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Rosso colore

Pierangelo Bertoli
Lingua: Italiano


Pierangelo Bertoli

Lista delle versioni e commenti


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[1974]
Testo e musica di P. Bertoli - A. Borghi
Lyrics and music by P. Bertoli - A. Borghi
Album: "Il centro del fiume" (1977)

La versione più famosa è una reincisione del 1977 della versione originale del 1974, divisa in tre canzoni

Pierangelo Bertoli


Anche se non accreditata, la voce che si sente duettare in Rosso colore con Bertoli è di Caterina Caselli.
Caro amico, la mia lettera ti giunge da lontano,
dal paese dove sono a lavorare,
dove son stato cacciato da un governo spaventoso
che non mi forniva i mezzi per campare;

ho passato la frontiera con un peso in fondo al cuore
e una voglia prepotente di tornare,
di tornare nel paese dove son venuto al mondo,
dove lascio tante cose da cambiare.

E mi son venute in mente le avventure del passato,
tante donne, tanti uomini e bambini,
e le lotte che ho vissuto per il posto di lavoro,
i sorrisi degli amici e dei vicini ;

e mi sono ricordato quando giovani e felici
andavamo lungo il fiume per nuotare,
e Marino il pensionato ci parlava con pazienza,
aiutandoci e insegnandoci a pescare.

Caro amico, ti ricordi quando andavo a lavorare,
e pensavo di potermi già sposare,
e Marisa risparmiava per comprarsi il suo corredo,
e mia madre l'aiutava a preparare;

ed invece di sposarci tra gli amici ed i parenti,
l'ho sposata l'anno dopo per procura,
perché chiusero la fabbrica e ci tolsero il lavoro
e ci resero la vita molto dura.

Noi ci unimmo e poi scendemmo per le strade per lottare,
per respingere l'attacco del padrone;
arrivati da lontano, poliziotti e celerini
caricarono le donne col bastone;

respingemmo i loro attacchi con la forza popolare,
ma, convinti da corrotti delegati,
ci facemmo intrappolare da discorsi vuoti e falsi,
e da quelli che eran stati comperati.

E mi viene da pensare che la lotta col padrone
è una lotta tra l'amore e l'egoismo,
è una lotta con il ricco, che non ama che i suoi soldi,
ed il popolo che vuole l'altruismo;

e non contan le parole che si possono inventare,
se ti guardi intorno scopri il loro giuoco:
con la bocca ti raccontano che vogliono il tuo bene,
con le mani ti regalan ferro e fuoco.

Caro amico, per favore, tu salutami gli amici,
ed il popolo, che è tutta la mia gente;
sono loro il vero cuore, che mi preme ricordare,
che rimpiango e che mi ha amato veramente;

verrà un giorno nel futuro che potremo ritornare,
e staremo finalmente al nostro posto,
finiremo di patire, non dovremo più emigrare
perché un tale ce lo impone ad ogni costo.

E salutami tua madre, dai un abbraccio a tua sorella,
chissà come sarà grande e signorina;
e lo so, sarà bellissima come son le nostre donne,
sanno vivere con forza che trascina;

ma - le hai mai guardate bene? - ti sorridono col cuore,
negli sguardi non nascondono timore,
dove sono però uniche è sul posto di lavoro,
son con gli uomini e si battono con loro.

Ho pensato tante volte che c'è un senso a tutto questo,
quest'amore non ci cade giù dal cielo;
ma parlando della vita, e pensando al mio paese,
mi è sembrato come fosse tolto un velo,

e mi pare di sapere, e finalmente di capire,
nella vita ogni cosa ha un suo colore,
e l'azzurro sta nel cielo, ed il verde sta nei prati,
ed il rosso è il colore dell'amore,
e l'azzurro sta nel cielo, ed il verde sta nei prati,
ed il rosso è il colore dell'amore,

e l'azzurro sta nel cielo, ed il verde sta nei prati,
ed il rosso è il colore dell'amore...

inviata da Donquijote82 - 22/5/2009 - 19:46


A mio avviso, il suo capolavoro.

Luca 'The River' - 30/7/2009 - 19:44



Lingua: Italiano

La canzone pubblicata nel 1977 è la fusione di tre canzoni (con la stessa musica e con parte del testo ripetuto) pubblicate nell'album di esordio del cantautore emiliano, inizialmente uscito come vinile (come supplemento al n° 5 di Mezzo cielo, rivista del movimento politico Lega del Vento Rosso, di cui Bertoli all'epoca faceva parte, e che pubblicava alcuni dischi di musica militante come allegati alla rivista), ristampato come musicassetta l'anno successivo (ed allegato al n° 30 del 14 settembre 1974 della rivista Servire il popolo), ed infine stampato sotto forma di CD nel 2006.
pierangelo-bertoli-rosso-colore-dell-amore-1974

Le tre canzoni erano Rosso, Rosso Colore e Rosso colore dell'amore.

Riportiamo le due che hanno delle strofe aggiuntive non riprese nella versione del 1977


0.00 Rosso
3.02 Rosso colore
8.08 Rosso colore dell'amore
ROSSO

Caro amico, la mia lettera ti giunge da lontano,
dal paese dove sono a lavorare,
dove son stato cacciato da un governo spaventoso
che non mi forniva i mezzi per campare;

ho passato la frontiera con un peso in fondo al cuore
e una voglia prepotente di tornare,
di tornare nel paese dove son venuto al mondo,
dove lascio tante cose da cambiare.

E mi son venute in mente le avventure del passato,
tante donne, tanti uomini e bambini,
e le lotte che ho vissuto per il posto di lavoro,
i sorrisi degli amici e dei vicini;

e mi sono ricordato quando giovani e felici
andavamo lungo il fiume per nuotare,
e Marino il pensionato ci parlava con pazienza,
aiutandoci e insegnandoci a pescare.

Caro amico, mi è venuto di pensare
come è grande questo popolo che lascio al mio paese
che mi ha fatto e mi ha nutrito
con il suo amore smisurato cosi solido bellissimo e cortese.

Quella volta che Riccardo ci portò da suo cugino
e l'Achille si trovò la fidanzata
e Riccardo confessò di aver provato insieme a lei,
che la cosa era tutta combinata.

Ed il padre di Giovanni che faceva il contadino
ci insegno la mietitura del frumento,
ci parlò delle sue bestie della gioia del raccolto
della pioggia il sole ed infine il vento

E la gioia prepotente delle feste di paese
festival dell'abbondanza dell'amore
dove il popolo festeggia le bellezze della vita
dove il cuore si riempie di calore

*

ROSSO COLORE DELL'AMORE

Caro amico, per favore, tu salutami gli amici,
ed il popolo, che è tutta la mia gente;
sono loro il vero cuore, che mi preme ricordare,
che rimpiango e che mi ha amato veramente;

verrà un giorno nel futuro che potremo ritornare,
e staremo veramente al nostro posto,
finiremo di patire, non dovremo più emigrare
perché un tale ce lo impone ad ogni costo.

E salutami tua madre, dai un abbraccio a tua sorella,
chissà come sarà grande e signorina;
e lo so, sarà bellissima come son le nostre donne,
sanno vivere con forza che trascina;

ma le hai mai guardate bene - ti sorridono col cuore,
negli sguardi non nascondono timore,
dove sono però uniche è sul posto di lavoro,
son con gli uomini e si battono con loro.

E spartiscono le gioie i doveri e le fatiche
non si mettono da un lato ad aspettare
e dev'essere pensante trovarsele nemiche
quanto partono decise per lottare.

Ti ricordi di Marisa quando mi ero innamorato
e non mi veniva forza di parlare
ed invece ci trovammo nel corteo del primo maggio
e fu li che mi riuscì di incominciare.

Ho pensato tante volte che c'è un senso a tutto questo,
quest'amore non ci cade giù dal cielo;
ma parlando della vita, e pensando al mio paese,
mi è sembrato come fosse tolto un velo,

e mi pare di sapere, e finalmente di capire,
nella vita ogni cosa ha un suo colore,
e l'azzurro sta nel cielo, ed il verde sta nei prati,
ed il rosso è il colore dell'amore,
e l'azzurro sta nel cielo, ed il verde sta nei prati,
ed il rosso è il colore dell'amore

11/1/2017 - 23:16




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