Se vedi una palla che arrampica il cielo
e leggi il suo nome, che è Richard Ginori
ti vengono in mente stoviglie di casa
insieme a ricordi di capolavori
di ieri e di oggi, cultura di un fare
e pensi a un tempo che sa d'immortale:
la palla è lassù, e lassù deve stare.
La palla lassù racconta colori
le crete e le argille, le terre e gli smalti
i forni, i torni, i segni di artisti
e di artigiani, di lavoratori,
d'ingegno e di mani di esseri umani
la palla lassù fa storia e destino:
la palla fa Sesto e fa Fiorentino.
La palla lassù, terreno industriale
d'incanto diventa terreno per case
e chi se ne frega se il lavoratore
dovrà trasferire sua vita, sue ore
c'è già chi patisce l'infame tormento
che dietro la cassa dell'integrazione
ci sia il futuro del licenziamento.
Eppure il momento della produzione
non è niente male: ci sono commesse
e buone premesse, lavoro per tutti
non sembra mancare; e questo vuol dire
che c'è chi fa il furbo e continua a mentire,
che la parolina "ristrutturazione"
è in tutto gemella a speculazione.
Qualsiasi accordo che faccia emigrare
o cassa-integrare, per poi licenziare,
sia chiaro per tutti, ha nulla importanza,
signor Rinaldini e compagni furbini.
La lotta operaia continua ad oltranza,
abbiate per certo ogni giorno di più:
la palla, la palla, la palla sta su.
e leggi il suo nome, che è Richard Ginori
ti vengono in mente stoviglie di casa
insieme a ricordi di capolavori
di ieri e di oggi, cultura di un fare
e pensi a un tempo che sa d'immortale:
la palla è lassù, e lassù deve stare.
La palla lassù racconta colori
le crete e le argille, le terre e gli smalti
i forni, i torni, i segni di artisti
e di artigiani, di lavoratori,
d'ingegno e di mani di esseri umani
la palla lassù fa storia e destino:
la palla fa Sesto e fa Fiorentino.
La palla lassù, terreno industriale
d'incanto diventa terreno per case
e chi se ne frega se il lavoratore
dovrà trasferire sua vita, sue ore
c'è già chi patisce l'infame tormento
che dietro la cassa dell'integrazione
ci sia il futuro del licenziamento.
Eppure il momento della produzione
non è niente male: ci sono commesse
e buone premesse, lavoro per tutti
non sembra mancare; e questo vuol dire
che c'è chi fa il furbo e continua a mentire,
che la parolina "ristrutturazione"
è in tutto gemella a speculazione.
Qualsiasi accordo che faccia emigrare
o cassa-integrare, per poi licenziare,
sia chiaro per tutti, ha nulla importanza,
signor Rinaldini e compagni furbini.
La lotta operaia continua ad oltranza,
abbiate per certo ogni giorno di più:
la palla, la palla, la palla sta su.
inviata da Riccardo Venturi - 22/12/2008 - 07:57
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Ripreso dal volume: Articolo 1 - Ieri canti sul lavoro oggi
Edizioni Circolo il Grandevetro
Santa Croce sull'Arno (Pisa), 2006