENGLISH / INGLÉS [Outlandish]

Versione cantata in inglese e spagnolo dal gruppo hip hop danese Outlandish

As sung in english and spanish by Outlandish, a hip hop group based in Denmark

video
I ONLY ASK OF GOD

I only ask of God
He won't let me be indifferent to the suffering
That the very dried up death doesn't find me
Empty and without having given my everything

I only ask of God
He won't let me be indifferent to the wars
It is a big monster which treads hard
On the poor innocence of people
It is a big monster which treads hard
On the poor innocence of people

People...people, people

I only ask of God
He won't let me be indifferent to the injustice
That they do not slap my other cheek
After a claw has scratched my whole body

I only ask of God
He won't let me be indifferent to the wars
It is a big monster which treads hard
On the poor innocence of people
It is a big monster which treads hard
On the poor innocence of people

People...people...people

Solo le pido a Dios
Que la guerra no me sea indiferente
Es un monstro grande y pisa fuerte
Toda la pobre inocencia de la gente
Es un monstro grande y pisa fuerte
Toda la pobre inocencia de la gente

People...people...people

26/9/2007 - 17:07




Lingua: Inglese

INGLESE / ENGLISH / INGLÉS - Bruce Springsteen

La strofa cantata in inglese da Springsteen nella sua interpretazione del settembre 2013
I only ask of God
that I'm not indifferent to injustice
that death will not find me
empty, alone, having done nothing

17/9/2013 - 17:25




Lingua: Inglese

INGLESE / ENGLISH / INGLÉS [brucespringsteen.net]

Versione inglese apparsa sul sito ufficiale di Bruce Springsteen.
Si tratta di una traduzione letterale. La strofa cantata da Springsteen in inglese è diversa.
ONLY ASK OF GOD

I only ask of God
That I am not indifferent to the pain,
That the dry death won’t find me
Empty and alone without having done the sufficient

I only ask of God
That I won’t be indifferent to the injustice
That they will not slap my other cheek
After a claw has scratched this destiny of mine

I only ask of God
That I am not indifferent to the battle,
It is a big monster stomp and walks hardly on
All the poor innocence of people.

I only ask of God
That I not be indifferent to deception
If a traitor can do more than a few,
That those few do not forget easily.

I only ask of God
That I am not indifferent to the future,
Hopeless is he who has to go
To live a different culture.

17/9/2013 - 17:07




Lingua: Francese

FRANCESE / FRENCH / FRANCÉS

Version française de Riccardo Venturi
Versione francese di Riccardo Venturi
Versión en francés por Riccardo Venturi
12 janvier 2006 – 12 gennaio 2006 - 12 enero 2006
CE QUE JE DEMANDE À DIEU

Ce que je demande à Dieu
c’est que la peine ne m’indiffère jamais,
que la Camarde, un jour, ne me rencontre
seul[e] et vide sans avoir fait ce que je pouvais.

Ce que je demande à Dieu,
c’est que l’injustice ne m’indiffère jamais,
qu’on ne me frappe l’autre joue
quand une griffe a arraché tout ce que j’avais.

Ce que je demande à Dieu,
c’est que la guerre ne m’indiffère jamais,
c’est un monstre farouche qui tramponne
sur la pauvre innocence des personnes.

Ce que je demande à Dieu,
c’est que la fausseté ne m’indiffère jamais,
si un traître peut bien plus qu’une multitude,
la multitude devrait s’en souvenir à jamais.

Ce que je demande à Dieu,
c’est que l’avenir ne m’indiffère jamais,
bien malheureux est celui qui doit vivre
dans un pays qui ne l’acceptera jamais.

Ce que je demande à Dieu,
c’est que la guerre ne m’indiffère jamais,
c’est un monstre farouche qui tramponne
sur la pauvre innocence des personnes.

12/1/2006 - 14:54




Lingua: Francese

FRANCESE / FRENCH / FRANCÉS [2]

Version française de Jérôme Brachet
Versione francese di Jérôme Brachet
Versión en francés por Jérôme Brachet
CE QUE JE DEMANDE A DIEU

Ce que je demande à Dieu
c’est que la peine ne m’indiffère jamais,
que la Mort, un jour, ne me retrouve pas
seul et vide, sans avoir fait ce que je pouvais.

Ce que je demande à Dieu,
c’est que l’injustice ne m’indiffère jamais,
qu’on ne me frappe pas l’autre joue
alors qu’une griffe vient de m’arracher tout ce que j’avais.

Ce que je demande à Dieu,
c’est que la guerre ne m’indiffère jamais,
c’est un monstre qui piétine sans pitié
toute la pauvre innocence de l’humanité.

Ce que je demande à Dieu,
c’est que la tromperie ne m’indiffère jamais,
si un traître peut bien plus qu’une multitude,
que cette multitude s’en souvienne à jamais.

Ce que je demande à Dieu,
c’est que l’avenir ne m’indiffère jamais,
bien malheureux le condamné à s’en aller
vivre une autre culture en déraciné.

inviata da Jérôme Brachet - 31/12/2006 - 19:36




Lingua: Tedesco

TEDESCO / GERMAN / ALEMÁN

[ICH BITTE NUR GOTT]

Ich bitte nur Gott,
dass der Schmerz mich nicht gleichgültig lässt,
dass das austrocknende Sterben mich nicht leer und allein
trifft, ohne dass ich das Notwendige tun konnte.

Ich bitte nur Gott,
dass die Ungerechtigkeit mich nicht gleichgültig lässt,
dass sie mich nicht auf die andere Wange schlagen,
nachdem die Kralle mich glücklicherweise nur kratzte.

Ich bitte nur Gott,
dass der Krieg mich nicht gleichgültig lässt,
dieses Monster, das mit starken Tritten,
die ganze arme Unschuld der Leute zerstört.

Ich bitte nur Gott,
dass der Betrug mich nicht gleichgültig lässt,
falls der Verrat mehr erreicht als die Vielen,
und dass diese Vielen nicht so leicht vergessen.

Ich bitte nur Gott,
dass die Zukunft mich nicht gleichgültig lässt,
und diejenigen aufgibt, die marschieren müssen,
um eine andere Kultur zu leben.

Ich bitte nur Gott,
dass der Krieg mich nicht gleichgültig lässt,
dieses Monster, das mit starken Tritten,
die ganze arme Unschuld der Leute zerstört.

inviata da Riccardo Venturi - 12/1/2006 - 15:42




Lingua: Tedesco

TEDESCO / GERMAN / ALEMÁN - Gerhard Gundermann

SO WIRD ES TAG

Wenn die steingesichter einen traum verderben
bitt ich gott um den aus deinem tiefsten herz
also mach die steingesichter schon zu scherben
oder vegetiere traumlos rentenwärts

wenn die eisenvögel wieder kinder schlagen
bitt ich gott es mögen diesmal deine sein
also musst du nun die eisenvögel jagen
und vom himmel holen oder bleibst allein

So wird es tag
und nicht anders
so wird es ein leben
wenn wir nicht wie tote fliegen kleben
an dem süssen leim zu dem man schicksal sagt

wenn die bäume in dem bittren schnee erfrieren
bitt ich gott es sei der wald vor deiner tür
so versuch die schwefelpilze zu dressieren
oder werde atemlos und stirb mit mir

wenn sich judas wieder umsieht in den reihen
bitt ich gott er finde deine schwache frau
also musst du endlich lernen zu verzeihen
oder du wirst zwischen deinen hunden grau

So wird es tag
und nicht anders
so wird es ein leben
wenn wir nicht wie tote fliegen kleben
an dem süssen leim zu dem man schicksal sagt

25/4/2014 - 21:22




Lingua: Italiano

Versione italiana di Monia di "So wird es Tag" di Gundermann

La musica à la stessa ma il testo di Gundi é molto differente. In quello di Mercedes Sosa si prega Dio di non farci rimanere indifferenti al dolore, all'ingiustizia, alla guerra e si scongiura Dio che la nostra morte non ci trovi indifferenti senza aver fatto il "sufficiente". Il testo ci fa pensare alle ingiustizie del mondo, a dolori e catastrofi universali.

Il testo di Gundi rispecchia invece i problemi quotidiani di vita, morte, povertà, infanzia difficile, genitori severi che lasciano poco spazio alle debolezze dei figli, scarsità di cibo, tutti temi cantanti in molte sue canzoni, non solo in questa. Ricordo che anche dopo la caduta del Muro Gundi rimase sempre per sua volontà lontano dalla vita occidentale. Ed è ancora lui che in un'altra sua canzone "Io sono nato qui" ("Hier bin ich geboren") che descrive la sua vita come "una nave ancorata che gira sempre intorno all'ancora, che non riesce ad andare lontano ma solo in profondità".

Ed ecco quindi che in questa canzone le guerre e il dolore universale si riducono ai problemi quotidiani: le "facce di pietra" che nascondo i sogni, gli "uccelli di ferro" che possono rappresentare anche i genitori (forse la rigidità e la freddezza dei genitori cantate in molte sue canzoni), gli alberi che congelano nella neve amara le speranze e i sogni spesso calpestati da chi non ci da fiducia ed infine l'accettazione della debolezza umana, che in Gundi é sempre qualcosa da valorizzare, mai da condannare.

da Poliglotta per caso
È COSI' CHE DIVENTA GIORNO

Quando le facce di pietra nascondono un sogno
chiedo a Dio dal tuo profondo cuore che siano le tue
cosi’ potrai mandarle in frantumi
o vegetare senza sogni aspettando la pensione

quando gli uccelli di ferro * colpiscono i bambini
prego Dio che questa volta siano i tuoi
cosi’ sarai costretto a cacciare e prendere questi uccelli di ferro
altrimenti rimarrai solo

È cosi’ che diventa giorno
Non in un altro modo
E cosi’ che si vive
Quando non rimaniamo appiccicati come mosche morte alla dolce colla che chiamiamo destino

Quando gli alberi congelano nella neve amara
Prego Dio che sia proprio il bosco davanti alla tua porta
Allora prova ad addomesticare i funghi velenosi**
Altrimenti resta senza fiato e muori con me

Quando qualche Giuda in agguato
Prego Dio che trovi la tua donna debole…
Cosi’ che finalmente dovrai imparare a perdonare
O inaciderai prima del tempo
* Gli uccelli di ferro possono essere in questo caso anche i genitori
** Schwelpilze dovrebbero essere secondo le mie ricerche i “pioppini” che sono funghi tossici. Ho tradotto con funghi velenosi, mi sembrava una traduzione più “popolare”, meno da esperti del settore :-)

19/12/2015 - 00:05




Lingua: Portoghese

PORTOGHESE / PORTUGUESE / PORTUGUÉS [1]


Versão portuguesa de Riccardo Venturi
Versione portoghese di Riccardo Venturi
Portuguese version by Riccardo Venturi
Versión en portugués por Riccardo Venturi

11 gennaio 2005 / 11 de janeiro, 2005
January 11, 2005 / 11 enero 2005
EU SÓ LHE PEÇO A DEUS

Eu só lhe peço a Deus
que a morte não me seja indiferente,
que a seca morte não me encontre
vazio e sozinho sem ter feito o suficiente.

Eu só lhe peço a deus
que a injustiça não me seja indiferente
que não tenha que dar a outra face
depois que uma garra me arranhou a sorte.

Eu só lhe peço a Deus
que a guerra não me seja indiferente,
é um monstro grande e pisa forte
toda a pobre inocência da gente.

Eu só lhe peço a Deus
que o engano não me seja indiferente,
se um traidor puder mais que tantos,
que esses tantos não o esqueçam fácilmente.

Só eu lhe peço a Deus
que o futuro não me seja indiferente
infelizes estão os que têm que partir
para vivir numa cultura diferente.

Eu só lhe peço a Deus
que a guerra não me seja indiferente,
é um monstro grande e pisa forte
toda a pobre inocência da gente.

11/1/2006 - 20:28




Lingua: Portoghese

PORTOGHESE / PORTUGUESE / PORTUGUÉS [2]


Ulteriore versione portoghese di Maria Teresa Almeida Pina, da questa pagina
Alternative Portuguese version by Maria Teresa Almeida Pina, available at this page
Otra versión en portugués por Maria Teresa Almeida Pina, de esta página
SÓ PEÇO A DEUS

Só peço a Deus
Que a dor não me seja indiferente
Que a seca morte não me encontre
Vazio e só sem haver feito o suficiente.

Só peço a Deus
Que o injusto não me seja indiferente
Que não me esbofeteiem a outra face
Depois que uma garra me arranhou esta sorte.

Só peço a Deus
Que a guerra não me seja indiferente
É um monstro grande e pisa forte
Toda a pobre inocência das pessoas.

Só peço a Deus
Que o engano não me seja indiferente
Se um traidor pode mais que uns tantos
Esses tantos não esqueçam facilmente.

Só peço a Deus
Que o futuro não seja indiferente
Desesperançoso estão que tem que marchar
A viver uma cultura diferente.

Só peço a Deus
Que a guerra não me seja indiferente
É um monstro grande e pisa forte
Toda a pobre inocência das pessoas.

Só peço a Deus
Que a guerra não me seja indiferente
É um monstro grande e pisa forte
Toda a pobre inocência das pessoas.

inviata da Riccardo Venturi - 12/1/2006 - 16:21




Lingua: Portoghese (Português brasileiro)

PORTOGHESE / PORTUGUESE / PORTUGUÉS [3]
[BRASILIANO / BRAZILIAN / BRASILEÑO]


Versione portoghese (brasiliana) di Raul Ellwanger, da questa pagina

Portuguese (Brazilian) version by Raul Ellwanger, available at this page.

Versión en portugués brasileño por Raul Ellwanger, de esta página


Nota: L'ultima strofa è cantata da Ellwanger nell'originale spagnolo
Note: The last stanza is sung by Ellwanger in Spanish
Nota: Ellwanger canta la última copla de la canción en la letra original castellana.
EU SÓ PEÇO A DEUS

Eu só peço a Deus
Que a dor não se seja indiferente
Que a morte não me encontre um dia
Solitário sem ter feito o que eu queria

Eu só peço a Deus
Que a injustiça não se seja indiferente
Pois não posso dar a outra face
Se já fui machucado brutalmente

Eu só peço a Deus
Que a guerra não se seja indiferente
É um monstro grande e pisa forte
Toda pobre inocência desta gente

Eu só peço a Deus
Que a mentira não se seja indiferente
Se um só traidor tem mais poder que um povo
Que este povo não esqueça facilmente

Eu só peço a Deus
Que o futuro não se seja indiferente
Sem ter que fugir desenganado
Pra viver uma cultura diferente

Sólo le pido a Dios
Que la guerra no me sea indiferente
Es un monstruo grande y pisa fuerte
Toda la pobre inocencia de la gente.

inviata da Riccardo Venturi - 12/1/2006 - 16:28




Lingua: Neerlandese

NEERLANDESE / DUTCH / NEERLANDÉS


Versione neerlandese (olandese/fiamminga) tratta da questa pagina cache

Dutch version available at this cache page

Versión en neerlandés (holandés o flamenco) de esta página cache
IK VRAAG GOD ALLEEN

Ik vraag god alleen dat het lijden
me niet onverschillig zou laten
geen droge droogte noch leegte
die me hindert te doen hetgeen moet

Ik vraag god enkel dat het onrecht
me niet meer zou raken
dat ze me niet op de andere wang slaan
als ik verzaak aan dit verlangen

Ik vraag god enkel dat oorlog
me niet onverschillig zou laten
het grote monster dat vertrapt
de witte onschuld van kleine mensen

Ik vraag god enkel dat onrecht
mij ooit niet meer zou raken
men vergeet het niet makkelijk
wanneer een verrader meermaals toeslaat

Ik vraag god enkel dat de toekomst
mij niet onverschillig laat
ontneem de hoop niet aan de mens
die een ander leven wil

Ik vraag god enkel dat oorlog
me niet onverschillig zou laten
het grote monster dat vertrapt
de witte onschuld van kleine mensen

inviata da Riccardo Venturi - 12/1/2006 - 16:08




Lingua: Svedese

SVEDESE / SWEDISH / SUECO


Versione svedese, tratta da questa pagina

Swedish version available at This page

Versión sueca de esta página
DET ENDA JAG BER GUD OM

Det enda jag ber Gud om,
är att jag inte blir likgiltig för lidandet,
att jag inte möter den skrumpna döden tom och ensam
utan att jag har gjort tillräckligt.

Det enda jag ber Gud om,
är att jag inte blir likgiltig för orättvisan,
att den inte ger mig en örfil på den andra kinden,
efter att detta öde rivit mig med sin klo.

Det enda jag ber Gud om,
är att jag inte blir likgiltig för kriget,
detta stora vidunder som trampar tungt
på de stackars oskyldiga människorna.

Det enda jag ber Gud om,
är att jag inte blir likgiltig för bedrägeriet.
Om en bedragare är listigare än andra,
så bör dessa andra inte låta sig luras så lätt.

Det enda jag ber Gud om,
är att jag inte blir likgiltig för framtiden.
Må den som tvingas ge sig av inte känna sig hopplöst
förlorad i den annorlunda kulturen.

Det enda jag ber Gud om,
är att jag inte blir likgiltig för kriget,
detta stora vidunder som trampar tungt
på de stackars oskyldiga människorna.

inviata da Riccardo Venturi - 12/1/2006 - 16:12




Lingua: Finlandese

FINLANDESE / FINNISH / FINLANDÉS [Juha Rämö]

Traduzione finlandese / Finnish Translation / Traduction finnoise / Traducción al finlandés / Suomennos: Juha Rämö
VAIN YHTÄ PYYDÄN JUMALALTA

Vain yhtä pyydän Jumalalta,
että en sulkisi silmiäni kärsimykseltä,
että en kohtaisi kalvakkaa kuolemaa yksin ja tyhjänä
ilman että olisin tehnyt kaikkeni.

Vain yhtä pyydän Jumalalta,
että en sulkisi silmiäni vääryydeltä,
että en vain kääntäisi sille toistakin poskeani
kohtalon vedettyä minut syövereihinsä.

Vain yhtä pyydän Jumalalta,
että en sulkisi silmiäni sodalta,
tuolta hirviöltä, joka polkee jalkoihinsa
syyttömät ihmispoloiset.

Vain yhtä pyydän Jumalalta,
että en sulkisi silmiäni petokselta,
että jos petetyiksi joutuvat monet,
nuo monet eivät hevin unohtaisi.

Vain yhtä pyydän Jumalalta,
että en sulkisi silmiäni tulevaisuudelta,
että ne joiden on pakko lähteä kodeistaan,
eivät joutuisi vieraiden kulttuurien nielemiksi.

Vain yhtä pyydän Jumalalta,
että en sulkisi silmiäni sodalta,
tuolta hirviöltä, joka polkee jalkoihinsa
syyttömät ihmispoloiset.

inviata da Juha Rämö - 23/7/2016 - 10:48




Lingua: Ungherese

UNGHERESE / HUNGARIAN / HÚNGARO

Versione ungherese di Tamás Sajó dal blog A Wang folyó versei

Hungarian version by Tamás Sajó from his blog A Wang folyó versei

Magyar nyelvre fordította Sajó Tamás a blogjáról A Wang folyó versei

"Az a dal azonban, amely a leginkább összefogott valamennyi argentínt, az León Gieco dala volt, a Csak arra kérem Istent (Sólo le pido a Dios), amelyet 1978-ban írta, de az 1982-es Falkland-háború idején vált a pacifizmus, majd a demokráciába való egész Átmenet himnuszává." - Sajó Tamás.
CSAK ARRA KÉREM ISTENT

Csak arra kérem Istent
hogy ne legyen mindegy nekem a fájdalom
hogy a száraz halál ne találjon engem
üresen, hogy ne tettem volna meg, ami kell.

Csak arra kérem Istent
hogy ne legyen mindegy az igazságtalanság
hogy ne üthesse meg a másik arcomat is
a mancs, amely végigkarmolta emezt.

Csak arra kérem Istent
hogy ne legyen mindegy a háború,
a hatalmas szörnyeteg, amely az emberek
nyomorult ártatlanságán tapos.

Cak arra kérem Istent
hogy ne legyen mindegy a csalás
s ha egy áruló többet tehet, mint mások
ezek ne egykönnyen felejtsenek.

Csak arra kérem Istent
hogy ne legyen mindegy a jövő
mert kimerült már, akinek mennie kell
hogy egy másik kultúrában éljen.

Csak arra kérem Istent
hogy ne legyen mindegy nekem a fájdalom
hogy a száraz halál ne találjon engem
üresen, hogy ne tettem volna meg, ami kell.

inviata da Riccardo Venturi - 5/12/2006 - 11:12




Lingua: Rumeno

ROMENO / ROMANIAN / RUMANO

Versione romena di Riccardo Venturi, 5 dicembre 2006

Romanian version by Riccardo Venturi, December 5, 2006

Româneşte: Riccardo Venturi, 5 decembrie 2006
NUMAI ÎI CER LUI DUMNEZEU

Numai îi cer lui Dumnezeu
ca durerea să nu mă lăse indiferent,
şi ca moartea să nu mă întâlnească
gol şi singur şi fără ca n-am făcut destul

Numai îi cer lui Dumnezeu
ca nedreptatea să nu mă lăse indiferent,
şi desigur nu dau celalt obraz
dacă o gheară mie mi-a sfâşiat pe viaţă

Numai îi cer lui Dumnezeu
ca războiul să nu mă lăse indiferent,
este un monstru crud şi călcă cu putere
toată saraca inocenţă a luminii.

Numai îi cer lui Dumnezeu
ca înşelăciunea să nu mă lăse indiferent,
dacă un trădător e mai puternic decât mulţi,
trebuie ca toţii să fim conştienţi de aceasta.

Numai îi cer lui Dumnezeu
ca viitorul să nu mă lăse indiferent,
nenorocit cine are să pleacă în exil
suferind aiurea efectele diferenţei.

Numai îi cer lui Dumnezeu
ca războiul să nu mă lăse indiferent,
este un monstru crud şi călcă cu putere
toată saraca inocenţă a luminii.

5/12/2006 - 19:15




Lingua: Esperanto

ESPERANTO

Un ringraziamento particolare a Manuel Pancorbo Castro, esperantista di Madrid, che ha tradotto questa canzone per le CCG. (nr)

Koran dankegon al Manuel Pancorbo Castro, esperantisto de Madrido, kiu tradukis tiun ĉi kanzonon speciale por tiu ĉi ttt-ejo. (nr)
AL DIO MI PETAS

Al Di' mi petas ke,
ne l' dolor' lasu min indiferenta,
ke la velkanta morto ne min trovu,
nenionfara, pigra kaj nekompetenta.

Al Di' mi petas ke,
ne l' maljust' lasu min indiferenta,
ke neniu frapu mian vangon
sen antaŭe min deklari malkonsenta.

Al Di' mi petas ke,
ne l' milit' lasu min indiferenta
estas ĝi giganta monstro kiu tretas
la naivon de l' popolo pacosenta.

Al Di' mi petas ke,
ne l' trompad' lasu min indiferenta,
kaj se perfidulo iujn venkas,
ili trovu kiel lin sentigi penta.

Al Di' mi petas ke,
ne l' futur' lasu min indiferenta,
ke la forpelitoj havu ŝancon
travivadi en kulturo diferenca.

inviata da Nicola Ruggiero - 6/1/2007 - 16:22




Lingua: Bretone

BRETONE / BRETON / BRETÓN

La versione bretone inviataci dalla nostra collaboratrice Gwénaëlle Rempart (che ci assicura essere cantabile).
HEPKEN E C'HOULENNAN GANT DOUE

Hepken e c'houlennan gant Doue
ne vefe ket din digas ar boan,
ha ne gavfe ket ac'hanon an ankoù
goullo ha digenvez hep ma em eus graet a-walc'h.

Hepken e c'houlennan gant Doue
ne vefe ket din digas ar brezel,
n'em skofent ac'hanon war ur jod
pa en deus ur skilf diframmet diganin an tonkad.

Hepken e c'houlennan gant Doue
ne vefe ket din digas ar brezel,
un euzhvil bras eo didrouz o vac'hañ
diantegezh paour an dud a vev er bed-mañ.

Hepken e c'houlennan gant Doue
ne vefe ket din digas ar gevier,
mar deo un traitour kreñvoc'h eget kalz a zud,
ra ne zisoñjo ket aes an dud anezhañ.

Hepken e c'houlennan gant Doue
ne vefe ket din digas an dazont,
gwalleürus eo an hini a zle mont kuit
da vevañ en ur sevenadur disheñvel.

Hepken e c'houlennan gant Doue
ne vefe ket din digas ar brezel,
un euzhvil bras eo didrouz o vac'hañ
diantegezh paour an dud a vev er bed-mañ.

inviata da Riccardo Venturi - 25/11/2007 - 00:01





GRECO / GREEK / GRIEGO [Gian Piero Testa]

Versione greca di Gian Piero Testa
ΑΥΤΟ ΤΟ ΘΕΛΩ ΑΠ'ΤΟΝ ΘΕΟ

Αυτό το θέλω απ’τον Θεό
μην μ’αφήνει αδιάφορον καημός
μην με βρει ὁ Χάρος μοναχό κι άδειο
γιατί δεν θα’χω κάνει τὸ σωστό

Αυτό το θέλω απ’τον Θεό
μην τ'άδικο αδιάφορος σηκώνω
μην δεύτερο δέχομαι χαστούκι
αφ’ου η μοίρα μου ξεσκίστηκε με νύχι

Αυτό το θέλω απ’τον Θεό
μην τον πόλεμο ποτέ τ'αδιαφορώ
μεγάλο τέρας κι άγριο ποδοπατά
την ταπεινή αθωότητα του κόσμου

Αυτό το θέλω απ’τον Θεό
αδιάφορος μην μείνω σα εξαπατούνται
άνθρωποι, κι σαν κρατά ὁ προδότης
την εξουσία, ποτέ μην λησμονάει ὁ κόσμος

Αυτό το θέλω απ’τον Θεό
το μέλλον πως θα γίνει μην τ’αδιαφορώ
μοίρα κακιά είναι των αναγκαζομένων
να παν μακρυά στην ξενιτιά να ζούνε

Αυτό το θέλω απ’τον Θεό
μην τον πόλεμο ποτέ τ'αδιαφορώ
μεγάλο τέρας κι άγριο ποδοπατά
την ταπεινή αθωότητα του κόσμου

inviata da Gian Piero Testa - 24/7/2012 - 12:23




Lingua: Giapponese

GIAPPONESE / JAPANESE / JAPONÉS

La versione giapponese di Anna Saeki, interpretata assieme a León Gieco. La traduzione giapponese è ripresa da questa pagina.

Japanese translation by Anna Saeki, performed with León Gieco. The Japanese translation is reproduced from this page.

ただ、神に祈ること

ただ神に祈ることは
痛みに対して自分が無関心でいたくないということ
充分にやった、という思いも抱くことなく
乾ききった死を迎えたくない、ということ。

ただ神に祈ることは
不正義に対して無関心でいたくないということ
戦争が私の運命を傷つけたうえに
もう一方の頬を叩きたくないということ。

ただ神に祈ることは、
戦争に対して無関心でいたくないということ
それは、貧しく無実な全ての人々を踏みにじる
巨大な化け物だから。

ただ神に祈ることは
忘却に無関心でいたくないということ
もし裏切り者が何かをしでかしても
それを容易に忘れ去ったりしないということ

ただ神に祈ることは
未来に対して無関心でいたくないということ
絶望しても行進しなければ
別の新しい文化の中で生きるために。

ただ神に祈ることは、
戦争に対して無関心でいたくないということ
それは、貧しく無実な全ての人々を踏みにじる
巨大な化け物だから。

inviata da Riccardo Venturi - 31/1/2016 - 04:45




Lingua: Latino

LATINO / LATIN / LATÍN [Tuscus Anonymus XXI Saeculi]

Hoc carmen, a Leone Gieco Argentino cantore hispanice compositum et harmonizatum a.d. MCMLXXVIII, In Latinum sermonem vertit Tuscus Anonymus XXI Saeculi die VII mensis Februarii a.D. MMXVII.
HOC TANTUM IMPLORO A DEO

Hoc tantum imploro a Deo
ut hominum dolore semper commovear
ne mortem inanis occumbam
atque relictus in meā vanitate.

Hoc tantum imploro a Deo
ut iniquis rebus semper commovear
ne palmā mï percutant alteram genam
cum vitam mï sicut unguibus eriperent.

Hoc tantum imploro a Deo
bello atque militiā ne movear,
immanissimis monstris innocentes
simplicesque homines opprimentibus.

Hoc tantum imploro a Deo
ne fraudulentis requies unquam concedatur,
insidiis potest unus perdere multos,
ne obliviscamur eum dimittentes impunitum.

Hoc tantum imploro a Deo
ut futura meā permagni semper intersint,
quam infelix extorris domo suā
in terras actus tam dissimilium morum.

Hoc tantum imploro a Deo
bello atque militiā ne movear,
immanissimis monstris innocentes
simplicesque homines opprimentibus.

inviata da L'Anonimo Toscano del XXI Secolo - 8/2/2017 - 00:15


BREVE STORIA DELLA GUERRA DELLE FALKLANDS
da Argentina, a cura di Donatella Caruso

Quando il generale Galtieri, ultimo dittatore argentino, decise di invadere le isole Malvinas-Falklands (Operacion Rosario) sperava di distogliere l'attenzione pubblica dalla disastrosa situazione economica (600% di inflazione) e di ridare credibilità e prestigio alla dittatura militare. Contribuì invece a incrementare il bilancio dei cittadini argentini "uccisi dallo Stato" e preparò il tramonto del periodo più buio della storia di questo paese. Non sembrò (incredibilmente) troppo ingenuo ai militari sperare in un aiuto americano, dopo anni di tanta obbedienza e "burattinaggio". Dichiarare guerra all'Inghilterra sembrò invece un po' troppo per il presidente Reagan che si impegnò a chiudere la faccenda nel giro di 72 giorni. Conclusasi con circa un migliaio di morti (per lo più argentini), la guerra portò nel 1982 alla definitiva destituzione dei militari e aprì la strada allo sviluppo della democrazia.Nonostante l'Argentina continui tuttora a reclamare la sovranità territoriale (tanto che Menem ha "predetto" che le Malvinas-Falklands torneranno argentine nell'anno 2000), è stata firmata nel 1995 una dichiarazione di cooperazione unita per le attività nel Sud Ovest Atlantico.Tanto interesse (e non solo da parte di Inghilterra e Argentina) sembra ingiustificato per un pugno di isole la cui terra arida e rocciosa e il clima rigido e inospitale, non ammettono altra attività se non l'allevamento delle pecore.
Ma alcune compagnie petrolifere inglesi hanno stimato che quest'area potrebbe diventare nei prossimi decenni una tra le più grandi produttrici di petrolio nel mondo, con oltre il 50% di produzione in più (cinquecentomila barili al giorno) rispetto al Mare del Nord. A questo si aggiunge la grande ricchezza ittica che i Kelpers (gli abitanti delle isole) hanno sfruttato vendendo licenze di pesca a molti paesi del mondo. La questione sembra quindi tutt'altro che risolta e il destino del delicato e prezioso equilibrio ecologico della zona pare non avere scampo.

In questo terzo tragico anniversario di guerra, mi unisco a tutti voi delle CCG/AWS nel dolore e nella condanna di questa vergogna che sta funestando la vita di milioni e milioni di persone, tutti noi compresi.
Oltretutto, questa già tragica ricorrenza è stata resa ancora più assurda dall'alta onoreficenza riconosciuta a Fabrizio Quattrocchi, uno che ha scelto quella vita e ne ha accettato i rischi conseguenti solo per denaro, non certo per amore di "Patria" (concetto già retorico ma mai tanto abusato come oggi!)... E a chi dice, giustamente indignato, ma perché a costui e non ai morti di Nassiriya io dico: niente "patacche", fuori subito da questa sporca guerra e risarcimenti miliardari ai parenti di quei soldati che sono stati mandati al macello...

È anche il terzo anniversario di questo sito e devo dire che sono contento che ci sia... Però, parafrasando il Sub Comandante Marcos, sarei anche più contento che non ci fosse bisogno affatto di questo sito perché allora non ci sarebbero più guerre...

Intanto, ecco il mio contributo concreto ai non-festeggiamenti: versione live di "Solo le pido a Dios" cantata da Mercedes Sosa (file .wma):
Mercedes Sosa - Solo le pido a Dios

Alessandro - 21/3/2006 - 12:59


Ricordiamo anche la recente cover di Richard Shindell (che dal 2000 vive prevalentemente in Argentina) nel suo ultimo album South of Delia.

Riccardo Venturi - 17/5/2007 - 16:50


Richard Shindell,come Leòn Gieco, è un cantautore staordinario e la sua versione di SOLO LE PIDO A DIOS è impeccabile(background vocals di Leòn!) come lo è anche tutto il suo lavoro nel cd South of Delia che vi consiglio...Anche le versione di Mercy Street di Peter Gabriel (ricordate Amnesty International Argentina Peter e Leòn sullo stesso palco) e la versione di Born in the USA di Springsteen (Vietnam War) sono bellissime!

marcy - 19/7/2007 - 14:40


Altre canzoni sulla guerra o di denuncia sociale cantate da Shindell sono:

GUERRA

Waist deep in the muddy (Pete Seeger)
sempre sulla guerra del Vietnam ma rilanciata nel 2005 nel suo Cd VUELTA per commentare la guerra in Iraq

Acadian Driftwood (The Band)
cover South of Delia

The courrier
Courrier Album

The things that I have seen
riflessione sulla guerra
BLUE DIVIDE Album

Arrowhead Courrier Album

Questa canzone è bellisima...Arruolatosi nell'essercito un ragazzo scrive a sua madre per raccontarle il suo percorso all'interno del plotone...non dirò come finisce..ASCOLTATELA!

PROTESTA CONTRO I REGIMI MILITARI E IMMIGRAZIONE

Deportees (Plane Wreck at Los Gatos)

protest song detailing the crash of a plane near Los Gatos Canyon.The crash resulted in the death of 4 Americans and 28 illegal immigrant farm workers being deported from California back to Mexico South of Delia Album

Fishing Courrier Album

Shindell's FISHING may be the best,if not the only,song ever written about interrogation from the viewpoint of the law officer! J.R. ADAMS Wall Street Journal

CHE GUEVARA T-shirt Courrier Album

Shindell tells the tale of a man who hopes to reach America by stowing away aboard a ship leaving Buenos Aires
(Aaron Latham)
a song that it is equal parts love song and denunciation of the murky boundaries of tha Patriot Act
(Thomas Kintner)

ABUELITA Somewhere near Patterson Album

Una storia come tante altre di DESAPARECIDOS dove una nonna (MADRE DE PLAZA DE MAYO) cerca suo/a nipote
Questa canzone è bellissima e molto commovente...

(marcy ARGENTINA )

Ci ripormettiamo di aggiungere le canzoni che mancano al nostro archivio, magari con il tuo aiuto! Lorenzo

19/7/2007 - 16:10


Oggi purtroppo è venuta a mancare dopo una lunga agonia una persona a me molto cara... volevo regalarle queste bellissime parole di Margaret Fishback Powers ma non ho fatto in tempo...

La prima volta che le ho ascoltate avevo 10 anni.. le leggeva una delle protagoniste di Choices Of The Heart alla fine del film e mi sono rimaste impresse per sempre.

Questo film è tratto da una storia vera, quella di quattro missionarie violentate ed assassinate dal governo militare nel Salvador negli anni '80.

La versione non sarà quella originale... ma la mia... in spagnolo che è la mia lingua.

Las huellas de la vida

Tuve un sueño... caminaba por la playa junto al Señor
Nuestros pasos se dibujaban en la arena dejàndo una doble huella,
la mía y la de el Señor...
Cada uno de esos pasos representaba un día de mi vida.
Me volví para mirar hacia atrás y vì todas las huellas que se perdían a lo lejos...
Pero me dí cuenta que en algunos momentos, los más difìciles de mi vida, en vez de dos huellas solo había una...
Entonces, volviéndome hacia el Señor le reproché:
"No habías prometido que estarías conmigo siempre?
Por qué no has mantenido tu promesa?
Por qué me has dejado sola en los peores momentos justo cuando más te necesitaba...?"
Per el Señor me respondió:
"Hija mía, los días en los que sólo ves un par de huellas
en la arena...son los días en los que TE LLEVABA EN MIS BRAZOS!


Dedicato a CLARY... spero che ora tu ti trovi finalmente tra le braccia del Signore.

Marcia Rosati - 24/7/2007 - 11:11


Segnaliamo un articolo de La nacion sulle ultime versioni della canzone: quella degli Outlandish e quella dei Mammals dei quali fa parte Tao Rodriguez-Seeger, nipote del vecchio e caro Pete (qui il video).

27/9/2007 - 14:44


La canzone è stata interpretata anche dal gruppo belga Bodixchel (ora Bodixel) in cui canta Ludo Vandeau, già voce degli Ambrozijn.

Si trova nel cd "Todo cambia" (che contiene anche l'omonima canzone di Numhauser, erroneamente attribuita a Victor Jara), pubblicato nel 2002 in collaborazione con Broederlijk Delen).
link

laverdure - 7/4/2008 - 15:04


Prima della fine dell'anno vorrei fare riferimento a due date importanti per il mio paese.
Il 10 dicembre "25.mo anniversario della democrazia argentina" ed il 22 dicembre "30.mo anniversario della mediazione pontificia tra Cile e Argentina" che evitò lo scatenarsi di una guerra.
Durante questo mese si sono tenute cerimonie e celebrate messe da entrambi i lati della cordigliera per ricordare gli eventi accaduti pochi giorni prima del Natale 1978, quando le due nazioni sudamericane, sotto le dittature di Jorge Videla ed Augusto Pinochet, si dirigevano verso un inevitabile conflitto armato fermato in tempo grazie alla mediazione di Papa Wojtyła e del Cardinal Antonio Samorè.
Ma poichè io amo le canzoni, soprattuto quella in questione, voglio anche ricordare che sono passati 30 anni da quando León Gieco, preoccupato per il pericolo di una imminente guerra e per la situazione politica del suo paese, scrisse "Solo le pido a Dios"...un inno alla pace ed un invito a non rimanere indifferenti davanti al dolore e alle ingiustizie che vediamo ogni giorno.
Dichiarata canzone universale e tradotta in più di trenta lingue rimarrà sempre attuale e finchè qualcuno la ascolterà o la canterà ci sarà sempre un barlume di speranza...
Buon Anno agli altri amministratori e a tutte le persone che visitano questo sito.

Marcia Rosati - 31/12/2008 - 18:34


Congratulazioni per la ricca collezione! Vorrei contribuire anch’io con un essay di Julia D’Onofrio (Buenos Aires) scritto per il nostro blog sui canzoni del “cambio del regime” argentino del 1984, in cui brevemente parla anche di questo canto di León Gieco e di alcuni altri di lui, di María Elena Walsh e di Charly García. In spagnolo, in inglese e ungherese (con traduzione completa dei testi delle canzoni a queste due lingue): Link Inglese / English Link e Link Ungherese / Magyar Link .

Tamás Sajó - 31/12/2008 - 23:44


La nuova guerra delle Falkland
La posta in gioco è il petrolio


Una società britannica inizia le ricerche di altri giacimenti e il governo argentino limita la navigazione verso le isole

di Omero Ciai, da La Repubblica

Sott'acqua, intorno all'arcipelago delle Falkland/Malvinas, ci sarebbero, secondo uno studio della Geological Society of London, 60 miliardi di barili di greggio. Un tesoro difficile da sottrarre all'Oceano ma che, visti i costi crescenti del petrolio, diventa ogni giorno più appetitoso. Tant'è vero che una impresa britannica, Desire Petroleum, ha annunciato l'avvio delle ricerche nell'area a nord delle isole dove spera di estrarre nei prossimi anni fino a 3 miliardi di barili di oro nero. L'interesse di Desire e di altre aziende del Regno Unito a caccia di idrocarburi per far girare il mondo nei prossimi decenni ha riaperto in Argentina la ferita della contesa sulla Falkland/Malvinas e la guerra (persa) dell'82.

A sorpresa, l'altra notte, con un decreto presidenziale Buenos Aires ha deciso di limitare la navigazione verso l'arcipelago obbligando tutte le navi dirette nella zona a chiedere una autorizzazione. L'Argentina si oppone alle ricerche petrolifere britanniche ed ha già protestato ufficialmente presso il governo di Londra e nelle sedi internazionali perché considera illegale lo sfruttamento visto che esiste un contenzioso irrisolto sulla sovranità. La presidente Cristina Kirchner ha sottolineato che "esistono numerose risoluzioni dell'Onu nelle quali si chiede a Gran Bretagna e Argentina di riprendere le conversazioni bilaterali per arrivare ad un accordo sulla sovranità dell'arcipelago e risoluzioni nelle quali si dice che nessuna delle due parti può prendere decisioni unilaterali".

Nella scelta argentina è sotto inteso che le navi impegnate nelle ricerche di idrocarburi non avranno l'autorizzazione di utilizzare porti argentini né di attraversare le acque territoriali argentine. Decisione destinata a riaccendere la tensione tra i due paesi visto che, da parte sua, il governo inglese ha sempre rifiutato di aprire un negoziato sulla sovranità delle Falkland/Malvinas e considera legittima e sovrana l'idea che le sue aziende effettuino ricerche petrolifere in quelle acque. L'arcipelago e la guerra del 1982 sono ancora oggi un tema incandescente in Argentina. Solo nell'affondamento del "General Belgrano", la nave da guerra distrutta dalla Marina di Sua Maestà il 2 maggio del 1982, persero la vita 323 soldati argentini. Un numero simile di ex soldati - tra i 300 e i 400 - , in una vera e propria epidemia di suicidi tra i reduci, si è tolto la vita nei venticinque anni successivi. L'ultimo, un sopravvissuto del Belgrano, s'è ammazzato due anni fa. E tutti ricordano la famosa "mano de Dios" che consentì a Maradona di segnare e umiliare l'Inghilterra ai mondiali di calcio dell'86 in Messico.

Fortunatamente i tempi della giunta militare, dei Videla, Galtieri e Massera, che sfidarono la Thatcher stupidamente convinti che li avrebbe lasciati occupare le Falkland/Malvinas senza reagire, sono lontani ma il tesoro che i geologi credono possa essere conservato sotto quelle acque fa gola a molti e la sua conquista può avere conseguenze difficili da prevedere. Quella dell'82 fu una guerra "patriottica", quella di oggi è una contesa molto più profana dove però c'è in ballo almeno il futuro energetico dei due paesi. Le risorse petrolifere conosciute dell'Argentina e della Gran Bretagna sono scarse: inevitabile che l'oro nero delle Falkland/Malvinas diventi un obiettivo strategico di interesse nazionale per entrambi.

Alessandro - 18/2/2010 - 14:46


Bruce Springsteen prima di lasciare l'Argentina, dove non suonava da 25 anni, per continuare il tour sudamericano in Brasile dedica in un video al popolo argentino la sua interpretazione della storica canzone di Leon Gieco.

There is a song I planned to sing at our Buenos Aires concert that I learned from the wonderful Argentine singer, Mercedes Sosa. I wasn’t quite prepared that evening so I’m glad to send this out now to all of our friends and fans in Argentina.

- Bruce Springsteen



trascrizione della strofa cantata in inglese

17/9/2013 - 13:56


donquijote82 - 20/8/2014 - 09:30


Esiste su YouTube anche una struggente interpretazione di questa canzone (in lingua originale) da parte del cantautore bolognese Germano Bonaveri.

Andrea Pesce - 7/2/2016 - 23:54


Una Bella Versione... queste tre parole contengono tutta la "l'italianità" !!!

krzyś - 11/1/2017 - 03:42


Anche Shakira ha interpretato questo capolavoro. Chissà se lo ha fatto conoscere ai suoi fan italiani esperti di grafica web?

Lorenzo - 11/3/2020 - 15:58


Per ascoltare la bella versione cantata durante il concerto di Stazioni Lunari a Scandicci (Piero Pelù con Ginevra Di Marco e Bandabardò) andare al minuto

02:54:30

thumb

Stazioni Lunari a Scandicci

Riascolta la diretta di Controradio  con Giustina Terenzi, G.Barbasso, Trevis BC

Dq82 - 3/1/2024 - 17:07




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