Il Pescatore
Fabrizio De AndréOriginale | La versione annotata in pescarese di Paolo Talanca |
IL PESCATORE All'ombra dell'ultimo sole s'era assopito un pescatore e aveva un solco lungo il viso come una specie di sorriso. Venne alla spiaggia un assassino, due occhi grandi da bambino, due occhi enormi di paura, eran lo specchio d'un'avventura. E chiese al vecchio, Dammi il pane, ho poco tempo e troppa fame, e chiese al vecchio, Dammi il vino, ho sete e sono un assassino. Gli occhi dischiuse il vecchio al giorno, non si guardò neppure intorno ma versò il vino e spezzò il pane per chi diceva, Ho sete, ho fame. E fu il calore di un momento, poi via di nuovo verso il vento, davanti agli occhi ancora il sole, dietro alle spalle un pescatore. Dietro alle spalle un pescatore, e la memoria è già dolore, è già il ricordo di un aprile giocato all'ombra d'un cortile. Vennero in spiaggia due gendarmi, vennero in sella con le armi e chiesero al vecchio se, li' vicino, fosse passato un assassino. Ma all'ombra dell'ultimo sole s'era assopito un pescatore e aveva un solco lungo il viso come una specie di sorriso e aveva un solco lungo il viso come una specie di sorriso. | LU PISCATOR All’ombr dill’utim[1] sol s’aveje[2] assupit nu piscator e tineje nu busce[3] lung lu vise come na specie[4] di surris. Vinn a la spiaggie n’assassin[5] du ucchje gruss da bardascie[6] du ucchje pjn di paur er’ li spicchje di n’avvendur. Je[7] addummannò: “Damm lu pan poc è lu tembe e tropp la fam je addummannò: “Damm lu vin vuje beve e so n’assassin[8] Lu vicchje aprò l’ucchje a lu jurn ninz auardò nemmen ndorn e mittò a bev e dò a magnà pi chi di fam scteje[9] a cripà[10] E fu lu calor di nu mumende poi n’atra vote vers lu vende davande all’ucchje angor lu sol arrete a li spall nu piscator. Arrete a li spall nu piscator e la memorie è già dulor e già lu rimbiande di n’aprile jucate all’ombre di nu curtile. Vinò du guardje e li cavall nghi li pisctol e li cavall je addummannò si la vicine fusse[11] passate n’assassin. Ma all’ombr dill’utim sol s’aveje assupit nu piscator e tineje nu busce lung lu vise come na specie di surris. |
[1] Per rispettare la metrica bisogna qui spostare l’accento di ùtim (“ultimo”) e rendere il termine tronco: utìm.
[2] Nel pescarese la “e” finale non corrisponde alla vocale dell’italiano. Nella pronuncia il suono si avvicina a quello dello “schwa” [ ə ]. Per intenderci, quello della "e muta" francese. Questo suono è presente sempre anche dopo consonante nasale finale, tuttavia non in veste grafica.
[3] Il termine “buco” dell’italiano passa, dall’occlusiva velare all’affricata palatale – il “bucio” del romanesco –, per poi perdere del tutto l’occlusione e presentare una fricativa alveopalatale: buco > bucio > busce.
[4] Nel caso di “specie”, compreso il suono “e”, la “i” è un segno diacritico per evidenziare la palatalizzazione della “c”. Così sarà per “spiaggie” e tutti i termini che presentano una affricata palatale in fine di parola.
[5] Credo sia giusto mettere l’apostrofo in pescarese anche per articoli indeterminativi che precedono termini maschili. Questo perché per esteso sarebbe “nu assassin”, e quindi l’apostrofo sostituisce la “u” che cade.
[6] Per rispetto di rima andrebbe bambin – singolare maschile –, molto meno usato però.
[7] Letteralmente “gli”.
[8] Per rispettare la metrica qui è indispensabile una dialefe tra “beve” e “e”.
[9] Il nesso “fricativa alveopalatale+consonante occlusiva dentale sorda” lo rendo per comodità “sct”. In pescarese l’occlusiva dentale sia sorda che sonora non è mai preceduta da sibilante, ma sempre da fricativa alveopalatale.
[10] “Per chi di fame stava crepando (a crepare, secondo l’italiano d’uso)”
[11] Il pescarese non distingue condizionale e congiuntivo imperfetto, adoperando sempre quest’ultimo. Il motivo per il quale molto spesso ad un pescarese viene da dire, parlando in italiano, “se io farei” è ipercorrettismo: visto che dobbiamo correggere il nostro congiuntivo quando
al suo posto va un condizionale, correggiamo troppo e mettiamo il condizionale anche dove non va, in questo caso nell’ipotetica.