Ο γερο-δάσκαλος ποιος τον θυμάται
τον ανεξύπνητο ύπνο κοιμάται
τον ξενυχτάνε δυο χωριανοί.
Οι νέοι σκόρπισαν στα καφενεία
δυο τρεις που πήγανε στην εκκλησία
δε βγάλαν λόγο για τη θανή.
Ο ψάλτης βιάζονταν είχε βαφτίσια
βουβά τον θάψανε στα κυπαρίσσια
και τον ξεχάσανε πολύ καιρό.
Ο δασοφύλακας τον άλλο χρόνο
κάρφωσε κάγκελα κι έφτιαξε μόνο
με δυο σανίδια ένα σταυρό.
Κάποιος αργόσχολος ειρηνοδίκης
βρήκε το κείμενο της διαθήκης
όπου διαβάσαμε το λόγο αυτό:
Στον τάφο θά ‘θελα σαν θα πεθάνω
πως ήμουν δάσκαλος να γράψουν πάνω
και δίχως λάθη παρακαλώ.
τον ανεξύπνητο ύπνο κοιμάται
τον ξενυχτάνε δυο χωριανοί.
Οι νέοι σκόρπισαν στα καφενεία
δυο τρεις που πήγανε στην εκκλησία
δε βγάλαν λόγο για τη θανή.
Ο ψάλτης βιάζονταν είχε βαφτίσια
βουβά τον θάψανε στα κυπαρίσσια
και τον ξεχάσανε πολύ καιρό.
Ο δασοφύλακας τον άλλο χρόνο
κάρφωσε κάγκελα κι έφτιαξε μόνο
με δυο σανίδια ένα σταυρό.
Κάποιος αργόσχολος ειρηνοδίκης
βρήκε το κείμενο της διαθήκης
όπου διαβάσαμε το λόγο αυτό:
Στον τάφο θά ‘θελα σαν θα πεθάνω
πως ήμουν δάσκαλος να γράψουν πάνω
και δίχως λάθη παρακαλώ.
inviata da CCG/AWS Staff - 16/3/2009 - 15:56
Lingua: Italiano
Versione italiana di Riccardo Venturi
30 agosto 2009
30 agosto 2009
Ho un mente un vecchio maestro, nella Grecia del 1946 devastata prima dalla II guerra mondiale e poi dalla guerra civile. Ho in mente quell'uomo che doveva, come gli era imposto, sforzarsi ad insegnare a dei ragazzini a leggere e scrivere in una lingua che non era quella che parlavano, né loro e né il maestro. Lo stato greco comandava allora che la lingua "ufficiale" fosse la καθαρεύουσα, la "lingua pura" lontana dal parlare di tutti i giorni quanto l'italiano lo è dal latino; una lingua complicata, artificiale, pomposa. Ma c'è ben altro. Una lingua associata da sempre alle classi dominanti, al clero, ai militari. In Grecia si sono avute vere e proprie sommosse per questioni linguistiche: famosa quella del 1903, quando la traduzione in lingua "volgare" del Vangelo e di alcune commedie classiche scatenò la violenza reazionaria e tumulti di piazza. Una situazione che non è stata risolta fino al 1974, subito dopo la caduta del regime fascista dei Colonnelli: uno dei primi atti del governo di Karamanlis fu l'abolizione totale della katharevousa e l'introduzione del greco demotico come lingua ufficiale dello Stato, a tutti gli effetti.
Il vecchio maestro dimenticato, che prega dalla sua tomba che qualcuno ci scriva sopra la sua funzione, la sua missione. "Senza errori". Niente di più difficile; il greco, anche quello demotico o il greco attuale "postmoderno", ha un'ortografia assai complicata. Solo un po' semplificata, nel 1982, con l'introduzione del "sistema monotonico", peraltro avversata da molti che lo considerano uno "stacco" troppo deciso con il passato a base di spiriti e accenti. Anche in questo sito abbiamo usato a volte il sistema politonico per "creare epoca" in presenza di particolari testi. In Grecia, niente è slegato. Tutto va insieme. Nella figura del vecchio maestro che, nel 1946, in un'epoca buia e grama, rivendica per l'ultima volta che, almeno sulla sua tomba venga utilizzata una lingua corretta, c'è tutto un affresco. Non è un caso se, nell'architettura corale del Χρονικό, Myris e Markopoulos abbiano scelto questa figura per simboleggiare il 1946 di tutta la Grecia. [RV]
Il vecchio maestro dimenticato, che prega dalla sua tomba che qualcuno ci scriva sopra la sua funzione, la sua missione. "Senza errori". Niente di più difficile; il greco, anche quello demotico o il greco attuale "postmoderno", ha un'ortografia assai complicata. Solo un po' semplificata, nel 1982, con l'introduzione del "sistema monotonico", peraltro avversata da molti che lo considerano uno "stacco" troppo deciso con il passato a base di spiriti e accenti. Anche in questo sito abbiamo usato a volte il sistema politonico per "creare epoca" in presenza di particolari testi. In Grecia, niente è slegato. Tutto va insieme. Nella figura del vecchio maestro che, nel 1946, in un'epoca buia e grama, rivendica per l'ultima volta che, almeno sulla sua tomba venga utilizzata una lingua corretta, c'è tutto un affresco. Non è un caso se, nell'architettura corale del Χρονικό, Myris e Markopoulos abbiano scelto questa figura per simboleggiare il 1946 di tutta la Grecia. [RV]
IL VECCHIO MAESTRO
Del vecchio maestro, chi se ne ricorda.
Dorme il sonno senza risveglio,
gli han fatto veglia due compaesani.
I giovani s'affollarono nei bar,
e quei due o tre che andarono in chiesa
non dissero una parola al funerale.
Avevan fretta, il prete aveva dei battesimi.
Zitti zitti lo seppellirono fra i cipressi
e poi, per molto tempo, fu scordato.
L'altr'anno, la guardia forestale
ci ha inchiodato attorno una staccionata
e con due assi ci ha fatto una croce.
Un giudice di pace sfaccendato
ha trovato il testamento scritto
dove abbiam letto quanto segue:
“Quando morrò, sulla mia tomba
vorrei scrivessero che ero un maestro,
e senza errori, per favore.”
Del vecchio maestro, chi se ne ricorda.
Dorme il sonno senza risveglio,
gli han fatto veglia due compaesani.
I giovani s'affollarono nei bar,
e quei due o tre che andarono in chiesa
non dissero una parola al funerale.
Avevan fretta, il prete aveva dei battesimi.
Zitti zitti lo seppellirono fra i cipressi
e poi, per molto tempo, fu scordato.
L'altr'anno, la guardia forestale
ci ha inchiodato attorno una staccionata
e con due assi ci ha fatto una croce.
Un giudice di pace sfaccendato
ha trovato il testamento scritto
dove abbiam letto quanto segue:
“Quando morrò, sulla mia tomba
vorrei scrivessero che ero un maestro,
e senza errori, per favore.”
Lingua: Finlandese
Versione finlandese di Markus Torssonen
Markus Torssosen suomennos
ΜάρκοςΤο, Markus Torssonen © 21-11-2008 @ 11:49
stixoi.info
Markus Torssosen suomennos
ΜάρκοςΤο, Markus Torssonen © 21-11-2008 @ 11:49
stixoi.info
VANHA-OPETTAJA
Vanha-opettaja kuka hänet muistaa
viatonta unta nukkuu
hänet tappoivat kaksi kyläläistä.
Nuorukaiset hajaantuivat kahviloihin
kaksi kolme jotka menivät kirkkoon
eivät päästäneet sanaakaan kuolemasta.
Virttä kiirehdittiin oli kastajaiset
mykkänä hänet haudattiin sypressimetsään
ja hänet unohdettiin pitkäksi aikaa.
Metsänvartija seuraavana vuonna
naulasi ristikon ja teki vain
kahdesta laudasta ristin.
Eräs hidaskäänteinen rauhantuomari
löysi tekstin testamentin
josta luimme sanan tämän:
Haudalleni tahtoisin kun kuolen
että olin opettaja kirjoitettavan
ja virheettömästi, pyydän.
Vanha-opettaja kuka hänet muistaa
viatonta unta nukkuu
hänet tappoivat kaksi kyläläistä.
Nuorukaiset hajaantuivat kahviloihin
kaksi kolme jotka menivät kirkkoon
eivät päästäneet sanaakaan kuolemasta.
Virttä kiirehdittiin oli kastajaiset
mykkänä hänet haudattiin sypressimetsään
ja hänet unohdettiin pitkäksi aikaa.
Metsänvartija seuraavana vuonna
naulasi ristikon ja teki vain
kahdesta laudasta ristin.
Eräs hidaskäänteinen rauhantuomari
löysi tekstin testamentin
josta luimme sanan tämän:
Haudalleni tahtoisin kun kuolen
että olin opettaja kirjoitettavan
ja virheettömästi, pyydän.
inviata da CCG/AWS Staff - 16/3/2009 - 16:01
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Το χρονικό
Στίχοι: Κ.Χ Μύρης
Μουσική: Γιάννης Μαρκόπουλος
Πρώτη εκτέλεση: Μαρία Δημητριάδη
Gli "Annali" di K.H.Myris
versi di K.H. Myris
Musica di Yannis Markopoulos
Prima interpretazione di Maria Dimitriadi
Gli "Annali" di K.H.Myris e Yannis Markopoulos
Το είχαν ακούσει η Ασπασία Παπαθανασίου, ο Τάκης Λαμπρίας, ο Μάριος Πλωρίτης, ο Βασίλης Βασιλικός κ.α. Το 1970, συμπληρώθηκε με τέσσερα τραγούδια: το Π.Χ (το τραγούδι του Προμηθέα, όπου τρεις σταυρώνουν τον Τιτάνα και ο τίτλος έπαιζε ανάμεσα στο «Προ Χριστού» και στο «Παραδείγματος Χάριν»), Το λιονταρόπουλο (νανούρισμα αφιερωμένο στην κόρη μου που γεννήθηκε εκείνη τη χρονιά), Στο καφενείον "Η Ελλάς" και το τελικό τραγούδι, ("Πως να τραγουδήσω, πώς να σας μιλήσω") και βέβαια με την συνταρακτική φωνή του Νίκου Ξυλούρη. Επειδή δεν γνωρίζαμε τη μοίρα του έργου, στη λογοκρισία τα έστειλα με το ψευδώνυμο Κ.Χ.Μύρης, που το κράτησα έκτοτε ως γουρλίδικο.
Η λογοκρισία «έκοψε» δύο τραγούδια, που τώρα ο Γ.Μαρκόπουλος τα συμπεριέλαβε με τη φωνή του στην επανέκδοση τσε CD. Ο «Μύθος» του έργου οφείλεται στις ζωντανές εκτελέσεις στη «Λήδρα» όπου κάθε βράδυ συνέρρεαν πλήθη φοιτητών, συνειδητών πολιτών και αρκετών επωνύμων (Κ. Δοξιάδης, Γ. Σαββίδης, Χρ. Λαμπράκης, Σ.Φυντανίδης, Γ.Ρωμαίος, Τ.Λαμπρόπουλος, Αλ.Πατσιφάς κ.α.)
Ο Ρ. Μπήτον στην εισαγωγή του στη Νεοελληνική Λογοτεχνία, αφιερώνει μια σελίδα στο «κίνημα» που ξεκίνησε με το Χρονικό.
Li avevano ascoltati Aspasia Papathanasiou, Takis Lambrias, Marios Ploritis, Vasilis Vasilikos e altri; nel 1970 furono completati con quattro altre canzoni: Π.Χ. (la canzone di Prometeo, dove in tre crocifiggono il Titano -il titolo è un gioco di sigle tra Προ Χριστού “a.C., avanti Cristo” e παραδείγματος χάριν “p.es., per esempio”), Το λιονταρόπουλο (una ninna-nanna dedicata a mia figlia, che era nata in quegli anni), Στο καφενείον “Η Ελλάς” e la canzone finale (”Πώς να τραγουδήσω, πώς να μιλήσω”), con la voce senz'altro sconvolgente di Nikos Xylouris. Poiché non potevamo sapere che sorte avrebbe avuto l'opera, la mandai alla censura con lo pseudonimo di “K.H.Myris”, che da allora mi è rimasto come nome d'arte.
La censura tagliò due canzoni, che ora sono state reinserite da Yannis Markopoulos, e da lui cantate, nella riedizione del CD. Il “mito” dell'opera è dovuto alle rappresentazioni dal vivo alla “Lidra” [il locale ateniese di Xylouris, ndt.], dove ogni sera accorrevano frotte di studenti, di cittadini consapevoli e anche parecchie personalità (K. Doxiadis, G. Savvidis, Chr. Lambrakis, S. Fyndanidis, G. Romeos, T. Lambropoulos, A. Patsifàs e altri).
R. Beaton, nell'introduzione alla sua “Letteratura Greca Moderna”, dedica una pagina al “movimento” che ebbe inizio con gli “Annali”.