Canto o povo triste
de quem sou
louco em cantar
para esquecer
os sonhos tidos
na manhã da vida
sol de madrugada
livre no morrer.
Canto a heroicidade
conformada
de quem chorando
se atreve a cantar
barco perdido
na prisão das ondas
as velas rasgadas
o leme a quebrar.
Canto a solidão
a ocidente
ligada à terra
que nos viu nascer
a covardia
feita de orações
na doce esperança
de poder morrer.
Canto o desespero
fatalista
de quem sofrendo
se deixa ficar
olhos cansados
enxada na mão
trabalhando a terra
que lhe vão roubar.
de quem sou
louco em cantar
para esquecer
os sonhos tidos
na manhã da vida
sol de madrugada
livre no morrer.
Canto a heroicidade
conformada
de quem chorando
se atreve a cantar
barco perdido
na prisão das ondas
as velas rasgadas
o leme a quebrar.
Canto a solidão
a ocidente
ligada à terra
que nos viu nascer
a covardia
feita de orações
na doce esperança
de poder morrer.
Canto o desespero
fatalista
de quem sofrendo
se deixa ficar
olhos cansados
enxada na mão
trabalhando a terra
que lhe vão roubar.
inviata da CCG/AWS Staff - 21/3/2009 - 12:15
Lingua: Italiano
Versione italiana di Riccardo Venturi
21 marzo 2009
21 marzo 2009
CANZONE PER UN POPOLO TRISTE
Canto il popolo triste
a cui appartengo,
che canta come un pazzo
per dimenticare
i sogni che aveva
al mattino della vita,
sole dell'alba,
libero al morire.
Canto l'eroismo
rassegnato
di chi piangendo
há il coraggio di cantare,
nave alla deriva
nella prigione delle onde,
con le vele strappate
e il timone che si sta spezzando.
Canto la solitudine
a occidente,
legata alla terra
che ci ha visti nascere,
la vigliaccheria
fatta di preghiere
nella dolce speranza
di poter morire.
Canto la disperazione
fatalista
di chi soffrendo
rimane immobile,
occhi stanchi
zappa in mano
mentre lavora la terra
che gli ruberanno.
Canto il popolo triste
a cui appartengo,
che canta come un pazzo
per dimenticare
i sogni che aveva
al mattino della vita,
sole dell'alba,
libero al morire.
Canto l'eroismo
rassegnato
di chi piangendo
há il coraggio di cantare,
nave alla deriva
nella prigione delle onde,
con le vele strappate
e il timone che si sta spezzando.
Canto la solitudine
a occidente,
legata alla terra
che ci ha visti nascere,
la vigliaccheria
fatta di preghiere
nella dolce speranza
di poter morire.
Canto la disperazione
fatalista
di chi soffrendo
rimane immobile,
occhi stanchi
zappa in mano
mentre lavora la terra
che gli ruberanno.
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Letra e música: Vieira da Silva
Testo e musica: Vieira da Silva
Scritta nel 1969, Canção para um povo triste è forse la canzone più famosa di Vieira da Silva. Assieme a tutto il disco in cui era contenuta, fu fatta sequestrare dalla PIDE, la polizia segreta salazarista. Ne riprendiamo il testo dal bel blog Canto de Intervenção, sulla cui homepage (in esecuzione automatica) è possibile ascoltare la canzone, senza scaricarla. Lo stesso è possibile da Palavras com sentido, il sito di Vieira da Silva. [CCG/AWS Staff]