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Lauda Silvio Salvatorem

Ivan Della Mea
Lingue: Italiano, Latino


Ivan Della Mea

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[2000]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Ivan Della Mea
Con la collaborazione di: San Tommaso d'Aquino (1225-1274)
Musica / Music / Musique / Sävel: Lauda Sion Salvatorem
Album / Albumi: La Cantagranda

S. Silvio Berlusconi (1936-2023)
S. Silvio Berlusconi (1936-2023)
S. Tommaso d'Aquino (1225-1274)
S. Tommaso d'Aquino (1225-1274)




Correva il fatidico anno 2000, ventitré anni fa esatti, quando Ivan Della Mea, che sarebbe scomparso di lì a nove anni (14 giugno 2009), compose, sulla scorta dell’inno Lauda Sion Salvatorem -che San Tommaso d’Aquino scrisse, si dice, in estasi mistica- e che, da secoli oramai, è l’incipit della sequenza della solennità del Corpus Domini, questa autentica lode per Silvio B., vero Salvatore dei tempi moderni, il quale è scomparso stamani, 12 giugno 2023. Vi è in tutto questo qualcosa di autenticamente mistico e imperscrutabile; innanzitutto, va sottolineato che il Corpus Domini era esattamente ieri, domenica 11 giugno 2023: il Signore ha concesso quindi al suo unto e prediletto figlio di ascendere al Cielo il giorno dopo. Con possente e gregoriana voce, il comunista Ivan Della Mea sancì la sua lode eterna al Santo di Arcore proprio utilizzando le verba dell’Aquinate -il quale, come si può vedere dalle immagini, rassomigliava non poco a Silvio Berlusconi. Poco è mancato, soltanto due giorni, che non condividessero la data di morte, che sarebbe peraltro coincisa con quella di nascita di Ernesto Che Guevara e di Francesco Guccini. Mi ero ripromesso di inserire questo canto il giorno dell’ascesa al Paradiso di Silvio Berlusconi, altresì detta Ascesa in Campo, del Suo Bunga-Bunga eterno, della Sua eterna veglia su di noi, poveri ed insignificanti peccatori; ed eccomi qui in questo triste ma solenne giorno, sebbene alcuni malevoli persistano nel sostenere che Silvio Berlusconi, in realtà, era già morto circa tredici anni fa, e che fosse mantenuto artificialmente in vita con procedimenti indicibili. Transeat. [RV]

santanoemi
Scrivevo canzoncine
Magari un po’ sfigate,
Pensavo troppo negativo
Con utopie malate.

Facevo il finto povero
E mi riusciva bene,
Rompevo il culo anche ai passeri
Cantando eterne pene.

Cantavo per la classe,
Cantavo per la massa,
Volevo ogni rio potere
Sparato nella fossa.

E solo a sessant’anni
Nel cielo blu madonna,
M’apparve Lui: guardate che rogna
Pesa, e non ha neanche la gonna.

Lui mi guardò e sorrise,
Compresi allora l’errore:
Schiantai prono sull’Unto
E dissi: O Salvatore!

A Te io mi rimetto,
A Te, o mio Signore
Con emozione, gioja e pianto
Disciolgo il carme e canto.

Lauda Sion Salvatorem
Lauda ducem et pastorem
In hymnis et canticis
Sit laus plena, sit sonora,
Sit jucunda, sit decora,
Mentis jubilatio.
Silvio vincit, Silvio regnat,
Silvio, Silvio imperat. [1]
[1] Loda, Sion, il Salvatore,
Loda la guida e il pastore
Con inni e cantici
Sia la lode piena e risonante
Sia la gioia della mente
Nobile e serena.
Silvio vince, Silvio regna,
Silvio, Silvio comanda. (trad. RV)

inviata da Riccardo Venturi - 12/6/2023 - 11:36




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