Lingua   

Ringhera

Ivan Della Mea
Lingue: Italiano, Spagnolo (Lombardo Milanese)


Ivan Della Mea

Lista delle versioni e commenti

Guarda il video


Ivan della Mea, Ringhera, prima parte.


Altri video...


Ti può interessare anche...

Ivan Della Mea: Binario 3
(GLI EXTRA DELLE CCG / AWS EXTRAS / LES EXTRAS DES CCG)
A questo punto il prezzo qual è
(Ivan Della Mea)
Quand g'avevi sedes ann
(Ivan Della Mea)


(1974)
Testo e musica di Ivan Della Mea
Dall'album omonimo.
Chitarra di Alberto Ciarchi.
Testo: Da Canzoniere della Protesta n°5. Ivan Della Mea, testi e musiche. Edizione Bella Ciao, Milano 1976.




Ringhera, come tutte le canzoni di Ivan Della Mea, non è apparentemente "contro la guerra". È, casomai, una cantata di lotta, la storia del nostro paese dal fascismo alla guerra di Spagna, dal duro dopoguerra alle stragi di stato e alle bombe fasciste vista attraverso le vicende di un ragazzo e di una ragazza "di ringhiera" milanese. Un affresco totale di una storia di lotte, di sopraffazioni e di morte (la cantata si chiude infatti con la morte della donna il 28 maggio 1974, nella strage di Piazza della Loggia a Brescia). Una storia di guerra e di lotta continua, quindi; una storia militante che, va da sé, si è sempre e necessariamente confusa con la lotta contro la guerra imperialista e contro la violenza delle classi dominanti. Per questo ritengo la sua inserzione in questa raccolta non solo giustificata, ma assolutamente imprescindibile. Continuo a ritenere che ci sia infinitamente più opposizione alla guerra, ed a ciò che ne è all'origine, in canzoni del genere, che in una canzonetta di Celentano o di qualsiasi altro autore commerciale che dice "pace pace pace, abbasso la guerra". In questa raccolta hanno trovato posto, peraltro, anche diverse canzoni del genere; ma questo è il suo spirito fin dall'inizio.

Ringhera è a mio parere una delle massime cantate in lingua italiana. Ciononostante, in rete mi è stato assolutamente impossibile reperirne il testo completo. Ho dovuto quindi trascriverla all'ascolto, con le ovvie imprecisioni e incomprensioni di chi non parla né capisce bene il milanese, e che mi sono state gentilmente ed opportunamente corrette dagli amici "Il Bah!" e Federico Marini sul newsgroup it.fan.musica.guccini (che continua così, seppur indirettamente, a contribuire alle "CCG"). Il presente testo è quindi il primo della cantata che compare su un sito Internet. Una "prima" assoluta.

NOTA: Il testo è stato poi ritrascritto sulla base di quello ufficiale stampato nel volume: Ivan Della Mea, Canzoniere della Protesta n°5, Edizioni Bella Ciao, Milano 1976.

Riporto a tale riguardo anche la mia introduzione al post su IFMG contenente la prima versione del testo (quella non corretta, cioè):

"Ringhera", tratta dall'album omonimo di Ivan della Mea (del 1974), è senza dubbio una delle composizioni più autenticamente epiche di tutta la canzone d'autore italiana; e ve la annovero volentieri tra le principali in assoluto, proponendola a questo newsgroup dato che, in rete, è assolutamente impossibile trovarne il testo completo.
Un'occasione per vederne il testo, per chi già la conosce, e di conoscerla per chi non ne ha mai sentito parlare.

È l'epopea, forse, di una classe, di un paese e di una città intera, Milano, quella Milano che voglio non vedere mai morta e sempre rinascere con quello che veramente è nel profondo, e che ho imparato nel tempo ad amare. Anche grazie al lucchese Della Mea. È la storia di questo paese dal fascismo alla Resistenza, dal dopoguerra alle stragi di stato. È la storia di una città operaia vista dalla parte della "Ringhera", le case di ringhiera della Milano
popolare (ed ora, spesso, trasformate in abitazioni da fighettume di merda...), la cui gente assurge a simbolo di tutti coloro che hanno lottato e che non si sono mai arresi.

È la storia di un uomo e di una donna che cade vittima di una strage fascista, quella di Brescia del 28 maggio 1974. Una di quelle stragi che vorrebbero farci dimenticare, non sapendo che qualcuno ci sarà sempre a tenere accesa la memoria. Voglio essere e sono uno di queste persone. Non intendo abdicare mai. Ora e sempre non solo Resistenza: ora e sempre memoria.

Questa cosa ha una dedica speciale: a mio padre, Alberto Venturi, che oggi avrebbe compiuto ottant'anni. È morto il 16 novembre 1997. Il 28 maggio 1974 venne a ritirarmi a scuola; quel giorno, diceva, tutto doveva restare fermo.

Riccardo Venturi, 28 ottobre 2004.


Il testo di "Ringhera" è composito e suddiviso in parti ben precise: Un'introduzione, una prima parte dedicata alla vicenda della Guerra di Spagna e una seconda dedicata alla strage di Brescia. È in milanese inframezzato con frequenti parti in italiano (e un ritornello in spagnolo, ripreso dal "Quinto regimiento").





Da "Canzoni e stragi di stato"
di Riccardo Venturi, 29/30 giugno 2005.

La Piazza.
Tempio della politica e dell'azione,dell'assemblea e della parola. Quella piazza che Giorgio Gaber contrapponeva come scelta della sua generazione alla casa e alla coppia sposata, la piazza "unica salvezza" per una generazione imperdonabile che rifiutava la dimensione privata e borghese della famiglia e le imputava anzi la colpa di tenere le persone lontane "dalla lotta, dal dolore e dalle bombe". Quell'ordigno nascosto in un cestino dei rifiuti colpì al cuore un'intera generazione in ciò che di più intimo e pubblico nel medesimo tempo aveva al mondo.

È la mattina del 28 maggio 1974. In Piazza della Loggia, cuore storico della città di Brescia, si sta svolgendo una anifestazione organizzata dal Comitato Permanente Antifascista bresciano per protestare contro la violenza dei gruppi della destra radicale. Sta parlando il sindacalista della CGIL Castrezzati. Proprio mentre il sindacalista sta parlando della strage di Piazza Fontana di quattro anni e mezzo prima, si sente uno scoppio. Nell'agghiacciante registrazione della manifestazione, un documento sonoro che chiunque ricordi quegli anni porterà per sempre dentro (fosse stato pure un ragazzino di undici anni, come io ero allora), si sente la voce di Castrezzati che parla; lo scoppio; ancora Castrezzati, che con voce rotta grida "Compagni! State Calmi! Lavoratori! Tutti al centro della piazza!". Sul selciato, tra i brandelli delle bandiere rosse, restano i corpi dilaniati di otto persone, delle quali vogliamo ricordare il nome.

Giulietta Banzi Bazoli, Livia Bottardi Melani, Clementina Calzari Trabeschi, Euplo Natali, Luigi Pinto, Bartolomeo Talenti, Alberto Trabeschi (marito di Clementina), Vittorio Zambarda.
Rimangono ferite in modo più o meno grave altre 103 persone.

Da allora, per chi era lì quella mattina, Piazza della Loggia resterà sempre squarciata dai corpi ammucchiati, dalle bandiere rosse come il sangue stese a terra per coprire l'orrore, dal fumo e dalla confusione, dall'odore acre di polvere e carne bruciata. Da allora sarà "la piazza lavata", dacché qualcuno diede ordine ai pompieri di spazzarla con gli idranti cancellando ogni indizio per rivestirla al cospetto dei nuovi giorni. Non riuscirà mai a riprendere le sue funzioni di mercato al sabato, di fermata degli autobus, di snodo del centro storico: la sua condizione fondamentale sarà quella di piazza ferita, solo per gli occhi disattenti "lavata" e acconciata per le futilità quotidiane. "Loro - quei corpi straziati - ci sono anche se non vogliamo guardare" (Mario Rigoni Stern).

*

A differenza di quella di Piazza Fontana, la strage di Brescia non ha avuto, a quanto mi è noto, grandissimo eco nella canzone d'autore e popolare. Con un'unica, importantissima eccezione: "Ringhera" di Ivan della Mea.

*

Ringhera è invece un ulteriore sguardo sulla vicenda personale di un anziano militante comunista, sul quale passa come un’escavatrice, a strapparne radici e carne, la furia della violenza di classe. Se le altre canzoni del Lp, dal "cantautore" stesso "riscoperte" in un particolare momento del proprio excursus, e viste sotto una nuova dimensione, che si sbarazza degli equivoci cui erano in precedenza andate incontro, erano state fraintese quali approcci intellettualistici ad un ambiente sottoproletario – in cui, come ha acutamente osservato lo stesso Della Mea, si ritrova quella "coscienza eccetera" che, purtroppo, "ancora oggi" ripiega nello "storico cu e mena", il quale "resta indefettibilmente cu e mena fino a quando c’è un padrone da mandare a dar via il culo e da far menare", cioè sparire – con questa lunga canzone e anche con Mio dio Teresa tu sei bella "la teoria ritorna felicemente prassi", "il che" lo "riconcilia coi classici in materia di materialismo". In questo modo, infatti, egli presenta Ringhera: "… l’ho finita il 23 maggio (del ’74, n.d.r.). In essa, prendendo spunto dai numerosi attentati fascisti alle sedi delle organizzazioni democratiche, facevo scoppiare una bomba anche nella sezione del compagno di cui si parla nella canzone, la cui vicenda ho inventato ma che tuttavia potrebbe anche essere vera. La mattina del 28 maggio i fascisti hanno fatto esplodere una bomba a Brescia durante una manifestazione ed è stato un ennesimo eccidio di lavoratori. Ho quindi sentito l’esigenza di legare ancora di più la mia storia di fantasia con la drammatica cronaca della lotta di classe in questo periodo e ho aggiunto la parte finale della canzone scritta, di getto la mattina del 29 maggio".

Vittima, dunque, di uno fra i tanti attentati fascisti, il protagonista di Ringhera si trova a rievocare i vari momenti che hanno caratterizzato la sua vita di militante, partendo dagli anni giovanili e arrivando alla guerra di Spagna, quindi alla Resistenza e all’immediato dopoguerra, con tutte le sue speranze e i successivi disincanti. Dal 25 aprile, il "giorno/ della festa", egli trascorre la propria esistenza per "trent’anni/ operaio della catena e/ poi dopo/ ma per trent’anni/ giù in sezione con la ringhera". La "ringhera" non demorde: dopo l’attentato (che prosegue con l’eccidio di Brescia, in cui muore la donna del militante comunista), "mattone su mattone/ han rifatto la sezione/ ogni pietra era un colpo/ ma sul muso del padrone" e rimesso i panni "cari della Spagna" e torna in marcia un’altra volta/ tutta insieme…". Non c’è in questo alcun atteggiamento di fideismo, né di misticheggiante deformazione della militanza: al contrario, v’è una coerenza estrema e comune all’ideologia di chi compie una scelta e la sa sostenere fino in fondo. Vi è un ineffabile sentimento d’amore, non individualistico, bensì collettivo, collegato assai strettamente all’impegno e alle necessità materialistiche della lotta di classe: si tratta di quel comunismo che è il senso peculiare nel Della Mea compagno e "cantautore", dove si fondono la pratica della vita e il bisogno delle forze organizzate. Quel comunismo fatto di "amore", di "tenerezza", di "rabbia", di "bisogno", di "speranza" e di "certezza", guidati da una conoscenza che è a un tempo individuale e collettiva, prassi sociale di vivere nella totale consapevolezza della lotta marxista, anche a prezzo della propria vita o di quella delle persone più care.

Teresio Zaninetti, Rabbia e poesia in Ivan DellaMea


El dieciocho día de julio
en el patio de un convento,
el dieciocho día de julio
en el patio de un convento
el Partido Comunista
fundó el Quinto Regimiento,
el Partido Comunista
fundó el Quinto Regimiento.
[1]

El desdott del mes de luj
int el chioster del convent,
el desdott del mes de luj
int el chioster del convent
i compagn de la ringhera
han faa su el so regiment,
i compagn de la ringhera
han faa su el so regiment. [2]

E tira su la bandera,
la nostra Spagna è già rossa
l'è 'rivada la ringhera,
fazolett giò ne la fossa,
E tira su la bandera,
la nostra Spagna è già rossa
l'è 'rivada la ringhera,
fazolett giò ne la fossa. [3]

1.

Luu el g'aveva desdott an
desdott ann, ma de ringhèra,
desdott ann, ma de speranza,
tuta rossa de bandera.

La morosa la zigava,
la diseva "Resta in cà ",
luu la varda: "Devo andare."
"Devi andare, e allora va'."

L'ha basada, ribasada,
la rideva: che magon,
lee ghe pianta 'na sgagnada
e la sara su el porton.

E la bàtera de ringhèra
tuta insema 'riva in Spagna,
'riva cont la so bandera
bela rossa e sensa cragna.

El dieciocho día de julio
en el patio de un convento,
el Partido Comunista
fundó el Quinto Regimiento.

El desdott del mes de luj
int el chioster del convent,
i compagn de la ringhera
han faa su el so regimént.

E tira su la bandera,
la nostra Spagna è già rossa
l'è 'rivada la ringhera,
fazolett giò néla fossa,
E tira süü la bandèra,
la nostra Spagna è già rossa
l'è rivada la Ringhèra,
fazolett giò néla fossa.

2.

Dopo Spagna, la montagna,
ohè, morosa, su, pazienza,
la ringhera, la bandera
la se ciama Resistenza.

Ariva el giorno della festa,
'riva el venticinque aprile,
la ringhera torna a cà,
la morosa l'è in cortile.

L'ha basada, ribasada
la piangeva, la taseva,
e poeu luu l'ha sgagnada,
l'è scapada tuta 'legra.

E poeu dopo, ma per trent'ann
operari alla catena,
e poeu dopo, ma per trent'ann
giò in sezion cont la ringhera

A l'han trovaa ch'el cantava
tra i maton e pièn de tèra,
la sezion l'era 'ndada:
una bomba tuta nera

di fascista, e luu'l cantava
la canzon de la ringhera
e in man, rent a i man
l'ultim tocch ross de bandera.

E 'l cantava, luu l'cantava
la canzon de la ringhera,
e...

El desdott del mes de luj
int el chioster de on convent,
el desdott del mes de luj
int el chioster de on convent
i compagn de la ringhera
han faa su el so regiment,
i compagn de la ringhera
han faa su el so regiment.

E tira su la bandera,
la nostra Spagna è già rossa
l'è 'rivada la ringhera,
fazolett giò ne la fossa.

3.

Quanta gent che gh'è in piassa
coi compagn de la ringhera
e gh'è anca la morosa,
cont el tocch ross de bandèra.

E che acqua, "ven chi sota,
ven chi sota ma de prescia",
Urla Brescia, urla e scoppia,
'na fiamada e la morosa

a l'è morta, tuta morta
mezz al fum col sang per tèra
e in man, 'renta a i man
l'ultim tocch ross de bandera.

L'ha basada, ribasada
la taseva, la taseva
e alùra l'ha vardada
l'era bianca, e rossa...l'era.

Ross de sang ch'el se squaja
ne la pioggia disperada,
e la mort che la sgagna
tuta intorna on pò stranida.

E la rabia disarmada,
Brescia piange la ringhera
torna a casa senza dona
senza el tocch ross de bandèra...e...

Il ventotto, ma di maggio
i compagn de la ringhera
han gridato: "Su coraggio,
riprendiamo la bandiera."

E mattone su mattone
han rifatto la sezione
ogni pietra era un colpo
ma sul muso del padrone.

Han rimesso i vecchi panni
quelli cari della Spagna
hanno ritrovato il passo,
quello duro di montagna.

E cantando la canzone
la più bella, la più vera,
e cantando la canzone
la più bella, la più vera
torna in marcia 'n'altra volta
tuta insèma la ringhera,
torna in marcia 'n'altra volta
tuta insèma la ringhera.

E tira su la bandera
l'Italia si farà rossa
l'è 'rivada la ringhera
fazolett giò ne la fossa.

E tira su la bandera
l'Italia si farà rossa
l'è 'rivada la ringhera
fazolett giò ne la fossa.

E tira su la bandera!
E tira su la bandera!
E tira su la bandera!
E tira su la bandèra!
NOTE AL TESTO:

[1] Si tratta della prima strofa, leggermente modificata, del "Quinto Regimiento", uno dei canti più celebri della Guerra di Spagna. Il testo originale presenta una variante in cui, al posto del "Partido Comunista", si ha "el pueblo madrileño", "Il popolo madrileno". Riporto il testo del canto originale seguito da una traduzione:

El dieciocho de julio
en el patio de un convento
el partido comunista
fundó el Quinto Regimiento.

Venga jaleo, jaleo
suena la ametralladora
y Franco se va a paseo.

Con Líster, el Campesino,
con Galán y con Modesto
con el comandante Carlos,
no hay miliciano con miedo.

Venga jaleo, jaleo
Suena la ametralladora
y Franco se va a paseo.

Con los cuatro batallones
que Madrid están defendiendo
se va lo mejor de España
la flor más roja del pueblo.

Venga jaleo, jaleo
suena la ametralladora
y Franco se va a paseo.

Con el quinto, quinto, quinto,
con el Quinto Regimiento
madre yo me voy al frente
para las líneas de fuego.

Venga jaleo, jaleo
suena la ametralladora
y Franco se va a paseo.



Il Quinto Reggimento

Il diciotto di luglio
Nel chiostro du un convento
Il Partito Comunista
Fondò il Quinto Reggimento.

Venite, forza, forza!
Suona la mitragliatrice
E Franco se ne andrà in culo.

Con Líster il "Contadino",
Con Galán e con Modesto,
Con il comandante Carlos
Non c’è Miliziano che abbia paura.

Venite, forza, forza!
Suona la mitragliatrice
E Franco se ne andrà in culo.

Con i quattro battaglioni
Che difendono Madrid
C’è il meglio di tutta la Spagna,
Il fiore più rosso del popolo.

Venite, forza, forza!
Suona la mitragliatrice
E Franco se ne andrà in culo.

Con il quinto, quinto, quinto,
Con il quinto Reggimento,
Mamma, me ne vado al fronte
Alle linee di fuoco.

Venite, forza, forza!
Suona la mitragliatrice
E Franco se ne andrà in culo.

[2] È la resa in milanese della strofa precedente, con i compagn de la ringhera al posto del Partido Comunista.

[3] Il ritornello che chiude ogni parte della cantata.



Lingua: Italiano

Il testo in italiano.
Da: Canzoniere della Protesta 5: Ivan della Mea, testi e musiche. Milano, 1976, Edizioni Bella Ciao.
Modificato in alcuni punti.
RINGHIERA

Il diciotto del mese di luglio
nel chiostro di un convento,
il diciotto del mese di luglio
nel chiostro di un convento
il Partito Comunista
fondò il Quinto Reggimento,
il Partito Comunista
fondò il Quinto Reggimento.


Il diciotto del mese di luglio
nel chiostro di un convento,
il diciotto del mese di luglio
nel chiostro di un convento
i compagni della ringhiera
han fatto il loro reggimento,
i compagni della ringhiera
han fatto il loro reggimento.

E tira su la bandiera,
la nostra Spagna è già rossa,
è arrivata la ringhiera,
fascisti giù nella fossa!
E tira su la bandiera,
la nostra Spagna è già rossa,
è arrivata la ringhiera,
fascisti giù nella fossa!

1.

Lui aveva diciott'anni,
diciott'anni, ma di ringhiera,
diciott'anni di speranza
tutta rossa di bandiera.

La morosa lo sgridava,
gli diceva "Resta in casa",
lui la guarda: "Devo andare."
"Devi andare, e allora va'."

L'ha baciata e ribaciata,
lei rideva: che magone,
lei gli dà una morsicata
e chiude il portone.

E la compagnia di ringhiera
tutta assieme arriva in Spagna
arriva con la sua bandiera
bella rossa e senza sporco.

Il diciotto del mese di luglio,
nel chiostro di un convento
il Partito Comunista
fondò il Quinto Reggimento.

Il diciotto del mese di luglio
nel chiostro di un convento,
i compagni della ringhiera
han fatto il loro reggimento.

E tira su la bandiera!
La nostra Spagna è già rossa,
è arrivata la ringhiera,
fascisti giù nella fossa!
E tira su la bandiera!
La nostra Spagna è già rossa,
è arrivata la ringhiera,
fascisti giù nella fossa!

2.

Dopo la Spagna, la montagna
ohè, morosa! Su, pazienza
la ringhiera, la bandiera
si chiama Resistenza.

Arriva il giorno della festa
arriva il venticinque aprile,
la ringhiera torna a casa,
la morosa è in cortile.

L'ha baciata e ribaciata,
lei piangeva e lei taceva,
e poi lui l'ha morsicata,
è scappata tutta allegra

E poi dopo, ma per trent'anni
operaio alla catena,
e poi dopo, ma per trent'anni
giù in sezione con la ringhiera

L'han trovato che cantava
tra i mattoni, pieno di terra
e la sezione era andata:
una bomba tutta nera

dei fascisti, e lui cantava
la canzone della ringhiera,
e in mano, dentro alle mani
l'ultimo pezzo rosso della bandiera

E cantava, lui cantava,
la canzone della ringhiera,
e...

Il diciotto del mese di luglio
nel chiostro di un convento
i compagni della ringhiera
han fatto il loro reggimento

E tira su la bandiera!
La nostra spagna è gia rossa,
è arrivata la ringhiera,
fascisti giù nella fossa!

3.

Quanta gente che c'è in piazza
coi compagni della ringhiera,
e c'è anche la morosa
col pezzo rosso di bandiera

E che acqua: "vieni qui sotto,
vieni qui sotto, ma alla svelta",
Urla Brescia, urla e scoppia,
una fiammata e la morosa

È morta, tutta morta
tra il fumo, col sangue per terra
e in mano, dentro alle mani
l'ultimo pezzo rosso di bandiera

L'ha baciata, ribaciata,
Lei taceva, lei taceva
e allora l'ha guardata
era bianca, e rossa era

di rosso sangue che si scioglie
nella pioggia disperata,
e la morte che morde
tutto intorno un po' stranita

E la rabbia disarmata,
Brescia piange, la ringhiera
torna a casa, senza donna,
senza il pezzo rosso di bandiera, e...

Il ventotto, ma di maggio
i compagni della ringhiera
han gridato: "Su, coraggio,
riprendiamo la bandiera."

E mattone su mattone
Han rifatto la sezione,
ogni pietra era un colpo
ma sul muso del padrone.

Han rimesso i vecchi panni
quelli cari della Spagna,
hanno ritrovato il passo
quello duro di montagna.

E cantando la canzone
la più bella, la più vera
e cantando la canzone,
la più bella, la più vera

torna in marcia un'altra volta
tutta insieme la ringhiera,
torna in marca un'altra volta
tutta insieme la ringhiera

E tira su la bandiera!
L'Italia si farà rossa,
è arrivata la ringhiera,
fascisti giù nella fossa!

E tira su la bandiera!
L'Italia si farà rossa,
è arrivata la ringhiera,
fascisti giù nella fossa!

E tira su la bandiera!
E tira su la bandiera!
E tira su la bandiera!
E tira su la bandiera!

inviata da Riccardo Venturi - 17/5/2006 - 16:04




Lingua: Inglese

English Version by Riccardo Venturi
May 17, 2006

BALLAD OF THE RAILING HOUSINGS

On the eighteenth day of July
in the cloister of a convent,
On the eighteenth day of July
in the cloister of a convent
the Communist Party
founded the Fifth Regiment,
the Communist Party
founded the Fifth Regiment.


On the eighteenth day of July
in the cloister of a convent,
On the eighteenth day of July
in the cloister of a convent
the comrades of the railing housings
made up their regiment,
the comrades of the railing housings
made up their regiment.

So lift up your flag!
Our Spain is already red,
the comrades of the railing housings
have come to bury the fascists!
So lift up your flag!
Our Spain is already red,
the comrades of the railing housings
have come to bury the fascists!

1.

He was but eighteen years old,
eighteen years of railing housings,
eighteen years of hope
all red like his flag.

His sweetheart scolded him
and told him: "Stay home!"
He looks at her: "I must go".
"So if you must go, then, go!"

He kissed her, again and again,
she laughed but in sad grief,
she gave him a big bite
and shut up the front door.

And the comrades of the railing housings
landed in Spain all together,
they landed with their flag
all red and unsoiled.

On the eighteenth day of July
in the cloister of a convent,
On the eighteenth day of July
in the cloister of a convent
the Communist Party
founded the Fifth Regiment,
the Communist Party
founded the Fifth Regiment.


On the eighteenth day of July
in the cloister of a convent,
On the eighteenth day of July
in the cloister of a convent
the comrades of the railing housings
made up their regiment,
the comrades of the railing housings
made up their regiment.

So lift up your flag!
Our Spain is already red,
the comrades of the railing housings
have come to bury the fascists!
So lift up your flag!
Our Spain is already red,
the comrades of the railing housings
have come to bury the fascists!

2.

And, then, partisans on the mountains
"Cheer up, sweetheart, it’s all right!
the railing housings and the flag
have the same name: Resistance."

And then the day of feast comes,
it’s the twentyfive of April,
the comrades of the railing housings
come back home: she’s in the courtyard.

He kissed her, again and again,
she cried and didn’t spoke a word,
and he gave her a big bite,
she fled away happy and light-hearted.

And then but for thirty years,
working at the assembly line,
and then but for thirty years
to the local branch with his comrades.

One day they found him singing
in the rubble, dirty with earth,
the local branch had been blown up
by a black, by a black bomb

by the fascists, and he was singing
the song of the railing housings,
and in his hand, right in his hands
the last, torn strip of a red flag

And he was singing, he was singing
the song of the railing housings,
and...

On the eighteenth day of July
in the cloister of a convent,
On the eighteenth day of July
in the cloister of a convent
the Communist Party
founded the Fifth Regiment,
the Communist Party
founded the Fifth Regiment.

So lift up your flag!
Our Spain is already red,
the comrades of the railing housings
have come to bury the fascists!

3.

How much crowded is the square
with comrades of the railing housings,
even his sweetheart is there
with the last, torn strip of a red flag

And it’s pouring: "C’mon down here,
c’mon down here and make haste!"
Brescia screams, screams and blows up
in a blaze, and his sweetherat

Lies dead, gone and dead
in the smoke, lying in her blood,
holding right in her hands
the last torn strip of a red flag.

He kissed her again and again
she kept silent, she kept silent,
and then he looked at her,
she was deadly pale, yet ruby red

with all the blood that is melting
in the desperate rain,
death is biting, biting so hard
all around, yet confused

With unarmed, helpless rage
Brescia is crying, and the comrade
comes back home without his sweetheart,
without the torn strip of a red flag, and...

On the twentyeight of May
the comrades of the railing housings
have shouted: "Let’s go then!
Let’s take our flag again."

And brick after brick
they rebuilt the local branch,
and each brick was a blow
on the dirty face of patrons.

They’ve put on again their clothes,
their dear ones, those of Spain,
they’ve taken their steps again,
their hard pace of partisans.

And singing again the song,
the truest and fairest song,
And singing again the song
the truest and fairest song

The comrades of the railing housings
are marching again together,
the comrades of the railing housings
are marching again together.

So lift up your flag!
Italy’s gonna turn red,
the comrades of the railing housings
have come to bury the fascists!
So lift up your flag!
Italy’s gonna turn red,
the comrades of the railing housings
have come to bury the fascists!

So lift up your flag!
So lift up your flag!
So lift up your flag!
So lift up your flag!

17/5/2006 - 17:38


e' bellissimo

julien looser - 13/4/2007 - 19:48


Chi mi aiuta a trovare l'mp3 de "La ringhera"? Grazie anticipate!
(Lele)

Lo stiamo cercando anche noi, e da molto tempo. Puoi stare certo che, non appena lo reperiremo, lo metteremo immediatamente in scaricamento tramite apposito link. Insomma, come sempre, è questione di portare pazienza...[RV]

17/5/2007 - 14:32


Grazie. Anch'io la cerco da anni. Negli anni Settanta la sapevo tutta a memoria, e pure la cantavo, accompagnandomi con la chitarra. Non so più quanti minuti la facessi durare (forse 16?!), ma tra i compagni ero richiestissimo! La canzone forse non la sento da allora. Ho visto che l'album è stato ristampato nel 2004 in cd. Aspetto con pazienza. Spero solo di non aspettare altri 30 anni... Complimenti per il sito!

Lele - 17/5/2007 - 18:12


Non la trovo, non la trovo, c***o!!!
(Alessandro, il cacciatore di mp3 (frustrato))

Alessandro, aspetta almeno fino a sabato quando farò un tentativo all'Istituto De Martino direttamente con Ivan Della Mea. Nel senso che gli chiederò il permesso di metterla in scaricamento....vediamo come va. [RV]

18/5/2007 - 10:44


Com'è andata sabato? Cos'ha detto Della Mea? Siamo in ansia... :-)
(Lele)

Ohibò, devo confessarti che mi sono del tutto dimenticato della cosa! Mal di poco: il 1° giugno ci risono per il concerto degli Apuamater Indiesfolk. Stavolta non sgarro: promesso. Anzi: un dovere morale, un impegno preciso! [RV]

22/5/2007 - 15:24


ahem... aggiornamenti?


(Lele)

Scrivimi in privato su k.riccardo@gmail.com

4/6/2007 - 14:43


io ti ho scritto in privato su k.riccardo@gmail.com

Ma tu non mi hai risposto

:-(

Lele - 10/7/2007 - 15:55


Comunque non preoccuparti.
L'ho trovata.

Lele - 18/2/2008 - 17:19


Addio Ivan, non ti dimenticherò e spero che insieme a Franco, da lassù, ci indicherete la strada con "l'internazionale"

nazareno - 19/6/2009 - 20:35


Ciao Ivan.

Elena - 1/7/2017 - 00:29




Pagina principale CCG

Segnalate eventuali errori nei testi o nei commenti a antiwarsongs@gmail.com




hosted by inventati.org